Chiusi, si può pensare di uscire dal deserto?

CHIUSI – Anche il 2016 si è chiuso con un saldo pari, se non negativo, per quanto riguarda le attività aperte e quelle che hanno chiuso i battenti. Qualche nuova insegna si è vista, come un bel negozio in piazza Dante (che poi è un “ritorno” visto che la proprietaria è la figlia dei gestori dello storico bar adiacente, quando ancora si chiamava Cavallino Bianco, negli anni ’60-70), un concept store, come si chiamano adesso e dove puoi trovare cose belle e particolari per la casa, per l’abbigliamento, per un regalo… Ma è uno dei pochi.
C’era per esempio una enoteca, in via Pisacane, sempre allo Scalo, emanazione di una azienda agricola e cantina di Montepulciano. Adesso non c’è più.
C’era un’edicola storica, anzi “antica”, come recitava la stessa denominazione dell’attività, nel centro storico, in piazza Graziano e adesso non c’è più nemmeno quella. La domenica spesso era l’unica aperta. Ma ha fatto la stessa fine dell’edicola della stazione. Ancora un sacrificio all’informazione via internet. I giornali non li compra più nessuno. E’ il mercato bellezza! E Chiusi città è sempre più vuota. Anche durante le feste, un deserto. Di giorno e di notte. Con le luminarie ancora più deserto. Perché il vuoto risalta di più.
Alla Stazione un po’ più di movimento c’è stato e c’è, ma mica tanto. Neanche i saldi hanno acceso la miccia. E ormai anche gli abitanti stanno facendo l’abitudine alle “strade vuote deserte sempre più” come nella famosa canzone di Mina…
Viene rabbia a vedere una città così, ad assistere ad un declino che sembra ineluttabile e inarrestabile, senza possibilità di invertire la tendenza. Eppure i commercianti, le associazioni di categoria, lo stesso Comune si danno da fare, di iniziative ne mettono in campo diverse, ma la situazione non cambia. Il vento è sempre lo stesso. Ed è un vento gelido. Che fa male. Chiusi non riesce proprio, nonostante gli sforzi, a tornare nei circuiti dello shopping, dello struscio, della passeggiatina domenicale, come era un tempo. E se parliamo di turismo esterno (italiano o straniero) parliamo comunqe di numeri esigui. Magari in leggera crescita. ma sempre esigui.
Gli amministratori locali pubblicano continuamente notizie e post incoraggianti sui social: come se la città vivesse un’epoca d’oro. Per carità, fa piacere essere il comune della zona con il più alto tasso di raccolta differenziata di rifiiuti. Oppure rivedere le scalette Zilath di nuovo praticabili (stanno facendo dei lavori), fa piacere vedere che il teatro fa sold out per uno spettacolo su De André e Don Gallo, che un un wine bar-restourant si riempie per la presentazione di un libro sul “Club 27”, cioè sui mostri del rock belli e maledetti e morti tutti a 27 anni. Fa piacere sentire nell’occasione musicisti locali eseguire magistralmente brani di Jimi Hendrix o Janis Joplin o vedere che qualcuno registra il primo disco o EP (sì perché ora anche i dischi si comprano su internet…). Però Chiusi resta una ghost town. Inutile negarlo. Le eccezioni confermano la regola.
Colpa degli amministratori che vedono tutto rosa e non si accorgono della realtà e quindi neanche ci provano ad a invertire la tendenza?
Colpa di tutti, della politica in generale, che non cerca e non trova risposte. Ognuno per il ruolo che ha, naturalmente. Gli amministratori sono giovani. I più anziani hanno 40 anni. La più giovane neanche 30. Loro, di Chiusi hanno conosciuto e frequentato, per motivi anagrafici, solo questa, solo cioè una Chiusi già in declino. Non hanno mai visto, per esempio, il centro storico quando c’erano 40 negozi che vendevano di tutto. E non parliamo degli anni prima della crisi del ’29, ma degli anni ’80… 30 anni fa. Non hanno mai visto, se non in qualche sbiadito filmatino amatoriale in superotto, Piazza Dante che brulicava di persone alle 10 di mattina come alle 5 del pomeriggio: tassisti, autisti, noleggiatori, viaggiatori, ferrovieri, pensionati a fare “capannello”, commercianti indaffarati. Non hanno mai visto i bar pieni di gente, fino a notte fonda. E non solo di giovani, come avviene adesso nei pub.
