LA TOSCANA INCOMPIUTA. SIENA: LA “NUOVA” PROVINCIA CHE NON C’E’.

Nei giorni scorsi articoli di stampa hanno riportato alla luce una vicenda annosa. Lunedì scorso, una visita di alcuni consiglieri provinciali al cantiere.

SIENA – Si può annoverare, almeno per ora, tra le opere incompiute? Pare proprio di sì. Forse è, o è destinata a diventare, la più famosa. La nuova sede della Provincia di Siena, in Viale Sardegna, in prossimità della stazione ferroviaria, è ritornata al centro dell’attenzione, grazie ad alcuni articoli di stampa. La vicenda, ora che le Province sono al tramonto, dovrebbe comunque concludersi entro il prossimo anno.

E’ una storia che viene da lontano, molto lontano, come ampiamente documentato nei giorni scorsi.

E ora? Lunedì mattina, alcuni consiglieri provinciali della commissione garanzia e controllo, si sono recati al cantiere in questione, con i tecnici, per vedere la situazione. “ E’ una visita di cui abbiamo fatto richiesta a Gennaio – afferma il Capogruppo provinciale del PDL, Donatella Santinelli – . Francamente la cosa sconcertante è il fatto che determinate delibere per portare avanti le modifiche al progetto sono state prese nel 2010-2011 quando eravamo già in piena crisi, però l’amministrazione provinciale non ha tenuto conto che doveva recuperare le risorse. Questo non è stato fatto.  I lavori sono aumentati, per le modifiche in corso di opera, per un costo di 2,5 milioni di euro. Per ultimare il tutto ci vorranno  5 milioni di euro, che in una situazione di crisi come l’attuale mi pare incredibile. E’ uno spreco di denaro avvenuto in questa provincia. Aggiungo che la zona scelta è un imbuto. Annualmente la Fondazione MPS dava alla Provincia tra i 30-40 milioni di euro. Nel 2010-2011, l’amministrazione provinciale, sapeva già delle difficoltà dì finanziarie della Fondazione, ma ha ignorato la situazione, decidendo di andare avanti sul progetto. Vedo difficile la conclusione dei lavori in tempi rapidi e questo è una grossissima responsabilità dell’Amministrazione provinciale perché, ripeto, le delibere sono del 2010-2011”.

David Busato