MONTEPULCIANO, ALLARME PER I DAZI DI TRUMP SU VINO E OLIO

MONTEPULCIANO – Allarme a Montepulciano per i dazi che il presidente americano Donald Trump vuole imporre sulle importazioni di vino e non solo.
Il Consiglio Comunale poliziano ha approvato all’unanimità una mozione presentata dal gruppo di maggioranza, Centrosinistra per Montepulciano, con la quale si esprime preoccupazione per le misure protezionistiche dell’amministrazione Usa che dovrebbero entrare in vigore domani 2 aprile e si lanciano proposte per contenere i danni e aprire mercati alternativi. La mozione ha avuto il voto favorevole anche di Futuro Poliziano e del gruppo Centro destra e indipendenti che ha proposto due emendamenti, accolti entrambi.
I dazi del 200% minacciati da Trump su vino, champagne e altri prodotti agroalimentari dell’Unione Europa non sono ancora entrati in vigore e le diplomazie stanno lavorando per evitare una guerra commerciale che potrebbe essere devastante, ma i produttori vitivinicoli di Montepulciano affermano di aver già registrato uno stop delle esportazioni verso gli States, con migliaia e migliaia di cartoni di bottiglie bloccati nelle cantine e nei porti italiani.
“Montepulciano, come tutte le realtà legate al mondo del vino, non può che essere profondamente preoccupata per la minaccia di una guerra commerciale che, se confermata, avrebbe conseguenze pesanti sul nostro sistema produttivo e sull’intero indotto”, ha dichiaratoin aula il sindaco Michele Angiolini. Dai dati forniti dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano si evince l’export verso gli Usa rappreenta almeno il 35% del mercato verso l’estero. Ma a risentire della politica dei dazi imposta da Trump non sarebbe solo il Vino Nobile, prima Docg d’Italia, ma anche l’olio extravergine di oliva, così come altri prodotti tipici dell’enogastronomia toscana.
Con la mozione approvata, il Consiglio Comunale impegna Sindaco e Giunta a sollecitare e sostenere le istituzioni regionali, nazionali ed europee affinché avviino negoziati per scongiurare le misure restrittive. Inoltre, viene promossa la collaborazione con le associazioni di categoria per promuovere l’espansione anche verso nuovi mercati internazionali. L’Amministrazione si è impegnata a trasmettere l’atto agli enti locali e alla Regione Toscana per rafforzare la cooperazione e tutelare un settore strategico per l’economia e l’identità culturale di Montepulciano.
Dopo le sanzioni alla Russia, che di fatto hanno chiuso quel mercato, adesso rischia di chiudersi anche il mercato Usa. Tempi duri per il capitalismo de noantri… E i dazi di Trump potrebbero avere conseguenze nefaste non solo sui bilanci delle aziende vitivinicole e agro-alimentari, ma anche sul turismo. Non è un mistero infatti che gran parte dei turuisti stranieri che arrivano ogni anno, sempre più numerosi, a Montepulciano, non lo fanno perché la città è un esempio splendido e irripetibile di “città ideale rinascimentale” o perchè c’è nato Angiolo Poliziano, ma perché Montepulciano è la città del Vino Nobile, che è uno dei grandi vini toscani e italiani e insieme al Nobile si possono degustare prodotti e piatti tipici di un territorio super fotografato e celebrato, set naturale di decine di film, anche hollywoodiani, serie Tv, spot pubblicitari… Con il mercato bloccato, potrebbe fermarsi anche il turismo ad esso collegato.
Staremo a vedere come andrà a finire, ma – come disse il famoso rospo, quando vide appuntare il palo – i lazzi non son belli… Per niente. In questo caso, Montepulciano, come altre città del vino, non è in una botte di ferro.
Non conosco i numeri della produzione di Rosso e Nobile, ma credo ci siano le possibilità per piazzarla tutta in Italia o UE.
Non credo che negli stati uniti si creino il problema di pagare qualsiasi buon vino italiano, qualche dollaro in più. Fatto sta’ che a Verona,al Vinitaly, ci sono,accreditati,3.500 buyer statunitensi ! …che siano venuti per prendere una boccata d’ aria ?
Forse,se avessimo messo più dazi alla Cina,che ci ha invaso di porcherie a poco prezzo,oggi l’ artigianato e la piccola impresa,non sarebbero in crisi !
Forse, se non avessimo fatto limitazioni al commercio di frutta,artigianato di lusso,mobili di lusso, e quant’ altro richiedevano i Russi,oggi tante imprese sarebbero aperte !
Un po’ i dazi ci danneggieranno
Ma non tanto quanto l’ allarmismo e la catastrofe che ” alcuni vorrebbero ” !
Gli italiani hanno sempre saputo reagire !