CHIUSI, LUNEDI’ 14 INCONTRO CON LA DEPUTATA EUROPEA PD CAMILLA LAURETI. QUALCHE DOMANDINA SU RIARMO E BELLICISMO SARA’ IL CASO DI FARGLIELA

CHIUSI – Lunedì prossimo, 14 aprile, la deputata e vicepresidente del gruppo S&D (socialisti e democratici) al Parlamento Europeo Camilla Laureti, sarà a Chiusi, per parlare dei dazi di Trump, dei conflitti nel mondo e del ruolo dell’Europa e delle ripercussioni per l’Italia. L’incontro, aperto al pubblico, si terrà presso il circolo Pd di Chiusi Scalo alle ore 18,15. Una “toccata e fuga” (visto l’orario), ma i temi sono assai scottanti e attuali, quindi l’iniziativa, promossa ovviamente dal Pd, si annuncia interessante.

Soprattutto perché Camilla Laureti è una degli 11 deputati Pd che un mese fa si astennero sul documento Von der Leyen, mentre altri 10 votarono a favore, ma qualche giorno fa ha invece votato a favore, insieme ad altri 16 deputati Pd (solo Cecilia Strada e Marco Tarquinio si sono astenuti) ad un’altra risoluzione che sostiene la necessità del riarmo, con una spesa di 800 miliardi di euro, definisce la Russia “una minaccia senza precedenti” (neanche la Germania nazista? E Netanyahu non è una minaccia?), sostiene che il regime russo ha minato l’ordine internazionale e ha dichiarato guerra ai paesi europei (dove? quando? chi di preciso?), insiste inoltre con il refrain di “armare l’Ucraina “per tutto il tempo che le servirà per riportare una vittoria militare decisiva sulla Russia e a ripristinare l’integrità territoriale”, e dà il via libera all’Ucraina per bombardare la Russia in profondità e parla “pace giusta solo attraverso la vittoria finale di Kiev, non attraverso negoziati e trattative.
Camilla Laureti, insieme a Lucia Annunziata, Stefano Bonaccini, Annalisa Corrado, Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Dario Nardella, Pina Picierno, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Irene Tinagli, Lello Topo, Alessandro Zan, Nicola Zingaretti, ha votato quella roba lì.
Qualcuno del Pd (anche del Pd di Chiusi) è andato sabato scorso a Roma ala manifestazione promossa dal M5S, una manifestazione imponente, tre volte più partecipata di quella supersponsorizzata del 15 marzo lanciata da Michele Serra e da Repubblica, una manifestazione con parole d’ordine chiare contro il riarmo, contro una spesa di 800 miliardi in armamenio, non per una difesa comune europea, ma paese per paese, fond che verrebbero e verranno sottratti alla sanità, all’istruzione, ai trasporti, alla tutela dell’ambiente. E anche contro il genocidio dei palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, perpetrato nel silenzio generale dal governo e dall’esercito di Israele.
Ci sarà qualcuno, lunedì, nel circolo del Pd di Chiusi scalo, che chiederà a Camilla Laureti conto di quel voto favorevole nel parlamento europeo e anche di quella astensione precedente, che è certamemnte meglio del voto favorevole, ma resta una scappatoia all’italiana? Ci sarà qualcuno che chiederà al Pd come mai non riesce a pronunciare la parola genocidio quando parla di Gaza? E come mai l’UE non interviene su Israele con sanzioni come ha fatto con la Russia dopo l’aggressione all’Ucraina? E come fa il Pd a credere che l’Ucraina possa vincere la guerra con la Russia, visto che sul campo la sta perdendo, con danni e perdite ingenti in termini di vite umane? Perché secondo il Pd è meglio spingere sulal fornitura di armi invece che sui negoziati? Solo perché li propone Trump e Trump è una personaggio da prendere con le molle? Ci auguriamo che qualcuno qalche domandina all’on. Laureti la faccia. Altrimenti saremo indotti a pensare che TUTTO il Pd sia sulla stessa linea dei deputati europei…
Come giornale – è cosa nota – non abbiamo mai avuto grande simpatia per il M5S, né all’inizio, quando mandava tutti a fare in culo, né quando andò al governo con Salvini, né quando cambiò cavallo imbarcandosi con il Pd… Però sabato scorso, se non fossimo stati impegnati in una nostra iniziativa, anche quella per la pace (replica dello spettacolo Lo straniero a Torrita di Siena), saremmo andati a Roma a manifestare. Ci fa piacere che la manifestazione sia riuscita alla grande. Secondo noi non dovrà rimanere isolata, dovrà essere la prima di una lunga serie. C’è una parte, probabilmente largamente maggioritaria, del popolo italiano che non si piega alla propaganda bellicista diffusa a reti unificate, che il riarmo non lo vuole, che ritiene quello sì una minaccia. Che considera i palestinesi non meno importanti e non meno persone degli ucraini. Che considera l’elite che governa l’Unione Europa una lobby trasversale che risponde a interessi e logiche contrarie a quelle dei cittadini (e anche al buon senso).
La manifestazione di sabato 5 aprile a Roma, per come si è sviluppata e per chi vi ha partecipato, è anche un seme per ricostruire uno schieramento ampio e alternativo al pensiero unico bellicista. Uno schieramento meno “ibrido” e meno ambiguo e contraddittorio del centro sinistra attuale. Una sorta di nuovo fronte popolare che abbia la pace, il no al riarmo e ai genocidi come stella polare e primo punto programmatico, insieme naturalmente alla Costituzione, che all’art.11 recita: L’Italia ripudia la guerra… Molti deputati italiani ed europei, anche di centro sinistra, fanno troppo spesso finta di non ricordarsene. Come i ministri che pure giurano sulla Costituzione, non sulla Bibbia come gli americani.
m.l.
Bene,condivido il tuo Post ed anch’io sarei andato alla manifestazione se non fossi stato impegnato altrove.Personalmente non credo che le verranno poste molte domande di quel genere che dici anche perchè l’abulia ha ormai pervaso parecchi e parecchi hanno la convinzione che tanto un partito che traccheggia e’ un partito che si trova male a parlar chiaro.Non c’è altro da dire.