A Chiusi Scalo di negozi ce n’erano più di cento e anche quelli vendevano di tutto. C’era pure l’Emporio della Gomma. Per dire. Non parliamo dei cinema. Delle botteghe artigiane, anche quelle di servizio alla persona: parrucchieri, barbieri, calzolai, sarti, e i riparatori di elettrodomestrici, di biciclette e motorini, di mobiletti, di bilance, ecc… La mattina tutte le botteghe mettevano fuori la mercanzia, dalla frutta ai secchi, alle scope, alle gabbie con gli uccellini, ai fiori…. Era una città meno ordinata, anche meno “ecologica”, ma di sicuro più vivace. Per chi non l’ha mai vista, per chi non l’ha conosciuta, però, è anche difficile immaginarla adesso. Come si fa a immaginare una cosa sconosciuta? E se questo discorso vale per gli amministratori, vale anche per altri, comprese le opposizioni. La capogruppo dei 5 Stelle viene da fuori e anche lei ha 40 anni; l’altra consigliera pentastellata e i due di Possiamo ne hanno qualcuno in più, forse loro un po’ più di “memoria” di come era Chiusi potrebbero averla, ma per il resto anche i podemos sono in larga misura under 40 e sembrano saperne poco del passato.
Per questo, così come riteniamo che sarebbe utile una discussione ampia e senza reticenze, sui temi della cultura, per capire cosa si può fare per valorizzare il patrimionio e le risorse umane presenti e incentivare le iniziative, anche esterne, che possano favorire la crescita complessiva della città, allo stesso modo pensiamo che non sia più rimandabile una riflessione anche sui temi economici. E in particoar modo su quello che è il tessuto connettivo dell’economia locale. la rete commerciale e artigianale. Come in politica e in tutti i campi, la “memoria” può venire in aiuto, può essere utile a compendere certe dinamiche e certi errori. Perchè di errori ne sono stati fatti parecchi negli ultimi decenni. Qualcuno può pensare che non sia il caso di discutere con “questi amministratori”. E la posizione è legittima, ma allora quel qualcuno dovrebbe fare qualche proposta alternativa e lavorare per portarla all’ordine del giorno… Altrimenti, la strada è una sola: riflettere tutti insieme, pacatamente, serenamente – come diceva Veltroni – sulla situazione e sulle possibili vie d’uscita. Comiciando, a nostro modestissimo avviso, dallo studiare come eravamo… Perché se “eravamo” una comunità vivace, si può anche pensare che sia possibile tornare ad esserlo. Il che non vuol dire guardare solo indietro, o vagheggiare improbabili ritorni a tempi ormai passati. E remoti. Lanciamo la palla alle forze politiche, all’Amministrazione, a Chiusinvetrina e alle altre associazioni. Ne vogliamo parlare o ci attrezziamo per vivere nel deserto? Nel caso, il sindaco ci dica che provviste dobbiamo fare…
m.l.
chiusi, CHIUSIINVETRINA, commercio, Juri Bettollini
Da un pezzo che bisogna attrezzarsi a vivere nel deserto
Ma se ne può uscire o no?
No. Così oggi la segretaria del Pd nonché vicepresidente di qua e di la:
“Di particolare importanza in tal senso, mi permetto di citare – ha aggiunto il Segretario Pamela Fatighenti – l’istituzione delle Conferenze Programmatiche della Cultura, che hanno gettato ulteriori basi per una maggiore valorizzazione e promozione della nostra città. Una città fiore all’occhiello del territorio senese e con peculiarità storico-artistiche uniche al mondo”.
Marco scrive, tra l’altro, in questo articolo: Qualcuno può pensare che non sia il caso di discutere con “questi amministratori”.
Ecco, io sono uno di questi.
per non parlare dei musei, dati spaventosi, ogni anno migliaia di visitatori in meno! tra poco chiuderanno pure quelli..
