5 APRILE: “LO STRANIERO” AL TEATRO DEGLI OSCURI DI TORRITA DI SIENA. UNA STORIA PARTIGIANA DOLOROSA E CONTROVERSA SULL’ASSURDITA’ E LA FEROCIA DELLA GUERRA

lunedì 17th, marzo 2025 / 15:37
5 APRILE: “LO STRANIERO” AL TEATRO DEGLI OSCURI DI TORRITA DI SIENA. UNA STORIA PARTIGIANA DOLOROSA E CONTROVERSA SULL’ASSURDITA’ E LA FEROCIA DELLA GUERRA
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TORRITA DI SIENA – Mentre “La Bomba” approda a Milano il 21 marzo e il 3 aprile, due giorni dopo la seconda replica del nostro reading sugli anni di piombo nel capoluogo lombardo, “Lo Straniero”, lo spettacolo sulla vicenda amara, dolorosa e controversa del polacco Joseph Klucine, morto ammazzato a Sarteano nel ’44, torna in Valdichiana. Sabato 5 aprile infatti il reading verrà rappresentato al Teatro degli Oscuri di Torrita di Siena. Una “bomboniera” storica e molto bella, in cui sarà un piacere raccontare questa “brutta storia”. Che è lontana 80 anni, anzi 81, ma visti i venti di guerra che soffiano in giro, è ancora molto attuale. Perché racconta un fatto specifico doloroso, ma anche una lunga diatriba su come fare la resistenza, su come agire per farla finita prima possibile con le camicie nere e i nazisti occupanti. E racconta anche la ferocia, l’assurdità della guerra che rende gli uomini bestie e li mette sempre gli uni contro gli altri, talvolta anche quelli che hanno la divisa o il fazzoletto al collo dello stesso colore.

Si avvicina il 25 aprile. E con esso le celebrazioni per l’80esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Ci fa molto piacere che il Comune,  l’ANPI e la Compagnia Teatro Giovani di Torrita di Siena abbiano voluto inserire il nostro spettacolo “Lo straniero” in questo percorso.

Forse nella brigata Simar che operava sul Monte Cetona non c’erano molti partigiani torritesi e della Valdichiana Nord. I torritesi, i sinalunghesi e anche i poliziani erano più numerosi nella brigata Mencattelli, un po’ più politicizzata e di taglio social-comunista, il territorio era contiguo, ma non “vicino” come adesso, i collegamenti nel ’44 erano certamente più difficili. Ma certo tra le due formazioni ci furono contatti e scambi di informazioni. E anche azioni comuni o coordinate. Oggi si discute e ci si divide sulla risoluzione Re-Arm Europe, su quale atteggiamento tenere sulla guerra in Ucraina, tra chi spinge per continuare ad armare gli ucraini per resistere all’invasione russa e chi invece spinge per negoziati che pongano fine al conflitto e alla mattanza di giovani vite. Da una parte e dall’altra.

Ecco, in questo quadro, trovarsi dentro la discussione che ci fu dentro le bande partigiane tra chi voleva combattere e chi invece pensava fosse meglio attendere l’arrivo degli alleati, evitando azioni che avrebbero potuto scatenare rappresaglie e ascoltare come finì, purtroppo, quel confronto può aiutare a capire anche la situazione attuale. Nel ’44 c’erano delle ragioni in entrambe le visioni. Come ce ne sono anche oggi. Portare queste storie su un palcoscenico teatrale è certamente un modo per mantenere viva la memoria, per far sapere a chi non c’era perché è venuto dopo, ma è anche un modo – crediamo – per ragionare a voce alta su questioni cruciali che ci riguardano tutti, anche adesso. Tenendo presente e sottolinenado un aspetto, non secondario: che i partigiani che si scontrarono e finirono per spararsi addosso tra Sarteano, Chiusi e il Monte Cetona nella primavera del ’44 avevano tutti 20 anni, qualcuno anche meno. Come hanno 20 anni i militari che si sparano oggi nel Kursk al confine tra Ucraina e Russia.

E la vicenda del “polacco” conclusasi tragicamente, per ordini superiori,  a meno di due settimane dalla liberazione della Valdichiana, ci dice che le atrocità, in guerra possono verificarsi fino all’ultimo minuto. Anche un gol preso al 93esimo o un canestro da 3 sul suono della sirena possono essere una beffa atroce, sportivamente parlando. Ma qui parliamo di cose diverse. Di vite umane. Poi, il teatro è teatro. Lo Straniero non è una lezione di storia, non è un comizio politico,  non è un processo giudiziario e neanche mediatico, nessuno cerca colpevoli o martiri da santificare. E’ solo una storia che dopo 80 anni secondo noi andava e va raccontata.

Grazie Torrita. Ci vediamo il 5 aprile al Teatro degli Oscuri, ore 21,00. Consigliata la prenotazione: 3801944435 oppure 3484005401 (primapagina). Il bilglietto è di 10 euro. La biglietteria presso la sala Abbozzi di Palio (accanto al teatro) sarà aperta dalle ore 20,45.

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