I TERREMOTI E LA… “VOLONTA’ DI DIO” (PIUTTOSTO FALLACE)…

Lunga e tragica storia quella dei terremoti in Italia. Purtroppo il Bel Paese si trova su una posizione infelice, sopra una faglia dove i due continenti l’Africano e l’Europeo si scontrano. E’ la natura sfortunatamente, l’unica cosa che l’uomo può fare è costruire in zone più sicure e con tecnologie che permettano di affrontare meglio certi eventi catastrofici. Le tecnologie ci sono, manca la solita volontà politica di fare prevenzione. Mettere in atto una strategia di lungo termine, che punti a riqualificare e mettere in sicurezza il vasto patrimonio storico edilizio diffuso in tutto il territorio nazionale. L’Umbria ne va dato atto, ha dimostrato che questo è possibile. Come tutti, anch’io sono sgomento per quanto accaduto, ma non posso sottacere quel certo fastidio provocato dal sentire le dichiarazioni dei religiosi. Qualcuno potrebbe gridare alla mancanza di rispetto, ma non è questo il sentimento che agita il mio animo. D’accordo è sicuramente un modo un po’ particolare di affrontare l’accaduto, mentre tutti parlano d’altro, io parlo di religione e di sentimenti legati ad essa, ma dinnanzi a tanta violenza non attribuibile a nessuno ovviamente, sentire dire che ora il padreterno accoglierà tutte le anime in paradiso, mi sa tanto di cinismo. “Ma perché Dio permette tutto questo? Perché ha voluto prendere mia figlia di 36 anni e non me che sono anziana?”. E’ dinanzi a urla di dolore come queste, che è dura da accettare l’atteggiamento della chiesa. C’è anche chi, dinnanzi ai propri familiari morti, dice sommessamente: “Sia fatta la volontà di Dio. Sono certa che i miei cari dal cielo mi aiuteranno”. Parole che meritano il massimo rispetto. Però fa riflettere quel dire, “Sia fatta la volontà di Dio”. Si, perché a questo punto non si può fare a meno di chiedersi che razza di padre è questo padreterno, che a suo insindacabile giudizio si porta via centinaia di vite. Insomma manifesta una “volontà” criminale. E perché questa sua violenza? Dinanzi a interrogativi legittimi come questo, che da fastidio sentire i religiosi, esortare ora a pregare il loro Dio, “affinché accolga le anime dei morti in paradiso, o aiuti i sofferenti”. Quante volontà esprime questo Dio? La prima che lo dipinge come un vendicativo, o la seconda, che lo fa percepire come un misericordioso? E se è buona la seconda, allora accettando per buona la tesi della sua onnipotenza, poteva anche intervenire prima. Nel 1639, ci fu anche allora un tremendo terremoto che sconvolse l’Italia centrale. Crollarono persino due arcate del Colosseo. Bene a leggere le cronache di quel tempo, balsa agli occhi subito l’oscurantismo della chiesa cattolica. Per quell’evento il papa parlò di punizione divina per i peccati commessi dall’uomo. “Dio adirato contro i peccatori”, scrivevano le autorità vaticane sulla stampa in quei giorni. Provarono a dire scemenze simili anche con l’AIDS. Questo Dio che, a suo insindacabile giudizio, stando alle dichiarazioni pontificie del tempo, avrebbe deciso che i cittadini di quella che ancora non era l’Italia unita, dovevano morire in massa, perché lui, l’altissimo, si riteneva offeso dai peccati commessi e poco adorato, da quelli che evidentemente considerava e considera ancora oggi, dei sudditi. Chissà poi perché punì solamente quelli del centro Italia, forse che quelli del nord o del sud, erano particolarmente devoti e servizievoli nei suoi confronti? Meno peccatori? In sintesi, questo padreterno è un bel tipo davvero, non si fa vedere mai, non parla mai con nessuno, poi improvvisamente la collera lo acceca e manda giù punizioni a troci a casaccio. Interrogativi a cui mi piacerebbe che mi sia data una risposta. Poi, diciamo la tutta, la punizione fu davvero estrema, evidentemente ancora Dio non aveva letto “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria, che infatti uscirà qualche decennio più tardi, esattamente nel 1764. Ora dinanzi all’ennesima tragedia di questi giorni, quel linguaggio, quelle ipotesi che avanzavano a quel tempo i chierici, non si azzardano più a scriverle. O millantavano allora, o il loro Dio si è ravveduto, forse anche pentito, di conseguenza non manda più i terremoti come punizioni divine. Quindi come dice la scienza, i terremoti come unico evento naturale, nei confronti del quale l’uomo ancora non ha modo di intervenire. Anche questo mi piacerebbe che la chiesa chiarisse. Certo che ne viene fuori un Dio tutt’altro che amorevole nei confronti di quella che la chiesa definisce la sua creatura principe, l’uomo. Un Padreterno narciso, permaloso, vendicativo, che non interloquisce mai con nessuno. Anche sul versante dell’onnipotenza, c’è poi da ridire. Se ha fatto tutto lui (bisognerebbe finalmente dimostrarlo), così come affermano da sempre quelli che si autoproclamano suoi rappresentanti in terra, alcune aspetti di questa sua creazione universale bisognerebbe chiarirli. Se anche i terremoti, così come altre catastrofi naturali, fanno parte della sua capacità e volontà creativa, allora c’è da sospettare che tutto quest’amore per il genere umano, sia una bufala. Se invece le catastrofi sono dettagli che gli sono sfuggiti, allora non è onnipotente, ma è come un umano, portatore di difetti e limiti. Se stanno così le cose, che ce ne facciamo di un’entità astratta, inventata, un artificio insomma, che per di più sbaglia come gli umani? Concludendo interrogativi legittimi a cui la chiesa sfugge da secoli e contraddizioni tanto eclatanti da non essere più tollerate.
