CHIUSI, NEL PD VOLANO I PIATTI E…

giovedì 07th, novembre 2013 / 13:19
CHIUSI, NEL PD VOLANO I PIATTI E…
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ANCORA ACCUSE E INSULTI TRA CECCOBAO E I RENZIANI CHE SI RINFACCIANO DI TUTTO.

CHIUSI – Chiunque passi davanti alla sede del Pd di Chiusi faccia attenzione. Volano gli stracci e dentro si tirano i piatti.  Ormai è guerra aperta e dichiarata. E la guerra è guerra. Nessuno vuole fare prigionieri. Ieri Ceccobao aveva lanciato il sospetto di una “gonfiatina” alle tessere e accusato il nuovo che avanza dentro il partito di portare la politica su una deriva pericolosa e di “prepotenza”. Il sindaco Scaramelli, suo ex delfino, poi successore, gli ha risposto seccamente “non ci piacciono i prepotenti, a soprattutto non ci piacciono le persone false e arroganti che portano avanti solo i propri interessi”. Siluri da una parte  e dall’altra. Ceccobao non demorde e riparte all’attacco, ancora su facebook, chiedendosi chi paga l’affitto della sede del Comitato Renzi (che fa Ceccobao, si mete pure a copiare Primapagina, quella domandina l’avevamo fatta anche noi, il 15 ottobre… Mah…) e siccome emerge che il locale sia stato concesso in comodato gratuito, accusa lo stesso Scaramelli e l’assessore Bettollini di “trattare immobili” facendo leva sulla loro posizione. E non si fa attendere nemmeno la replica di Bettollini che rinfaccia a Ceccobao tutti i soldi che ha guadagnato con la politica. Fa anche i conti: “200 mila euro l’anno per 10 anni, due milioni di euro!”

Finita qui? neanche per sogno. Ci si accusa a vicenda anche sui versamenti delle quote dei compensi al partito e anche sui contributi previdenziali… La  querelle si arricchisce di diversi interventi su facebook. C’è spazio anche per un siparietto tra l’ex sindaco e Catia Bagiana sulla gestione delle sezioni Pd, e in particolare quella dello Scalo, con Ceccobao che senza troppi peli sula lingua, invita la compagna a prendersela, per il pregresso con il marito Francesco Cimarelli che ne era segretario e, per il futuro, con il figlio che è il segretario appena eletto: “Discutetene in famiglia!”, dice Ceccobao. E via così. Tra un’accusa e un’altra.  Qualcuno, sul social network scrive: “neanche i socialisti a tempo di Craxi!”. Qualcun altro incita “i compagni rimasti” a venir via dal verminaio, a lasciare la barca…

Lo spettacolo, a pochi giorni dal congresso che ha eletto i segretari dei circoli,  è indecoroso. Ai giovani leoni che stanno prendendo ora il timone verrà da pensare “ma dove cazzo siamo capitati?”. E se non lo pensano allora sono già persi anche loro. Disorientati di sicuro, infatti stanno zitti. E non è buon segno.

Spettacolo indecoroso e anche un po’ ridicolo, a osservare dall’esterno. E verrebbe da ridere se il Pd, un Pd così,  non fosse il partito che a Chiusi governa la città. Quanto a quel’invito “ai compagni rimasti”, il problema è proprio quello che nel Pd di “compagni” ne son rimasti pochi. Forse nessuno. Ed è evidente che una scissione ‘da sinistra’ capeggiata da Ceccobao sarebbe credibile come un ministero dell’economia affidato a Mussari.  Come dire  una scissione di stampo marxista,  nel senso di…  Groucho Marx.

marco lorenzoni

 

 

 

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