CLOCHARD VIOLENTO A CHIANCIANO, LA SINDACA TORELLI: PRONTA A DARE LE CHIAVI DEL COMUNE AL PREFETTO

ANCHE TRA CHIUSI SCALO E PO’ BANDINO SITUAZIONI AL LIMITE…
CHIANCIANO TERME – Non è la prima volta che succede. E il protagonista è sempre lo stesso. In passato aveva già danneggiato delle auto e aggredito un uomo, finito anche all’ospedale, due sere fa, con un bastone ha sfondato e fracassato le vetrine di tre attività commerciali e il distributore automatico di una tabaccheria, da poco ristrutturata. I negozi erano già stati di presi di mira anche precedentemente. L’autore degli atti vandalici sarebbe stato riconosciuto e segnalato da alcuni testimoni. Si tratterebbe di un clochard di origini straniere che vive da tempo a Chianciano e che ogni tanto si abbandona a gesti di rabbia e di violenza contro cose e persone. L’ennesimo episodio ha scatenato reazioni sia da parte dei cittadini che delle stesse istituzioni e forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione.
L’ex sindaco Marchetti, adesso esponente di Fratelli d’Italia, ade esempio prende spunto da questa vicenda per criticare duramente la decisione della giunta di stanziare 28 mila euro per le politiche di accoglienza e di integrazione dei migranti, che a Chianciano sarebbero circa 500. Marchetti ricorda che già sotto la sua gestione, i CAS (centri di Accoglienza Sraordinaria) hanno ricevuto finanziamenti specifici per garantire servizi di mediazione culturale, assistenza lkegale e sanitaria, avviamento al lavoro. Perplesso, l’ex sindaco, anche sulla concessione onerosa del Palamontepaschi per la festa di fine Ramadan.
La sindaca Grazia Torelli, con un post affidato ai social chiede risposte concrete e immediate al Prefetto e si dice pronta a consegnargli le chiavi del Comune:
“A Chianciano Terme esiste ormai da tempo un problema di ordine pubblico con ripetuti episodi di carattere violento e di vandalismo che deve urgentemente essere risolto. L’Amministrazione comunale, per quanto di sua competenza, ha segnalato alle Forze dell’Ordine e al Prefetto di Siena, che si erano presi l’impegno a risolverla, quanto la situazione fosse ormai insostenibile e pertanto chiediamo nuovamente un intervento immediato e risolutivo.
In assenza di una risposta, a tutela dei miei concittadini, sono pronta a consegnare nelle mani del Prefetto di Siena le chiavi del Comune perché lo Stato non può abbandonare una sua articolazione.
Chianciano Terme, seguendo la sua storica vocazione solidaristica è tra le comunità della provincia di Siena che offre il maggior contributo sul tema dell’accoglienza. E’ altresì fondamentale che le articolazioni dello Stato, tuttavia, di fronte ad episodi di ordine pubblico che possono minare la serenità dei cittadini e la vocazione turistica e di accoglienza della nostra città, agiscano in modo sinergico e non ciascuno solo per il proprio ambito di competenza facendosi carico, accanto a politiche di integrazione, anche della sicurezza dei propri cittadini”.
Sui social si è anche scatenata la reazione dei cittadini e insieme a chi chiede tutela e sicurezza per le persone e per le attività economiche, c’è anche chi prende la palla al balzo per attaccare la politica dell’accoglienza e per alzare muri contro i migranti. Ora non è che tutti i migranti compiono atti vandalici o violenti, e non tutti i clochard sono violenti e pericolosi, né sono tutti stranieri. Va anche detto che la politica dell’accoglienza e del sostegno, attraverso strutture, alloggi, e attività di supporto a chi arriva da lontano senza niente, senza lavoro, senza reddito, senza prospettive certe, tende proprio ad evitare situazioni di devianza o di delinquenza. E in effetti a fronte di centinaia di migranti e rifugiati, di numerose etnie presenti in tutti i paesi della zona, gli atti e gli episodi di violenza fino ad ora sono stati pochissimi. Non più di quelli commessi da soggetti che migranti e rifugiati non sono.
