CHIUSI, IL COMUNE DA’ IL VIA LIBERA AL PROGETTO DEL PALASPORT DA SERIE A

CHIUSI – Al termine della seduta del Consiglio Comunale, il sindaco Stefano Scaramelli ha annunciato via facebook, il via libera da parte del consiglio stesso al progetto presentato dalla società Emma Villas per la realizzazione di un nuovo palasport in località Pania, in luogo dello stadio rimasto incompiuto. Lo ha fatto con una certa enfasi e con evidente soddisfazione: “La Città di Chiusi avrà un #nuovo #palasport in area Pania. Seduta #storica del consiglio comunale. Ringrazio i consiglieri comunali del #centrosinistra per aver sostenuto il progetto della Emma Villas Chiusi. Comune di Chiusi ed Emma Villas #insieme stanno scrivendo il #futuro della nostra città“. Questo il suo post ieno di #(ashtag), come va di moda adesso. Scaramelli ringrazia i consiglieri di maggioranza per aver il voto favorevole. Non cita le opposizioni che hanno votato contro. Rita Fiorini Vagnetti per diversificarsi ( “la diversità di opinioni è il sale della democrazia”) e perché si tratta di spendere soldi pubblici; la Primavera invece perché ha ritenuto il progetto presentato da Emma Villas non in linea con quanto previsto dal bando comunale, su cui nel marzo 2014 votò a favore. “Il bando – dice la Primavera – prevedeva il riutilizzo di tutti i manufatti già realizzati per lo stadio, mentre il progetto presentato e approvato ieri prevede l’inglobamento e il riutilizzo solo di una parte della tribuna, mentre una parte resterà scoperta. Con la conseguenza che il Comune dovrà spendere in futuro per sistemare la parte che rimane fuori. bastava che il progetto prevedesse la realizzazione di campi da gioco all’aperto nello spazio che rimane fuori dal palazzetto perché fosse conforme agli indirizzi. Oltretutto – scrive ancora la Primavera – il Comune realizzerà a proprie spese tutte e urbanizzazioni e la viabilità per un costo di circa 500 mila euro. Sfidiamo chiunque a trovare questa decisione tra gli indirizzi approvati… ”
Insomma secondo la Primavera “il Comune ha cambiato le carte in tavola”, rispetto al bando ed è andato avanti contando sulla forza dei suoi numeri. In ogni caso con i voti della maggioranza di centro sinistra il progetto può partire. La palla del servizio è in mano alla Emma Villas.
Sui social network la notizia dell’approvazione del progetto ha subito suscitato commenti entusiastici dei tifosi della Emma Villas Volley, che vedono nel nuovo palasport la possibilità di continuare a sognare Chiusi in serie A. E anche l’unica possibilità per evitare che la squadra di volley emigri altrove. Chiaro che, essendo l’attuale palasport inidoneo ad ospitare gare di serie A2 e A1, avere un palcoscenico all’altezza era ed è conditio sine qua non, per puntare veramente alla promozione nella serie cadetta. E la squadra Emma Villas sembra averne tutte le potenzialità. L’alternativa sarebbe giocare a Siena o Firenze… E quindi addio Chiusi. Decine i messaggi di incoraggiamento e di plauso al Presidente della Emma Villas Giammarco Bisogno, l’uomo che sta facendo sognare con i suoi leoni tutta la città. E messaggi di plauso anche al sindaco che ha dimostrato di essere al fianco di chi ha coraggio di investire. Ma, conti alla mano, in questa operazione il “coraggio” (quello di metterci i soldi) è in gran parte se non del tutto del Comune che metterà sul piatto 70 mila euro all’anno per 30 anni come contributo alla realizzazione e alla gestione (totale 2.100.000 euro), più 500 mila euro per l’urbanizzazione e la sistemazione della viabilità. Più i manufatti e gli impianti già realizzati (tribuna, spogliatoi, sale di servizio, stazione termica ecc…) costati un altro milione e mezzo circa. La somma complessiva supera i 4 milioni di euro. La Emma Villas dal canto suo, per ora ci ha messo il “sogno della serie A” e la volontà di far rimanere il grande volley a Chiusi, in futuro ci metterà dentro i giocatori, il pubblico, la sua capacità organizzativa e gestionale impeccabile, l’entusiasmo di un team vincente… Il nuovo palasport da serie A, però sarà costruito con soldi pubblici, della comunità. E non dovrebbero servire molti di più di quelli indicati in precedenza.
Va detto che l’operazione palasport oltre a rispondere alle esigenze pressanti della società pallavolistica rappresenta di fatto anche l’unica opportunità concreta che si è presentata per mettere una toppa sull’errore e sullo scandalo dello stadio incompiuto, consentendo di riconvertire e riutilizzare l’area e le opere già realizzate, che altrimenti sarebbero destinate ad andare in malora, rimanendo lì a marcire tra i rovi, come monumento allo spreco e alla malapolitica. Non solo, una palasport da serie A potrà ospitare tornei, stages, campus di varie federazioni sportive nazionali (quindi una posibiltà di richiamo per Chiusi), potrà ospitare concerti e manifestazioni ed essendo di proprietà pubblica dovrà anche prevedere un utilizzo a costi calmierati, decisi dal Comune, al di là del volley, naturalmente compatibilmente con le necessità della società pallavolistica. Liberare l’attuale palazzetto di Poggio Gallina dall’attività della prima squadra consentirà di dare più spazio e respiro alle giovanili, alle squadre di serie C, e agli altri sport oggi costretti a girovagare per la zona.
Altro aspetto non proprio secondario: è vero che l’esborso per il Comune è sostanzioso, ma il palasport nuovo va costruito. E per costruirlo serviranno imprese, manodopera, tecnici, ore e ore di lavoro, materiali, mezzi. In futuro servirà manodopera per gestirlo e mantenerlo in efficienza.In tempi in cui il lavoro manca, può essere una boccata d’ossigeno significativa per l’economia locale che sta soffrendo terribilmente.
Certo, il Comune si impegna per 30 anni, un tempo lungo. Le società sportive non sono eterne, dipendono da molti fattori, compresi i risultati. Quindi pur facendo gli auguri alla Emma Villas di durare nel tempo e conseguire sempre maggiori successi, si dovrà prevedere un utilizzo del paalsport anche in caso di forfait della Emma Villas… E forse integrare e completare il progetto-palazzetto con qualche struttura esterna (come dice la Primavera e come era previsto dai dettami del bando), anche di tipo low cost, potrebbe essere utile allo scopo. Non solo per rispettare le formalità.
m.l.
Nella foto: la tribuna dello stadio incompiuto. Sarà inglobata e riutilizzata in parte nel nuovo palasport.
Andrea Micheletti, Emma Villas Chiusi, GIAMMARCO BISOGNO, Giorgio Cioncoloni, Juri Bettollini, Stefano Saramelli