SCUOLE FATISCENTI E A RISCHIO DI CROLLO. E MANCA PURE LA CARTA IGIENICA. IL RAPPORTO ANNUALE DI CITTADINANZATTIVA

A settembre il Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha incontrato gli studenti di Perugia. Ha parlato di scuola come base per la ri-partenza dell’italia, di progetti su aggiornamenti degli insegnanti, programmi scolastici, svolgimento di attività didattiche nei musei. Si è anche lanciata in una riflessione sulla validità legale dei voti degli esami di maturità. “C’è una soggettività che dipende dalla commissione. La commissione valuta diversamente da scuola a scuola, quindi non è possibile dare un valore legale a un voto conseguito in questo modo” ha dichiarato nella videointervista condotta da Umbria24.
Il che potrebbe aprire una bella, più ampia riflessione sulla validità del giudizio di una qualunque commissione o giuria. Volendo, ci si potrebbe soffermare a lungo, per esempio, sulla validità legale dei verdetti emessi da una giuria di tribunale, in quanto detta giuria è composta da individui aventi percezione soggettiva. Volendo.
Il fatto è che mentre il Ministro Carrozza filosofeggia sulla dicotomia tra il soggettivo e l’oggettivo, fa i suoi bei discorsi su didattica e aggiornamenti, la scuola, quella vera, sembra avere molto più bisogno di un intervento strutturale che dell’ennesima, aleatoria riforma scolastica. O della solita fuffa progettual-futuristica.
L’XI Rapporto su Sicurezza, Qualità e Accessibilità a scuola, presentato e realizzato da Cittadinanzattiva il 18 settembre a Roma, ha rilevato che lo stato di manutenzione degli edifici scolastici, rispetto all’anno scorso, è notevolmente peggiorato.
155 cittadini monitori, armati di 446 indicatori, hanno ispezionato 165 scuole di 18 regioni, tutte eccetto Valle D’Aosta e Liguria. Nel 39% dei casi (l’anno scorso era il 21%), manutenzione e qualità della vita negli ambienti scolastici, sono assolutamente inadeguati, 29 i casi di tragedie sfiorate a causa di crolli di diversa entità nelle scuole.
“In una scuola su sette ci sono lesioni strutturali evidenti, presenti in gran parte sulla facciata esterna dell’edificio, il 20% delle aule presenta distacchi di intonaco: muffe, infiltrazioni e umidità sono stati rilevati in quasi un terzo dei bagni (31%) e in una aula e palestra su quattro. Temperature ed aerazione non sono adeguate nella gran parte delle aule, visto che il 51% di esse è senza tapparelle o persiane e il 28% ha le finestre rotte.”, si legge nel Rapporto.
I bagni, detengono l’avvilente primato di ambiente più sporco: privi di sapone nel 41% dei casi, di asciugamano nel 53%, di carta igienica nel 50%.
È pur vero che l’assenza di carta igienica dai bagni pubblici italiani (inclusi gli ospedali) è un mistero che lambicca il cervello di molti, soprattutto di quelli che si spostano per l’Europa e giurano di aver visto, almeno nei bagni degli aeroporti, rotoli di carta bianca identificabili, a meno di allucinazioni, proprio come carta igienica.
Ma se la misteriosa irreperibilità della carta igienica potrebbe essere in linea con un rompicapo di carattere nazionale, i risultati sull’alimentazione contraddicono, invece, la fama di eccellenza gastronomica del Belpaese: “nel 65% delle scuole ci sono i distributori automatici di bevande e nel 32% quelli di snack. Soltanto in 6 scuole sono stati rilevati i distributori di prodotti naturali o freschi, come yogurt e frutta.”
Insomma, merendine e schifezzine a go-go.
In merito alla fatiscenza rilevata e ai dati raccolti, Cittadinanzattiva ha presentato, il 16 settembre 2013, l’“istanza di accesso civico” al Ministero dell’Istruzione, in cui richiede la pubblicazione e l’immediata notifica dell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica, cioè del rapporto dettagliato dello stato di ogni singola scuola e degli interventi da realizzare.
Come stabilito dal decreto 14 marzo 2013, n.33, il Ministero dovrà rispondere alla richiesta entro 30 giorni. Se la legge è uguale per tutti, ci rivedremo da queste parti fra un mese.
Elda Cannarsa