I MASSACRI DI CIVILI E L’INDIFFERENZA DELLA POLITICA. GIOVANI LEONI DEL PD, SE CI SIETE BATTETE UN COLPO!

di Marco Lorenzoni
“Dopo 10 giorni di martellanti raid aerei in risposta ai razzi di Hamas, l’esercito israeliano è entrato stasera in forze nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato un portavoce militare con queste parole: «L’operazione Margine Protettivo è entrata in una nuova fase».
Il teatro delle operazioni è l’area nord della Striscia, al momento sotto l’attacco principale di tank e fanteria israeliana, anche se spari e esplosioni si sentono un pò dovunque. Testimoni riferiscono di non sapere dove fuggire. E già sono segnalati dai media palestinesi oltre 25 feriti e le prime vittime del fuoco dei carri armati: almeno due persone, incluso un bebè, affermano a caldo i servizi medici di Gaza.
Fonti locali descrivono la sensazione di un attacco massiccio. L’obiettivo, secondo quanto si riesce a intuire sul posto in queste prime ore, potrebbe essere quello di dividere in due la Striscia. Dalla zona all’estremo nord, dove vivono 100mila persone, non si vede nessuna via di fuga per la gente che – riferiscono le stesse fonti – non sa dove andare: l’unica possibilità è di restare a casa, lontano dalle finestre e dalla strada e chi può cerca di spostarsi nei seminterrati.
Secondo il portavoce militare israeliano, l’operazione si svolge senza risparmio di mezzi: fanteria, carri armati, artiglieria, ingegneri e intelligence sul campo sono fra le forze entrate a Gaza. A loro sostegno – ha aggiunto il portavoce – forze aree, navali e altre unità di sicurezza”.
Così descrivono i giornali di oggi e i loro siti web la situazione a Gaza. L’escalation dell intervento israeliano. Il brano sopra riportato è tratto dal Messaggero on line.
E l’abbattimento di un aereo di linea con un missile terra aria sul cielo dell’Ucraina al confine con la Russia (come a Ustica nell’81), getta ulteriore benzina sul fuoco.
Ieri su questo sito (www.primapaginachiusi.it) abbiamo pubblicato un appello di Emergency, con un commento sul silenzio del Governo, del partito di maggioranza, dei militanti stessi del Pd e della coalizione di centro sinistra. La destra, si sa, è filoisraeliana a prescindere e anche un po’ più guerrafondaia. Diciamo meno sensibile a certi temi, quando sono in gioco, almeno, interessi politici, economici, commerciali. Questo per dire, insomma che è il silenzio e l’indifferenza della sinistra che stride con la sua stessa storia, e lascia perplessi.
Ci sono in giro anche nella zona parecchie Feste democratiche (Torrita, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Chiusi… per citarne alcune), ma nessuna propone un minimo di attenzione a quanto sta succedendo a Gaza e in Palestina (ma anche in Siria, per esempio…). Possibile che i giovani leoni del Pd non sentano la necessità di dire una parola sulla questione palestinese o sull’Ucraina? Su quei massacri a due passi da casa nostra?
Sulla questione palestinese sarebbe già qualcosa se dicessero che stanno dalla parte degli israeliani. Sarebbe almeno una posizione. E’ l’indifferenza, il silenzio, che lascia sconcertati.
Dico i giovani leoni del Pd, perché sono l’unica squadra in campo, il resto non esiste. La sinistra a sinistra del Pd è scomparsa, disciolta come neve al sole. I 5 Stelle prediligono evidentemente altri terreni e anche loro, finita la bagarre elettorale, sono un po’… latenti. O distratti.
Ricordo benissimo un episodio: nell’agosto del 1976 a Chiusi era in corso la festa dei giovani comunisti. La prima festa in grande stile con l’utilizzo per intero dei guardini pubblici, con due palchi per gli spettacoli, uno per gli incontri politici, concerti di artisti di nome come Tony Esposito e Stormy Six, con questi ultimi che fecero piangere i vecchi militanti con le loro canzoni sui partigiani, gli scioperi del ’43 e Stalingrado.
Il 13 agosto arrivò la notizia del massacro di Tel Al Zaatar, un campo palestinese in Libano. La situazione in Libano era controversa e anche i palestinesi avevano le loro responsabilità nell’escalation di violenza. Ma quel massacro fu un epilogo feroce. La festa si fermò: facemmo un grande “murale” dipinto su quel massacro, per richiamare l’attenzione anche visiva della gente, organizzammo all’impronta una discussione sull’argomento, chiamando “con procedura d’urgenza” un esponente nazionale.