Renato Casaioli
“… voi preti che vendete a tutti un’ altra vita;
se c’è, come voi dite, un Dio nell’ infinito,
guardatevi nel cuore, l’ avete già tradito…” (Cyrano, Francesco Guccini, 1996)..
Caro Renato, ma credi veramente che nel fondo la mente umana oggi sia diversa da quella del 1639 ? Io credo di no e c’è chi è maestro di tutto questo e lo sà bene di come possa reagire l’animo umano.Coloro che ci insegnano siono uomini come noi, con la differenza che hanno capito come si possa campare.Come in tutte le società umane a partire da secoli e secoli addietro c’è stato che si è sempre avvalso della limitatezza umana di fronte al mistero del creato, che tale teoria l’ha fatta diventare una legge ed una dottrina permanente.La tendenza insita nella mente dell’uomo a non morire ed a superare la fine fisica ha sempre fatto parte della sua coscenza e dei suoi bisogni, forse questo il più recondito pensiero ma non per questo meno potente di tanti altri..Se tu ad un uomo lo convinci che il suo bisogno si esaudisce credendo hai già prodotto una dipendenza che si instaura nella mente ed una speranza.Ti pare poco? Altra cosa è la realtà e per questo c’è il detto che ”alle cose per farle vere basta crederci”.Ti pare poco ? C’è chi dice che con la religione l’uomo risolva le proprie ansie ma si ottunde la mente” ed io credo che tutto questo sia vero.Poi è chiaro che cammin facendo e nei secoli sopra tutto questo si rimodellano storie che hanno fatto la storia esse stesse.E l’ansia dell’immortalità è il più grande ricatto morale alla condizione umana.La questione è che prende sempre più piede in un mondo siffatto e questo significa che il mondo e le condizioni della gente vanno indietro e non avanti.Come avrai capito da questo che personalmente io non sono un credente e penso anche che per vivere non ci sia bisogno di seguire i concetti che ti insegnano da bambino sulla religione perchè c’è gente che sa benissimo che se una pianta la educhi a crescere dentro ad un tubo la pianta alla fine uscirà dal tubo ma seguirà ormai la direzione che ha preso di quando si sviluppava dentro il tubo.Lo stesso Einstein che con tutto rispetto per il suo cervello ha avuto una storia nello sviluppo della conoscenza umana, nel suo testamento spirituale ha dichiarato che”io non posso concepire un DIo che punisca o rimeriti gli oggetti della propria creazione che sono gli uomini”. Quello con il quale la Chiesa, come del resto tutte le Chiese, di qualsiasi religione si parli, si affannano a dirci che senza Dio non si possa campare o non si possa concepire di campare, ci dicono una enorme fandonia, che nella nostra coscenza da secoli e secoli ha fatto si che si instaurasse il bisogno e la dipendenza dalla religione.Io credo che non si debba avere il bisogno per campare di tale dipendenza, basterebbe che l’uomo si comportasse verso i suoi simili in maniera dignitosa,con l’educazione ricevuta da una famiglia sana, rispettando i propri simili e non avere il bisogno di far loro del male direttamente od indirettamente.E” quella la religione che tutti dovrebbero osservare, invece nella conduzione delle cose del mondo, delle relazioni, nella politica assistiamo ad un prevalere di forze e di spinte che portano lontano da tali concezioni, fino a sconfinare nel campo delle cose più insensate ed assurte, dove la gente ha il bisogno di lenire le proprie frustrazioni, credendo ai miracoli, credendo a quello che altri dicono.Sono solo 2000 anni dall’inizio dell’era cristiana ed ancora tali bisogni sono radicati nella mente delle persone.Il che