IL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA. MA SI PUO’ CELEBRARE UNA CARNEFICINA?

CHIUSI – Ieri, 24 maggio, molti paesi e città d’Italia hanno celebrato il “passaggio del Piave”. Ovvero l’entrata in guerra dell’Italia nel 1915. A Chiusi il centenario dell’inizio della Grande Guerra è stato celebrato con la presentazione di un libro di Enrico Barni, “Al grido di Savoia!” e con una mostra fotografica e cerimonia in piazza Duomo, con la partecipazione della Fanfara dei Bersaglieri in congedo di Siena. Fanfara che ha anche voluto omaggiare un vecchio commilitone che si onorava di portare il cappello con le piume tanto da dedicargli il proprio bar. Il Bar del Bersagliere, appunto.
Un fuori programma piacevole e toccante non solo per i familiari e gli amici. Ma al di là di questo e della presenza sempre suggestiva della fanfara dei Bersaglieri, il seguito della giornata, con le celebrazioni a Chiusi città, pone qualche interrogativo. Viene infatti da chiedersi come si possa celebrare l’entrata in guerra di un paese. Come si possa e cosa ci sia da celebrare nell’avvio di un conflitto che fu “una strage inutile” (parole di papa Francesco), una immane carneficina. Il sindaco Scaramelli in un post su Facebook cita “i nostri soldati che lottarono al fronte”. Sarebbe più giusto dire i nostri soldati che furono mandati al massacro e morirono nelle trincee senza nemmeno sapere perché. Giovani, alcuni non ancora 20enni, sradicati dalle loro famiglie, dalle loro case, dai loro campi, del nord, del centro e del sud, spesso analfabeti, ignari della ragioni ragioni della guerra e spediti al fronte per fare da carne da macello per la gloria dei Savoia. Non c’è paese, anche il più piccolo e sperduto che non abbia una stele, una lapide, un cippo alla memoria dei caduti nella Grande Guerra. Basta questo, oltre al numero dei morti, a far capire, a dare l’idea dell’immane carneficina. Basta fare una camminata nei luoghi del conflitto, nelle trincee ancora visibili del Carso, del Monte Grappa, basta una visita rapida ad uno dei tanti musei dedicati alla guerra 1915-18,o agli “ossari” che si trovano in tanti paesi, per respirare ancora oggi, dopo 100 anni, il senso di angoscia, la paura di quei ragazzi che si trovarono a combattere un nemico che non conoscevano, in luoghi di cui non avevano nemmeno sentito parlare…
Ecco, noi non avremmo celebrato l’entrata in guerra. Se mai avremmo onorato i morti con le bandiere a lutto e il Silenzio, non con le fanfare festose. Ma la storia ormai ognuno la legge come gli pare e la memoria è un optional ad uso della propaganda.
Sono d’accordo con queste considerazioni. Ma anche consapevole che queste idee suonano bene a non più del 5% della popolazione.
E Chiusi, naturalmente, non fa eccezione.
Come non concordare con quello che è stato detto nel Post ? Ma ci sarebbe anche da aggiungere che ”il sentimento patrio”prima sbandierato dai partiti politici di destra ed adesso anche penetrato nella sedicente sinistra che si rifiuta di fare un serio esame storico di ciò che successe in quella immensa carneficina fatta anteponendo il nome dell’utilità dell’Italia diretta dal Re e dal suo establishment militare e politico a quella della popolazione chiamata a servire gli interessi delle borghesie dello stato sabaudo.Sono stati sempre quelli che hanno consegnato le ragioni dell’italia formata da un popolo ignorante che si immolava al grido ”avanti savoia”.La distorsione dei concetti come si vede era anche allora fondamentale come lo è oggi.Chi si rifiutava di farsi ammazzare in nome del Re veniva sottoposto alla ”decimazione” che forse oggi coloro che battono le mano alle fanfare militarib non sanno nemmeno in cosa consistesse. Velocemente spiegato il concetto: consisteva di porre in fila coloro che erano riluttanti a prendere le pallottole in petto in nome del Re urlando ”avanti savoia” e messi in fila e contati dagli ufficiali, il decimo di ogni fila anche se non avesse commesso nulla partiva a caso per il plotone di esecuzione direttamente sul campo..Questo è il concetto di patria che veniva insegnato al popolo bue: A quel popolo che era appena stato posto a stretto contatto con altri della stessa categoria sociale, affamati, ignoranti e servili, senza capire che così facendo era proprio la patria a subire le angherie e le ferite mortali alle famiglie del popolo. Quel popolo tornato a casa più povero di quando era partito per il fronte avrebbe costituito dei seri pensieri da parte delle borghesie legate ai Savoia ed al loro establishment e bisognava ingabbiarlo, diversamente la collera sarebbe esplosa verso la monarchia affamatrice.Ecco una parziale spiegazione della nascita dello stato autoritario, quando i Savoia per difendere il loro privilegio e quelli dell’establishment creato da loro, investirono su Mussolini e sullo stato autoritario che venne dopo, salvo poi davanti alle macerie dell’Italia distrutta dalla guerra, fare valigia ed andarsene, ma lasciando anche amici che peroravano le loro sorti in quell’italia povera ed colpevole di plagio ai potenti ed in combutta anche con la chiesa.Non c’è nulla da celebrare, solo rendere onore ai caduti, ma le ragioni , quelle, sono irremovibili e nella scuola nè ieri, nè oggi insegnano questo ai giovani, anzi confondono loro le idee
continuando ad insistere su quei comportamenti delle persone che credevano di aver servito il popolo mentre avevano servito il Re ed i suoi compagni di merende.Questa in sostanza è la storia d’italia.Tutti gli altri fronzoli, tifoserie, ragioni dei conflitti locali per i quali si arrivò alla dichiarazione di guerra fanno parte di un piano ben determinato che se non rispettato avrebbe portato a ribaltare proprio quei Savoia
che per ragioni di portafoglio ancor prima di V:E: III ( Umberto I e V:E:II avevano chiaro il percorso se stare dalla parte della gente i cui interessi ed a parole dicevano di perorare, oppure da quella di color che gli consentivano di apoggiarsi sul lavoro dei poveri e dei sottoposti per bisogno.Non c’è nulla da festeggiare ! Proprio nulla.