Resta il fatto che certe situazioni, soprattutto quando sono reiterante e ed è evidente che possono rappresentare dei rischi, andrebbero affrontate e non lasciate “incancrenire”. Nella zona tra Chiusi Scalo e Po’ Bandino, per esempio staziona da anni un clochard che bivacca e si accampa nei posteggi, nelle aiole spartitraffico, sui marciapiedi dei negozi e magazzini con tutte le sue carabattole (cartoni, carrelli da supermercato pieni di indumenti e altro), non è violento, ma talvolta risponde male a qualche passante, sparge le sue cose ovunque, si sposta con una bicicletta tirandosi dietro carrelli o altro, senza curarsi troppo delle regole stradali e diventando oggettivamente un pericolo per sé e per gli altri. Pare che il soggetto in questione rifiuti ogni tipo di aiuto o di alloggio più sicuro, ed è forse nel suo diritto, ma il primo a rischiare (anche la vita) è lui. Quindi la situazione, senza fare crociate contro i matti, i diversi, i clochard, e i migranti, va in qualche modo presa in esame e risolta. E questo vale per ogni situazione simile, a maggior ragione dove si è in presenza di danneggiamenti o, peggio ancora di fatti che possono essere rubricati come aggressioni fisiche. Sappiamo che per le istituzioni locali non è semplice intervenire in questi casi, in particolare quando si è ancora nel limbo del rischio potenziale, ma far finta di non vedere o lasciare che le se cose degenerino è la peggiore delle strade.
Nella foto: una delle vetrine danneggiate a Chianciano (foto da Centritalianews.it)
500 sono tanti per una cittadina che conta 7.000 abitanti !
500 personaggi che vagabondano da una sala giochi a un parco pubblico !
500 personaggi che non fanno nulla !
Mandateli a casa della BOLDRINA o di BONELLI O di FRATOIANNI !
Mandateli a casa di qualche accoglione che ha impestato il territorio !
Mandateli a CAPALBIO a far compagnia all’intellighentia di sinistra !
NON SI presenta bene la ” Stagione ” termale !
NON possono lavorare perché non c’è lavoro nemmeno per i residenti!
IN che situazione ci hanno messo gli ACCOGLIONI!
Qui i discorsi sull’ accoglienza c’ entrano poco, perché il problema non è che è straniero, ma che commette reati. E se commette reati, nemmeno così tenui trattandosi anche di lesioni a persone, non capisco perché le forze dell’ ordine non lo prendono in custodia.
No ! I discorsi sull’ accoglienza c’entrano eccome ! Rientrano in quel 30% di reati che commettono loro che sono una piccola parte !
Le forze dell’ ordine vanno con i piedi di piombo,perché,poi, la sinistra ,ACCOGLIONA, gli fa girare le balle !!
Talvolta ,vengono fatti rilasciare anche in presenza di reati sessuali !
I discorsi stanno a zero !
O chi li accoglie li tiene a bada,oppure vanno trasferiti a CAPALBIO!
UNA stazione termale,in difficoltà, come Chianciano, non si può permettere di rischiare i pochi ospiti rimasti,perché importunato da questa gente !
Punto e basta !!
Chi vive ai margini non è necessariamente un immigrato. Sono sempre esistiti. Claudio Provvedi aveva a suo tempo attrezzato una stanza per l’assistenza di quelli che vagabondavano alla stazione di Chiusi per passare la notte. Una società solidale si deve porre questo problema senza facili scorciatoie troppo spesso dettate per guadagnare qualche voto.
