IL 27 A ROMA, PROVE DI RIPARTENZA. A SINISTRA

ROMA – Eppur si muove! Qualcosa prova a ripartire. Da sinistra. E a sinistra. Qualche segnale si era già avuto alle elezioni regionali. in Toscana per esempio, con il buon risultato della Lista SI… Il 27 giugno a Roma si terrà un convegno, promosso da alcune associazioni di base (Act!, Campagna per l’Agricoltura Contadine, Esse Blog, Fusolab, Net Left, Rose Rosse e Tilt)per lanciare l’idea di una “transizione possibile”. L’appuntamento è in via Assisi 33 presso l’ex Fonderia e servirà a metter sul tavolo idee e proposte “per uscire dalla crisi”ma anche per riprogettare la modalità di produrre, di consumare, di vivere. Secondo i promotori infatti “non sono utili le ricette che puntano alla semplice ripartenza di un ciclo economico qualunque”.
Nel comunicato di presentazione dell’iniziativa che sarà lanciata oggi con una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati si legge: “La sinistra di questo secolo ha compiti vecchi e nuovi: non solo uguaglianza e diritti, ma anche la
costruzione di pratiche di vita nuove rispetto al presente come i processi di de-mercificazione della vita, di costruzione di nuovi nessi tra il fare, le risorse disponibili, i cicli di sostenibilità e un nuovo approccio di relazione con il resto delle cose viventi del pianeta. Questo, oggi, è alla nostra portata! E possiamo iniziare a praticarlo da subito, anche senza delegare la costruzione del mondo di domani a dopo una vittoria elettorale. Anzi, questo garantirà stabilità al progetto di cambiamento quando sconfiggeremo elettoralmente il vecchio potere esistente, che si ammanta di nuovo per ingannarci tutti”.
L’evento e la comunità sono presenti sui social network ed è presente un sito www.latransizionepossibile.it.
Se son rose (possibilmente rosse) fioriranno. Certo, se una transizione è possibile e se anche una sinistra, nuova, è possibile e necessaria, questa non potrà riproporsi con le facce dei vari Vendola o Ferrero che hanno già dato e chi per un verso chi per l’altro hanno contribuito pesantemente alla distruzione e alla desertificazione di ciò che c’era a sinistra del Pd. E pure i transfughi dal Pd tipo Civati non è che possano essere loro i portabandiera del nuovo soggetto solo perché hanno avuto il coraggio, dopo mille titubanze, di venir via dal regno di Renzi. Ben vanga il loro contributo, come il contributo di tutti, ma sarà bene che certe figure restino quantomeno in seconda fila.
Se una sinistra oggi è possibile non potrà che essere quella che si muove nei territori, nelle città, a fianco dei lavoratori delle fabbriche in crisi, a fianco dei precari, quella che si batte per la scuola pubblica, per la difesa dell’ambiente e dei i beni comuni come l’acqua da speculazioni e privatizzazioni, quella dei mille comitati che denunciano l’inquinamento o la cementificazione inutile e selvaggia o gli intrecci malavitosi tra politica e affari, tra poteri pubblici e mafie. Al sud, al centro e al nord. Quella che tiene aperti i teatri lasciati senza fondi e senza risorse; quella che aiuta gli immigrati ammassati nelle stazioni o si oppone agli slogan beceri e razzisti e alla politica delle ruspe per risolvere il problema dei campi nomadi; quella dei giornali locali indipendenti, delle riviste on line e dei blog che fanno informazione libera e non asservita… Ce n’è tanta di Italia così. Aspetta solo di trovare un minimo comun denominatore, un luogo comune e aperto di confronto.
Insomma qualcosa che somigli più a Podemos, che all’Arcobaleno del 2008 e che , anzi faccia tesoro delle esperienze fallimentari di questi ultimi anni, per non ripetere gli stessi errori .
m.l.
