PRIMARIE PD, IN TOSCANA IL RENZISMO RESISTE: VINCE SIMONA BONAFE’. MA ADESSO TUTTI PREDICANO UNITA’

INTANTO IN BAVIERA L’ONDA POPULISTA LA FERMANO I VERDI (CHE SONO LA NUOVA SINISTRA)…
FIRENZE – Circa 45 mila iscritti, militanti ed elettori del centro sinistra hanno partecipato ieri alle “primarie aperte” per scegliere il segretario del Pd toscano. La sfida era tra la super renziana Simona Bonafè, parlamentare europea ed ex assessore a Scandicci, e il candidato della sinistra Valerio Fabiani, di Piombino. Ha vinto Simona Bonafè, con più del 60% dei consensi. In Provincia di Siena il 63%. Saràlei a guidare il Pd della Toscana nella prossima campagna elettorale per le Europee e per le amministrative di primavera.
Il leader dei renziani senesi Stefano Scaramelli ha subito commentato il risultato con una punta di soddisfazione: “A vincere è stato il nostro popolo, il nostro orgoglio e il nostro coraggio. Il coraggio di una #comunità, quella democratica, che si è riscoperta tale e che ha saputo spalancare le porte e aprirsi a 45000 elettori. Nelle #terredisiena vince con il 63%! Adesso serve #unità e umiltà”.
Lontani i tempi dei trionfalismi, del vento che non si ferma con le mani e amenità del genere. Ora, anche Scaramelli applaude, ma la ruspa per asfaltare gli avversari (esterni o interni al partito) l’ha rimessa in garage. E parla di “unità” e “umiltà”, due termini che erano stati cancellati dal vocabolario dei renziani e che ora l’ex sindaco di Chiusi rispolvera e non si fa problemi ad utilizzare come linee guida per la stessa Bonafè. Il messaggio è chiaro ed è rivolto a tutto il partito: non facciamoci del male. Se avesse vinto Fabiani, forse il messaggio sarebbe stato ancora più chiaro e indicativo. Ma la sua era una battaglia oggettivamente impari. E a dirla tutta, forse è andato pure oltre le previsioni.
E sull’unità e la coesione interna punta anche Rosanna Pugnalini, ex sindaco di Sarteano ed ex consigliere regionale, prima di Scaramelli: “Oltre 45.000 coloro che hanno votato, in Toscana, per scegliere il nuovo segretario del Pd. Un risultato non facile né scontato che può darci una spinta positiva. I nostri iscritti e simpatizzanti, nel darci nuovamente fiducia, hanno chiesto maggiore coesione interna e maggiore vicinanza al sentimento e ai bisogni della gente. Dimostriamo di aver capito e mettiamoci subito al lavoro, insieme! Ci serve unità e operatività per essere incisivi nelle immediate scadenze che determinano il futuro della nostra Regione”.
Poi Rosanna Pugnalini, con un “post scriptum”, sottolinea anche un altro aspetto: “Per la prima volta una donna guiderà il Pd toscano, spero che questo sia un primo passo per una maggiore presenza femminile ai vertici del partito. Chissà non possano essere proprio le donne ad imprimere il necessario cambio di passo per riconnettersi con la nostra comunità”.
Certo la vittoria e quindi l’elezione a segretario regionale di Simona Bonafè può essere vista come l’estrema difesa del fortino da parte dei renziani. Come la riprova provata che in Toscana il Pd è ancora in mano Matteuccio da Rignano e che i suoi colonnelli non intendono mollare la presa. Dopo i disastri elettorali di marzo e delle amministrative successive con la sconfitta a Siena per esempio, l’ala renziana avrebbe forse dovuto fare un passo indietro, mettersi da parte, lasciare spazio a forze nuove. Non lo ha fatto e sentire i renziani parlare adesso di unità, coesione e umiltà stride come il gesso sulla lavagna… Lo stesso Renzi che dice “chi verrà alla Leopolda, per parlare di correnti del Pd, può stare a casa” fa sorridere. Cos’è la Leopolda se non il meeting di una corrente (la sua) del Pd? Perché l’iniziativa, in programma questo fine settimana, è sua, di Renzi, non del Pd.
Intanto dalla Germania, più precisamente dalla Baviera, arriva un segnale forte anche al Pd. Le elezioni regionali di ieri hanno registrato il crollo dei partiti tradizionali Spd e Csu, ovvero socialisti e democristiani ma la destra xenofoba, razzista, antieuropea rappresentata da AfD non ha sfondato e non ha trovato sponde. La Csu resta il primo partito, ma solo al 35%, al secondo posto i Verdi. Ovvero la sinistra pragmatica ed ecologista a sinistra della Spd. I sondaggi danno i “Grunen” in crescita anche a livello nazionale.
E i Verdi propongono una Germania aperta, accogliente e solidale, sono europeisti e anti-populisti, oltre che, ovviamente, ecologisti, ma senza suggestioni anti scientiste o pauperistiche. Insomma una forza progressista moderna, con un gruppo dirigente giovane e rinnovato. Contro la propaganda anti immigrati e anti Europa, la Baviera indica dunque una strada, che non va a destra. In Gran Bretagna lo sta facendo Corbyn con il suo Labour sempre più tornato a fare la sinistra. In Spagna il premier socialista Pedro Sanchez stringe accordi coi Podemos di Pablo Iglesias…
Speriamo che quelli del Pd guardino almeno la televisione. Magari gli viene l’idea di prendere esempio dai ‘Grunen’ bavaresi. O da Corbyn… Se invece continueranno a sognare una soluzione alla Macròn, a primavera potrebbero essere spazzati via, anche nei comuni. In Francia Macron è stato votato per fermare la Le Pen e al momento ha funzionato, ma ha già il fiato corto, perché ha un programma annacquato, contraddittorio, ondivago e per nulla antagonista rispetto al capitalismo e al liberismo sfrenato. E qui sta il nodo…
M.L.
