CHIUSI: “POSSIAMO” SI PRESENTA, MA SBAGLIA MODULO DI GIOCO…

CHIUSI – Le seratacce, le giornate storte capitano anche alla squadre migliori e più forti. Figuriamoci se non possono capitare ad una squadra quasi improvvisata, messa su all’ultimo momento, quasi come atto estremo di “resistenza civile”. Però, se sbagli la prima serata, quella d’esordio, quella in cui devi presentarti al cospetto di un campionato, ecco che tutto poi sarà più difficile, complicato. In salita. Certo quella di “Possiamo-Sinistra per Chiusi” non era e non è la squadra favorita per la vittoria finale, il campionato la sua Juventus ce l’ha ed è la compagine di Juri Bettolini e del Pd. Non perché sia più forte nei singoli, ma perché ha un marchio commercialmente più noto, una società più ricca alle spalle, più diritti televisivi ed è già abituata a vincere e a dominare. Anche gli arbitri spesso l’aiutano e chiudono un occhio su simulazioni, falli da espulsione, ed entrate in assassine in scivolata… (come scivolano quelli del Pd non scivola nessuno).
Comunque, detto questo, e con tutte le attenuanti del caso, dopo la presentazione della lista e del programma, avvenuta ieri sera alla sala San Francesco, quelli di “Possiamo” qualche domandina dovranno farsela. La prima è: possiamo sprecare così le occasioni, che già saranno poche? la seconda: e adesso che si fa, si cambia modulo, per cercare di vincere le prossime? Per fare come il Leicester, modello evocato dallo stesso Saramelli, qualche aggiustamento sarà necessario.
Il candidato sindaco Luca Scaramelli e alcuni dei candidati hanno ribadito più volte, durante la serata, di non voler fare una “convention all’americana”, uno show tipo quello di Bettollini al Mascagni, preferendo uno stile più sobrio, fatto di confronto e di coinvolgimento e interazione con la gente. E infatti la serata non è stata uno show all’americana. E’ venuta fuori più simile ad un congresso sovietico, con lunghi e interminabili interventi, per lo più fumosi. Il dibattito e il coinvolgimento (proprio a causa dei tempi e dei modi errati) è andato a farsi benedire e le idee buone, le proposte, quelle più concrete e quelle generiche ma comunque indicative di un sentire, di un’idea di città sono rimaste immerse nel fumo e nella nebbia, annacquandosi in un calderone informe.
Non era questa l’intenzione, ovviamente. Ma l’emozione della prima volta, le condizioni fisiche non perfette del centravanti Scaramelli, la scarsa abitudine a questo genere di cose, hanno giocato un brutto scherzo ai descamisados di Possiamo. Però, si è capito che qualche idea c’è. Che c’è voglia di fare e di mettersi in gioco. Che c’è anche e sopratutto la voglia di riconquistare spazi e occasioni di confronto, di ricominciare a dire e fare qualcosa di sinistra, senza sconti, ma senza livore nei confronti degli stessi avversari.