non vuol dire che si estingueranno,ma caro Renato pensa un po’ a non avere il bisogno della dipendenza dentro la testa di quello che ti dicono di pensare altri uomini come te che si erigono all’interpretazione di quello che loro chiamano Dio.Cio che loro dicono sono certezze, quelle che vanno contro i loro interessi sono miscredenze, ed una volta chi gli dava contro era destinato asentire caldo, non nell’altra vita, ma su questa terra.pensa quanto erano in malafede.Oggi non lo posso più fare ma si limitano a nutrire l’ignoranza nei paesi dove se lo possono permettere.Nei paesi dove non se lo possono peremettere arrivano a contrastare altre forme religiose perchè sentono che il potere coercitivo sul loro mondo e nella testa degli uomini sta venendo meno.E fanno di tutto per non farlo realizzare.A tal fine tuonano contro le bombe sganciate sulla testa di intere popolazion ma non ti dicono mai dei loro tentativi a convertire chi non la pensa come loro.Pensa te quello che producono con fatti come quello dell’Evangelizzazione. Si inoltrano nel profondo di quelle società, scardinando i rapporti di quelle società fra uomo-donna, famiglie, portando prima opere di utilità sociale ma spandendo una dottrina estranea a quelle popolazioni, che li devasta.Pensa nel mondo mussulmano cosa succede? Poi si meravigliano se teste calde organizzino la resistenza armata alla loro penetrazione, contrastando con ogni mezzo la messa in ginocchio di tali società da parte del mondo occidentale, che non li vuole oggi dentro i suoi territori e che respinge, ma che continua col consenso dei governi a far loro la guerra, anzi , e che la incrementa.
Il concetto di Dio dopo Auschwitz di Hans Jonas-Edito da il melangolo.
E’ di quasi trent’anni fa ma resta una pietra miliare.
Non so se ti risponderà qualche uomo di Chiesa o qualche persona molto religiosa.Personalmente, da laico attento alla spiritualità, posso solo rimandare al pensiero originale di un teologo italiano da sempre molto critico con il Vaticano è con la dottrina ufficiale: Vito Mancuso. Da credente sostiene che per dare una risposta comprensibile alla inconciliabilita’ tra l’onnipotenza di Dio è la presenza del dolore innocente (terremoti, onde anomale, olocausto, bambini con handicap) c’è una sola via: accettare che Dio non è onnipotente. Che è si all’origine del mondo, ma non lo governa.
questo mi sembra già molto più accettabile… Da laico.
Conosco Mancuso, è un grande intellettuale e sicuramente una spina nel fianco del potere clericale. Ma certe volte non posso condividerlo. “Che è si all’origine del mondo, ma non lo governa”, cosi va dicendo da tempo lo studioso. Un’affermazione troppo comoda. Un tipo chiamato Dio, che è stato capace di dare origine all’universo e agli universi, poi non sarebbe buono a governarlo? Non sta in piedi questa tesi. Intanto comunque, l’affermazione del teologo, non può essere accettata comunque. Affermare che è lui l’altissimo ad aver generato il tutto, è appunto un’affermazione che come tutte le asserzioni, va dimostrato. Altrimenti è un’opinione, del tutto legittima intendiamoci, ma tale resta. Insomma Mancuso sa benissimo che le religioni sono un invenzione dell’essere umano, che dalle nuvole non si è affacciato mai nessuno. Sa benissimo che nella Bibbia non si parla di Dio, in quanto entità metafisica, ma di comandanti delle varie fazioni israelitiche in lotta fratricida tra loro e che genocidi. La parola Olocausto nasce da queste stragi. Insomma, un po’ di onestà intellettuale quando si parla di religioni, non guasterebbe.