Il Sindaco mi sembra che le risposte a tali quesiti già le abbia date, confermando la linea che ha comunicato sia prima delle elezioni sia confermandola durante la conduzione del suo mandato.Su questo punto mi sembra che abbia usato coerenza.Sul fatto di poter invertire la rotta e sulla la natura delle sue conclusioni riguardo allo sviluppo mi sembra che il risultato continui ad essere carente come lo era prima. Una cosa è parlarne, un altra il fare.E siccome viviamo in tempi di ”apparire anzichè essere” di scuola di chi sappiamo tutti molto bene,
non ci meravigliamo che siano le chiacchiere quelle che contano.Tutti convengono su quello che hai detto, non tutti convengono su quale possa essere la cura.Per me, e qualche volta ne abbiamo parlato, la cura dovrebbe rivestire il carattere della drasticità, essere applicata in un contesto che possa attrarre un numero di residenti, parecchi in più di quelli che Chiusi ha adesso,avere amministratori che ci mettono la faccia per dirla come tanto piace ai ” neocon”che ci guidano, e sapere in quale direzione valoriale andare. Quando ne manca uno solo di questi requisiti è un casino….figurati quando ne mancano tutti….e tu auspichi gli Stati Generali della Cultura ? Il problema che non si vuole vedere è POLITICO, l’ho già detto,e coincide con quello generazionale degli amministratori sia del nostro Comune ma anche di coloro che amministrano la Provincia esangue ed estinta, la Regione avulsa dalle
necessità dei cittadini, immerse entrambe a dirimere ed a fissare paletti
per non far sconfinare l’interesse privato in quello pubblico e viceversa, amministrando una massa di risorse la cui maggior parte risulta non assimilata dal moltiplicatore,quindi fine a se stessa.Mettici sopra l’età di coloro che ci amministrano e l’assenza di una parvenza di pensiero politico murata con la calce di un partito come quello di maggioranza, ed in più la crisi generale che non dipende dagli amministratori.E così hai trovato un Montante che non è solo la somma del Capitale più gli Interessi, ma va oltre tutto questo, e rimborsarlo tale Montante è quasi impossibile, se non con uno scossone profondo, non solo di Chiusi, ma di tutta la società che ha prodotto questo.Parlerebbero di salto nel buio come si capisce bene chi adesso fruisca della luce,perchè a loro, come ai tempi della Prima Repubblica, serve innanzitutto che i più abbiano il sacro terrore di perdere quello che invece non hanno e che continueranno a non avere.Forse è questo che non si è capito in maniera decisiva e che funziona sempre allo stesso modo.ecco perchè li ho chiamati”neocon” e il loro fine è galleggiare, non invertire le rotte, ma dare l’impressione che stiano guidando il paese fuori dalle secche dove loro lo hanno mandato.Il loro cammino è lungo, ma dipende sempre dalla gente della quale sono espressione e risultato.C’è poco da illudersi.
Ammesso che gli amministratori non riescano o non vogliano vedere e prendere atto del problema, che il Pd continui a spargere fumo colorato di rosa (come nella dichiarazione di Pamela Fatighenti), che quindi sia pressoché inutile sperare di aprire un ragionamento con loro o da parte loro, ammesso tutto questo, è pensabile una riflessione seria su queste questioni, come su quelle della gestione delle attività culturali, indipendetemente dagli amministratori e dal partito di maggioranza? Non è pensabile che le opposizioni, le associazioni, i sindacati e soprattutto i singoli operatori e singoli cittadini prendano il toro per le corna e ne parlino loro? Finora anche da parte delle opposizioni, dopo i primi anni della Primavera, si è visto e sentito molto poco a tal proposito. Forse questo è il problema: che la voglia e la capacità di affrontare il tema della crisi e del declino della città non mancano solo ai giovani amministratori e al partito di maggioranza. Oppure – altra ipotesi plausibile – è che a Chiusi i più pensino che vada bene così. E questo sarebbe anche peggio… E non mi si risponda, certo che è così, tant’è che la maggioranza vota per il Pd! No, perché il Pd non raccoglie neanche la metà del corpo elettorale…
Marco però non puoi continuare a mettere nello stesso calderone maggioranza e opposizioni, chi amministra ha responsabilità diverse ma soprattutto ha o avrebbe i mezzi per invertire la tendenza.
