GRANDE SERATA AL MASCAGNI CON MARIA BILLERI E L’ORCHESTRA DI ORIZZONTI: POTENZA DELLA LIRICA E NON SOLO…

CHIUSI – Fuori un cielo nero come la pece, acqua a catinelle, tuoni, fulmini e saette.. Un diluvio insomma. Dentro al teatro Mascagni una delle cose più belle e più emozionanti viste e ascoltate negli ultimi 10 anni, forse più. E a diluviare sono stati gli applausi. Lunghi, convinti. Emozionanti. L’orchestra di Orizzonti – fatta da musicisti dell’Orchestra dell’Opera Italiana e da molti giovani dei conservatori di Cremona, Reggio Emilia e Siena – diretta dal maestro spagnolo Sergio Alapont e Maria Billeri, soprano di prima grandezza, hanno regalato agli spettatori, finalmente numerosi, una serata magica.
Potenza della lirica, direbbe Lucio Dalla. Potenza della bravura dei musicisti e della cantante, aggiungiamo noi. Maria Billeri tornava a cantare per la prima volta su un palco dopo un periodo difficile della sua vita. E lo ha fatto senza risparmiarsi, con la voglia quasi irrefrenabile di sprigionare tutta la sua voce straordinaria. Non solo un ritorno alle scene, ma anche un ritorno alla propria vita per una delle interpreti più interessanti della lirica italiana. Chiusi, insomma ha vissuto una grande occasione. Alla fine del concerto, chiuso da Alapont e dall’orchestra con il valzer de Il Gattopardo di Nino Rota, il direttore artistico Andrea Cigni, nel consegnare il tradizionale mazzo di fiori alla cantante è apparso visibilmente emozionato. Commosso. Come gran parte della platea.
Il repertorio proposto, per lo più verdiano, con una splendida ‘Norma’ di Bellini e ‘Un bel dì vedremo’ da Madama Butterfly di Puccini ha emozionato tutti, anche chi non è un cultore della musica operistica. E Orizzonti, come un’auto diesel ci ha messo un po’a carburare, ma a due giorni dalla chiusura è entrato finalmente a regime e ha cominciato a volare… Il fatto che sia successo con una serata più “popolare” e meno “di nicchia” avrà influito. Ma anche i brani cantati da Maria Billeri non sono proprio canzonette o brani di largo consumo… La magìa è scattata ugualmente. Buon segno.
E… e la notizia non è ufficiale, ma crediamo sia praticamente certa: Andrea Cigni non lascerà il festival chiusino. Rimarrà ancora a fare il direttore artistico. Per quanto tempo non si sa. Il prossimo anno di sicuro. E questa è una buona notizia. Certo, alcune cose del festival andranno discusse, ragionate, magari anche cambiate se necessario. Ma interrompere un percorso che sta facendo diventare Chiusi un punto di riferimento e di interesse nazionale sarebbe un errore imperdonabile. Una specie di martellata alla Tafazzi…