CHIUSI, NEL PD VOLANO I PIATTI E…

ANCORA ACCUSE E INSULTI TRA CECCOBAO E I RENZIANI CHE SI RINFACCIANO DI TUTTO.
CHIUSI – Chiunque passi davanti alla sede del Pd di Chiusi faccia attenzione. Volano gli stracci e dentro si tirano i piatti. Ormai è guerra aperta e dichiarata. E la guerra è guerra. Nessuno vuole fare prigionieri. Ieri Ceccobao aveva lanciato il sospetto di una “gonfiatina” alle tessere e accusato il nuovo che avanza dentro il partito di portare la politica su una deriva pericolosa e di “prepotenza”. Il sindaco Scaramelli, suo ex delfino, poi successore, gli ha risposto seccamente “non ci piacciono i prepotenti, a soprattutto non ci piacciono le persone false e arroganti che portano avanti solo i propri interessi”. Siluri da una parte e dall’altra. Ceccobao non demorde e riparte all’attacco, ancora su facebook, chiedendosi chi paga l’affitto della sede del Comitato Renzi (che fa Ceccobao, si mete pure a copiare Primapagina, quella domandina l’avevamo fatta anche noi, il 15 ottobre… Mah…) e siccome emerge che il locale sia stato concesso in comodato gratuito, accusa lo stesso Scaramelli e l’assessore Bettollini di “trattare immobili” facendo leva sulla loro posizione. E non si fa attendere nemmeno la replica di Bettollini che rinfaccia a Ceccobao tutti i soldi che ha guadagnato con la politica. Fa anche i conti: “200 mila euro l’anno per 10 anni, due milioni di euro!”
Finita qui? neanche per sogno. Ci si accusa a vicenda anche sui versamenti delle quote dei compensi al partito e anche sui contributi previdenziali… La querelle si arricchisce di diversi interventi su facebook. C’è spazio anche per un siparietto tra l’ex sindaco e Catia Bagiana sulla gestione delle sezioni Pd, e in particolare quella dello Scalo, con Ceccobao che senza troppi peli sula lingua, invita la compagna a prendersela, per il pregresso con il marito Francesco Cimarelli che ne era segretario e, per il futuro, con il figlio che è il segretario appena eletto: “Discutetene in famiglia!”, dice Ceccobao. E via così. Tra un’accusa e un’altra. Qualcuno, sul social network scrive: “neanche i socialisti a tempo di Craxi!”. Qualcun altro incita “i compagni rimasti” a venir via dal verminaio, a lasciare la barca…
Lo spettacolo, a pochi giorni dal congresso che ha eletto i segretari dei circoli, è indecoroso. Ai giovani leoni che stanno prendendo ora il timone verrà da pensare “ma dove cazzo siamo capitati?”. E se non lo pensano allora sono già persi anche loro. Disorientati di sicuro, infatti stanno zitti. E non è buon segno.
Spettacolo indecoroso e anche un po’ ridicolo, a osservare dall’esterno. E verrebbe da ridere se il Pd, un Pd così, non fosse il partito che a Chiusi governa la città. Quanto a quel’invito “ai compagni rimasti”, il problema è proprio quello che nel Pd di “compagni” ne son rimasti pochi. Forse nessuno. Ed è evidente che una scissione ‘da sinistra’ capeggiata da Ceccobao sarebbe credibile come un ministero dell’economia affidato a Mussari. Come dire una scissione di stampo marxista, nel senso di… Groucho Marx.
marco lorenzoni
bè, però rispecchiano fedelmente l’andazzo delle sfere alte. Di questo bisogna dar loro atto
Ottimo… colpa di facebook…
sono caduti nella rete…
i più o meno giovani leoni stanno zitti perchè certi discorsi non meritano nemmeno di essere commentati ma state sicuri che al momento opportuno tireranno fuori gli artigli per difendere quello in cui credono.
ci sono cascati.Luca sa bene come fargli saltare i nervi.e lo scopo era proprio quello.trascinarli in basso e far vedre a tutti i suoi “contatti”il clima che cè a chiusi.
Va a finire che il solito gruppetto di rompicoglioni non aveva poi tanto torto, fino a qualche mese fa questi personaggi erano tutti compatti ad accusare la “Primavera” di essere l’antipolitica, se la politica è quella fatta da questi signori che si insultano come carrettieri viva l’antipolitica della Primavera.
Ora Ceccobao copia pure primapagina… è il colmo…
La neo segretaria del Pd chiusino Pamela Fatighenti ha postato su facebook questo commento. Ci sembra attinente: “Nell’arena i gladiatori combattevano… Finito l’incontro il pubblico applaudiva o si indignava. Nell’arena della politica il ‘gioco’ è legittimo. Ognuno si fa la propria opinione e prende le proprie parti. Ricordiamoci però che anche nel gioco le regole vanno rispettate, che gli spettatori non sono solo quelli che hanno pagato il biglietto, ma anche chi guarda dalle grate. Cerchiamo di ridare dignità a questo gioco.Soprattutto non dimentichiamo che la posta in palio è molto alta, riguarda tutti e deve avere la priorità. Siamo qui per cambiare ciò che non andava e che non va. Facciamolo con serietà e trasparenza. I fatti parleranno per noi” – Pamela Fatighenti