L’analisi che richiedono gli intenti di tale movimento è molto complessa e personalmente pur essendo d’accordo con la rottamazione dei vecchi arnesi alla Vendola ed alla Civati e tanti altri meglio e peggio di loro, ritengo che in un periodo come è quello che stiamo vivendo la divisione delle forze pur comprese in un alveo chiamiamolo progressista sia un errore.Ed è un errore proprio perchè l’italia così come la vediamo costituita è sostazialmente un paese di destra nella sua cultura più profonda.Il fascismo che ha durato 20 anni sorse qui e non in Germania e si è potuto innestare stabilmente perchè il livello culturale delle masse povere era ampiamente sotto il minimo consentito.Non dimentichiamoci che tranne molti richiami dell’istituzione ecclesiastica che appaiono progressisti proprio per la presenza di una figura come quella di Papa Francesco, il resto di tutto quel mondo, milioni di cittadini compresi che gli battono le mano , nuota nella cultura dello spontaneismo di destra e del populismo. E’ in tale situazione che si sono innestati partiti politici che non esistono se non nelle manipolazione dei media e che giornalmente creano la fabbrica delle menzogne che giunge alle orecchie dei più, e tali più sono senza strumenti di critica e di conoscenza. Il 41 % percento elettorale di certi partiti , poi ampiamente ridimensionato è sintomo che il trasversalismo partitico opera in ogni momento e si raccorda ad aree di interesse che servono alla promozione di istanze partorite da congregazioni furbesche che nulla hanno a che vedere con l’interesse della gente a cui dicono di ispirarsi, ma sono solamente proiettati alla loro continuazione di gruppi di interessi..Occorre quindi una seria riflessione sull’unione delle forze per non consentire una frammentazione, diversamente tale sistema che abbiamo sulle spalle si ingrassa invece di come ci fanno vedere che si ridimensioni (al riguardo della delinquenza, mafia, ruberie di stato e di gruppi ).Io credo purtroppo e sottolineo purtroppo- ed in questo c’è anche la mia visione del mondo che potrebbe sembrare apocalittica e senza speranza, che i cambiamenti sostanziali a cui si ispirerebbe tale nuova sinistra che lavorerebbe per formare una base da dove partire per un esperienza nuova,che del resto non sono mai avvenuti e che non avvengano mai gradualmente con la conquista di un numero di nuove coscenze che sul piano elettorale riescano a trionfare ed a portare avanti su un piano equilibrato di giustizia sociale le istanze della ripartizione della richezza,ma che invece avvengano sotto la spinta di una reazione che provochi la defenestrazione di gruppi di potere al governo da quasi meno di un secolo parlando dell’italia,.
scalzi l’esistente con la forza alla quale il vecchio reagirà con la forza di tutti i sistemi che abbiamo vissuto in 2000 anni di storia per preservare il potere dell’esistente stesso.Una tragedia quindi,mi rendo ben conto di ciò che può essere, ma che ne faccia finire un altra di tragedie,maggiore che sta avvenendo oggi.In tale luce un movimento di gente ”composita” come i 5 stelle mi appare più funzionale per il momento ad impensierire il sistema invece di una sinistra che riparta con una velocità molto scarsa e che si basi su concetti del vivere una vita demercificata come spiega il Post.Il Capitalismo è la forza propulsiva più grande di ogni altra forza ed esiste perchè per vivere la gente ha bisogno del fatidico mercato, a cui difficilmente potrebbe rinunciare: se c’è gente che crea ci vuole anche gente che comperi e così via…..quindi tale macchina non si ferma per convinzione di chi ne fruisce nella quotidianità ma si può arrestare il modo di ripartire la ricchezza prodotta affinchè produca una nuova cultura e nuovi bisogni legati alla persona, che non siano bisogni del tipo consumistico e di falsa cultura e per i quali l’espansione è contrassegnata da modelli globali e coinvolgenti di miliardi di persone.Tuttev queste forze non devono peccare di individualismo ma avere l’umiltà di rinunciare a molte delle loro prerogative ed unirsi sotto una nuova bandiera il cui unico obbiettivo primario sia quello di mandare a casa il vecchio ma di sostituirlo con un sistema prettamente anticapitalista, antiguerrafondaio come è oggi guerrafondaio l’occidente, ed impieghi le risorse togliendo con la forza la ricchezza da quel 20 percento della popolazione mondiale che la possiede e che la sappia investire in maniera produttiva in benessere e lavoro per il più.Fatto questo salto le condizioni potranno essere diverse, ma acoloro che ritengono questa una utopia occorrerebbe dire che spesso l’Utopia è stato il mezzo per liquidare quello di cui non si ha voglia od il coraggio o la volontà di fare.un sogno sembra un sogno fino a quando non si cvomincia da qualche parte.solo allora diventa un proposito, cioè un qualcosa di infinitamente più grande.Non lo dico io che sono nessuno, ma lo disse Adriano Olivetti.
Penso che sia giusto il dibattito,ma non credo molto alla confusione di troppe sigle minime.
La Sinistra ha ,nel bene e nel male,un punto definito in SEL,che e’ l’unica presente in Parlamento e fautrice di interessanti aggregazioni,in Toscana ed in altre Regioni come l’Umbria.
O si parte da questi elementi consolidati ,magari andando oltre,o si ripercorrono inseguimenti minoritari .Non basta insomma un insieme di listarelle,magari composte da 10-15 persone ,ma e’ necessario vedere cio’ che aggrega e non cio’ che divide.
Su questi termini un po’ antichi di “Sinistra”l’esperienza di Podemos e della Spagna dovrebbe far riflettere,per andare oltre .
Quindi partiamo da cio’ che c’e’,innanzitutto.