Una società solidale cerca nell’ambito delle sue prerogative di non far formare gli stati di bisogno.Gli stati di bisogno se guardiamo alla storia si sono formati in ogni società perchè la ricchezza non viene distribuita equamente.Cominciamo a partire da tali principi se vogliamo eliminare appunto ”gli stati di bisogno”.Se non ci si riesce come appare ormai evidente occorre riflettere sul sistema che abbiamo creato dove soprattutto il lavoro non è per tutti.E quello che abbiamo creato appunto non è un sistema che certe condizioni le risolva.Se prima creiamo le strutture che creano lo stato di bisogno vuol dire che occorra cambiare le strutture.Mettere la pezza sul buco serve a far mantenere il buco e poi cercare di sanare il buco,cosa questa che risulta impossibile.Perchè questo si è fatto e stiamo facendo.Anche da una logica normale verrebbe da dire che questo sia evidente.Chi si oppone- ed oggi sono molti ad opporsi a tale logica-sono in totale malafede asserendo ed opponendosi alla redistribuzione della ricchezza in maniera piu’ equa e cercando tutte quelle istanze atte ad evitarla e ad allontanarla come principio e come prassi.
Carocarlo, come al solito,per molti concetti,ti dò ragione..
Va,chiaramente diviso il problema,clandestini,con il problema emarginati.
Il problema clandestini, perché clandestini sono, va risolto una volta per tutte. Anche il problema clandestini va diviso in due parti. Quei clandestini che vengono per lavorare e,anche lì ci sarebbero i decreti flussi che permetterebbero loro di venire regolarmente. Poi c’è il problema di quelli che vengono perché credono che l’ Italia sia obbligata a mantenerli. Praticamente quelli che hanno tutti i diritti e nessuno dovere.
Purtroppo,a detta degli immigrati regolari,ci sono ,per chi non lo sapesse,uffici dei sindacati italiani ,in nord africa che,danno istruzioni di come diventare prepotenti,appena mettono piede in Italia. Ripeto,a detta,dei regolari venuti in Italia. Fra le tante cose,i regolari,sono i primi a lamentarsi perché,danneggiano ,in primis, proprio loro !
Tornando a ” bomba ” Chianciano non può permettersi 500 clandestini con la stagione termale alle porte !
Il problema ” emarginato ” non credo sia di difficile soluzione !
Gli ITALIANI non possono permettersi i clandestini. Gli ITALIANI non possono permettersi di mantenere tutti quelli che arrivano !
Gli ITALIANI hanno il problema dei loro emarginato e bisognosi. Gli ITALIANI,per ora,non possono trascurare i loro connazionali per favorire chi non ha diritti !
Non facciamo gli ipocriti, la situazione è questa !
FRATOIANNI,Bonelli,la Boldrini se ne facciano una ragione ! Dovranno rinunciare a quei ” futuri “voti !
Lancio un sasso nello stagno : se tutti i paesi europei, stanziassero 2 miliardi di euro,che per l’ Italia sarebbe la metà di quello che spende oggi, quanta solidarietà,lavoro e dignità potrebbero dare a questi poveracci nelle loro terre d’origine ?
Quello che i clandestini vengono accolti perché in futuro diventeranno potenziali elettori è una balla colossale.Attualmente per INIZIARE la pratico di cittadinanza debbono passare dieci anni di residenza in Italia senza interruzioni. Quando va bene ne passano una quindicina. Qual’è il politico che fa calcoli su tempi così lunghi? Anche se vincesse il SI al prossimo referendum sarebbero comunque una decina di anni. Gli immigrati nigeriani che conosco, arrivati con i barconi , sono riusciti ad avere un contratto per lavori per i quali non c’era domanda da parte di italiani.