X Battilana.Con codesto pensiero si permette a tutto quanto si forma nella vita di passare indenne dal filtro che Dio sia onnipotente e che quindi comandi tutto ma le incongruenze materiali non le comandi. Comoda come versione ed interpretazione della realtà, che permette di affermare che Dio esista ma che i drammi umani e materiali del mondo non li possa determinare.E la stessa solfa di quando ti dicono che ti dia il libero arbitrio di sbagliare.Sei libero di farlo e non ti può costringere.Ma ci pensi mai che tutto quiesto lo dicono uomini come noi e non Dio ? Ed allora come va a finire la storiella ? Va a finire che sempre masse umane crescenti nel dramma della vita si accostano al sentimento religioso e si fanno guidare il modo di pensare dalla speranza della Misericordia.Senz’altro sono aiutati a vivere, questo è certo, ma nella loro mente esiste una realtà trasformata, che non corrisponde al vero,perchè è nella natura umana imperfetta che le cose come ho già detto ”per farle vere basta crederci”.E l’animo e la mente umana si piega e si uniforma a tale status, che indubbiamente serve a vivere, perchè no, lo riconosco, ma secondo il mio sentimento e ragione, è roba da alienazione.Possono peccare , ma se si pentono il loro percorso di fronte al mondo è quello della redenzione.In codesto modo, da quel filtro della fede passa tutto, e con la coscienza propria si fa abbastanza alla svelta a farci pace….o no? Non mi sembra che ci voglia una intuizione superiore per capirlo. Poi ognuno è libero di accettarla la fede oppure no, vorrei vedere, ma secondo me è proprio quel bisogno umano che ne segna la dipendenza, perchè spesso a dar torto alla propria mente è difficile,anche perchè codesto parto è frutto ed originato dallo STESSO cervello,che si autocondiziona quando sembra che autocondizionato non sia.Se vedi bene, tranne pochi casi di onestà intellettuale da rispettare senza dubbio, succede quasi sempre così; dandoti il libero arbitrio ti fanno padrone dello sbagliare oppure di andare nella giusta direzione(che la determinano sempre loro quale sia quella giusta ….parlo del prete e dell’organizzazione che rappresenta eh ? ).E’ cos’ da sempre, da quando hanno stabilito la giustizia divina.ma l’hanno stabilita loro quale sia, mica Dio! Ecco perchè credo anche un altra cosa ed è quella che loro stessi in primis siano peccatori arrogandosi tale diritto.
Perchè se lo arrogano anche se ti dicono che puoi fare come ti pare.
Ecco perche- e poi la dfinisco- ho detto prima che la religione serve all’uomo per controllare le proprie ansie ma ottunde la mente.
Preciso alcune cose:
La nostra fede cattolica non mette in primo piano l’ immortalità dell’ anima, ma la morte reale e cruda dell’ uomo perfetto, Gesù Cristo e la sua resurrezione!
L’ onnipotenza di Dio si manifesta nell’ infinita capacità di perdonare le offese.
Dio in Gesù Cristo a scelto per sé l’ ultimo posto sulla croce e sulla terra. Nei campi di sterminio e ad Amatrice lo potete trovare o appeso a una corda o in fondo alle macerie! Ed è assolutamente lo stesso che trovate nel pane e nel vino la domenica alla messa, al di là di quello che potete pensare dei preti!
Ragionamenti da manicomio
Ogni volta che leggo i lunghissimi commenti dell’amico Carlo sono tentato di non rispondere. Pero’ mi ha tirato in ballo e allora rispondero’. Se il bisogno di credere in Dio fosse cosi’ sciocco come risulta dal commento, probabilmente nei paesi del socialismo reale non sarebbe ricomparso cosi’ forte, dopo 70 anni di ateismo di Stato. E non si comprenderebbe perche’ personalita’ di grande intelligenza si dichiarino credenti o comunque attoniti di fronte al mistero della vita nell’universo. La specie umana e’ da sempre alla ricerca di quale senso attribuire alla vita terrena, individuale e collettiva. E’ una domanda che riguarda tutti e ci obbliga a dare una risposta. C’e’ chi sceglie la risposta nichilista che nega ogni valore alla vita umana, c’è chi ritiene che impegnarsi per migliorare il mondo sia una risposta più che sufficiente e c’è chi crede che …”.sia l’amore che move il sole e l’altre stelle”. A ciascuno la sua. Infine vorrei rivolgere un invito a Carlo: leggo spesso le tue prese di posizione contro. Mi farebbe piacere, una volta, sapere cosa diresti ad un giovane per invitarlo a vivere una vita piena e per dirgli che la vita vale la pena di essere vissuta.