Ieri sera è stato sbagliato il metodo. E la tempistica degli interventi di presentazione dei candidati. Tutto qui. E in una campagna elettorale che durerà meno di 3 settimane ancora, ogni occasione sprecata è un punto perso. Ma Scaramelli e suoi avranno modo di recuperare e di uscire dalla nebbia. Un certo interesse intorno a questo ritorno in campo della sinistra c’è, indubbiamente. E la presenza della lista Possiamo può anche riconquistare parte di quell’elettorato che a votare non ci sarebbe andato, oltre magari a un po’ di “scontento” interno al Pd. Molte facce di quella che era la sinistra bersaniana del partito si vedono alle iniziativa di Possiamo…
L’idea di basare la propria azione sul “trinomio” Ambiente, Cultura, Lavoro“, inteso in maniera circolare e integrato, anzi intrecciata è un approccio interessante. Ed è il contrario, da quanto si è capito, della confusione fatta fino ad ora dall’amministrazione uscente tra cultura, promozione e turismo. E’ la valorizzazione in primo luogo delle risorse storiche, archeologiche, culturali e umane presenti sul territorio. Si è capito che Possiamo vuol ripensare il ruolo delle istituzioni culturali attuali, vuole rendere più accessibili e fruibili le strutture e puntare a crearne altre, a creare spazi che attualmente mancano, come una sala polifunzionale allo Scalo per teatro, convegni, riunioni, musica, mostre ecc… Si è capito che Possiamo avrà grande attenzione alla tutela dell’ambiente, intesa anche come mobilità dolce e lotta all’inquinamento (che a Chiusi è un problema serio), che proporrà politiche di inclusione, di aggregazione, di integrazione per gli immigrati, e avrà una particolare attenzione alle nuove povertà, attraverso iniziative di sostegno, di aiuto concreto ma in un’ottica di servizio pubblico e non di carità (la banca del tempo per esempio). Che lavorerà per potenziare e non smantellare la scuola pubblica (dall’asilo nido alle superiori,aggiornando l’offerta formativa fino alla istituzione di corsi universitari basati sulla specificità del territorio). Nel programma di Possiamo-Sinistra per Chiusi, anche un nuovo rapporto del Comune con le Associazioni (a partire da Contrade e Terzieri) basato sulla crescita e il miglioramento della qualità delle iniziative e non solo sullo scambio favori-consenso, e infine anche un rapporto più stretto e proficuo con i paesi limitrofi sia umbri che toscani.
Intanto mentre i “podemos” cercheranno di aggiustare il tiro, Bettollini & C. continuano il loro tour nelle aziende, nelle frazioni, nei giardinetti. Con selfie e fotografie a raffica sui social network. La macchina da guerra è in moto e non si ferma un minuto. Batte il territorio palmo a palmo. Gli altri inseguono, pedalando a fatica. E’ dura la salita.
m.l.
Non sta a me giudicare la serata di ieri, ero una delle protagoniste, chi ha partecipato ne ricaverà l’impressione che vuole. Posso però dire che nel tuo articolo vengono fuori due visioni completamente diverse della serata, nella prima parte una stroncatura in pieno del metodo di comunicazione e dei contenuti, nella seconda parte fai un’elencazione di contenuti e proposte che a me sembra forte e di sostanza. Non ti siamo piaciuti ma poi ci dai il contentino, non mi sembra un bel modo di raccontare le cose.
E comunque è la Juventus che è partita male nel campionato…
secondo me è stato sbagliato il modulo (cioè il metodo, la tempistica, l’approccio) non i contenuti. E comunque io così l’ho vista e mi pare che molti dei presenti e anche dei protagonisti la pensino esattamente come me…(ne ho le prove)… Quale sarebbe un buon modo di raccontare le cose?
possiamo o potremmo dai ragazzi meglio possiamo forzaanimo fantasia innovazione e coraggio
In effetti caro Marco anche un osservatore esterno al contesto, ma che legge Primapagina, nota che il “Periodico Indipendente” ha, come dire, uno strano “sentimento” nell’altrui agire politico.
