LA SCUOLA OGGI. INTERVISTA A LORENZO MICHELI, SEGRETARIO CGIL-SCUOLA

venerdì 11th, ottobre 2013 / 16:28
LA SCUOLA OGGI. INTERVISTA A LORENZO MICHELI, SEGRETARIO CGIL-SCUOLA
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 “ La situazione è di sofferenza”

SIENA – E’ passato poco più di un mese dall’inizio dell’anno scolastico. Immancabili le classifiche europee relegano l’Italia in coda nel settore scolastico. La situazione è così da diversi anni. Pochissime le note positive. Un altro articolo sul nostro sito, ha analizzato la situazione disastrosa della scuola. Il ministro Carrozza avrà la forze e le risorse per invertire la rotta? Ci dobbiamo aspettare un altro Autunno caldo sul fronte istruzione? Il Segretario della FLC senese Lorenzo Micheli, è moderatamente ottimista. Qualche segnale diverso rispetto al passato c’è. Ma il percorso è lungo e le avversità, soprattutto economiche, sembrano davvero tante. Abbiamo fatto qualche domanda a Micheli.

Un’analisi generale sulla scuola….

La situazione è di sofferenza sia a livello locale che nazionale. Per una serie di problemi. Il primo è l’emergenza del  personale in tutti i settori, sostegno compreso, l’incertezza economica delle scuole, ed i riflessi di queste due precedenti fattori sulla qualità e la formazione. Dalla Gelmini in poi c’è stata un devastazione ed anche sulla qualità bisogna intervenire.

Come si è arrivati a questa situazione?

Con le “invasioni” nella didattica  e nella scuola con le varie Riforme. Ha cominciato la Gelmini, ed anche Profumo, purtroppo, non ha fatto granchè. Ed in questo momento di difficoltà economica neanche la Carrozza ci sta riuscendo nonostante almeno quest’ultima abbia invertito la tendenza ma è ancora al di sotto delle nostre aspettative. Noi abbiamo avuto 8 miliardi di tagli nella scuola, la riduzione di 150000 docenti, la riduzione del personale ATA, delle cooperative, la riduzione del tempo pieno, delle attività scolastiche, la riduzione delle compresenze nelle scuole primarie. Tutto questo ha riportato la scuola indietro di 20 anni.

  Quali le vostre proposte?

Legare la qualità della scuola ai diritti delle persone, sia studenti che docenti che personale, riprendere la contrattazione che è ferma da 8 anni. E’ noto che gli insegnanti italiani sono i meno pagati in Europa e quindi c’è questa  dequalificazione del personale docente e non, implica anche un abbassamento della qualità ed incentiva la demotivazione. Ci aspettiamo che la Carrozza inverta questa tendenza anche e soprattutto  con la stabilizzazione del personale precario.

Quanti soldi dovrebbero essere investiti nella scuola per invertire la tendenza?

Rispetto agli 8 miliardi persi in tagli, penso che almeno due miliardi andrebbero reinvestiti in tutti i settori: insegnanti, sicurezza nelle scuole e altro tipo il potenziamento delle strutture scolastiche.  Anche lì siamo al di sotto degli standard. Abbiamo a Siena e provincia, diversi plessi scolastici nei centri storici e quindi con le implicazioni del caso hanno bisogno di manutenzione straordinaria per rendere le scuole all’altezza

  Un’analisi su Siena e provincia…

La nota positiva è che rispetto alla progettazione, le scuole di Siena stanno andando avanti bene. Questo lo vediamo da quanti soldi sono spesi per la progettazione e l’organizzazione delle attività. Noi come Provincia di Siena, rispetto ai pochi soldi che il Ministero ci ha dato, non abbiamo avuto avanzi,  a differenza di altre province e altre regioni. Certo, rimangono le emergenze come la stabilizzazione dei precari e l’emergenza del personale ATA. Le scuole non ce la fanno più. Altro grave problema è la mancanza di insegnanti di sostegno specie nella primaria e nella scuola dell’infanzia. Ora, in questo settore, partirà un corso di specializzazione per insegnanti di sostegno ma solo per chi ha già l’abilitazione.

L’abilitazione, meta agognata da tanti aspiranti insegnanti… quando il nuovo TFA dopo il primo ciclo conclusosi da poco?

Ci auguriamo che i TFA che hanno sostituito le Siss, diventino la normalità e che ci sia chiarezza sul reclutamento che ora è un meccanismo troppo farraginoso. Anche sul primo ciclo del TFA ci sono stati dei problemi. Si potrebbe pensare ad un sistema di reclutamento come Scienza della Formazione primaria dia l’accesso diretto. Si pensa che il nuovo TFA per le nuove assunzioni possano partire a Gennaio.

Tema scottante. La dispersione scolastica. Ad abbandonare gli studi in Italia sono quasi 2 ragazzi su 10, ogni anno il 17,6% ( ragazzi tra 10 e 16 anni soprattutto maschi. Più di 700 mila ragazzi quindi che non conseguono il diploma. La media europea è del 12,8% mentre alcune regioni italiane sono ben al di sopra del 20% e la Toscana, dati di qualche tempo fa, non era messa poi benissimo.

La situazione a livello nazionale, in effetti, è grave specie nelle grandi città. A livello senese i dati li avremo tra un po’ di tempo, ma il problema si presenta negli istituti tecnico-professionali dove l’abbandono è più alto. Noi, fra l’altro proponiamo l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni contrariamente quanto dicono altri.

Classi sempre più multietniche. Quale la situazione?

I progetti di integrazione vanno avanti nelle scuole grazie alla buona volontà dei docenti.  E’ un grande lavoro che viene svolto dagli insegnanti. Bisognerebbe uscire da questa logica della buona volontà cercando di dare più strumenti alla scuola. L’immigrazione non può stopparsi. Contrariamente a chi dice che è un fenomeno di oggi, dico che c’è sempre stata. Per noi CGIL non c’è distinzione. Sono cittadini italiani.

Situazione scolastica in sofferenza accennava all’inizio… E’ un mese che è iniziata la scuola. Crede che il Ministro Carrozza riuscirà ad invertire la tendenza o vedremo l’ennesimo “Autunno caldo”?

Di certo non sarà un “Autunno freddo”. Le cose sul tappeto sono tante. La situazione è brutta. Noi chiediamo al Ministro di invertire la rotta come ha già fatto nel decreto 104, dove un po’ di soldi stanno andando verso la scuola. Il vero problema sono due: in primis l’invasività del Ministero dell’Economia e Finanze che deve liberare risorse ed inoltre abolire alcuni commi della legge 150 della Legge Brunetta, affinchénella scuola torni un po’ di positività, di dialogo, con la ripresa della contrattazione. Ci vogliono più strumenti per costruire la qualità all’interno del mondo scolastico.

David Busato

 

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