Per Raffaele Battilana.Mi fa piacere stimolarti alla risposta anche se avresti deciso di non farlo. Segno è che hai qualcosa da dire e qualcosa di diverso che ritieni possa essere confrontato.Ma dovresti cercare però di rispondermi nel merito e non con frasi generiche del tipo quelle che io giudicherei le persone poco intelligenti dal momento che credono, oppure quelle che nel laicismo dello stato sovietico una volta crollato quel regime, la gente sia tornata alla vita religiosa, quindi questo dimostrerebbe secondo te qualcosa.Non mi sembrava affatto di aver detto che la credenza religiosa nell’uomo fosse stata eliminata dal comunismo sovietico, anche perchè tutti sanno che sono millenni che l’uomo ha il bisogno di porsi delle domande, sulla sua presenza nel mondo e nell’universo e quindi certe strutture non si cancellano in 60 anni di regime contrario, dove peraltro la gente credente le sue funzioni religiose le faceva, con la differenza che alla Chiesa lì non veniva permesso di invadere lo Stato come è successo in Italia.Forse per questo si sentivano che lo stato li emarginava e dall’interno e dall’esterno una buona mano ce l’hanno messa anche loro per rovesciarlo lo stato…..perdonami ma fammi dire anche questa, perchè se si parla di fede e religione si dovrebbe parlare anche del materialismo diretto che la Chiesa nei tempi ha mostrato, ed è inutile che oggi attori al suo vertice( perchè in parte lo sono degli attori) facciano mea culpa di ciò che nel passato hanno prodotto.Detto questo io secondo te sarei il ”bastian contrario” nelle mie posizioni quando dico che l’uomo scarica le proprie ansie pensando e praticando la religione? Credi forse che anch’io quelle domande che si chiedono tutti gli uomini normali guardando il cielo stellato non me le faccia e non me le sia sempre fatte ? Per me è un mistero e credo che per tantissimo tempo resterà un mistero non solo per me ma finche il mondo forse vivrà, per un credente è una sicurezza ed una certezza perchè da quella domanda ne trae la sicurezza per aiutarsi a campare, ma non è mica un delitto, nè quello del credeente e tantomeno quello del non credente.Ho detto che secondo me quella del credente è solo una illusione ed il bisogno radicato dentro l’uomo di percorrere tale illusione.Quando ho detto che ”alle cose per farle vere basta crederci” ho detto forse una cosa che urta il sentimento religioso? Se uno si sente urtato credo che sia bene che dentro se stesso cerchi una risposta a tali perchè e forse guardando la cosa da un altro angolo visuale molto terreno, molto umano,potrebbe essere anche un invito a superare il fatto della fede che nega normalmente la razionalità umana e stabilisce che le proprie forze a nulla valgono perchè con la razionalità e con la conoscenza aggi si arriva solo ad un certo punto,oltre il quale rinunciando a pensare c’è la fede.C’è chi ci rinuncia a fare questo e c’è chi lo accetta. Io da parte mia ho rinunciato per adesso a pensare con quello che mi avrebbero imposto altri(parlo del prete e della sua cultura).Ma se altri, con storie ed esperienze diverse dalla mia sentono che tale bisogno a credere dia loro pace, stabilità, moralità,e sanno conciliare la loro vita con tutto questo ben venga, ma per me- ed ho espresso un concetto preciso e lo ribadisco- tutto questo visto da un angolo visuale diverso non è che il prodotto consapevole od inconsapevole di una illusione e la panacea ai propri bisogni. Siamo esseri limitati tutti e con la morte concludiamo il nostro ciclo vitale quindi l’ego umano cozza contro questa concezione del finire per sempre , e se tu riesci a dare la concezione agli uomini che non finiranno non farai che attrarli dalla parte di tali concezioni che arrivano a far parte della persona, della mente di quella persona e finiscono per riempire un vuoto che altrimenti difficilmente si sarebbe colmato. Questo lo è di tutti, ma mica vuol dire che la verità sia quella che ti hanno spinto a fare tua fin dalla nascita quando ti hanno detto che accettando i sacramenti tu eri un figlio di dio che penetrava dentro te stesso? Nemmeno per sogno, ecco perchè ho detto che ”alle cose per farle vere basta crederci”, e che è una offesa ? E’ un erigersi giudice degli altri? Ho detto che per me è una pia illusione, della quale spesso hanno bisogno gli uomini per vivere. Se per te questo vuol dire essere contro allora -ma è solo un mio pensiero- sì, sono contro e sono contro quel sistema che è stato costruito su questo e che ha pervaso e condizionato il formarsi nei secoli e nei secoli di una cultura umana spesso deleteria, della quale anche oggi paghiamo dei prezzi e forse nemmeno ce ne accorgiamo e che trova semprepiù sul suo cammino espansivo chi la difende.Non sono un distributore di verità, ma tantomeno lo è chi si dichiara e chi fa scuola alle menti per accettare tale condizione. Lo è tantomeno, di questo ne sono sicuro, consentimelo, e lo dico guardando al passato e vedendo i guasti di ciò che questa condizione costruita a scuola di pensiero ha prodotto.Tutto qui.Poi ognuno ha le proprie ragioni.Le mie su tali argomenti