Poi non si possono confondere le varie situazioni: per esempio i migranti e richiedenti asilo alloggiati nei centri di accoglienza con i senza fissa dimora e i clochard (alcuni dei quali lo sono per scelta, non SOLO per disagio e sono italiani, non stranieri), così come non si possono confondere i profughi e migranti regolari o regolarizzati, con i clandestini e irregolari. Tutte le situzioni necessitano di attenzione e di risposte. Ma fare di tutta l’erba un fascio serve solo a intorbidare le acque e ad avvelenare i pozzi. Tra l’altro in paesi come Chiusi, le presenze non autoctone e di figure border line ci sono sempre state, anche molto tempo prima che i migranti cominciassero a sbarcare coi barconi, a Lampedusa o in Puglia. Molti sbarcavano dal treno, tutti i giorni ne arrivava qualcuno, dormivano dove potevano, si lavavano dove potevano… Eravamo tutti più solidali e più tolleranti.
Posso fare una puntualizzazione mentre ribadisco in maniera piena il mio pensiero espresso sul mio primo intervento ? Una delle molle che permette al problema di essere così largo e così diciamo ”stravolgente” al punto che si formano mura di rifiuto da una parte ed un altro muro di suspicione ”politica” dall’altra che porta la gente anche a pensare-informata o non informata- a ritenere che certi partiti spingano perchè arrivino voti e consensi è il fatto che una ampia fascia di cittadini italiani che vanno da coloro che offrono lavoro a neroe che schiavizzano le persone fino all’associazionismo che si costituisce ricevendo soldi dallo stato e che è molto più comune a sinistra chè a destra ma anche passando per il centro (parlo del cooperativismo come bacino di sistemazione della provvisorietà in attesa di un quadro ghenerale che possa cambiare),tutto questo è molto più presente ”politicamente” nei partiti che si considerano di sinistra mentre il rifiuto secco e definito fa parte dei partiti comuni alla visione destrorsa.Credo che guardando la fotografia della situazione il problema non si possa risolvere perchè l’incentivo economico del cooperativismo produce effetti di rilancio e di continuazione all’immigrazione sotto l’egida del detto che gli italiani non vogliono fare più i lavori che tali stranieri fanno e quindi si mette in campo la necessità della continuazione all’immigrazione, anche quella clandestina alla quale una parte dell’italia del mezzogiorno è interessata.Occorrerebbe innanzitutto una legislazione seria sul cooperativismo, probabilmente anche più restrittiva, poichè le aziene cooperative chre assurgonoa grandi dimensioni hanno la possibilità di sfuggire alla denuncia reddituale per la loro legislazione dedicata ed in confronto al picolo cooperativismo questa rappresenta una ingiustizia soprattutto nei rigaurdi della fiscalità generale. posto che l’immigrazione è unj fenomeno che non si possa arrestare ed io credo che così sia in verità, credo che occorra un forte regolamento legislativo che possa regolare senza se e senza ma i flussi che debbono essere stabiliti in precedenza.Sò che tutto questo è difficile da attuare ma alla luce odierna se non si vuole che scoppino all’interno della nostra società contrasti e scontri di carattere anche violento come succedono in altri paesi credo che la necessità sia di regolare in maniera più precisa possibile tali flussi mentre nello stesso tempo l’immigrazione clandestina di certo continuerà perchè non si può fermare poichè è come fermare il vento con le mano e siccome viviamo in una società il cui fine ultimo-purtroppo- non è la salute dei suoi abitanti o cittadini- il fine ultimo sono i soldi ed il profitto,vengono costantemente difese e legalizzate forme legali che producono tali discrasie perchè quando l’associazionismo che comporta anche posti di lavoro contribuisce e si arrichisce con i versamenti dello stato fatti con i soldi di tutti i cittadini italiani allora non si può sfuggire ad evidenziare ciò che esiste oggi:
quello che la politica fissa il sostegno alle organizzazioni cooperativistiche e religiose di un tanto a migrante a sostegno delle spese che tali enti dovrebbero sopportare e dal momento che nessuno o pochi fà nulla per sostenere la causa dei piu’ deboli senza che gli entrino soldi, la situazione è quella che vediamo. esistono organizzazioni assistenziali che sono assitenziali per modo di dire perchè sono delle vere e proprie imprese economiche con tanto di stipendi alla forza lavoro dipendente e bilanci di profitto e se invece fossero imprese con non finalità di lucro vorrei vedere bene se tanto amore per il prossimo fosse così pronunciato quando per sostenerlo tale amore e tali iniziative si facesse ricorso ai fondi propri senza ricevere soldi pubblici.Credo che molta ipocrisia su tale confine di scontro dipenda anche e soprattutto dalla politica che trae vantaggio da tali situazioni ed a far politica spesso per non dire sempre non sono solo i partiti….