La sera a parlare di Tel Al Zaatar e della guerra in Libano c’erano mille persone… Quel dirigente venuto da Roma in tutta fretta non era Berlinguer, era un giornalista esperto di politica estera, ma sconosciuto ai più… … Non fu lui, per intenderci, a richiamare la folla. E nessuno ebbe da ridire sul fatto che quella sera il ballo liscio, il rock e anche il ristorante, dovettero lasciare il posto alla politica. Allo sdegno per una carneficina.
Altri tempi? Altri tempi, certo. Ma le guerre e i massacri hanno lo stesso odore di allora…
No Marco, ti sbagli. Le guerre e i massacri di oggi non bruciano più come carne viva al sole. Oggi sono notizie che passano come immagini di presentazione di films. L’orrore, la disperazione di chi perde tutto, persino la vita sono compresi nel conto che dobbiamo pagare agli interessi, al mercato. Scusami se te lo dico, ma tu sei ancora convinto di poterti appellare ai giovani del PD? Io ormai ho maturato la convinzione che chi fa politica dentro i Partiti non prende posizione perché non sa cosa dire. Pronunciarsi a favore di un appello generico per la pace va bene, ma entrare nel merito delle situazioni vuol dire prendere parte cioè scegliere una parte ed è difficile. Primo perché devi conoscere la storia e la politica internazionale, secondo perché come prendi parte, scontenti qualcuno e tu pensi davvero che ci siano “giovani leoni” pronti a scontentare qualcuno?
La vicenda ultima della ministra Mogherini parla, nulla di fatto. La proposta di Renzi si discute a Settembre, mica perché è giovane ed inesperta come vogliono farci credere! Ci sono delle garanzie che vanno assicurate, gli equilibri economici da salvare e chi se ne frega dei morti per guerra o di fame! Io non so nulla della Mogherini, quindi è solo un esempio, non un giudizio. Se la politica internazionale è subordinata agli affari i giovani leoni hanno tutto l’interesse a divenire pecore.
Lo so Luana, e io sono della tua stessa opinione. ma i “giovani leoni” vanno tirati fuori dal bosco… Del resto al timone ci sono loro d è a loro che si deve chiedere una qualche presa di posizione (che ne siano capaci o no). Poi so bene che non risponderanno, che continueranno a svicolare, a non schierarsi, come altre vecchie volpi, ben rintanate nel bosco pure loro. Il mio “appello” ai giovani leoni del Pd non è ingenuità né tantomeno pervicace convinzione di poterli ritrovare alla fine, dalla nostra parte. E’ solo un richiamo alle loro responsabilità politiche. Punto. Quanto alla ministra Mogherini in Europa, mi pare che i poteri forti abbiamo già detto come la pensano. E i poteri forti, leggi Bildelberg per esempio, preferirebbero Letta che è uno del “circoletto”. E non da adesso…
Mi trovo d’accordo molto in pratica sia col Luana sia sostanzialmente con Marco.Trovo solo che il discorso che i giovani leoni ” debbano essere tirati fuori dal bosco” sia praticamente inutile e che pensato in tal modo nel dibattito contribuisca ancora di più ad intorbidire le acque, quasi trattato come se avesse una speranza di affermazione che invece per sua natura non ha e non avrà. Questi hanno fatto una scelta chiara e non nebulosa, che è una scelta di campo e come tali vanno giudicati.Questi non si sono schierati ieri nelle più pesanti questioni internazionali se non dalla parte filoamericana e non bisogna aspettarsi altro, saranno sempre così perchè è la loro natura che fa loro percorrere tale viatico.Si parla di natura e di uno schematismo che nella sua determinazione per visione della subalternità mai vissuta come tale e quindi acritica, non approderanno mai alla difesa degli interessi dei più deboli. Cosa si vuole stanare una volpe che per portarla al difuori della propria tana gli si deve eliminare la terra che ha intorno alla tana?.Il discorso di Marco su tale argomento diventa concepibile e positivo nel senso politico del divenire delle cose in prospettiva del giudizio storico che si potrà avere su questo argomento, ma riguarda una lontano futuro che magari non interesserà nessuno o solo i ricercatori storici.