Si lamenta della scarsa attività politica in vista delle elezioni. Stronca le liste di destra e invoca l’auspicio di una presentazione di una lista di sinistra. Commenta negativamente i programmi e quando c’è una qualche condivisione dice “anche noi di Primapagina l’avevamo detto…” andando a sminuire la novità. Fa informazione dal lunedi al venerdì…tralasciando le cronache dei principali avvenimenti che avvengono il Sabato (Presentazione al teatro della lista “emozionale” del PD con tanto di europarlamentare che rilascia interviste sul SI al referendum). Presentano una lista di Sinistra che dovrebbe rappresentare la diversità comunicativa, la stronca per difetto comunicativo. Dammi retta…come direbbe Razzi imitato da Crozza… “amico mio…fatti un partito per conto tuo…così ti fai li cazzi tuoi…”
Non mi pare di aver tralasciato la convention del Pd… forse ti è sfuggito qualcosa… https://www.primapaginachiusi.it/2016/05/chiusi-5-liste-corsa-primi-scivoloni/. E la lista di sinistra che voglia anche minimamente competere non può sbagliare i passaggi fondamentali. E non certo per compiacere a me… in ogni caso io c’ero e commento quello che ho visto e sentito (nel caso della lista Possiamo, anche con una certa indulgenza, dovuta alla “vicinanza”, che è nota e palese). Tu c’eri Massimo? La politica è una cosa seria. Se ci si improvvisa, da qualunque parte ci si sieda, poi il rischio di fare qualche scivolone lo devi mettere nel conto…E una stampa attenta gli scivoloni li deve notare, annotare e raccontare. E’ così che funziona, anche se pochi ormai ci sono abituati…
Marco, tempo fa nelle mie interminabili elocubrazioni dicesti che avevo usato lenti che non mettevano a fuoco e che pertanto rischiavo di prendere lucciole per lanterne. L’hai anche scritto.Ieri sera alla conclusione ho notato questo che stò per dirti ma è il mio parere spassionato e non dipendente dal tifo che tu immagini che io possa nutrire per i 5 stelle.Ho trovato che la presentazione sia stata lunga, soprattutto per le storie personali di cert’uni che si sono dilungate abbastanza oltre e di certi altri (pochi per la verità che la cosa l’hanno conclusa in quattro e quattrotto).E’ mancato il dibattito e me ne dispiace e chiaramente l’hai notato anche te, ma speriamo che ci sarà tempo per farlo emergere sulle varie motivazioni del programma. Lo spirito dei componenti mi è apparso positivo e tu a fine serata mi hai detto le precise parole ” Carlino, nulla a che vedere con i 5 stelle ed il PD come serata, lasciando intendere con questo il livello diverso e più alto nei confronti a quelle precedenti”.Io a quella dei 5 stelle c’ero ma sono mancato a quella del PD causa l’intervento operatorio subito. Allora credo sommessamente che pur accettando le critiche che hai fatto sul post che riconosco veritiere, tu ti debba dare una regolata nei confronti di parecchie cose nel senso che se questa vista ieri sera sia LA SINISTRA dimmi te cosa ne deve desumere un osservatore leggendoti, dopo che hai con abbastanza dispendio di tue energie invocato e sperato nella presentazione di una lista di sinistra, detto che ” i 5 stelle hanno sbagliato nel non accettare la lista con la sinistra e che se vincerà Bettollini la colpa principale sarà dei 5 stelle” Le intenzioni di quei ragazzi sono positive e credo sinceramente che siano uno per uno animati da una certa forza morale e da propositi di sinistra, ma permettimi di dire che ieri sera non si è sentito pronunciare da nessuno la posizione POLITICA che dirime e che dovrebbe differenziare la sinistra da tutti gli altri e che è principalmente quella DI TIRARE IN BALLO GLI INTERESSI COME QUESTIONE DI FONDO E DI COME CI SI PONE SENZA REMORE DI FRONTE ALLA DIFESA DI QUESTI. Senza la difesa di questi non si va da nessuna parte ed altrettanto trovo che siano stati fatti tutti discorsi teorici, ad animo caldo e combattivo per cercare di far assumere a Chiusi