SCUOLE IN UMBRIA: E’ LEGITTIMO L’AUMENTO DEL COSTO DEI TRASPORTI?

lunedì 16th, settembre 2013 / 19:10
SCUOLE IN UMBRIA: E’ LEGITTIMO L’AUMENTO DEL COSTO DEI TRASPORTI?
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Quest’anno l’inizio delle scuole Umbre è coinciso con l’entrata in vigore di un bel rincaro del 30% su biglietti e abbonamenti degli autobus. Ovvero, cronaca di una protesta annunciata che ha subito visto coinvolte le Associazioni Umbre dei consumatori aderenti al consorzio CESAC. La contestazione del provvedimento settembrino si basa sull’arbitrarietà della procedura, in quanto contrasta con l’articolo 2 (comma 461) della Legge 244/07.
Il comma 461 prevede la consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori da parte degli enti locali e delle aziende che gestiscono i servizi pubblici. Il Cesac solleva dunque il dubbio di legittimità del rialzo dei prezzi, che è stato deciso e attuato senza alcuna partecipazione dei rappresentati delle associazioni degli utenti.
“Nel mese di luglio c’è stata presentata la Carta dei Servizi, nella quale non era menzionata l’intenzione di aumentare i prezzi e neppure quella di ridurre le corse. In quella occasione abbiamo avanzato una serie di proposte e di contestazioni, che non sono state prese in considerazione e non ci è stato concesso neppure l’incontro che avevamo richiesto per fare degli approfondimenti”, si legge nel sito di Cittadinanzattiva Umbria.
Ma le cattive notizie non arrivano mai sole. La mattina di sabato 14 settembre, gli studenti del Liceo Artistico e Classico di Orvieto hanno avuto una bella sorpresa. Hanno scoperto che il treno regionale che parte ogni mattina da Chiusi alle 7:20, con arrivo a Orvieto in tempo per l’inizio delle lezioni, il sabato…non c’è più. O meglio, come ha spiegato il capostazione ai ragazzi che stavano salendo sul treno, non va più a Orvieto.
E buonanotte ai suonatori. I ragazzi hanno dovuto prendere il regionale delle 8:30 (le lezioni iniziano alle 8:00) e, una volta arrivati a scuola, con ritardo clamoroso, hanno fatto presente la situazione. Le alternative? Il regionale delle 8:30 appunto, con conseguente ritardo sistematico; l’EN delle 7.36 con regolare pagamento del supplemento (4 euro circa), oppure …ciccia. I ragazzi si sono opposti all’opzione dell’EN. Hanno già dovuto pagare un abbonamento “rincarato”. Perché dovrebbero aggiungere il supplemento settimanale per una deficienza di servizio, nonché di avvertimento previo, di cui non sono responsabili?
La faccenda è ora nelle mani della scuola. Il dirigente prof. Gaudino, come già è successo due anni fa in una situazione analoga, dovrà chiedere il ripristino del treno del sabato. Nel frattempo, ci occuperemo di segnalare il problema alle associazioni competenti. Prossimamente su questi schermi.

Elda Cannarsa

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