Nei giorni più freddi quando c’era una minima possibilità che facesse qualche fiocco di neve, una ruspetta e un camion con il sale sono stati parcheggiati alla pesa per qualche giorno, a parte che mi piacerebbe sapere quanto è costato depositare lì quei mezzi, ma soprattutto se avesse fatto un po’ di neve i comunicati e i selfie su facebook si sarebbero sprecati per dire che dopo poco tempo qualche centimetro di neve era stata rimossa, con sequela di “mi piace e bravo sindaco”. Queste cose servono a chi amministra a farsi bello sui social e magari spianarsi la strada per la carriera personale, come è già avvenuto per altri, ma non creano nulla per il paese.
Io non metto sullo stesso piano maggioranza e opposizione, dico solo che tutti dovrebbero comimciare a farsi carico del problema, ognuno dal suo punto di vista, anche indipendentemente dagli altri… Non mi pare che siua avvenuto o stia avvenendo però. Sbaglio?
Condivido ciò che ha scritto Fiorani ed è per questo che ho detto che il problema è a monte, ed è di natura POLITICA. Etico,morale, di preparazione di una fascia di classe politica che amministra.finchè non si risolve quello, tutto il resto sono idee che anche se teoricamente giuste non fanno approdare a nulla, non producendo nulla.Ma si capisce questo oopure si tenta di saltare sopra il problema e poichè la cultura investe tutti si chiede ai semplici cittadini la partecipazione ad un dibattito che non approderebbe a nulla.La giunta è stata eletta dai cittadini? Si, ed allora i cittadini chiedono ed hanno il diritto che tali persone preposte al governo del paese facciano il loro dovere che è quello di governare.Poi valuteranno se hanno governato bene opppure male. O la cosa non funziona così’? Se non si comincia a fare così quello di cui parla Fiorani fra virgolette non affiora mai, e viene sempre rimandata la presa di coscenza che chi è causa del proprio mal possa piangere se stesso. Alla fine i discorsi stanno da poche parti come si dice….
Quindi, siccome sono stati eletti, li lasciamo governare indisturbati e tiriamo le somme tra 5 anni? Nel frattempo che si fa,? si assiste all’avanzare del deserto e si fanno le provviste per vivere nella siccità? Le opposizoni che le abbiamo elette a fare? io ho votato per una forza di opposizione, non per quella di maggioranza, quindi vorrei che quella forza facesse al meglio il proprio mestiere di timolo, di controllo, di denuncia delle cose che non vanno, e magari anche di proposta… Quando e se lo fa sono contento. Credo che sia utile. Detto questo, pur ritenendo legittimo oil pensiero di chi dice “con questi non si discute”, penso che invece trovare momenti di confronto, laddove possibile, non sarebbe male. A mio avviso sarebbe utile anche quello. Vengo da una storia comunista e non ricordo situazioni in cui i comunisti abbiano rifiutato il confronto o si siano arroccati in una torre d’avorio, in attesa di veder passare il cadavere del nemico sotto al ponte…
Si continua ad usare impropriamente il termine “opposizione”. Non si tratta di un’inutile precisazione lessicale: la Minoranza è una forza politica di minoranza che fa una sua opera di interdizione e denuncia. L’Opposizione è una minoranza che si candida a diventare Maggioranza e che, oltre ad essere minoranza, agisce prefigurando scenari alternativi e cerca, fuori dall’ambito istituzionale – dove i voti sono purtroppo quelli che sono – di aggregare forze economiche, politiche e sociali su progettualità alternative. Ai tempi della Primavera proposi anche gli “assessori ombra” ma senza successo: sembrò una innovazione spericolata, troppo ardita per le consuetudini iperconservatrici di Chiusi. Ha ragione, Marco: se la Maggioranza è quello che è, la Minoranza dovrebbe farsi opposizione e attivare la modalità costruttiva, altrimenti non se ne uscirà facilmente…anzi, non se ne uscirà affatto