L’unica cosa che ritengo possibile credo che possa essere quella che un argomentazione tale assuma nel presente un dibattito nella stampa ed in tutti i media tale da far vedere a tutta l’opinione pubblica in quale misutra abbiano sposato l’opportunismo che li faccia rimanere in sella al cavallo del vincitore al fine della difesa del loro personale interesse.Una volta la chiamavano servitù status consequenziale alla sottocultura, oggi per non chiamarla in tal modo la circondano di argomentazioni da democtrazia compiuta e di tendenze al confronto, che non esistono perchè Bildelberg viene pienamente confermato.Ed allora è inutile andare a vedere le sfumature ” delle pulci che abbiano la tosse”- si diceva una volta quando per colorire e definire una inezia piccola come una pulce la stessa per farsi notare si metteva a tossire.- La Mogherini indipendentemente dalla sua nomina pretesa,realizzata o no, rappresenta una pulce con la tosse.Mica si vorrà insegnare al babbo a pi….sarebbe lungo il discorso e riguarderebbe proprio l’uso dei media.Perchè se questi danno volutamente una visione distorta e falsa dei problemi anche ” i giovani topi” -altro che leoni- dalla loro base di partenza non vedranno mai l’aquila con le frecce negli artigli che li sovrasta, ma l’aquila vede loro.E’ quel rapace che figura su una moneta cartacea di colore verde che nel rovescio porta scritto ”In God we Trust”, tante volte qualcuno se ne dimenticasse.
Purtroppo ci dobbiamo rassegnare al fatto che i tempi che spesso evoca Marco Lorenzoni, e ai quali tutti siamo nostalgicamente attaccati, sono passati e non torneranno più. I partiti attuali, se si possono sempre chiamare partiti, sono lo specchio di una società indifferente alle stragi di innocenti, in qualsiasi parte del mondo avvengano, o ai morti quotidiani nel canale di Sicilia. Oggi bisogna parlare solo di fatti positivi perché sono quelli che danno popolarità, anche se futili o di nessuna importanza. Quante persone pensiamo che parteciperebbero ad una manifestazione pubblica sui fatti israelo-palestinesi, meglio parlare degli 80 euro di Renzi o dei marciapiedi delle Biffe, senza però dire che gli 80 euro non basteranno per pagare gli aumenti di Imu, Tari, Tasi e chi più ne ha più ne metta.
Concordo.
ma non mi rassegno…
Io invece non concordo per nulla perchè tale metodo è quello che ha spianato la strada all’impotenza di coloro che riconoscevano ingiusto quello che avveniva ma che nello stesso tempo alla fine pur riconoscendo la stortura, con tale modo di concepire validavano il fatto che l’andazzo fosse quello che loro stessi criticavano, costruendo la strada per la quale si afferma evidentemente quello che dite.Oggi parecchia di questa gente si può capire a quali partiti ed a quale politica possano dare il consenso e Voi la chiamate col termione di ”nostalgia”, ma nostalgia non è. Non c’è da essere nostalgici a vedere un insieme di persone che manifesta proprio perchè tale fatto è l’espressione e la manifestazione materiale e morale che la si pensa tutti allo stesso modo. Se ci si incazza poi contro il ”pensiero unico” e si riconosce che occorra solo parlare di cose ” buone”perchè appare che in fondo alla gente interessi solo quello, come gli 80 euro-e credo che io sappia vedere il sarcasmo che esprimete in tale fatto e mi trovate d’accordo con tale vostro sarcasmo-il fatto che vi siano persone che esprimono le loro idee, il comportamento di bollare come nostalgici chi si mobilita perchè migliaia di persone vengono massacrate mi sembra proprio fuori luogo.Ho capito che l’avete detto ”ob torto collo” nel senso” che riconoscete che PURTROPPO il mondo va così, ma a tale stato di cose tocca ribellarsi,non vi pare ? Me lo chiedo, perchè personalmente dal di dentro di me stesso sò benissimo che individualmente non posso fare nulla per fermare le stragi a cui assistiamo tutti i giorni ma quando vado dentro in cabina a dare il mio voto pro o contro il governo io queste cose me le ricordo, come me le ricordo con le persone con le quali vengo a contatto e con le quali parlo e non classificotali comportamenti come ”nostalgici” frutto quasi di un tempo passato che non ritorna più,Se invece c’è chi lo fa e le