I 5 COMUNI DELL’ALTO ORVIETANO VERSO LA FUSIONE

L’IPOTESI COMUNE UNICO PRENDE FORZA. IL 18 ASSEMBLEA PUBBLICA A MONTEGABBIONE
FABRO -I cinque comuni dell’alto Orvietano e cioè Fabro, Ficulle, Parrano, Montegabbione e Monteleone d’Orvieto fanno sul serio e presto potrebbero ritrovarsi sotto le insegne di un comune solo. La questione del “comune unico” infatti non è più solo una delle tante proposte che da 20 anni a questa parte hanno, ogni tanto scaldato il dibattito politico. E’, adesso, un’ipotesi molto concreta. Diciamo che l’iter per arrivare ad una decisione è già cominciato. Ovviamente ogni decisione, anche quella di unire i gonfaloni, dovrà passare al vaglio della popolazione, delle associazioni, dei partiti politici che saranno chiamati a dare un parere. Qualche riunione preliminare si è già tenuta. Oggi è in corso un incontro tra i 5 sindaci a Monteleone, mentre il 18 gennaio si terrà una assemblea pubblica a Montegabbione. Non solo: tra non molto sarà lanciato un concorso di idee nelle scuole per decidere il nome da dare al comune unico. Tra i suggerimenti che il Comune di Fabro sta già facendo circolare anche su Facebook, figurano COLLI DEL CHIANI – TORRI DEL CHIANI – TORRICHIANI – CINQUETORRI…
Dopo il taglio delle Province deciso dal Governo Letta, ecco che anche il numero dei comuni potrebbe subire un ridimensionamento, andando nella direzione di accorpamenti e fusioni. Per i Comuni di piccole dimensioni come sono i quelli dell’alto orvietano quella della “fusione” può essere una delle risposte alla crescente difficoltà a garantire il livello dei servizi e alla necessità di risparmiare e nello stesso tempo rendere più efficiente e dinamica la macchina amministrativa. Già da tempo i 5 comuni dell’alto Orvietano, su alcune questioni, lavorano insieme e sebbene l’attaccamento al proprio campanile sia cosa difficile da eliminare o superare, tutti e 5 i sindaci sembrano concordi nel considerare l’eventuale fusione non un indebolimento delle identità di ogni paese, ma una scelta che rafforza quell’identità, acquisendo anche maggior peso contrattuale e politico rispetto ad Orvieto, a Terni e a Perugia. Vedremo come evolverà la situazione, ma la prima mossa è stata fatta. E non è cosa da poco.