LA EMMA VILLAS CADE ANCORA. CHE SUCCEDE? IN SERIE C, I SIOUX DI TASSI FANNO PAURA ALLA CAPOLISTA…

La Emma Villas Siena doveva dimostrare che la sconfitta inusitata al tie break subita a Castellana Grotte era stata un incidente di percorso, un black out poco spiegabile, ma possibile. L’occasione per farlo era la gara odierna, in casa, contro Conad Reggio Emilia. E invece è arrivata una nuova batosta. Addirittura in casa. Reggio Emilia sbanca il PalaEstra con un 3-1 perentorio che ridimensiona le velleità della formazione senese. La truppa di coach Caponeri ha lottato, ma ha perso una gara che doveva assolutamente vincere. Come attenuanti le assenze del serbo Majdak squalificato e del capitano e regista Scappaticcio, fermato di nuovo dai problemi alla spalla. Ma se due assenze mettono in crisi la squadra, vuol dire che qualcosa non funziona e non è giusto dare la colpa ai sostituti. Sono soprattuto i big che mancano all’appello, nei momenti cruciali. La formazione è forte, ma non è una squadra. Finora non è riuscita a diventarlo. Questo è il problema. Le due ultime sconfitte sono un segnale inquietante. A questo punto servirà fare quadrato e cercare di entrare nel lotto delle squadre che faranno i play off. E lì giocarsela.
In serie C, i ragazzi Emma Villas giocheranno domani contro la Monini Spoleto, in trasferta. Gara dura contro una avversaria storica e mai facile da battere. I pievesi della Crediumbria Geo Volley invece hanno accarezzato il sogno di fare come David contro Golia, nella gara che li vedeva opposti alla capolista Terni. Non sono riusciti a uccidere Golia, ma gli hanno fatto paura. I ragazzi di Tassi dopo le due sconfitte con Monteluce e Sansepolcro-Selci, hanno risfoderato l’ascia di guerra dei Sioux e hanno affrontato i quotati avversari con la spalvalderia e l’incoscienza dei guerrieri di Cavallo Pazzo. E hanno dominato e vinto i primi due set, con Lorenzoni che vince il duello con l’ex Emma Villas Bregliozzi e Giannotti, Guarino, Frizzi che passano sul muro avversario che è un piacere. Anche i più giovani Pinzuti, Fuccello e Socciarelli danno il loro contributo, sbagliando pochissimo e giocando bene. Poi Terni si ricorda di essere la capolista, mette in campo l’artiglieria pesante (Pacciaroni) e con una reazione prepotente, recupera lo svantaggio e vince al tie break.
Ma i Sioux di Tassi, a parte lo sbandamento del terzo set e qualche black out, hanno resistito e venduto cara la pelle fino alla fine. Alla fine dei 5 set giocati Terni ha messo a segno solo 8 punti in più dei pievesi… Un’inezia se si considera la diversa caratura delle due squadre.
Se coach Tassi ritroverà i giocatori acciaccati e recupererà anche qualche elemento che sembra un po’ spento come il giovanissimo Boni, potrà guardare alle prossime gare con un certo ottimismo.
TABELLINO: Lorenzoni 3, Fuccello 6, Guarino 13, Socciarelli 12, Giannotti 10, Frizzi 10, Pinzuti (L), Falluomini, Boni, N.E. Banini. All. Massimo Tassi.
TERNI: Bregliozzi 2, Spalazzi 14, Cesaroni 13, Campana 12, Capotosti 4, Diamanti 3, Fiore (L1), Chiera 9, Pacciaroni 8, Fratini 2, Trappetti (L2). N.E. – Coccetta. All. Francesco Sacchinelli.
La Gara di canoa.
Una società italiana ed una giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di canoa, con equipaggio di otto uomini.
Entrambe le squadre si allenarono e quando arrivo’ il giorno della gara ciascuna squadra era al meglio della forma, ma i giapponesi vinsero con un vantaggio di oltre un chilometro.
Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra.
Il top management decise che si sarebbe dovuto vincere l’anno successivo e mise in piedi un gruppo di progetto per investigare il problema.
Il gruppo di progetto scopri’ dopo molte analisi che i giapponesi avevano sette uomini ai remi e uno che comandava, mentre la squadra italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano.
In questa situazione di crisi il management dette una chiara prova di capacita’ gestionale: ingaggio’ immediatamente una società di consulenza per investigare la struttura della squadra italiana.
Dopo molti mesi di duro lavoro, gli esperti giunsero alla conclusione che nella squadra c’erano troppe persone a comandare e troppe poche a remare.
Con il supporto del rapporto degli esperti fu deciso di cambiare immediatamente la struttura della squadra. Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo dei super visori e uno ai remi.
Inoltre si introdusse una serie di punti per motivare il rematore: “Dobbiamo ampliare il suo ambito lavorativo e dargli più responsabilita’ “.
L’anno dopo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri.
La società italiana licenzio’ immediatamente il rematore a causa degli scarsi risultati ottenuti sul lavoro, ma nonostante ciò pagò un bonus al gruppo di comando come ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato.
La società di consulenza preparo’ una nuova analisi, dove si dimostrò che era stata scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il materiale usato doveva essere migliorato.
Al momento la società italiana e’ impegnata a progettare una nuova canoa.
Son cose che succedono anche in altri sport…
L’aneddoto di Mario è molto calzante e rispecchia una situazione visibile anche dalle tribune a chi guarda con occhio tecnico ciò che succede lontano dal pallone, quel pallone dove invece di solito si concentrano gli occhi degli spettatori per dare poi un giudizio basato sull’esito finale dell’azione. Ma la pallavolo è uno sport in cui il risultato dell’azione non è dovuto all’ultimo tocco ma è la somma di tante situazioni che partono addirittura dallo spogliatoio.