I metodi a cui fai riferimento riguardano un periodo in cui tutti gli schieramenti politici discutevano e si confrontavano, ed è strano come adesso si pretenda di dire che sia cambiato tutto-come difatti lo è- ma l’applicazione di certi metodi di giudizio sulle cose e sugli avvenimenti debba essere sempre valida. Il discorso-tanto per farti intendere di ciò che si parla- che ha fatto Fiorani sulla risposta data da un responsabile del PD contenuto fra virgolette,è la negazione assoluta della realtà e purtuttavia tali discorsi vengono fatti con la nonchalanche consueta.Allora, -sennò mi prendi per i fondelli anche tu- cosa è questione primaria, confrontarsi con questi perchè ai tempi della DC-PCI il confronto e veniva fatto? Cambiano i tempi e lo riconosci anche te,cambia la qualità della classe politica in peggio e non in meglio,per preparazione,per insufficienza a ricoprire le cariche, per uso dei mezzi di confronto con le basi, per la perdita di contatti umani ed anche per una pretesa ed insufficente conoscenza dei problemi,per un aumento della propensione al carrierismo,ma i metodi di mettersi in raffronto pensi che debbano essere gli stessi ? Lo sai di quel passo che proponi tu dove si arriva ? Alla validazione totale della metodologia che vogliono questi che possa comprendere anche l’oscuramento progressivo e definitivo delle responsabilità politiche. E’ come se ad un affamato che stà morendo di fame ed è in coma per tale patologia gli fai credere che ha la pancia piena e che ha mangiato fino all’altro ieri (perchè il senso di ciò che è contenuto fra quelle virgolette alla fine è questo).Ed allora non è questione di pensare allo splendido isolamento alludendo ai 5 stelle dicendo che così i problemi non si risolvono e che con la gente tocca confrontarsi, secondo il mio modesto parere se complessivamente l’italia rimane legata a questo carro,di tali discorsi fra virgolette fino a quando la maggioranza della gente leggendoli non arriccia il naso e si rimbocca le maniche perchè siano rimandati a casa, non si va da nessuna parte.Quindi la conseguenza di tutto questo discorso è quella che la linea politica-se vogliamo uscire da tale condizione- venga dettata da una nuova classse politica espressa da una maggioranza di riferimento e che non sia frutto di inciuci come vorrebbero che possa essere in qualche modo ripristinato il proporzionale sulla legge elettorale. Siccome fai riferimento a quanto vigeva prima(Prima Repubblica e Seconda Repubblica) fino a che la gente non si accorge della ”gabbatura a cui è sottoposta” si andrà avanti così. In pratica il partito di maggioranza relativa che rappresentava la maggioranza nel paese per reggere tale maggioranza e governare aveva bisogno di appoggiarsi ai partiti minori verso cui era prodigo dispensiere di prebende e di potere, anche se questi rappresentavano percentuali esigue di elettori.( pensa al PSI, pensa ai Repubbliocani, pensa al PSDI o mi ricordo male ?)Pensi davvero che nel paese non si riproponga questa necessità, diciamo ” quesa loro necessità” di adire a questo? I conti vanno fatti con l’esistente e l’esistente è anche la destra o centro destra, Berlusconi e Forza Italia. Se ci vogliamo scommettere una cena che il PD si alleerà in qualche modo con Forza Italia, e tenterà di far passare nella sua base di militanti tale necessità fino a suggellarla col voto, vedremo chi possa pagare la cena.Vedremo chi avrà ragione su cotali metodologie.Non ti sembra che tutto questo non possa più appartenere ad una concezione allo stato embrionale ma ancor dipiù la crescita di tale” nascituro” proceda sotto lo sguardo interrogativo di tutti, dei giornali prezzolati al soldo di questa politica che talvolta a leggerli o ascoltando i loro giornalisti nei dibattiti televisivi,quest’ultimi li vediamo recitare la manfrina di fare gli schifati, ma che invece sono legati mani e piedi al carro del governo ed al sistema del denaro ? Pochi si salvano Marco, molto pochi.La si può pensare in mille modi e non voglio evitare di parlare d’altro ed essere fuori tema-perchè si parla di cultura e di come ci si possa mettere in raffronto- ma visto che anche tu credo non possa negare quello che ho detto, allora permetti che come ho detto sempre ,con questi che veicolano quelle frasi fra virgolette ma anche altre emesse da livelli molto più alti e governativi, nemmeno il caffè, ed è un