la povera italietta anche guardando ad oggi, nei confronti del concetto di guerra che serve solo a chi comanda, tanti progressi non ne ha fattie se continua così senz’altro non li farà.ma è il popolo che deve capire questo, chi se ne serve-e ci sono annidati nella politica-passano per democratici ma da trent’annia questa parte hanno lavorato per quell’altro tipo di interessi, ma in democrazia s’intende…..
Ma chi ha indetto e organizzato le celebrazioni, sa cosa ha celebrato ieri? E il 10 giugno, tra meno di 20 giorni, che cosa facciamo, celebriamo anche l’entrata in guerra del 1940 decisa da Mussolini?
Non ci sarebbe da stupirsi, dal momento che il popolo nel 1940 adunato in Piazza Venezia applaudiva alla guerra dichiarata dal Duce, salvo poi sopportare morte e distruzione.Che l’Italia sia questa non stupisce ma a renderla così non è stata solo una causa slegata da altre.Parecchie condizioni hanno contribuito a farla tale. E per il futuro crediamo che in caso di conflitto non dia la sua adesione ad una ”terza guerra Mondiale” che secondo non solo Papa Francesco è già cominciata ? Ma nei media risuona ogni giorno il crescendo del puzzle sistemato ad hoc e con rozza superficialità, soprattutto sul problema dell’immigrazione che fa risentire e preoccupare gli Italiani.
ma nessuno dice cose come le seguenti: che l’ISIS lo si voglia o meno è una creatura Inglese, creata appositimente per togliere di mezzo Assad e poi secondo i media occidentali-guarda caso- sfuggita di mano e dal controllo,dove si sono innestati le frange del terrorismo jiadista ed quanto resta di Ak Khaeda.I Finanziatori di tale progetto ? basterebbe saperlo ed informarsi : Qatar, Arabia Saudita, Emirati arabi, dove esiste e spadroneggia come vuole la ”longa manus americana”, o dico una fandonia ? Perchè tutto questo non fa scalpore ? Pensateci quale meccanismo è in atto e cosa produca…..Mi sbaglierò ma io credo di vedere come andrà a finire perchè l’Isis costituisce il perno e la ragione profonda per un intervento militare occidentale in tutto il Medio Oriente, Stati Uniti ed Israele in testa e poi la civile Europa che si accoda, anzi che serve da trampolino di lancio delle incursioni militari. Li faranno avanzare fino a quando vogliono gli occidentali( Libia, Siria, Irak ecc.) poi quando si profila l’utilità vera per ristabilire chi è che comanda s’interviene ” manu militari” e si risistema tutto per noi ma non per loro, mettendo le mano sulle riserve di energia di quel mondo, con buonapace dei buonpensanti PD e Centristi e destrorsi di tutta Italia, ed anche della Chiesa .L’ipocrisia regna sovrana quindi.Nulla cambia se non cambia la gente, a cominciare da proprio quella che si mette di traverso contro gli sbarchi,guardando al proprio portafoglio ma trovando nel cammino un loro alleato convinto nei partiti di centro,nelle Cooperative, nella Charitas, nelle Onlus che coprono affari commerciali e che Onlus non sono.Con tutto il plauso del 80% degli italiani, perchè tutto questo lo permettono loro.E ricordando tutto questo la riflessione che a nulla sono valse le bombe della II° Guerra Mondiale sull’Italia è una riflessione che dovrebbe essere fatta e che la dice lunga di come è formata la gente che poi sono nient’altro quelli ai quali faceva riferimento non solo Gramsci nelle sue analisi sulla cultura delle masse povere del Sud e del Nord ma anche di tanti altri veri liberali come Gobetti ma anche di tanti altri veri socialisti, che al tempo non votavano Forza Italia perchè uno come Berlusconi doveva ancora nascere.Ma nel ’21 qualcosa cambiò e quel popolo che si era fatto ammazzare per il Re sulle trincee del carso,usato nemmeno tanto a dovere dalla propaganda populista,fra l’altro, produsse lo stato autoritario che arse le case del popolo, che fece le leggi eccezionali, che mandò parecchi al confino, che limitò le libertà individuali e che fece entrare in guerra l’italia.Che la lezione non sia bastata è cosa da brivido, perchè il detto di chi si dimentica il proprio passato sia destinato a riviverlo è sempre valido ! Ho messo tutto insieme, ma i fatti non sono slegati ma poi poi non credo sia frutto della fantasia o di quello che va tanto di moda oggi quando ci si riferisce al ”complottismo”, perchè secondo ” le belle anime” sono tutti discorsi evanescenti, irreali, fatti apposta per spostare le opinioni della gente, e quindi da rifuggire.Infatti si suol dire che così dicendo inevitabilmente ” si gufi ”.