CHIUSI, POLEMICA POSSIAMO-PD SUL RISPETTO DELLE REGOLE ELETTORALI

CHIUSI – Rita Fiorini Vagnetti, rimasta piuttosto silenziosa e defilata fino ad ora, annuncia l’appoggio alla sua lista da parte del movimento “Noi del Fare” del sarteanese Marcello Piscitello, uno che recentemente ha appoggiato di tutto. Cinque anni fa per esempio appoggiava Scaramelli (Stefano, quello che ha lasciato il comune ed è andato in Regione) a nome dell’Idv, insieme a Fabio Dionori. Poi, più recentemente è transitato per la Lega Nord, appoggiando le “ruspate” di Salvini. Adesso sta con Rita Fiorini e la sua lista orgogliosamente civica. Peccato che Piscitello non voti però a Chiusi essendo residente altrove. La dote che porterà alla causa fioriniana sarà scarsina.
Dopo lo scivolone della contrada del Mar Nero che con un volantino annunciava per domai, venerdì 27, una assemblea di contrada con “il candidato sindaco Juri Bettollini”, il Pd ha cercato di correggere il tiro con un volantino proprio, nel quale si annuncia lo stesso incontro, con la presenza di Bettollini, ma senza alcun riferimento alla contrada (solo al quartiere), assumendo la paternità dell’iniziativa. Insomma qualcuno nella contrada del Mar Nero non aveva capito bene e si era un po’ allargato e credendo di fare cosa gradita al capo, ha fatto una frittata. Non spetta alle contrade di fiancheggiare i candidati e organizzare eventi di propaganda elettorale.
Il Pd invece può farlo. Ma come già la contrada del Mar Nero anche il Pd ha attaccato i volantini dell’incontro sui lampioni, fuori dunque dagli appositi spazi previsti dalle norme che regolano le campagne elettorali. Questo non si può fare e quelli di Possiamo hanno chiamato le guardie… Già i 5 Stelle nei giorni scorsi avevano denunciato sui social alcune violazioni delle regole (manifesti fuori degli spazi canonici) da parte del partito di maggioranza.
Non solo, ma la lista di sinistra capeggiata da Luca Scaramelli ha anche diramato un comunicato stampa nel quale – come si diceva una volta – stigmatizza il comportamento disinvolto di Bettollini & C. e il rapporto spesso improntato a sudditanza e piaggeria delle associazioni cittadine verso il potere. Il caso Mar Nero ne è l’esempio più lampante, ma non il solo. Ecco il testo della nota di Possiamo firmata da Luca Scaramellli e da tutti i candidati della lista:
La natura sempre più individualista del rapporto tra cittadino e istituzione, porta il cittadino a rivolgersi ad essa per risolvere esclusivamente problemi di carattere personale e l’istituzione a rispondere in modo da rafforzare la logica che confonde i ruoli democratici e rappresentativi con la personalizzazione della politica . Gestire il rapporto in questo senso tende a convalidare pratiche di ricerca di un consenso perenne, esasperandone i toni soprattutto nel periodo di campagna elettorale.
Questa consolidata pratica di affermazione personalistica della politica tende a creare nella popolazione un atteggiamento di sudditanza nei confronti del potere, al punto che si arriva a dimostrare scarsa curiosità nei confronti delle altre proposte politiche portate avanti dalle liste alternative. Inoltre questa genera, da parte di chi esercita il potere da diverso tempo, un atteggiamento scontato di arroganza e insufficienza verso le regole etiche e democratiche del confronto tra opinioni e programmi diversi, al punto che le persone, sia singole che riunite in associazioni, fanno fatica ad esprimere le proprie opinioni, condizionate dal timore che questo possa avere delle ricadute. Possiamo dire che si possa separare la partecipazione a eventi, iniziative culturali e sociali importanti, inaugurazioni, assemblee, competizioni sportive, convegni sulla salute in qualità di “sindaco f.f.” – firmando lettere di consegna della Costituzione ai neo diciottenni (con quale coraggio visto che il segretario nazionale dello stesso partito la vuole distruggere?) – dalla partecipazione ad incontri rivolti ad associazioni e quartieri della nostra città, visite in aziende, con tanto di fotografo e sorriso di circostanza, con disinvoltura e facilità in qualità di candidato a sindaco?
Il nostro intervento a questo punto della campagna elettorale si rende necessario al fine di contestare l’ennesimo atto di promozione elettorale subliminale che inficia la serietà e la correttezza di un confronto alla pari tra candidati in corsa per le amministrative del 5 giugno. Contemporaneamente ringraziamo tutti coloro che ci sostengono e che stanno attivamente partecipando ai nostri incontri, fortemente interessati a conoscere le nostre proposte programmatiche, e sinceramente vicini sia politicamente che umanamente. La ricchezza e la forza delle nostre idee risiedono nel dibattito tra i nostri candidati e i cittadini che, noncuranti delle pressioni, sostengono il nostro percorso programmatico ed elettorale.