dovere. E se sia valido questo diniego, credo che anche questa sia una forma ed un modo per mantenersi non contaminati da quello che bolle in pentola,- e non deve essere inteso come uno splendido isolamento da torre eburnea- ed il problema del governo e della conduzione della cosa pubblica lo deve stabilire la gente, ma gente informata correttamente e non plagiata, non confusa, non annebbiata.Se alla gente piace farsi abbindolare e non vede il problema perchè è convinta di fare il bene del paese li voti pure, che problema c’è ?Mi sembra che milioni abbiano creduto che il PD così guidato fosse una forza importante per cambiare le cose.Mi ritornino a dire quando saranno alleati di Berlusconi come si parlerà di loro.Forse questa pretesa ”sinistra” che sinistra non è,sia negli atti politici sia nelle cose,e che dovrà per forza sostenere la destra soft di Forza Italia perchè i loro destini esistenziali sono comuni(l’uno non esiste senza l’altro) non faccia che far formare una miscela esplosiva dentro alla gente, un qualcosa che monti ad ogni ora, ad ogni notizia.Quella si che minaccia l’italia.Oggi tutta schierata contro il loro problema principale che è Grillo, pervasi dal sacro terrore in nome della loro rispettabile e sacra libertà ,si rifiutano di riconoscere che la vera molla che ha fatto la fortuna di Grillo sono stati in primo luogo loro con il loro operato.Non saltare Marco a piè pari su questo,perchè inevitabilmente ti collochi in questa fase della vita politica italiana alla stregua di coloro che riconoscono le fallaci politiche del PD ma quando è al dunque ogni movimento che gli possa andar contro lo devaluti andando a cercare il ramoscello di legno in una legnaia, poi t’incazzi con coloro che dicono di non capirti.Se non va a casa tale classe politica non si va da nessuna parte.Ma a casa ce la manda la gente e per farsi madare a casa dalla gente e tenuto conto che siamo in italia-un paese mafioso nella sua storia salvo poche luci che hanno brillato nella sua storia recente-finchè la gente a maggioranza non capisce che debbano andare a casa e dipenderanno dal sistema dei soldi e dal potere di questi che fanno l’establishment , domineranno coloro che il potere non lo cedono se non a prezzo di cose grosse.Il sistema dei soldi che è un mezzo grande per piegare le menti, un sistema di riferimento di grembiulini,compassi e gente legata alla logica del Bildelberg, si parla di questo nello scenario internazionale, altro che di sovvenzioni europee per il terremoto…..Chiunque capisca questo e pensa che non sia vero che la democrazia fatta da questi è fatta appositamente per adire a tutto questo e che così funziona per loro, e che quando è al dunque vada in loro soccorso, secondo me alla fine direttamente od indirettamente è connivente.Poi-per carità- mi posso sbagliare, ma fin’ora è successo e sta succedendo quello che ho detto, e spesso non è questione di interpretazione, è questione di saper leggere i fatti. La cultura con questi ? Ma per piacere…..E non è questione di annoverare cose trasnazionali invece che cose locali e del fatto di come mettersi in raffronto sui tavoli della cultura e di cercare di volare un po’ più in basso, ma questi lo vedi da te,sono tutti così,ed è quasi un fatto”genetico-formativo” che segna l’appartenenza e che coinvolge anche quelli che formano le correnti dissenzienti al loro interno, anzi spesso sono proprio quelli i peggiori e che hanno fatto ancor più danno.Stiamo procedendo a passi svelti verso uno spartiacque,che può essere anche il risultato di una legge elettorale da cui tanto per la verità non mi aspetto, ma senza meno lo spartiacque esiste e via via credo che stia prendendo forma. Chi non vuole che ci sia tale spartiacque cerca di abbatterlo, appianarlo in mille modi, come si fa con le ruspe nel cuneo di terra in mezzo al fiume per eliminarlo, affinchè l’acqua riprenda il corso di sempre e che le cose restino confuse, senza alcuna posibilità di discernimento.Alla fine bisogna scelgliere, se essere sopra la ruspa che lavora per far scomparire lo spartiacque e far tornare l’acqua nel corso del fiume dove tutte le