E allora se voglaimo sanare tali problemi credo che occorra comportarsi diversamente da come ci siamo comportati fin’ora perchè ci sono tante organizzazioni che hanno ingrassato i loro bilanci con la percezione dei soldi di tutti.Lew responsabilità di uno stato che suol dirsi laicoa parole ma nei fatti laico non è affatto, non risalgono a qualche decade fa ma anche prima del 1938….quando il figlio del fabbro per ingraziarsi chi ben sapeva lui firmò quei patti che sono anche rimasti a regolare i rapporti fra Stato e Chiesa, ma siccome la politica è politica perchè può anche cambiare, molti pensierini penso che sia logico anche poterli fare anche su quelli di quasi un secolo fa, specialmente anche nei confronti di chi sia molto sensibile ai fatti materiali che è d’uso coprirli con le parole.
Carocarlo,io spesso sto in Veneto e , la situazione lavorativa è un misto tra mano d’opera italiana e straniera. In maggioranza gli stranieri sono marocchini ! Devo dire che,la stragrande maggioranza dei lavoratori stranieri lavorano,bene,e, non danno problemi.
Poi ci sono miriadi di stranieri che,tutto il giorno sviaggiano sui monopattini,grazie a quella mente eccelsa di Toninelli, fregandosene di tutti e tutto, sui marciapiede,nei sensi unici,non rispettano i semafori,senza casco ne frecce, senza luci !
Come ho già detto,i primi a lamentarsi sono proprio quegli stranieri che lavorano.
Lo sai che cosa dicono,quando uno si lamenta ? Ebbene rispondono così : é tutta colpa vostra che li avete fatti entrare !! E aggiungono : se non correte ai ripari ,vi travolgeranno !!
In più,dicono che, molti di questi, sono stati fatti uscire dalle patrie galere ,con la promessa di andare in Europa e non tornare più ! Intendi bene, non lo dico io,lo dicono i loro connazionali stanchi del fatto che noi italiani ,per colpa dei clandestini,facciamo di tutta l’ erba un fascio ! ( scusami per la parola ” fascio ” che a molti può disturbare ma,non ho trovato un altro sinonimo ! )
In conclusione ,tanti vengono per lavorare e, lo fanno, tanti altri ,vengono per fare i comodi loro,sicuri che,nessuno gli dice nulla !
Non possiamo andare avanti così !
E,per favore,nessuno dica che noi italiani siamo stati un popolo di migranti perché, quando i nostri nonni emigravano in Belgio,o in America o in qualsiasi altra parte del mondo ,andavano per lavorare e mandare i soldi in Italia per mantenere la famiglia ! E quando partivano ,partivano perché avevano trovato un lavoro sicuro ,altrimenti i paesi ospitanti non li facevano entrare ! Diciamo le cose come stanno !
L’ accoglienza, Carocarlo, è un affare ! Tutto qua!