Ci vorrebbe l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole affinchè si capisca come debba funzionare lo Stato e le relative competenze dei suoi organi e degli organi politici(partiti)che rappresentano la collettività e di conseguenza i paletti limitanti le funzioni giuridiche degli organismi che regolano la vita e l’etica politica delle istituzioni. Una domanda di conseguenza mi sorge spontanea osservando anche le piccole cose ed i piccoli fatti come questo che è stato citato: e questo sarebbe il controllo etico di coloro che non smettono mai di fare la morale e soprattutto nelle reti nazionali di richiamare
l’attenzione di chi vorrebbe promuovere l’esito del prossimo referendum verso il Si ? Pensate forse che questa affermazione nulla c’entri con questo pur minimo caso ? A chi lo pensa che nulla c’entri dico: continuate a fidarvi e sosteneteli.Personalmente non m’interessa se la gente si risenta di ciò che lei stessa concorre a procurare,perchè questa solfa alla fin fine dovrebbe anche dare segni di cambiamento di come la si pensi.
Se non lo fa la gente che sopporta chi lo dovrebbe fare? Sperare che lo facciano chi dirige l’orchestra lo si spera invano….
Verissimo, Carlo, ma al di là di come la pensa e di come reagisce la “ggente”, che ormai beve e digerisce di tutto e non si accorge di niente, le regole e le norme dovrebbero essere rispettate prima di tutto dai protagonisti e dovrebbero esser fatte rispettare da chi è preposto a farlo. Le considerazioni politiche vengono dopo…
Codesta considerazione Marco è opinabile, non nel senso che non possa essere vera,ma se si rimane legati al concetto che ”la gente digerisca di tutto” è proprio a QUELLA GENTE DI CUI SI PARLA che manca lo spirito critico, e quella gente è proprio quella che ha sempre mandato ed investito di fiducia i nostri politici, che poi arrivati a decidere sono spesso oggetto della nostra stessa denigrazione..Quindi la cosa parte da prima ed è frutto di quella che io ho chiamato ”Educazione Civica” ovvero della sua mancanza ,e più propriamente la mancanza a saper distinguere dove finiscono ed il limite che debbano avere le istanze personali e dove inizino quelle del rispetto della politica e delle istituzioni democratiche.In questo senso i decenni che ha vissuto anche la nostra generazione un qualcosa l’ha espresso su tale tema e non è casuale che tu od io od altri possano fare dei distinguo. E’ quella maggioranza dei 40-50 enni di oggi che determina la massa di governo che non ha più nessun legame etico-istituzionale, non perchè siano dei somari ma perchè l’esercizio mentale della loro esperienza politica li ha tenuti distanti da certi concetti e non hanno mai saputo nè riconoscerli nè intervenire ed autocorreggersi quando urtavano i paletti istituzionali messi a protezione.Non è il solo motivo fondamentale questo beninteso per il quale si sia formata una maggioranza di politici che da anni ormai puntano al concetto di pragmatismo applicato in ogni direzione fino a quella per la quale si possa intervenire cambiando la Costituzione solo affermando che è vecchia,ma se vai loro a domandare se sia un fatto etico in negativo cambiarla solo perchè si abbia una maggioranza politica in Parlamento la cui espressione sono stati dei governi e quello attuale anche è un governo-(il terzo della serie mai eletto dalla gente)ti rispondono che questa è materia che può benissimo essere sorvolata. Sono i tempi cosiddetti ”moderni” che procurati da chi ne ricava vantaggio( si parla sempre di classi sociali bada bene…quelle che lor signori che 40 anni fa erano poveri e lottavano ed oggi si ostinano a dire che le classi non esistano più….)che hanno portato a questo. I veri poveri invece plagiati dai media, dal consumismo e dal bisogno,ritengono di non rimettere importanza a tutto questo chiamandole ”il passato da Giurassik Park”…..Quando i loro figli e figlie andranno a pulire le scale dei Cinesi od a fare le donne di servizio ai Russi allora forse qualche domanda se la porranno.Ma come al solito sarà inutile.La fine degli imperi come credete che sia avvenuta se non con la sovrapposizione di popoli l’uno sull’altro ? Potrebbe sembrare che sia un discorso da leghista questo, invece ritengo che sia proprio alle radici da anticapitalista se si considera i guasti sociali e l’asservimento della gente a certi principi senza reagire.Un tempo la stessa gente reagiva e conquistava spazi, economici, politici, sociali, adesso è passata dentro la capoccia l’idea che allo schifo della politica, al massimo debba corrispondere la reazione di un uomo solo al comando.E’ lui che dovrebbe rimettere a posto le cose…capito come ragionano i poveri? Io li chiamo con tale aggettivo non perchè non abbiano soldi in banca o non li debbano avere,ma perchè sono poveri di un minimo di ”gnegnero”come si dice a Chiusi.Chi accetta quei principi e quelle logiche e soprattutto le accetta acriticamente è bene che sappia che c’è un detto che dice ”chi pensa con quello degli altri il proprio se lo può vendere”…..e questi purtroppo nel loro cambio genetico accettato con disinvoltura , pensano con quello degli altri. Una parte credendo che sia il loro pensiero e frutto della loro esperienza ed una parte più ” guitta e più furba” sono in malafede e non si curano di nulla. Ecco chi ci si trova davanti a spargere quelle che identificano come verità fattuali ed a prendere i voti.
alla gente manca lo spirito critico. E sempre più spesso anche la decenza… Ma questo è…