il posto che meriterebbe e che da troppi anni è mancato, ma UNA SINISTRA CHE SI VOGLIA CARATTERIZZARE COME TALE DEVE PARLARE CHIARO SULLE QUESTIONI CHE IL PARTITO REGGENTE NON HA MAI MOSTRATO DI AVERE LA VOLONTA’ POLITICA DI RISOVERE . E’ LI CHE VA VALUTATA LA SINISTRA ALTRO CHE NEI DISCORSI CHE POI SCONFINANO IN TANTI BEI TEMINI. NOI-e mi ci metto anch’io- lo sappiamo tutti che per andare incontro ai bisogni delle classi subalterne ci voglia più pubblico che funzioni e meno privato cooptato dagli amici degli amici- ma se non si entra nelle questioni specifiche( e ieri era non c’è stato spazio perchè si è tolto al dibattito)non si va da nessuna parte.In pratica , la mia critica sarà anche ”parziale” e fuori fuoco, ma quanto è passato ieri sera secondo me è uno specchio di come sia intesa la sinistra oggi( tu ci metti anche il calcio per esemplificazione ma ne potresti fare volentieri anche a meno anche perchè si rischia di devalutare tutto, anche le cose importanti facendole divenire meno importanti e portandole a giudizio su altri altari che non ci competono nulla- e forse piacciono a te quei paragoni, a me no per esempio, perchè non ci vedo nulla di moderno nè di duttile,e tanto ancor meno che di efficace perchè si rischia di andare sul ”superficiale” anche se a te non sembra.Non è affatto un giudizio moderno quello di tirare in ballo il Leicester inteso come la possibilità di abbattere un Golia… ). Io spero che anche per le persone che ne fanno parte di quella lista e che si capisce siano animate da istanze e pulsioni serie e genuine e che sentano le questioni, ma al dilà di ciò che non è in discussione sulla serietà di intenti di Luca Scaramelli che stimo e che si adopera in prima persona coerentemente,credo che manchi una cosa fondamentalmente FORMATIVA che oggi non possa far argine alle quotidiane negatività del sistema che viviamo.Oggi è così, ieri era diverso, ma non mi sembra che una tale lista possa impensierire l’establishment del PD a Chiusi, anzi serve semmai a rarefarre il fronte a lui avverso.Quello che ho trovato positivo ed intelligente è invece il discorso che le iniziative dovranno continuare anche dopo le amministrative e spero proprio che sia così, perchè Luca Scaramelli che viene da un po’ più lontano di quei giovani credo che abbia ha la materia in mano per costruire qualche mattone che possa insieme ad altri di diversa provenienza ma comunque utili per fermare la costruzione di quel muro che si è affermato da tanto e troppo tempo e che è il potere basato sulla vendita del fumo, per scalare dall’esterno un partito ridotto a non distinguere più quali siano gli interessi per i quali si combatte.Ecco perchè a sentire quei discorsi di ieri sera mi è sembrato che sia andata in onda una colossale e reale impotenza a fermare quanto bolle in pentola nella scena. La sinistra l’ho sempre immaginata un altra cosa, come una cosa sono le idee e le volontà ed un altra la determinazione. Spero comunque nella loro reale crescita pur capendo che la politica non sia e non debba essere più come quella di una volta, ma tutto nella testa di quei giovani mi sembra sempre più rarefatto, dispersivo, e mancante di basi valutative politiche, anche per la loro reale diffdenza nei riguardi della politica.La sinistra è sempre cresciuta quando ha saputo aggregare le classi subalterne e medie sulla difesa degli interessi. Ieri sera nei loro discorsi tutto questo non l’ho ravvisato da nessuna parte.Spero che venga fuori con determinazione in seguito ed è questo che non vorrebbe il nuovo partito democristiano. Da parte mia lo auspico perchè non c’è una cosa più positiva e rincuorante che vedere un giovane che lotta per il proprio futuro contro chi a parole si dice con lui ma nei fatti fa tutto il contrario.Ed allora la forza senz’altro deve essere quella delle idee ma deve anche essere la forza per organizzarle politicamente.E spero che lo sia !