non sono davvero quelle per le quali si gridi al miracolo quando si produce un avvenimento del quale non si conoscano le spiegazioni.E l’Italia ne è piena di questo, di santuari, di miracolati, di gente, di ordini religiosi, di associazioni,di vampiri che su quel terreno succhiano soldi e risorse pubbliche che li indirizzano per cementare semprepiù la loro potenza.L’Italia tutta così come è culturalmente costituita è la sede ”morale” di tale immoralità, che ha condizionato il modo di pensare del suo popolo ed ancora tale funzione la esercita.Gli altri popoli dell’Europa-notabene- dove c’è sempre la Chiesa e che sono anche popoli con grandi percentuali di credenti e praticanti, non sono come il nostro popolo.Le hai mai sentite o viste le Madonne che piangono a Copenhaghen oppure in Svezia ? Le Madonne piangono solo in Spagna, In Italia, In Grecia.Te lo poitresti chiedere una buona volta il perchè e magari dire che sbagli quando dici che io sia ”contro” ?.Eppure tanto difficoile non dovrebbe essere a chiedersi tale domanda che non vuol dire che uno non debba credere, ma che vuol dire di che razza di cultura stiamo parlando ? Sono gli altri ad essere contro, sono quelli che organizzano il festino da quando si nasce a quando ci sarà il nostro funerale.E sono sopravvissuti per 2 milleni e se sono sopravvissuti al crollo di imperi qualche ragione secondo te ci sarà oppure no? E la ragione è sostanzialmente quella della debolezza umana. Se l’uomo non fosse debole rispetto alla natura, al tempo, alle concezioni di giustizia vera, la loro funzione non ci sarebbe.Ed invece sono loro che ti dicono in quale direzione tu debba andare.Ecco perchè nella diversità, con una persona che è credente e che sente il bisogno di credere, quella ha tutto il mio rispetto.Ma ritengo che non si debba estendere tale bisogno e crederlo una verità estendibile ad altri.La religione e la fede sono questioni strettamente personali. Chi ne vuole fare cemento sociale sapendo che si tratta di materie umane e non divine, come in effetti divine non lo sono,ma solo protuberanze emesse da altri uomini, per me è un alienato, dove alienare nel vocabolario della Crusca vuol dire darsi ad altri,vendere.E sò di trattarlo bene dicendo così.Freud che di qualcosa se ne intendeva e che ha tracciato una gran parte della scuola moderna di psicologia diceva- appunto qualcuno se ne dimenticasse- che ” la Religione è un narcotico, con il quale l’uomo controlla le sue angosce,ma ottunde la sua mente”. Oggi tale frase occorrerebbe scriverla su pietra, altro che ” contro”..
X Raffaele Battilana.Ah, scusa avevo dimenticato la risposta nella mia foga che tu forse chiameresti ”iconoclasta al contrario” al riguardo di cosa direi io ad un giovane per cercare di fargli vivere pienamente la propria vita. Sai cosa gli direi ? Di fare ogni sforzo possibile per studiare.Questo sarebbe il mio consiglio, non senz’altro quello di cercare di superare le sue angosce -se le avesse- con la preghiera. Poi riterrei giusto che lui facesse come si sentisse di fare,.ma riterrei ugualmente giusto che potesse essere portato ad un punto in cui la sua consapevolezza sia materia sufficiente dentro se stesso a scegliere.Anche perchè chi è libero sceglie, chi non è libero non può scegliere.Ma chi è libero è responsabile della sua scelta.La responsabilità non piace , e spesso si preferisce non essere liberi per non essere responsabili.I bambini debbono imparare ed hanno bisogno dell’esempio degli altri.Gli adulti, invece,dovrebbero saper scegliere da soli. Se non lo fanno è perchè sono rimasti bambini.E credo che spesso in tale condizione si innesti per la maggior parte della gente la necessità di accostarsi alla fede.Altra cosa è un percorso ragionato compiuto con intelligenza verso la fede da persone intelligenti e consapevoli,ma laragione per la quale la maggior parte di coloro che si accostano ad essa credo che derivi da
stati di bisogno latenti, talvolta angosciosi, talvolta derivati da quello status di essere sempre albergatori del bambino primordiale che dalla nascita ci portiamo dietro e del quale inconsapevolmente spesso cerchiamo di liberacene. Un altro invito che gli potrei fare sarebbe quello di poter viaggiare.perchè ho sempre sentito che la vita è un viaggio.Viaggiare è vivere due volte.Questa sera perdonami ma mi ritorna in mente sempre Freud e sebbene le citazioni non le ami, talvolta queste mi appaiono necessarie per ribadire dei concetti che magari nella mia prolissità potrebbero essere stati male interpretati.
L’austriaco padre della psicanalisi disse:’ Se l’uomo distoglierà dall’aldilà le sue speranze e concentrerà sulla vita terrena tutte le forze rese così disponibili,riuscirà probabilmente a rendere la vita sopportabile per tutti e la civiltà non più oppressiva per alcuni”.
La strada da fare è tanta come vedi,se pensi all’India, al mondo Mussulmano, ma anche all’Occidente che ha tracciato la storia anche di tanta altra parte del mondo e che lo ha condizionato, e purtroppo oggi nel palcoscenico del mondo noi occidentali siamo i soli protagonisti ed i soli spettatori.