classifica in tal modo quando arriveranno adosso anche a chi le bolla come posizioni nostalgiche (perchè è solo questione di tempo il fatto che arrivino addosso a lui, a tutti noi ed alla nostra comunità e società, ) certe contraddizioni vogliamo vedere che non saranno più intese come nostalgiche ? Nella tua allocuzione Giorgio mi sembra proprio che tu dia ormai per scontato che tanto il mondo sia questo ed in fondo forse arrivi a giustificare che chi non s’incazza sia normale ed anormale chi s’incazza …ma io non concordo proprio se così fosse la lettura,ma che mondo è ? Eh si, perchè così dicendo si arriva a tale determinazione alla fin fine,e chiaramente parlo di coloro ai quali non interessa più nulla se fra persone si sparano addosso, e tale fascia di appartenenza politico-social-comportamentale, assume sempre in maniera sempre più connaturata la configurazione della ”massa di manovra” che dà il proprio apporto di fondo e di agire massificato che porta il mondo verso il precipizio.Chi ci governa tali cose le sa molto bene, fa finta di non saperle, e solo gli stolti in periferia del sistema che sono milioni possono pensare che invece occorra assuefarsi tanto non c’è nulla da fare.Il sistema ci va a nozze, quindi per favore io non credo che voi concordiate e se lo faceste io non concordo affatto.E se altri dentro i partiti che pretendono la fascia di ”progressista” pensano che l’unica cosa che valga sia lo sviluppo e la ripartizione del benessere che provenga da tale sviluppo inteso e portato avanti come viene fatto anche nella nostra Regione,Provincia e nel nostro Comune e che crede che per esempio i milioni e milioni di euro che costi una stazione di collegamento con una ferrovia direttissima produca quel genere di sviluppo ipotizzato che è stato detto,allora mi sembra normale che il concetto di ”massa di manovra” comprenda in primis tutti questi,dai liveli ed incarichi più alti a quelli più bassi,di dirigenza, vassalli, valvassini,valvassori e servi della gleba. Concordate ? Spero e credo di si.
Ho scritto “concordo” relativamente a quanto ha scrittl Giorgio, non sull’andazzo, al quale “non mi rassegno”. Quanto al succo del discorso, personalmente, non mi rassegno nemmeno a pensare che ci siano in giro alcune persone (pochissime) che hanno capito tutto, e cioè noi, mentre tutte le altre sono solo “massa di manovra” di chi tira le fila… Credo invece che ci sia un generale e generalizzato abbassamento del livello politico-culturale, della soglia di attenzione e della capacità di analisi e di valutazione dei fenomeni politici, economici, militari…E ciò anche a dispetto e in contrasto con un più alto livello di scolarizzazione dei dirigenti, quadri e militanti di oggi, rispetto a quelli di ieri. È su questo terreno che il berlusconismo ha vinto e stravinto sia a destra che a sinistra. Cercare in qualche modo di indurre i nuovi dirigenti a ragionare sulle cose, cercare di stanarli e tirarli fuori dal bosco, affinchè comincino a porsi qualche domanda, è l’unica cosa che in questo momento si può fare. E va fatta, indipendentemente dalla fiducia che si ha nella loro volontà e capacità di risposta. Diciamo che è un dovere…
Condivido in pieno questo ultimo commento di Marco e credo che effettivamente molti giovani dirigenti (diciamo anche alcuni anzianotti) interpretano certe dichiarazioni nette come posizioni saccenti e offensive. Non è questo. Quelli che continuano a parlare nonostante il pessimismo, lo fanno perché come dice Marco “non si rassegnano” e quindi non disdegnano il confronto. Il contradditorio però si ha in presenza di opinioni e queste si costruiscono anche con le esperienze e le conoscenze di una vita. Alcune volte ho rivisto e rivalutato mie convinzioni che sembravano consolidate e sono contenta di averlo fatto, è stato possibile perché mi sentivo libera da condizionamenti esterni e le scelte compiute hanno rafforzato questa libertà. Personalmente sono disposta ad ascoltare tutto e tutti ma le mie idee sono costate tempo, sacrificio e sofferenza; per questo ne rivendico la regia. Marco, se altri vorranno costruire un bel film credo che in molti potremmo essere attori. Basta la volontà! Ci sarà? staremo a vedere.