Nemmeno io Mario credo alla confusione di sigle diverse perchè è chiaro che attraverso quel modo di assemblarsi passa la divisione e la sconfitta.Credo al dibattito certamente ma credo che a questo punto della situazione politica dell’Italia, SEL sia una di quelle compagini che per troppo tempo si sia cibata delle briciole che cadevano dalla tavola del PD e proprio per questo non sia affidabile, nè al centro,tantomento in periferia.Questa impostazione mi esce spontanea e ragionata allo stesso tempo poichè non ho mai considerato il PD un partito di sinistra,ma un partito che si è ammantato di quell’immagine per scopi prettamente ”di cassetta” per convogliare una grande massa di persone dalla sinistra al centro in uno scenario da etere somministrato. SEL in questo caso a tale programma ci ha creduto ed abbiamo assistito anche in periferia chè al centro a spettacoli poco edificanti.Se vuole glieli elenco, non ho problemi, partendo dal caso Migliore per arrivare alla posizione locale di SEL che appena ha visto balenare la fuoriuscita si è apprestata ben bene ad entrare nela casa del padre…Ok ? Allora quale sicurezza possono dare una compagine di persone che a parole dicono di difendere i deboli ma che in pratica sono serviti da stampella al PD ? Sarebbe stato in piedi anche da solo il PD ma per salvare la faccia SEL è stata al giuoco.Questo detto in due parole, ed è stato un giuoco che personalmente non lo considero degno di un partito che si richiama a dei concetti di sinistra. Ok ? Io credo che nella situazione in cui ci troviamo sia possibile ed anche attuabile uno spartiacque generale fra coloro che in misura diversa ma anche con povertà comportamentale(vedi il localismo e ciò che è successo a Chiusi )abbiano abdicato alla loro missione politica della difesa degli interessi dei più deboli assicurandosi la continuità in nome della governabilità che ha mostrato i suoi intenti più duri verso chi meno possiede.A me personalmente questo basta e non è questione di discutere per accordarsi sul da farsi. Io credo che prima di risistemare il taglio della torta ci sia bisogno di fare pulizia in casa propria e tale pulizia non credo sia da ricercare in partiti o partitini con il 3 percento e probabili percentuali incrementabili, ma che si debba invece ricercare in movimenti che hanno almeno due cifre in percentuale del tipo 5 Stelle. So bene che non tutto è chiaro dentro tale movimento e che su di esso è concentrato il tiro incrociato del sistema, ma l’unico movimento-e qui tutti lo devono riconoscdere credo- che possa impensierire il ladrocinio legalizzato italiano e che questo non possa passare più sotto silenzio credo che possano essere i 5 Stelle.In essi esiste merce composita, destra, sinistra, delusi, qualunquisti, ma anche tanta gente corretta e che per di più è stanca di questo vecchio teatrino della politica e del suo degrado. Richiedono innanzitutto legalità, corettezza gestionale della cosa pubblica, lavoro ed uso della ricchezza prodotta non con i soliti schemi ed attuazioni del passato. Le sembra poco Mario? Sono l’unico gruppo a 2 cifre di percentuale che siedono in Parlamento dopo il PD.Ritengo che siano la sola speranza di poter fare un po’ di pulito, perchè nel caso contrario dai confronti che lei dice di mettere in atto credo che esca la solita domanda che si rivolge all’oste chiedendo se il vino sia buono.E glielo dice uno che si considera di sinistra, un po’ più vera della nuova democrazia cristiana impersonata dal PD, che per reggere si appresta a chiedere la fiducia a Verdini e governa con gli ex missini (Alfano). E lei pensa a SEL ? Pensarlo è lecito, ma credo personalmente che metterlo in pratica possa portare ancora più detrimenento di quanto esiste a sinistra.proprio perchè sono percentuali che contano veda di scendere nel discorso che abbiamo sentiton in questi anni provenire in maniera più forte proprio dal PD e validarlo: non esistono più destra e sinistra, esiste chi vuol progredire e chi vuol mantenere, ed in una fase di emergenza si debbano unire le forze ! Così ci hanno detto i signori non solo Renziani, ma anche
delle correnti di tutto quel partito, Bersaniani ed altri.Ora che si leccano le ferite fanno gli schifati ed escono dal PD ! Gli altri si sono furbescamente accodati. ed allora che problema c’è a riunirsi e votare per i 5 stelle ? Sarà una prova ma si ricordi che è quella che più temono, perchè è quella prova che può cambiare la maggioranza con le elezioni e non con le nomine e le investiture come è stato fin’ora e come anche ha prodotto la presenza di Napolitano.si può di di tutto dei 5 stelle ma mai che nessuno di loro si sia approfittato di soldi pubblici.La sinistra da 30 anni a questa parte con i suoi amministratori può dire lo stessa cosa ? Per adesso mi basta, è una cosa già molto sufficiente a mio avviso a costituire un serio proposito.