Tutti abbiamo bisogno di risposte e domande ancestrali…ma io avrei bisogno di un mondo così:
… Imagine there’s no countries
It isn’t hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion, too
Imagine all the people
Living life in peace…
il problema è che il mondo non sarà mai così… “Ti drogano di sesso, religione e televisione…” (stesso autore. Che non sarà un grande filosofo, ma aveva capito come sarebbe andata a finire già 45 anni fa…)
No Marco, io quello che dici lo considero un punto di vista CORTO perchè tutti con una media istruzione possiamo dire e concepire le parole di un cantante, che poi fra l’altro hanno fatto i miliardi sulle loro canzoni. su quelle divulgate dai media in tutto il mondo. Il problema è un altro ed è quello di saper leggere la storia, come tanti filosofi, politici, studiosi di ogni razza, religione e gente di grande statura morale e lider di popoli hanno da tempo immemorabile fatto. Attribuire ad un cantante la visione qualitativa di come sarebbe andata a finire 45 anni dopo ,non è una azione culturale valida come il tentativo di conoscere di tante persone.Il problema è del sistema dentro il quale tu ti trovi a produrre le idee e le applichi.L’ho detto altre volte ma sembra che l’abbia detto invano che spesso questo sistema-proprio a causa di chi non sa discernere l’importante dal meno importante-riesce in poco tempo a rivoltare la frittata ed a servirsi delle proprie contraddizioni, che se tenute presenti nel modo di cui si erano manifestate avrebbero potuto seriamente infastidirlo il sistema,invece sono nstate mirabilmente applicate per fortificarsi e portare avanti il sistema stesso.Un contributo a questo, tanto perchè è la prima cosa che mi viene in mente- fu quello della Guerra del Vietnam e di come andò a finire quella storia sullo scacchiere mondiale.Contestazioni alla guerra in tutto il mondo, canzoni, cantanti che si affannavano a fare concerti percorrendo l’onda di ribellione alla guerra.Il sistema di quella così chiamata ” sporca guerra” crollò perchè furono i media a portare dalla parte delle masse la necessità di porre fine alla guerra rispondendo così all’avventura sbagliata degli USA fatta con la guerra, che lasciarono intendere a tutto il mondo a difesa della democrazia, mentre invece difendevano i loro interessi coloniali di mercato e di politica..Anche quella era una necessità degli USA per tornare sul percorso sbagliato che avevano intrapreso come ”portatori di democrazia”.Dopodichè cosa successe? Finita la guerra e ritiratisi gli americani e dopo qualche anno di disgelo adesso il ”mercato insieme alla finanza ”sono penetrati in quei territori vergini e ci vanno a nozze.Si è innestato uno sviluppo economico, sempre attraverso alti e bassi certamente, ma senza pari. Gli uomini in quei luoghi oggi credono che lo sviluppo non abbia mai fine e spingono per essere domani più ricchi di quello che non siano oggi.Chi è morto per l’indipendenza del proprio paese è stato dimenticato al punto che oggi il Vietnam compera armi moderne, missili, fregate al top della tecnologia dagli americani in funzione anti-cinese.Nello stesso momento in cui celebra Giap ed Ho Chi Minh.Ti rendi conto che tutto questo fa leva sul bisogno artificiale creato appositamente nella testa delle persone ? I Beatles che tu citi non è vero affatto che l’avevano capito 45 anni prima.Se tu fornisci tale interpretazione sei fuori luogo antistoricamente.Nel tempo della riscossa anticoloniale sia in Africa sia in Asia la tendenza del mondo ed i traguardi che erano stati raggiunti dalla lotta di quei popoli erano traguardi di natura prima militare poi civile a cui i padroni del mondo(USa ed inghilterra in testa, insieme alla Francia- in pratica sempre quelli di oggi che vediamo in guerra sia chiaro ! ) non sapevano come fronteggiare, ed hanno.
con l’uso mediatico, saputo intelligentemente deviare la contestazioneal fine dei propri interessi, frantumandola in rivoli culturali per l’accettazione di quello che il loro sviluppo economico avrebe portato.E così è stato. I Beatles e chi è venuto dopo di loro si sono solo adeguati in tale direzione, facendo parte di quel fronte che avevano anche precedentemente denigrato, stando mirabilmente attenti a non fornire ”materia” perche possa essere stata intesa e concepita politicamente come spinta.Il rifiuto del sistema. la spinta individuale a cercare paradisi artificiali come droga, sesso, il rifuggire dal sociale per percorrere le vie dell’autonomia anche politica da tutto, sono stati fenomeni da leggere credo in quel senso lì, e cioè di rottura di un fronte che poteva impensierire seriamente il sistema dominante. Difatti, quando hanno ripreso il malato quasi per i capelli, c’è stato l’abbandono degli ideali di quel mondo che gli stessi Beatles pensavano fosse senza confini.Quelle canzoni ? Belle, bellissime,hanno segnato un epoca per generazioni, ma la realtà purtroppo mi sembra che sia un altra ed oggi chi dovrebbe contestare il sistema non lo fa, anzi fa il contrario, lo aiuta a superare le momentanee difficoltà e discrasie.L’ho ripetuto tante volte ma sembra che lo debba ripetere ancora perchè appena letto ce ne dimentichiamo subito, ed è la validazione o meno di quello che viene chiamato ”materialismo storico” che dice che ”OGNUNO PENSA A SECONDA DEL MODO IN CUI SI PROCURA DA VIVERE”.
