LUTTO CITTADINO: CHIUSI SALUTA DON MOSE’, IL PRETE DEL CONCILIO

CHIUSI – Oggi a Chiusi è lutto cittadino. E la giornata grigia e piovosa favorisce la tristezza. Perché oggi è un giorno triste. Alle 15 si terranno i funerali di Don Mosè Mannelli, parroco emerito della Cattedrale, figura importante dell’ambiente cattolico chiusino, ma soprattutto una persona carismatica, un amico di tutti. Se ne è andato, Don Mosè ad 87 anni dopo un periodo di declino fisico. Da tempo non stava bene e da una ventina d’anni non aveva più incarichi precisi nella chiesa locale. Ma la sua presenza, la sua azione resteranno nella memoria collettiva della città, anche si chi non ha mai frequentato o ha spesso di frequentare da tempo parrocchia e sacrestia. Perché Don Mosè non è stato un prete qualsiasi. Ha incarnato più di qualsiasi altro parroco locale la Chiesa del Concilio, quella chiesa che Papa Bergoglio evoca e invoca tutti i giorni.
Intorno a lui si sono formate e sono cresciute generazioni di ragazzi. Sono certamente poche a Chiusi, soprattutto a Chiusi città, le famiglia in cui non ci sia almeno uno che non sia passato per l’Associazione Sacro Cuore o per i campeggi che Don Mosé organizzava nell’estate. Intorno a Don Mosè è nata la storica squadra di pallavolo della Vitt Chiusi, la Rassegna Ragazzi in Gamba e anche la comunità neocatecumenale… Era un tipo vulcanico Don Mosè e negli anni della divisione ideologica tra cattolici e comunisti, in una città a maggioranza comunista, lui non ha mai chiuso la porta in faccia a nessuno, ha sempre dialogato con tutti, dispensando battute e sorrisi. E’ stato un animatore sociale instancabile, esponente di una chiesa più attenta alle coscienze che ai quattrini.
Fu lui, dopo il Concilio, a far rimuovere l’altare barocco e “ricco” del Duomo per sostituirlo con la “mensa” di pietra in stile romanico, più spartana e soprattutto posta in modo che il parroco potesse guardare in faccia i fedeli e non voltar loro le spalle… Non amatissimo delle gerarchie, anche per quel suo modo di accogliere e aiutare tutti, senza badare troppo al portafoglio, alla fine degli anni ’80 – Vescovo Monsignor Alberto Giglioli – fu allontanato e mandato a meditare in un convento, all’insaputa della sua stessa famiglia… Finì lì il suo lavoro di parroco. Non il suo essere prete. Oggi Chiusi lo saluta. Il vicesindaco reggente Bettolini ha decretato il lutto cittadino, in segno di rispetto e di amicizia per una figura che ha dato molto alla città e alla comunità dei chiusini.
Buon viaggio Don Mosè…
m.l.
Mi dispiace che Don Mosè ci abbia lasciato ed io pur non essendo credente lo ricordo con la sua grande e vulcanica carica di umanità e proprio per questo credo che i suoi concetti siano stati un polo di attrazione per tutti, giovani e meno giovani.Quelli della mia età lo hanno avuto anche insegnante di religione all’Istituto Tecnico Francesco Redi sez. staccata di Chiusi quando la scuola dipendeva da quella di Montepulciano, giù al ”conservatorio”.Era un prete del popolo e della gente comune e proprio per questo motivo da tutta la popolazione è stato capito e tutti gli sono stati vicino,anche nelle vicissitudini delle quali accenna Marco Lorenzoni in quel periodo che era stato allontanato da Chiusi. In maniera scherzosa e mai malevola quando lo incontravo gli dicevo sempre lo sfottò ad alta voce perchè sentisse e che si usava negli anni ’60” nei riguardi della struttura e dell’organizzazione ecclesiale (erano tempi di opposti estremismi e con la Chiesa nel mezzo) ”Cloro al Clero” gli dicevo,proprio perchè ero sicuro che uno come lui non raccogliesse tale enunciazione come una cosa offensiva.Si girava, gli ci voleva qualche secondo per capire chi era che avesse pronunciato quell’invettiva e poi nel suo largo viso prendeva forma un sorriso di uomo buono e mi rispondeva sempre in maniera sarcastico-affettiva ed una volta mi rispose” nell’acqua santa si stempera anche il cloro”…..Era questo il lato positivo di Don Mosè, la grande umiltà e la grande sensibilità. Ed ha fatto bene il
facente funzione di Sindaco Bettollini a decretare il lutto cittadino.e forse farebbero bene anche le istituzioni religiose a pensare che le sue spoglie possano riposare nel Duomo di Chiusi, perchè Don Mosè e nella sua vita ci si è riconosciuta tutta la cittadinanza di Chiusi.Nella cerimonia funebre che si terrà alla ore 15 in Duomo mi sono sentito di inviare a chi gli è stato vicino una foto che ho ritrovato nel mio archivio, fatta al lago di Chiusi negli anni ’50 dove la sua figura è ripresa di spalle ma si capisce ugualmente che quello al centro è lui ed è al centro di un girotondo che la gente tenendosi per mano gli stà facendo. Una immagine emblematica di quello che è stato Don Mosè, prete del popolo.Spero che nella cerimonia di oggi pomeriggio venga mostrata perchè impersonifica la sua personalità ed il suo costante bisogno di essere con la gente.
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Io solo ora sono a conoscenza della scomparsa di don Mosè ho vissuto a chiusi da piccolo e sono andato via alla maggiore età trasferendomi era un uomo buono io sono cresciuto con lui campeggi facevo il chirichetto comunione cresima ……. e avrei voluto vederlo ora cho ho famiglia e figli e stato un esempio per tutti .
Don Mosè non ti dimenticheremo mai