TOLGONO L’IMU? SI’ PERO’ AUMENTANO I COSTI DEI TRASPORTI SCOLASTICI. CHI CI GUADAGNA?

LETTERA APERTA DI UNA MADRE INDIGNATA
Chi le scrive è una madre di due ragazzi che frequentano le scuole superiori in provincia di Siena, il maggiore a Montepulciano e il più piccolo a Chianciano, e che questa mattina mentre telefonava per informazioni al punto di Siena Mobilità, ha avuto la conferma di quello che temeva. L’addetta al servizio infatti mi informava che non solo non avrei potuto più usufruire, come accaduto lo scorso anno, di un’agevolazione dovuta al fatto che tutti e due i ragazzi usufruivano del servizio di trasporto, ma che lo sconto applicato a tutti del 15% sul servizio veniva cancellato. Per questo motivo se la sottoscritta l’anno scorso pagava per i due abbonamenti all’incirca 540 euro, quest’anno ne pagherà più di 720. In sostanza 180 euro di aumento.
Che dire? Sono senza parole, sono arrabbiata, affranta, mi sento impotente, perchè non si può colpire le famiglie sui servizi essenziali. Perché se per l’alimentazione o l’abbigliamento io posso scegliere, non posso fare niente contro gli aumenti del trasporto, delle utenze, delle polizze assicurative. E se paradossalmente ho potuto rateizzare la mia bolletta del gas, ho potuto contrattare la mia polizza auto, per quel che riguarda il trasporto io non posso fare niente. Lei potrebbe obiettare che potrei pagarlo mensilmente, così invece di pagare “solo” 180 euro in più, ne pagherei 270 in più: molto conveniente non le pare? Quello che mi fa più rabbia è che tutto questo riguarda i miei figli, l’ipoteca che volete mettere sul loro futuro. Lo sa che le dico: se avessimo più coraggio nessuno di noi dovrebbe più fare l’abbonamento, dovremmo organizzarci tra famiglie e trasportare i nostri figli autonomamente. Se avessimo più coraggio dovremmo togliere i nostri figli dalle scuole lontane e iscriverli solo alle scuole del proprio comune di appartenenza. Se avessimo più coraggio dovremmo batterci per tutto questo e per molto altro. Ma tutto questo non accadrà e questa lettera cadrà nel silenzio. Insieme a tante altre. Lei risponderà con il solito tono ufficiale che tratterà di tagli, di crisi, di scelte, e sa cosa le dico. Io non la voglio leggere la sua lettera. A meno che non dia una risposta seria ai nostri problemi.
Grazie per la sua attenzione
Rosa Iannuzzi
Cara Rosa,
la sua è una rimostranza più che legittima, che non deve restare isolata, per il semplice fatto che non lo è. L’aumento dei trasporti (tutti, anche di treni, funicolare di Orvieto) è un pugno in faccia per tutte le famiglie con figli che vanno alla scuola superiore. Quindi, siamo in tanti. E abbiamo il diritto di pretendere una spiegazione altrettanto legittima.
Comprendo la sua sfiducia nelle istituzioni ma qualche volta dimentichiamo che quella in cui viviamo è una società democratica. Come tale, garantisce il diritto alla libertà di associazione che, invece, noi dell’occidente diamo un po’ per scontato. E qui vengo al punto. Le associazioni umbre dei consumatori aderenti al consorzio Cesac (Acu, Adoc, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Lega consumatori, Movimento consumatori e Unione nazionale consumatori) hanno già espresso dubbi sulla legittimità dell’operazione “aumento trasporti”, programmato e deciso senza coinvolgere i rappresentanti delle suddette associazioni, cioè degli utenti, cioè di quelli che i soldi li devono sborsare.
E questo agire non è legale. In altre parole, cozza fragorosamente con il comma 461 dell’articolo 2 della legge 244 del 2007 che prevede la consultazione preventiva delle associazioni dei consumatori da parte delle amministrazioni pubbliche e delle aziende che gestiscono i servizi pubblici locali. Il Cesac ha presentato pertanto una richiesta di spiegazioni.
Non le offro una risoluzione istantanea. L’immediatezza è applicabile a problematiche individuali, non a quelle che coinvolgono intere comunità. Concordo con la sua denuncia ma aggiungo che, una volta resa pubblica un’ingiustizia, bisogna anche armarsi degli strumenti giusti e combattere.
Mi dirà che tanto non serve a niente, che quando mai i cittadini hanno voce in capitolo… ma dovrei contraddirla. Proprio sugli schermi di Prima Pagina, abbiamo appena riportato la recentissima vittoria della Regione Toscana sul progetto di mettere al’asta la proprietà di Suvignano. Tempo fa, sempre Prima Pagina ha appoggiato la lotta contro il progetto di un impianto a Biogas nella tenuta Le Coste. Quel progetto, fortemente contrastato dai cittadini di Castiglione del Lago, di Chiusi e di Città della Pieve e dalle associazioni ambientaliste di Umbria e Toscana, al momento è stato bocciato. Esattamente lo stesso è accaduto qualche anno fa a Panicale, a dimostrazione di uno dei detti più banali ma più veri della storia: l’unione fa la forza.