differenze dell’acqua si annullano oppure sopra l’altra ruspa che rinforza la base dello spartiacque.Senza quella differenza di sostanza, la gente è portata a lavorare con la prima ruspa perchè crede e vive il fatto che l’acqua debba andare tutta nel primo corso e miscelarsi fino a non distinguere più quale sia il colore di quell’acqua, tale gente ritengo che vada contro i propri interessi e faccia un cattivo servizio alla collettività. Perchè in quell’acqua che si mischia, si mischiano inevitabilmente valori, concezioni, interessi dei quali si perde il contenuto ed il sistema vigente proprio tale condizione vuole.Mentre chi possa evidenziare le differenze,fare dei distinguo,prendere decisioni anche per se stesso e per gli altri che possono essere attratti e formare una comunanza di intenti e valori,rappresenta un ostacolo che in qualche modo deve essere rimosso sia con le buone che con le cattive. E spesso non c’è bisogno di usare nemmeno le cattive, basta il sistema dei soldi e la sua etica a dettare le condizioni ed a far propendere le persone per l’accettazione della decisione su quale ruspa sedere.E ti dirò anche che il fatto che siedano su un sedile o nell’altro della ruspa non è distintivo e differenziante della loro intelligenza o meno nei confronti di altri, ma quasi sempre dipende dal loro bisogno e da cose molto più ”terrene”. Ecco perchè secondo me su quale sedile della ruspa sedere è indicativo di coloro che non sono disposti a barattare i valori in cambio di quelle che sperano siano le loro future possibilità.Sono quelli i nemici per il sistema,gli altri si distinguono in tante categorie a seconda del loro grado di coinvolgimento o del loro gradi di aspirazioni:indifferenti ma papabili nel tempo,amichetti, amici,e/o anche vere ” prostitute” che considerano le idee o con più precisione gli ideali roba del passato,osservati solo da coloro che sono ormai -secondo loro- fuori del tempo. ”Dentro il tempo” e con le loro appartenenze per me ci restino pure, ma la cultura questi è bene che se la decidano fra loro quale possa essere, ma si ricordino che in genere il sistema, quello al quale hanno aderito, non fa prigionieri e che parecchi di loro sono mercenari.Ed ai mercenari qualche volta tutto liscio non fila.
Carlo, in due parole: la segretaria del Pd sparge come sempre e come d’abitudine fumo colorato di rosa… è il solito disco. Lo sappiamo. Ma se tu, io e pochi altri facciamo le nostre disquisizioni tra noi, e solo tra noi, la segretaria del Pd continuerà a spargere fumo rosa, indisturbata, perché i più di noi nemmeno si accorgono… Solo portandola ad un confronto aperto, libero, democratico, e pubblico, davanti alle persone, potrai sperare di vederla arrossire di fronte all’evidenza, e il fumo rosa si diraderebbe… E’ la maggioranza ad evitare per prima il confronto? bisognerebbe “costringerla” (politicaente s’intende) a partecipare a non svicolare. Le opposizioni o minoranze a questo servono. Io, nel mio piccolo provo a fare la mia parte… Se ognuno rimane nel suo fortino, perché con gli altri non è possibile discutere, non se ne esce e non si tira fuori un ragno dal buco…
Tempo fa-, abbastanza direi-, potevo essere d’accordo con codesta impostazione e visione dinamica della politica, oggi molto meno e quasi per nulla. Credo che debba essere la gente a dire basta, a decretare nelle cose la perdita della loro maggioranza.E succederebbe questo senza appello e contorsioni a sancire l’inefficienza e la non opportunità al governo della città visti i risultati passati. Se tutto rimane nell’ambito e nello scontro maggioranza-opposizione con i valori ed i numeri di adesso il solito problema si riproporrà perchè basterà uno sguardo di autosufficienza che parte dall’alto a sancire la loro predominanaza, cvhe esiste nei numeri e nel consenso. Daltronde credo che senza una seria presa di coscienza che possa andare oltre le diatribe maggioranza che governa ed opposizione che risente le tabelline (giuoco democratico che porta acqua al loro mulino ed ecco perchè è inteso come democratico da loro senza entrare nel merito delle cose fatte e non fatte e di