La conseguenza di questo dovrebbe essere teoricamente quella per la quale le classi vengano eliminate, ma purtroppo il mondo moderno si serve soprattutto anche dell’aspetto economico per far penetrare concetti di difesa del proprio status nelle persone.Per cui assistiamo al fatto che il mondo pullula di ricchi ed enormemente ricchi resi a specchietto per allodole e per la validazione che il sistema possa essere permissivo a tutti del proprio arricchimento.In un sistema basato sui soldi tale discorso funziona, e non da adesso nel mondo occidentale, figuriamoci nel terzo mondo.”Tutti i neofiti di tale principio credono che il raggiungimento del loro livello sociale e della qualità di vita che hanno avuto sia dovuto alla loro capacità di leggere i problemi.Non gli balena nemmeno per un momento nella testa che sia il sistema che è così strutturato e funziona affinchè il lavoro ed il reddito delle classi subalterne possa servire da essere utilizzato per gli scopi che a loro sono da sempre serviti. Viene interpretata questa come una condizione di normalità e chi la vuole cambiare è fuori dal tempo.Il nostro comune amico Raffaele Battilana nei suoi discorsi mostra un fastidio di carattere ”culturale” non certamente di carattere personale poichè io l’ho sempre considerato un amico carissimo, crede che tale condizione di tali pricìpi sia la normalità, ma dall’altro capo del filo la sua ”fede” gli dice che forse un mondo diverso potrebbe essere possibile ma che fin’ora non lo è stato, e ritiene che forse non siano tanto le lotte che modifichino le condizioni(perchè il passato secondo tale pensiero secondo lui è fallimento. E chi l’ha detto questo ? Il viaggio verso una reale elevazione è lungo e difficile ma chi non tiene conto dell’esperienza storica e dei fatti successi pensa che bastino poche decadi per cambiare la gente).Il suo discorso sulla religiosità dei cittadini al tempo dello Stato Sovietico ne è la prova di come si intendano le questioni. Ma oggi osservando che non lottando più nessuno poichè è la cultura del mercato che assuefà la gente a tale idea,allora il viatico della fede sia necessario per portare le persone fuori dal marasma in cui il genere umano si trova.Certo,così facendo forse si arriverà a risolvere i problemi individuali quando ci sono od a limitarne il peso, ma sempre riferiti alla persona, ma risolvere il problema perchè non si riformi l’ingiustizia diventa una pia illusione, del tipo che per tutti ci possa essere un mondo migliore. Come dicevano i Beatles nele loro canzoni, ed infatti lo vediamo intorno a noi a cosa sono serviti.I Romani stessi lo inventarono il motto ”divide et impera”, e tale motto non è stato nella storia mai smentito.E’ servito tutto da parte del sistema per rompere i fronti che gli si opponevano, ed una società senza cultura è stata penetrata, frantumata, asservita.Innalzare templi a tale cultura significa secondo me far parte consapevolmente di un meccanismo che si serve spesso anche del peso sociale della religione per far girare le rotelle dei meccanismi che producono l’ingistizia.Un altro sistema non è stato inventato dall’uomo ma senz’altro il meccanismo per il quale lavora chi innalza templi al mercato ed al capitalismo dicendo che comunque è il migliore dei sistemi possibili,perchè alla fin fine si arriva a dire così ed è stato detto mille volte, è inevitabile che difende automaticamente quel sistema.Anch’io in tale sistema ci vivo, ci viviamo tutti, non ne siamo al di fuori, ma culturalmente oliarlo è l’ultima cosa di natura politica che penso di fare.E non ho problemi o ritegno nemmeno a scriverne pubblicamente.
Sarà anche pensiero CORTO..ma… Luciano Fiorani ha citato il filosofo Hans Jonas e un suo testo certamemte illuminante. Ma Carlo, tanto per intenderci: tu pensi che sia più “influente” e decisivo, nella formazione dell’opinione comune, il pensiero di Jonas o quello di un… cantante? Soprattutto se parliamo di quel cantante lì (che peraltro professava idee non solo pacifiste, ma anche comuniste… )?
Purtroppo quello di un cantante.