X Niccolò Martinozzi. Beh, il problema è anche quello che dici ma cominciamo a verificare da vicino.credo che tu abbia detto una sostanziale non verità quando hai affermato che nel Nord Africa vi siano dei sindacati italiani che insegnino ai migranti la prepotenza una volta che siano nel territorio italiano.Codesta è una affermazione di una certa gravità per il semplice fatto che non può essere vera una cosa del genere e non sbagliare a giudicare i diritti-quelli umani- dai diritti delle legislazioni.Se cooptati al nero da imprenditori senza scrupoli ( e succede spessissimo tutto ciò e lo vediamo dalle statistiche ed anche da quelle relative alla violenza fatta dai procuratori della schiavizzazione) loro alla fine si ribellano essendo tenutia pane ed acqua ed ad abitare in casolari diroccati nella campagne senza servizi, riscaldamento ecc ecc io credo che non possa essere contrabbandato il fatto che si ribellino chiedendo diritti ed equiparato tale fatto alla prepotenza. Semmai è il contrarrio ciò che succede normalmente.
perchemmai il flusso dei clandestini non si arresta allora ‘ Non è forse l’industria piccola e media che richiede la presenza di questotipo di mano d’opera fino forse anche alla manifestazione di casi incresciosi che datori di lavoro abbiano negato l’assistenza a lavoratori che durante il lavoro si erano infortunati compromettendo la loro salute ? e se questi si ribellano in territorio straniero è una prepotenza di chi ‘ Di loro o di chi dia loro lavoro senza riconoscere loro un qualsiasi diritto ? E allora vedi Niccolò che tale ingiustizia è portata avanti dal sistema economico che nei suoi gangli ha una legge che non rispetta nessun diritto umano, una legge alla quale a nessuno è concesso di sgarrare perchè diversamente il profitto si assottiglia fino a scomparire. E nel seno della nostra società ci sono a iosa organizzazioni che si arricchiscono illecitamente ma anche ”lecitamente” anche se arrivano a sfiorare la condizione del filo del rasoio pechè sembra che la legge sia stata cucita appositamente sull’ingranaggio che produce profitto.Che non possiamo accoglierli tutti è palese e pacifico ma che ci voglia una regola ferrea per distinguere la regolarità dall’irregolarita mi sembra giusto che ci sia.E spesso ciò che fa più rabbia è l’uso comune che si fa di tali discrasie quando si giudica un reato commesso da un migrante rispettoa quello commesso da un italiano e soprattutto la forzatura con la quale tutti i principali media parlano quando tali atti delinquenziali vengono commessi da un migrante. non sono forse alla pari atti delinquenziali quelli di coloro che al nero fanno lavorare le persone per 12-14 ore remunerandole con paghe da fame ? Non è questa forse la faccia più comune di questo sistema iniquo che pretende di essere vincente rispetto ai diritti umani ai quali l’unica cosa che è permessa è quella di non esistere o di essere alle bisogna dimenticati ? Intorno a questi- e lo ripeto come ho precedentemente detto nell’altro mio intervento di cui me ne scuso per l’ortografia e la grammatica poichè spesso illeggibile ma scritto di getto –
esistono dei meccanismi che ormai fanno parte della consuetudine a considerare tutto l’assistenzialismo come una doverosa normalità perpetrata da privati mentre dovrebbe essere lo Stato e solo lo stato a provvedere a tale problema con la politica che non dovrebbe delegare ad altri le risoluzioni di tali discrasie. ma siccome lo stato a parole è laico ma in effetti è sato nei decenni penetrato da altre forze che hanno condizionato l’espressione di tale laicità allora vediamo che c’è chi si arricchisce e c’è chi s’impoverisce spesso a barba di cittadini normali ai quali sembra normale che avvenga tutto questo.
A mio avviso la discussione è fuori tema. Il problema non è che quel tizio sia straniero, ma che crea problemi di ordine pubblico. E il problema ancora più serio è che lo stato non ha le risorse per garantire la sicurezza e l’ ordine pubblico, perché servirebbe il triplo delle forze dell’ordine e dei posti nelle carceri. Chi vive ai margini o nell’ illegalità lo sa benissimo, e quindi agisce nella quasi totale certezza dell’ impunità. La sicurezza si ottiene esclusivamente con la deterrenza, perché certi individui rigano dritto solo se sanno che diversamente vanno incontro a conseguenze spiacevoli, non certo se qualcuno prova a spiegargli che quello che fanno è sbagliato, ti ridono pure in faccia.