SANITA’ PUBBLICA, ANCORA TAGLI: A FINE ESTATE CHIUDE IL PUNTO NASCITA DI CASTIGLIONE DEL LAGO?

PERUGIA – La sanità pubblica italiana non se la passa bene. Quella Umbra non fa eccezione. E quindi, così come il governo nazionale di Matteo Renzi, anche la Regione guidata da Catiuscia Marini annuncia nuovi tagli. Adesso tocca ai “punti nascita”.
Dopo quello di Assisi, anche i due reparti “natalità” di Narni e Castiglione del Lago dovranno chiudere i battenti nel giro di qualche settimana. La riorganizzazione – la chiamano così, ma significa sempre tagli e riduzione di servizi- era stata annunciata da tempo, ma adesso sembra avviarsi ala fase concreta.
Ieri si è tenuto il summit a tutto campo sulla sanità regionale: intorno al tavolo, sul quale è stata messa tanta carne al fuoco, il neo-assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, i direttori delle aziende ospedaliere e sanitarie dell’Umbria, il direttore regionale, Emilio Duca, e i dirigenti dell’assessorato regionale. Un incontro dove, tra le altre cose, è stata ribadita la volontà di Regione e direttori delle aziende di «razionalizzare» il sistema degli undici punti nascita regionali. Che da 11 devono diventare e diventeranno 8. Assisi è già chiuso da tempo e i prossimi sulla lista degli “esuberi” da eliminare appunto sono Castiglione del Lago e Narni che non rispettano il parametro di almeno 500 parti all’anno imposto dalla legge. Non sono state indicate ufficialmente date precise per la chiusura, ma secondo indiscrezioni trapelate, la “scadenza” sarebbe fissata a fine estate. Così la sanità pubblica perderà altri due “presidi importanti”. Quello di Castiglione del Lago era l’unico punto nascita della zona del Trasimeno, utilizzato anche da mamme della vicina Toscana. Così, i nascituri della zona del Lago e di Città della Pieve avranno come uniche possibilità d scelta Perugia o l’ospedale di Nottola, cioè l’ospedale unico della Valdichiana senese , nel comune di Montepulciano. E meno male che Renzi aveva cambiato verso… L’impressione è che il verso sia sempre lo stesso. Solo che a forza di tagliare nei territori c’è rimasto ben poco.
Quella delle ristrutturazioni,accorpamenti per la ricerca dell’economicità è divenuta da anni al tendenza di una società che si restringe, che dà ai singoli l’immagine ed il contenuto che il servizio di natura sociale e diciamo così progressista venga costantemente messo da parte per raggiungere finalità di pareggio di bilancio in quei settori.Questo è un aspetto che facendo a cazzotti con i presupposti dell’economia di mercato dove vengono contemplati settori di punta trainanti di una economia,che mal tollerano la natura di ciò che rappresenta solo un costo sociale o giù di lì,e che quindi sia considerato normale che quest’ultimi-i costi- possano subire tagli e restrizioni.Piangono tutti quando hanno le forbici in mano e prima dei tagli versano lacrime di coccodrillo.ma piangerebbero di più se la gente si ribellasse a tale indirizzo e facesse sentire il suo peso.L’unico strumento che è rimasto in mano alla gente è quello della partecipazione al voto ma come si vede non cambia la tendenza.
I poveri sotto ogni regime hanno sempre applaudito chi li ha governati ed hanno costituito la ineluttabile ”massa di manovra”.Così si reggono in piedi i governanti che governano non per tali fasce non abbienti bensì contro di queste fra gli applausi proprio e massimamente degli stessi poveri.L’esempio dell’Europa nel modo di condurre i rapporti con il problema della Grecia,in questi giorni illumina chi ha la volontà di capire.Cosa c’entra la Grecia con Castiglione del Lago? La domanda nemmeno si pone per coloro che fanno finta di non vedere.E fanno finta di non vedere oltretutto a chi facciano fare quello che si dice ”il lavoro sporco.” Complici del massacro, perchè attraverso tutto questo al massacro ci si arriva e credo che non possa essere lontano.Scuola e sanità dovrebbero essere i perni principali per impostare ed avere ritorni per una società più giusta, equilibrata, a misura delle persone, ma sembra che si proceda solo ed esclusivamente contro le persone al punto che anche Papa Francesco ha parole di esecrazione contro il capitalismo e le sue dottrine monetariste ed affamatrici. Solo che in Italia nulla cambia.Sembra di essere nella situazione precedente agli anni 1920-1921 quando la gente che si organizzava per cambiare musica subiva l’intervento di quelle forze che governata l’Italia per 20 anni seguenti arrivarono a far sì che quel popolo che prima applaudiva nelle adunate oceaniche facesse giustizia a Piazzale Loreto, ed era appunto quello che prima applaudiva, tranne pochi che avevano resistito.Capito da cosa è formata l’Italia e qual’è la natura e cultura della sua gente ?
italiani brava gente… gente pronta a fare del bene ma anche ad applaudire e a mandare al governo dei buffoni. Gente pronta ad accogliere i profughi e al tempo stesso ad alzare barricate e a presentarsi con la ruspa se qualcuno si avvicina troppo a casa sua…
Ma sui tagli alla scuola, alla sanità, la gente c’entra poco o nulla. E’ una scelta dei governi che ormai sono governi di minoranza. La gente ha come unica arma il voto, ma a votare non ci va più, perché schifata. E lorsignori tagliano e cuciono che è un piacere, fregandosene se il 50% degli elettori se ne sta a casa…Anzi, per lorsignori, il non voto, anche quello per schifo e nausea, è una assicurazione sulla vita…
Condivido quello che dici Marco ma comunque io a votare ci sono andato sempre.Coloro che a votare non ci vanno-come dici te- fanno il giuoco di tale classe politica.Non gli pare il vero perchè aumentano le percentuali dei consensi ma la gente vede le percentuali e si ferma lì e quasi mai deduce quello che con logica normale ne dovrebbe seguire.La gente e la sua natura c’entra eccome ! In altri posti d’Europa tutto questo non sarebbe possibile !