come siano state fatte, poichè loro vanno per la loro strada senza ascoltare nessuno, rispettando lo schema della maggioranza, evitando il terreno di confronto anche se criticabile senz’altro e reso obliterato dalle loro decisioni) non si va da nessuna parte.Certamente mi dirai tu che loro hanno la forza del consenso, ma sta alla gente che osserva capire dove esiste la negatività e dove esiste la speranza di essere Codesta è una macchina che ti stritola e ne uscirai sempre perdente fino al momento che la gente non li voterà più ed io in tutta franchezza spero che un risultato generale di un voto politico faccia affermare tale tendenza anche in una periferia che poi è quella che più è conservatrice.Le opposizioni più che denunciare la ragione delle cose che secondo loro non vanno e la propria posizione, più che indire comizi e fare pubblicità alle loro iniziative mi dici cosa dovrebbero fare di fronte alle decisioni della maggioranza sui singoli problemi? Verbalizzare le proprie posizioni e le proprie richieste, dopodichè cosa succede ?Se la gente a Chiusi,tranne gli addetti ai lavori della politica,è avulsa da tutto, non mi sembra che sia facile superare tale impasse e se si superasse-secondo il mio modesto avviso- potrebbe essere solo perchè sono cambiate le condizioni generali di una presa politica e di coscenza diverse in italia.Quella forse potrebbe smuovere qualcosa,ma se i pesi dentro il PD rimangono questi che sono,l’abitudine della gente a votare in un certo modo non tenendo presente che siamo di fronte alla nuova democrazia cristiana(,ormai questo non lo dico solo io, lo si è capito da parecchio) si affermerebbe in modo pieno.Il segno di tutto questo è che alla gente fin’ora almeno dalle nostre parti valida tale sistema e quindi penso che tanto spazio non ci sia per il cambiamento, anche se questo talvolta avviene d’improvviso per tante ragioni, ma che spesso in questo caso sono anche favorite da diatribe interne al partito dominante.Il problema caro Marco, non sono tanto le persone che governano, il problema è la gente purtroppo, che non ha memoria, che crede che quando possa essere soddisfatto un aspetto di ciò che credono di aver bisogno,assumono sempre una posizione refrattaria e conservatrice rispetto ai bisogni generali.Ed è la forza del sistema, perchè il PD nelle nostre terre incarna il sistema, sia dal punto di vista del funzionamento delle istituzioni ma soprattutto dall’etica che promana dal sistema economico e che non permette posizioni critiche su ciò che serva davvero, e la gente giocoforza si deve adeguare.Questo è il problema.Poi senz’altro le opposizioni hanno i loro limiti senza meno, ma il modo di conduzione della macchina lo si deve a chi guida.
Quando c’e’ una crisi economica generalizzata,sono i centri piu’ piccoli a farne per primi le spese.Oramai siamo a piu’ di dieci anni di pieno declino.Ogno volta che il Governo annuncia una “riforma” che “ce lo chiede l’Europa” le famiglie tremano ,aspettando tagli e rincari.Purtroppo il modello di sviluppo e’ troppo Germanocentrico.Altra economia ed altra potenza ,no possiamo competre con essa ,non ne abbiamo i fondamentali storici e quelli attuali (infrastrutture,etc..)sono troppo carenti.
Caro Remo, secondo me ,oltre che alle infrastrutture ad essere carenti, sono le teste.Le infrastrutture possono essere oggetto di cambiamento in un tempo più o meno lungo o breve, attrezzarsi per cambiare le teste in un sistema come questo che vede la prevalenza del denaro e la prevalenza della tendenza non alla dedizione al bene pubblico, alla buona politica ma il perseguimento delle carriere, le persone scelgono gli introiti che portano i treni in partenza a fermarsi nelle stazioni dei soldi.Quindi i discorsi stanno in poche parti. Populismo il mio ? Sarà anche populismo se così si vuol chiamare ma la realtà è quella che ho detto, non un altra. Ed allora si vuole discutere di cultura quando ancora non si è capito che tutto l’impianto è basato e si regge su dei piedistalli di cartone ed oltretutto sono quelli che ci fanno la morale tutti i giorni nei media,nei giornali, nella televisione ?