Non ho detto quello che hai scritto, Carlo. Ho semplicemente notato, a fine serata, che lo spessore di alcuni interventi era stato decisamente superiore a quelli che ho sentito alle presentezioni dei 5 Stelle e del Pd, ma ho anche detto che i descamisados di Possiamo avevano sbagliato tempi, modalità e gestione della serata e questo ho scritto anche sull’articolo. Sui contenuti, sai meglio di me che i programmi alla fine sono tutti uguali e lasciano il tempo che trovano. Quelli di Possiamo hanno gettato via un’occasione per inesperienza (forse anche un po’ di spocchia), per disabitudine alla pubblica platea… ci può stare. E’ più grave,a mio avviso, che alcuni non si rendano conto dell’errore commesso (non si può evocare e invocare il confronto e poi saltarlo perché si arriva lunghi alla meta…). E anche i contenuti, le idee, le proposte non sono emerse con sufficiente chiarezza. Altro limite… Speriamo che migliorino in futuro… E speriamo che sulle idee comun (mi pare ce ne siano) tra i vari schieramenti si possano fare battaglie unitarie per migliorare la città e la vita di chi ci abita… Perché questo, alla fine, è lo scopo…
Io non ero presente però credo che il il commento di Carlo Sacco sia l’estrema “sintesi” di ciò che oggi non funziona più, ovvero la lunghezza del suo commento e mi pare di aver capito che il problema sollevato da Lorenzoni sia proprio questo. Vi piaccia o meno oggi le filippiche dell’era post- stalinista non funzionano più e se vuoi esprimere qualcosa e sperare di essere letto e compreso devi stare entro i 140 caratteri.
Un mio amico di gioventù dopo aver visto uno dei capolavori di Bunuel (Il fascino discreto della borghesia) commentò: “La prima parte fa ride, poi du’ palle”.
Per dire che ognuno vede le cose con gli occhi e la testa che ha.
Il problema vero è che qui non studia più nessuno. E si vede.
Peccato, e’ uno dei piu’bei film degli anni 70.Un vero film cult, capolavoro del surreale,ma si sa chi va ai cinepanettoni…….
X Marcantonini. La prolissità è un mio limite lo so e si vede, ma sai a me riesce difficile adattarmi alle faccette che ridono od ai ditini alzati che dicono” OK I like!” Anche perchè le ritengo il frutto- in un epoca che va veloce- di un pragmatismo a senso unico. E quel senso unico è quello che come si vede è accettato dalla maggioranza delle persone che credono che finalmente si porti l’acqua a chi di fontane non ne ha mai avute togliendola a coloro che di fontane ne hanno a iosa. Se pensi che una sinistra moderna possa prescindere dal riconoscere e valorizzare verso chi vadano gli interessi fino al punto di doverne parlare in 140 battute o perchè lo ritiene inutile o perchè le differenze sulla qestione degli interessi in politica non le sà più distinguere e ragiona con la testa della televisione, fino a bollarlo come ”poststalinismo” allora è ancor poco quello che la sinistra si merita e si meriterà. Anche perchè se la sinistra è così pragmatica che se pensa che il gatto bianco o nero non sia importante e l’importante sia che il topo venga preso, credo che si finisca che alla fine al posto del topo ci siano i poveri. Difatti il renzismo così funziona e si vede, ma non è una scoperta di Renzi, c’era già molto prima e c’era già chi abboccava.Il problema è sempre stato quello di calmare la gente e di fargli vedere che manca poco al benessere, ben sapendo che quel benessere non arriverà e quello che è arrivato in quattro e quattrotto viene rimangiato.Allora se la sinistra è questa che crede che occorra parlare di quanto si possa guadagnare col proprio lavoro e non curarsi di sapere da dove derivi la propria povertà e la propria esclusione perchè sennò si rischia di scendere nel ”poststalinismo” e sono necessarie ”lo si voglia o no criticare a 140 battute” e che queste possano essere pure troppe,personalmente dei poveri che comprano le Audi di 3000 cc a rate mensili non mi è mai interessato.Dico questo perchè quel mondo lì funziona in questo modo.Chi lo ama lo segua.Liberissimi, come liberissimi o meno di dover leggere un articolo più o meno lungo perchè richieda troppa concentrazione o troppo tempo, o troppa noia, oppure perchè si pensa che le stesse cose possano venir dette in 140 battute sennò la gente non segue più, non legge, anzi scarta a priori.Viva la diversità Marcantonini, se fossimo tutti insofferenti a star dietro a discorsi chilometrici o soddisfatti perchè si venga fottuti dal sistema e mentre si viene fottuti ci si senta contenti pensando di essere al top, che mondo sarebbe ? Ed infatti ma che mondo è ?