DUE EPISODI INQUIETANTI NELA ZONA TRASIMENO-VALNESTORE: UN ATTO INTIMIDATORIO E UN UOMO CARBONIZZATO NELL’AUTO DATA ALLE FIAMME

giovedì 03rd, ottobre 2024 / 12:41
DUE EPISODI INQUIETANTI NELA ZONA TRASIMENO-VALNESTORE: UN ATTO INTIMIDATORIO E UN UOMO CARBONIZZATO NELL’AUTO DATA ALLE FIAMME
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PIEGARO –  Due fatti di cronaca inquitanti si sono verificati negli ultimi tre giorni nella zona del Trasimeno. Due auto sono state date alle fiamme in località Montebuono di Magione, di fronte ad una Comunità di recupero per tossicodipendenti. Entrambi i mezzi appartenevano alla comunità stessa. Uno era all’interno della proprietà, uno invece era appena fuori. Gli inquirenti non escludono, anzi propendono per l’ipotesi che possa trattarsi di un fatto “doloso”. Cioè  una azione intimidatoria, un avvertimento, o un atto teso a danneggiare la struttura. Un episodio, per fortuna senza conseguenze gravi per persone, che fa tornare in mente l’omicidio di Mauro Rostagno, il giornalista fondatore di Lotta Continua e poi della comunità terapeutica Saman, assassinato in Sicilia nel 1988, da Cosa Nostra.

Il secondo fatto, avvenuto ieri, è il ritrovamento di un’altra auto bruciata, nei pressi del campo sportivo di Pietrafitta, nel comune di Piegaro. Auto al cui interno però c’era il corpo di un uomo, carbonizzato. Un 45enne residente nela zona. Quando i Vigili del Fuoco hanno spento le fiamme hanno visto il cadavere. I Carabinieri di Città della Pieve, intervenuti sul posto, hanno avviato un’indagine per stabilire le cause e la dinamica dell’incendio,  attivando anche  il nucleo Nbcr (Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico), il nucleo investigativo antincendio (Niat) e il funzionario di guardia dei vigili del fuoco, per effettuare rilievi strumentali più accurati. L’ipotesi più probabile resta quella del suicidio.

Cinque mesi fa, il 6 maggio, un altro caso simile, sempre nel comune di Piegaro: un 33enne originario di Montepulciano, residente a Città della Pieve, trovato semicarbonizzato all’interno della sua auto data alle fiamme. Stesse modalità anche per l’imprenditore di Tavernelle Massimo Dolciami, trovato anch’egli bruciato nella sua auto nel 2012 e per un metalmeccanico di 56 anni  il cui cadavere fu rinvenuto sempre all’intern di un’auto bruciata davanti al cimitero di Magione nel novembre del 2013. Sembra quasi ci sia una sorta di macabra tendenza all’emulazione nella zona che costeggia il lago Trasimeno.

Quanto all’ultimo episodio, qualcuno sottovoce accenna a possibili connesioni tra il suicidio (se trattasi di suicidio) del 45enne a Pietrafitta e la recente esplosione della vicenda del 2139 e delle Criptovalute, che sta travolgendo come una bomba la zona della Valnestore, ma anche quella di Castiglione del Lago, Città della Pieve, Chiusi, con centinaia di persone che hanno visto svanire insieme al miraggio dei soldi facili, anche i soldi veri che avevano investito nel giochino… In qualche caso non pochi. Non è detto che quella vicenda c’entri qualcosa. L’equazione è fin troppo facile, in queste ore. Meglio aspettare l’esito delle indagini e capire se l’uomo trovato morto a Pietrafitta avesse magari altri problemi o se l’ipotesi suicidio possa non essere la sola da prendere in considerazione.

 

 

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