Appunto, vediamo… senza rassegnarsi…
Si, si, si parla di stanarli ma fin’ora non danno risposta alcuna alle problematiche,ci volano sopra, al massimo le degnano di risolini sarcastici. quanto al livello di scolarizzazione senz’altro più alto delle dirigenze, non mi sembra affatto che queste si mettano in relazione con la conoscenza e soprattutto con la volontà di spiegare quanto avvenga.Quello che abbiamo visto fin’ora sono ”non risposte”. e non risposte sbagliate od interpretate come ognuno possa farlo dal proprio lato di conoscenza, proprio perchè è assente la conoscenza partecipativa dei fenomeni che avvengono.Questo succede anche a livello più basso,di base.Sarà sempre la solita solfa ma vorrei far notare che 30 anni fa con un operaio ci si poteva parlare di tutto, di politica, di conoscenza, di scienza.Succede lo stesso oggi con l’elevazione della scolarizzazione di cui si parla ? Vogliamo prendere un politico preposto all’amministrazione con il suo stesso pari di 30 anni fa che aveva frequentato le scuole di partito? Il confronto mi sembrerebbe inutile.Dentro ai sindacati maggiori i programmi di insegnamento per la frequenza dei futuri aspiranti dirigenti comprendevano anche corsi approfonditi sulla psicologia e sul capire come ti potevi rapportare con chi avevi di fronte.Oggi succede lo stesso ? Direi proprio di no! La stragrande totalità degli impiegati e dirigenti sindacali non ha alcuna formazione politica seria, non si studia più, e quindi questi se gli chiedi tanto per portare un esempio -di parlare o confrontarsi sulla politica americana per esempio verso il medio od estremo oriente-è chiaro che non si fanno stanare, e così è per tutto e tutti., ed è come Marco dice che è sicuro che non si faranno stanare, ma sono d’accordo con lui che occorra essere presenti per far emergere la loro responsabilità.E’ passata una mano di bianco su tutto e soprattutto sulle modalità di ragionare mentre sono rimaste intellegibili solo le modalità che fanno comprendere come si faccia carriera. Al massimo con un operaio di 30 anni oggi ci parli della Juventus o della Ferrari. ed è la stessa cosa con la classe politica,tranne eccezioni rare che ci sono sempre state perchè la gente preparata c’è, ma è poca, pochissima nelle amministrazioni e nella politica, soprattutto quella che si pone in maniera critica.Ma a guardar bene forse se c’è uno che sia saccente anche se non lo esprime direttamente, questo fa parte proprio del gruppo di coloro che DECIDONO e mettono in atto i comportamenti amministrativi e politici senza curarsi delle conseguenze sociali per esempio.(Lo sviluppo o il preteso tale da cosa venga evocato e su cosa si punti per averlo ). Ed allora, io non sono fra quelli che dicono o pensano che abbia capito tutto specialmente sulla politica internazionale che è complessa,ma credo che un metro di misura almeno approssimato possa impiegarlo per misurare gli avvenimenti del mondo, come del resto anche voi che avete risposto al Post e che avete una certa età e venite da lontano, ed è chiaro che si percepisce -come dice Marco- che vi sia un abbassamento notevole del livello politico-culturale, ma essendoci questo quella ”massa di manovra” cresce non è che diminuisca. Poi nessuno è esente da questo beninteso, può essere anche chi scrive compreso benissimo nella ”massa di manovra” ma per esempio se penso ai risultati delle ultime elezioni – per non andare a ritroso di tanto- non pensate che in esso sia stato marcato e contenuto anche tale aspetto di cui parliamo ? Un Italia stremata che si attacca al carro di chi dice che occorra fare le riforme il più velocemente possibile perchè appare che non ci siano più alternative e che batte le mano a chi fà le riforme insieme a chi qualche giorno prima diceva di disprezzare.E allora di che si parla di dimostrare le responsabilità di questa classe dirigente della sinistra,essendo sicuri – come lo si- è che rimane rintanata.? La volontà di stanarla può essere apprezzabile, ma il risultato è scontato quando si parla nel Post che la sua politica si sposa progressivamente e con velocità assoluta con la parte americana,- europea solo a parole ed anche contraddittoria fra l’altro ,- che poi alla fin fine coincide con quella israelo-americana, delle banche, delle multinazionali, della difesa strenua degli interessi americani nel mondo, anche a costo di provocare il casino nel mediterraneo con guerre ed insurrezioni. E’ chiaro che nessuno stani nessuno.Parole tante ,i fatti ben altri…..
Ma quello era il Partito Comunista Italiano. Ora il PD(L) non sa nemmeno se schierarsi con gli israeliani o con i palestinesi. E del resto questo non ha nessun ritorno di immagine, che per loro è tutto ciò che conta. il resto sono solo “sassi sui binari”