QUEL DERBY SENZA FINE TRA CHIUSI E SARTEANO

giovedì 20th, marzo 2014 / 13:03
QUEL DERBY SENZA FINE TRA CHIUSI E SARTEANO
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CHIUSI – Si parla ancora, nonostante siano passati quattro giorni, della partita di domenica 16 tra Sarteano e Chiusi, in Terza categoria.  La rivalità storica tra i due paesi si è riaccesa grazie alla nascita e alla rinascita delle due società sportive e questo non può che far bene allo sport nostrano.
Praticamente è una sfida di altri tempi, la contrapposizione tra il rosso e il blu, la mai sopita rivalità tra Chiusi e Sarteano, sentimenti che portarono a far scrivere sulla casetta dell’Anas che si trova nella strada che collega i due paesi: “Chiusino torna indietro finché sei in tempo”.
E poi è un derby. Nel 2004 il periodico britannico The Observer ha pubblicato la classifica dei cinquanta avvenimenti sportivi a cui un appassionato dovrebbe assistere nella vita. Al primo posto c’è il Superclàsico tra Boca e River, ma vengono segnalati anche derby europei come Celtic- Rangers, Real-Barça e Milan-Inter. I derby qui in Italia sono talmente sentiti che addirittura ne creiamo tra squadre distanti centinaia di chilometri.
Per uno sportivo la vittoria di una partita come il derby vale più di tre punti, a volte vale più di uno stesso campionato, vincendo un derby si ha la possibilità di camminare a testa alta.
Tanto per dire, il Chiusi questo derby, l’ha vinto. E l’ha vinto nonostante le assenze che hanno caratterizzato la stagione biancorossa, la sfortuna… Da settembre a questa parte, non ne ha perso nemmeno uno (2 vittorie, 2 pari e il passaggio del turno in coppa).
Per come si è svolto l’incontro, non si può parlare di una prevalenza netta e schiacciante dell’una o dell’altra squadra, ma nel calcio, signori, vince chi segna, invece per analizzare altri aspetti possiamo sconfinare in altre discipline, sportive e non.
Per esempio nel regolamento del pugilato è prevista la vittoria ai punti. Pare che questo sport veniva praticato addirittura dalla civiltà Etrusca e Latina, quindi ci può riguardare dal tempo dei nostri avi.
In ogni ripresa devono essere assegnati 10 punti (professionisti) o 20 punti (dilettanti) al pugile che è risultato superiore; mentre all’avversario, tranne giudizio di parità, sarà assegnato un punteggio inferiore, in misura variabile da 1 a 3 punti (professionisti) o da 1 a 4 punti (dilettanti). Sarà considerato superiore il pugile che nella ripresa avrà colpito l’avversario più di quanto non sia stato colpito, valutando la precisione e l’efficacia dei colpi.
Bene, queste sono le norme per stabilire la cosiddetta “vittoria ai punti”. Quindi, visto che qualcuno ha segnalato una maggiore quantità di occasioni, sottolineo il fatto che viene valutata la precisione e l’efficacia dei colpi.
Poi, per spiegare le varie versioni della partita si può andare nel campo delle illusioni.
Le illusioni possono coinvolgere tutti i sensi, ma quelle visive sono le più famose e conosciute, dal momento che la vista prevarica gli altri sensi. La pareidolia, per esempio, è un fenomeno attraverso il quale il soggetto proietta fantasie sulla realtà che vede.
In ogni caso speriamo che questa rivalità rimanga sana e continui anche nei derby che verranno nei prossimi anni, augurandoci che semmai fossero uscite di tasca le mani a qualcuno, ci rimangano nelle prossime occasioni.

Lorenzo Trabalzini

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