PERUGIA, IL COMUNE BOCCIA LA MEDIA ETRURIA A CRETI. MA DIMENTICA L’OPZIONE ZERO. ASSESSORE VOSSI, VENGA A CHIUSI A VERIFICARE DI PERSONA DI COSA STIAMO PARLANDO

PERUGIA – Sul Corriere ell’Umbria del 4 aprile scorso, l’assessore alla mobilità e trasporti del comune di Perugia, Pierluigi Vossi, torna sulla questione della stazione in linea per l’alta velocità e lo fa bocciando senza appello l’ipotesi Creti, che definisce “assolutamente inadeguata dal punto di vista logistico”, in quanto “non è raggiungibile in treno e viaggiando in auto o, peggio ancora con il freccialink non si raggiunge in meno di un’ora da Perugia, figuriamoci da Assisi, Foligno o Spoleto”. L’assessore Vossi dice anche senza mezzi termini che “il Comune di Perugia non deciderà sul deciso, accettando supinamente ciò che ci viene detto da Rfi”. Alla quale, ricorda Vossi , “la Regione Umbria paga 24 milioni di euro l’anno, per avere un servizio frutto di decisioni errate che i cittadini pagano con le loro tasche”. L’assessore fa anche due cnti: i treni veloci per Roma e Firenze costano all’Umbria 66.700 euro al giorno, che in un anno fanno appunto 24 milioni di euro. Chiede che parte di quei soldi vengano impiegati per l’Alta velocità ricordando che Perugia è una città d 170 mila abitanti, con 30 mila studenti. Sottolinea il successo della Freccia per Milano, che dimostra cme l’Umbria possa mantenere tale servizio, e chiede di portare almeno a 3 le corse giornaliere coprendo anche altri orari, visto che questo è l’anno del Giubileo, chiede pure che il Frecciarossa Perugia-Torino sia arretrato fino a Terni, così come chiede che le recce Roma-Lecce e Roma-Reggio Calabria possano partire dall’Umbria.
Insomma l’assessore perugino Vossi dice NO alla Media Etruria così come è stata ipotizzata e chiede più collegamenti per l’Umbria anche con treni AV. Però non cita neanche di striscio l’Opzione Zero (utilizzo elle stazioni esistenti di Arezzo e Chiusi) nè l’ipotesi “Media Etruria diffusa su tre poli” (Arezzo, Perugia, Chiusi); non indica la stazione di Chiusi (attrezzata per l’alta velocità) e a 39 km di strada da Perugia (Pian di Massiano, Ospedale ex Silvestrini, zona commerciale Settevalli), a 25 dal “confine” del Comune di Perugia (Fontignano), a 100 metri dal confine con l’Umbria, come possibile sbocco per l’Umbria. Stazione di Chiusi peraltro raggiungibile con bus di linea già presenti e anche by train, via Magione-Terontola-Castiglione del Lago.
Non cita neanche il collegamento stradale Perugia-Chiusi via Pievaiola e SP 309 detta Moianese, progetto di cui si parla da anni e sul quale di recente la Provincia di Perugia, con Stefania Proietti presidente, ha destinato 80 mila euro per verificarne la fattibilità.
Il NO deciso all’ipotesi Creti da parte di Vossi è un passo avanti verso la cancellazione definitiva della stazione in linea dall’agenda, ma il silenzio sulla possibilità di utilizzare Chiusi come approdo anche per l’alta velocità, ma non solo, è al contrario un passo indietro rispetto a quanto affernato in un recente incontro istituzionale (era il 14 febbraio) cui partecipò lo stesso Vossi, insieme a numerosi sindaci dell’hinterland perugino e della Valnestore, agli assessori regionali De Rebotti e Meloni, al consigliere regionale Betti. Il Comune di Perugia dopo le aperture dei mesi scorsi ha ricominciato a guardare altrove?
Ci dispiacerebbe dover ascrivere anche l’assessore Vossi e la giunta Ferdinandi, che tante speranze ha suscitato, al partito dei “nemici” della stazione di Chiusi, della Valnestore e della zona del Trasimeno e constatare che i nuovi amministratori del capoluogo umbro sono uguali a quelli precedenti.
Sappiamo che al Comune di Perugia qualcuno legge gli articoli di primapagina, soprattutto quelli che riguardano tematiche “di confine” come la questione viabilità e trasporti o la sanità. Per questo motivo, ci permettiamo di invitare l’assessore Vossi a venire a fare un giro fuoriporta. A venire a Chiusi, via Pievaiola-Sp 309, a visitare la stazione e le sue pertinenze (posteggi, servizi, strutture complementari ecc.), a rendersi conto di persona e a verificare, contachilometri e orologio alla mano, le distanze, i tempi di percorrenza, le connessioni, le eventuali criticità e i punti di forza.
Chiusi e Perugia non sono lontane, hanno anche una storia comune che affonda le radici nell’epoca etrusca, è vero che nei secoli più volte si son fatte la guerra (ne sanno qualcosa Ascanio Della Corgna e Ridolfo Baglioni); c’è pure un anello sacro nel Duomo di Perugia, che viene da Chiusi dove fu rubato nel 1473… Chiusi è la porta per Siena, città di Santa Caterina, Perugia è la porta per Assisi, città di San Francesco, i due patroni d’Italia.
Oggi la stazione di Chiusi-Chianciano Terme può ritrovare un ruolo e una funzione collegandosi a Perugia e ad una parte dell’Umbria; Perugia e una parte dell’Umbria possono trovare nel nodo ferroviario e stradale di Chiusi, distante la metà dei km rispetto a Creti, uno sbocco per rompere un isolamento che lei stessa definisce “atavico”. Trovi una mattinata assessore e metta in agenda questa visita. Se verrà, saremo ben lieti di farle da guida. Siamo certi che dopo avrà idee più chiare e motivi su cui riflettere e discutere ad un eventuale nuovo tavolo con Regione e Rfi.
Lo abbiamo già scritto in altri articoli: a noi non dispiacerebbe – vista la vicinanza e la funzione per l’Umbria – se la stazione di Chiusi-Chianciano Terme avesse nel nome anche un riferimento a Città della Pieve. Che è Umbria e condivide la diocesi con Perugia. La forma, a volte è sostanza.
Marco Lorenzoni