Ma scusa , mi sembra che tutti coloro che potrebbero conquistare la segreteria nazionale a cominciare da Zingaretti se ho sentito bene auspicano un partito allargato, così come Calenda ed anche Gentiloni.Può darsi che i voti dei 5 Stelle presi il 4 Marzo possano essere dei voti in libera uscita,ma se la matematica non è una opinione a chi guarderebbero soprattutto i renziani ed anche coloro ai quali stava bene Renzi e che facevano parte della sua invincibile armata e che adesso fanno gli ”ondivaghi” e che decidono di adunarsi, leggersi dentro e stabilire chi sia che dia loro maggiori chanches di durata? Se non vado errato ci sono state due tornate di votazioni una riservata agli iscritti ed un altra riservata a tutti gli altri.Si ritorna o no alla solita questione se tutto questo risulti normale oppure non sia una consultazione che possa aver visto in mezzo il mischiarsi anche di coloro che sono serviti a Renzi per assurgere alla segreteria anni addietro? Per me possono fare ciò che credono meglio ma se accettano il voto di coloro che passano per strada e che determinano con il loro voto un segretario, mi domando che valore abbia una consultazione.E’ pura fantasia che in mezzo a questi ci sia tutto l’arco parlamentare escluso forse la sinistra ? Ma tutto questo perchè non suscita una riflessione nei militanti e nei simpatizzanti al punto di dire che si dia spazio per determinare le sorti e la guida del partito servendosi di persone che con il peso del loro numero e non avendo mai partecipato alla vita del partito ne determinano invece la direzione di marcia che è una direzione politica. Correggetemi se dico uno sproposito.Ed allora la riflessione credo che dovrebbe andare anche oltre tale pensiero che ho espresso per il semplice fatto che mi sembra alquanto fedifrago impostare le cose in tal modo perchè ci si basa su un sentimento latente e questo sì qualunquista latente nella società per addivenire ad un controllo di una forza politica importante che sottopone ai suoi elettori tutti gli umori politici della società stessa. Non è un segreto per nessuno che la base supinamente abbia accettato tutto questo senza alcun mugugno perchè debba essere noto fin dagli inizi il monito rivolto a chi deve intendere e chi deve intendere intenda.Vedo dagli atti che vedo scorrere che ancora si insiste imperterriti su tale piano, ed allora io che non sono un elettore del PD la riflessione la faccio ed è quella che nel Casinò la roulette è calamitata e la pallina che gira ai bordi ha molte più probabilità di fermarsi nel numero che ha avuto applicato il magnetismo.Ed il magnetismo in questo caso è palese che sia l’invenzione del voto aperto alla società.Che poi prospettino un partito allargato è comprensibile da momento che hanno bisogno di condividere le loro teorie politiche con i votanti degli altri partiti : ricordatevi quando uno dei tanti piccoli fiumi era in secca, prima di farlo seccare del tutto, le acque dove venivano deviate e la risposta la trovate sicuramente: nel grande bacino, dove confluiscono tutti.La Democrazia Cristiana dalla quale NON sono ossessionato come possa sembrare,questo era in sostanza.Ma codesto credo che possa essere un bel segnale esplicativo di come funzioni la nostra libera società e di come si riesca ad imporre la volontà ed i risultati sui singoli che però dal loro punto di vista si sentono liberi.E’ un ”dualismo” che funziona, ha sempre funzionato e mi chiedo perchè non dovrebbe funzionare anche stavolta? Per rimanere al testo del Post ti dirò che sono abbastanza scettico che i Verdi della Baviera impersonifichino la nuova sinistra. Probabilmente hanno dato un segnale della stanchezza con la quale valutavano i socialdemocratici come sinistra questo di certo, ma che assumano dentro di loro istanze alla Corbyn mi pare alquanto improbabile.Questi sono figli di un sistema politico che ha sempre convissuto all’ombra del sistema economico tedesco, fatto di alti livelli di qualità di vita e di retribuzioni delle classi operaie ma che in questi ultimi 2 o 3 anni hnno creduto bene d investire la stessa moneta che si sono visti arrivare nelle tasche per esperimenti senza meno anche positivi fatti sulla qualità di vita ma che hanno trascurato totalmente le ultime problematiche sociali ed economiche della Germania di questi ultimi anni, scavallandole o non parlandone mai, ma solo facendo riferimento alla ”economia grunen” come caposaldo di affermazione e visibilità.Tutte le altre problematiche del tipo immigrazione, sindacali, sociali del loro paese se le sono buttate dietro le spalle e la gente li ha premiati-diciamo per ripiego-poichè la faccia della CDU e dei socialdemocratici non era proponibile.Mi sembra che in tal senso la ”grosse coalitionen” stia venendo meno e con essa può anche darsi anche la stabilità sociale che incomincia a scricchiolare e quindi come si suol dire”anche i ricchi piangono” o si apprestano a piangere sotto l’avanzare di chi reclami una Europa diversa da quella attuale.