CHIUSI E’ ANCORA UNA CITTA’ FERROVIARIA? SE NE PARLA IL 9 MAGGIO A CITTA’ DELLA PIEVE. MA MOLTI REMANO CONTRO

CHIUSI – Venerdì prossimo, 9 maggio, a Città della Pieve, presso la Rocca Peruginaa lle ore 16,30, si terrà la presentazione del libro “Chiusi città ferroviaria” di Sebastiano Ballone. Ad organizzare l’iniziativa è l’Associazione “Cambiamo” che è anche una delle liste di opposizione nel Consiglio Comunale pievese. E infatti a fare gli onori di casa sarà il presidente di Cambiamo, Andrea Segatori. Con lui interverranno Gianni Fanfano (Corriere Pievese) e il professor Stefano Maggi dell’Università di Siena, oltre naturalmente all’autore Sebastiano Ballone. 

Ieri, nella sua pagina facebook, Gianni Fanfano, per presentare l’evento, ha scritto: “Nell’incontro che abbiamo avuto a Siena con il professor Maggi, che è stato il relatore della tesi che è alla base del libro di Sebastiano Ballone, ci ha confermato la sua condivisione di Creti come sede della futura nuova stazione dell’Alta Velocità per questa nostra zona. Un motivo in più per confrontarsi. Anche perché nel corso del colloquio ha chiaramente detto che il ruolo decisivo di Perugia e del suo territorio, soprattutto per l’apporto dei numeri, deve essere alla base di ogni scelta. Una occasione di confronto e di valorizzazione di un buon lavoro sulla storia di Chiusi e della zona”.
Premesso che ogni iniziativa in cui si affrontino temi riguardanti il territorio è sempre benvenuta, quindi ben venga anche la presentazione del libro di Ballone, con annessa riflessione su futuro di Chiusi come “città ferroviaria” e come nodo ferroviario per il comprensorio. Non a caso il titolo dell’evento è proprio questo: “Chiusi sarà ancora na città ferroviaria”? con tanto di punto interrogativo. Ecco l’amico Fanfano ci ha già detto che per il professor Maggi, no, non lo sarà, perché lui è schierato (e non da adesso, lo abbiamo scritto più volte) a favore della stazione volante a Creti, in mezzo al nulla della Valdichiana profonda.
Ed è chiaro che una stazione per l’alta velocità, a Creti o altrove, sarebbe una pietra tombale sulle stazioni esistenti, come quella di Chiusi, che potrebbero svolgere lo stesso ruolo, senza spendere un euro e senza consumare un metro quadro di suolo. Porsi la domanda sul futuro della stazione di Chiusi e invitare il professor Maggi che pensa e sostiene tutt’altro, è una cosa che stride come il gesso sulla lavagna…
L’iniziativa in questione si tiene a Città della Pieve, che è uno dei paesi del comprensorio più interessati al futuro della stazione di Chiusi. E’ anche il paese il cui sindaco fu il primo a sottoscrivere l’appello del Comitato Opzione Zero contro la stazione in linea e a favore del rilancio della stazione di Chiusi e di quella di Arezzo… I pievesi hanno patecipato numerosi alle varie iniziative sul tema promosse sia dal Comitato che da associazioni o partiti politici o amministrazioni comunali.
Il libro di Ballone è un’opera di recupero (recupero di memoria) su ciò che la stazione ferroviaria ha rappreentato per la città di Chiusi, per la sua crescita fra il 1862 e l’epoca odierna, passando dalle due guerre mondiali, dal boom economico… “Un secolo di storia”, recita infatti il sottotitolo.

Quindi immaginiamo che l’intento sia anche quello di riconoscere e valorizzare il peso che la stazione e la ferrovia hanno avuto e hanno per Chiusi. E anche per il territorio circostante, Umbria compresa. Lo stesso Maggi, a quanto riferisce Gianni Fanfano, ritiene fondamentale l’apporto e il rapporto con Perugia per Creti. Noi crediamo che Perugia e una buona parte dell’Umbria avrebbero maggiori vantaggi se guardassero a Chiusi (e Arezzo) e non a Creti. Per una ragine molto semplice: la stazione di Chiusi c’è già, è adeguata alle fermate AV, ha già la connessione sul posto con la linea normale nord-sud e con la linea per Siena, e da Perugia è anche più vicina di Creti: 40 km contro più di 60. Dall’Umbria dista solo un centinaio di metri.
Da anni ci battiamo per un collegamento rapido Perugia-Chiusi tramite l’adeguamento della SR Pievaiola e della SP 309 del Fornello, che da qualche mese è tornato in agenda alla Provincia di Perugia. Siamo straconvinti che il ruolo della stazione di Chiusi, con tutti i suoi annessi e connessi, non si rilancia senza fare riferimento a Perugia e all’Umbria. Per questo abbiamo anche scritto in varie occasioni che non ci scandalizzerebbbe se la stazione di Chiusi-Chianciano Terme assumesse anche nel nome un riferimento a Città della Pieve o al Trasimeno.
Ci piacerebbe sapere – e venerdì forse lo sapremo – cosa ne pensa in proposito l’associazione Cambiamo. Potrebbe essere una battaglia comune da fare per premere sull’Umbria affinchè si schieri a favore delle stazioni esistenti, al di là di ciò che pensa e dice l’esimio professor Maggi, che sarà anche esperto di trasporti e ferrovie, ma forse non ha ben chiara la geografia. Perché Creti è a 60 km da Siena, a 60 da Perugia, a una trentina da Arezzo, non ha alcuna connessione con la linea “lenta”, che andrebbe realizzata ex novo. Non ha servizi perché si trova in mezzo ad una landa desolata. Ci dovrebbe spiegare Stefano Maggi come farà a convincere non solo i cittadini senesi, ma anche quelli di Castelnuovo Berardenga o Sovicille e i perugini, gli abitanti di Gubbio, di Gualdo Tadino, di Assisi, di Foligno o di Città della Pieve e Monteleone d’Orvieto ad andare a prendere il treno a Creti. Ci vorrà molta fantasia.
Certo se le stazioni esistenti le massacrano a forza di tagli e le rendono inutilizzabili (anche quelle in cui hanno speso milioni di euro per adeguarle all’Av, come nel caso di Chiusi e Arezzo), il gioco risulterà più facile. E forse è proprio il gioco che in molti stanno giocando: cancellare le città ferroviarie a vantaggio di non luoghi senz’anima e senza senso.
Per il territorio a cavallo tra Toscana e Umbria la soluzione più semplice è la Media Etruria diffusa su tre poli: Arezzo, Chiusi e Perugia (considerando anche Terontola, Orvieto e Orte parte della rete). Ma al di là dell’alta velocità, che non è tutto, sarà necessario mantenere e potenziare le fermate degli Inter City e dei regionali veloci, in modo che anche senza prendere le Frecce, si possa andare da Chiusi (o da Arezzo o da Perugia) a Firenze, Milano o Venezia e a Roma, Napoli, Reggio Calabria con una certa facilità e orari decenti, senza fare cambi, come avveniva fino ad una decina di anni fa. E’ chiedere la luna o solo il diritto ad una mobilità accessibile e normale anche per chi abita lontano dai grandi centri?
m.l.
A parte tutti i contenuti espressi nell’articolo non si capisce l’orario dell’iniziativa, beato chi puoʻ parteciparr alle 16 e 30 di venerdì pomeriggio.
sempre in tema di stazioni e trasporti: https://www.primapaginachiusi.it/2025/05/regione-umbria-approvata-una-mozione-pd-sulla-perugia-chiusi-corridoio-strategico/