CHIUSI SCALO, DOMENICA APRE IL NUOVO CENTRO MEDICO. MA PERCHE’ PRESSO LA MISERICORDIA?

CHIUSI – “Frutto di una scelta coraggiosa di scomputare gli oneri di urbanizzazione per dare finalità pubblica all’ intervento che ha visto protagonista la Misericordia di Chiusi, oggi il tutto si concretizza in un centro medico specializzato con assistenza di base al punto da divenire riferimento pubblico per tutta la realtà dello Scalo. Domenica #sinaugura“. Così il sindaco Stefano Scaramelli saluta, oggi su facebook, l’imminente apertura del nuovo Centro Medico, presso la struttura della Misericordia, in via Francesco Redi, zona Mar Nero a Chiusi Scalo. L’inaugurazione è prevista domenica 25 gennaio alle ore 10,00 con l’intervento dello stesso Scaramelli, del Vescovo mons. Manetti e del Direttore generale della Asl 7 Enrico Volpe.
La struttura vedrà insieme 9 medici di base, due infermieri professionali, tutti coordinati da una segreteria unica.
I medici sono i dottori Catia Del Buono, Aldo Della Ciana, Rossana Favi, Francesco Galeotti, Stefania Gori, Leonardo Marchini, Donato Pellegrini, Alessandro Radicia, Walter Vannuccini. Le infermiere, Anita Paolini e Debora Santoni.
Chiusi risponde così ad una “direttiva” della Asl, che mira a garantire un servizio più efficace ai cittadini nell’arco della giornata. Ma già l’annuncio dell’inaugurazione ha scatenato qualche reazione sui social network, con alcuni utenti che si lamentano per il fatto che il centro sarà un p’ “decentrato” rispetto alle varie aree della cittadina, in una zona non servita da mezzi pubblici, cosa che potrebbe creare qualche difficoltà, soprattutto alle persone anziane che magari avevano scelto il proprio medico di famiglia in base anche alla vicinanza dell’ambulatorio.. . Insomma un centro medico in una posizione magari più centrale e più accessibile con mezzi pubblici poteva anche essere una soluzione migliore.
Viene anche da chiedersi, come mai una struttura che fa capo alla sanità pubblica e quindi alla Asl 7, debba trovare sede presso locali di una associazione religiosa come la Misericordia. Sembra di essere tornati a prima del 1978, quando anche l’ospedale di Chiusi era della Misericordia. Poi però ci sono state la riforma sanitaria del ’78 appunto, l’istituzione delle Usl e del Servizio Sanitario Nazionale… Perché non è stata trovata una soluzione più “laica” e meno “targata”?
Insomma, il nuovo centro medico con 9 medici di famiglia e due infermieri, è probabilmente un passo avanti verso un servizio migliore, ma l’ubicazione decentrata e il fatto che trovi spazio nei locali di un sodalizio religioso, sono elementi che denotano ancora una volta una scarsa attenzione verso quel valore fondamentale che è la “laicità dello stato”, sancito dalla Costituzione, e che possono creare qualche difficoltà nel rapporto con la totalità dei cittadini.
Crediamo che non sarà necessario fare il segno della croce, per entrare e chiedere una visita o una ricetta. Ma una soluzione diversa avrebbe evitato anche il dubbio.
Nel 2012, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di via redi, la Misericordia annnciava che la struttura avrebbe ospitato un “centro diurno di ospitalità, aperto dalle 10 alle 18; poi, un giorno alla settimana, servizi di assistenza e momenti di ristoro per i senza tetto; assistenza per il disbrigo di pratiche legali e burocratiche…”. Il nuovo centro medico non era previsto. Ma certo, con l’affitto che pagheranno i 9 medici, sarà certamente più redditizio per la Confraternita che così mette a regime tutta la struttura…
La Misericordia corrisponde ad essere un servizio aggiunto alla cittadinanza che nelle situazioni normali ed in uno stato normale dovrebbe essere espletato dallo Stato tramite l’Ospedale polifunzionale.Stessa cosa della Misericordia è la funzione della Pubblica Assistenza, ed altri.La cosa non mi preoccupa più di tanto, anzi io la vivo come una integrazione alle carenze.Quello invece che mi preoccupa è nel merito di ciò che istituzionalmente possa rappresentare agli occhi della gente che una volta rivoltasi a tali direzioni assistenziali la concezione dello stato diventa rarefatta e non prevalente nelle mentalità della gente la quale pagando le tasse una volta soddisfatte le dirette esigenze credo che possa mostrare una certa noncuranza nelle deficienze dello stato e quindi non essere reattiva su ciò che manca e sull’impiego di denaro pubblico al fine della salute. E’ una Italia così formata e tutto questo non è che il risultato primo dell’occupazione dello Stato da parte dei partiti,cosa questa di decennale prassi e che oggi ha assunto il carattere della ”normalita” per la quale si tende a ragionare che progressivamente la gente non possa più distinguere le differenze. Secondo: la non più esercitata pressione della politica sulle istituzioni e sulle strutture dello Stato che presiedono alla risoluzione dei problemi della salute della gente,con il risultato che sempre più le condizioni di vita dipendano dalle iniziative associative dei singoli cittadini privati.In pratica prima si è reso lo stato semprepiù non funzionante e poi gli si sostituisce l’esercizio di associazioni fra privati.I cittadini sono fatti cosi poichè s’incazzano se lo stato non risolve loro i problemi poi trovano la panacea se c’è qualcuno che glieli risolve, indipendentemente da chi sia questo.Tutto questo vale sia nel caso delle Misericordie, delle Pubbliche Assistenze, delle Humanitas e via dicendo nel crogiuolo dell’associazionismo finalizzato al consenso delle varie parti politiche che hanno occupato lo Stato.Perchè alla fin fine di questo si tratta, le finalità assistenziali sono secondarie anche se ci sono e risolvono i problemi anche in maniera egregia talvolta.Personalmente sono sempre di quelli che pensa che se ho bisogno per la mia salute di essere curato non debba rivolgermi ad una struttura associativa fra privati ,ma andare in un Ospedale e pretendere che funzioni come dovrebbe.
Vediamo a tale proposito le case di cura o di riposo che nascono e sono nate come funghi, spesso percependo soldi pubblici quindi di tutti, appoggiando le ragioni della loro esistenza sul malfunzionamento della cosa pubblica.La gente non dovrebbe essere contenta bensì punire quella politica che ha permesso tutto ciò in tutti questi anni.Ma si sà, l’interesse politico, l’interesse economico è questo e porta a tutto ciò.Negli stati più evoluti questo non esiste ed il confine di demarcazione fra pubblico e privato che deve avere anche la possibilità di coesistere parallelamente al settore pubblico nell’assistenza, forma una condizione molto distinta e con caratteristiche ben delineate.Cosa questa che dovrebbe farci riflettere molto, soprattutto a coloro che col risolino sulle labbra scuotono la testa quando si parla di occupazione dello stato, pensando che chi lo dice abbia le visioni.
Carlo, in questo caso non si tratta di un servizio della Misericordia (aggiuntivo o sostitutivo di quelli del SSN), si tratta di una struttura del Servizi Sanitario Nazionale, che fa capo alla Asl 7. La misericordia fornisce solo i locali. Per questo l’articolo pone una domanda: perché proprio lì, e non in un luogo “laico”, meno “targato”? La sanità pubblica dovrebbe a mio avviso essere espletata in luoghi di proprietà pubblica e non presso strutture private che già svolgono in quello stesso luogo la propria attività… Stesso discorso se il Centro Medico avesse trovato posto presso la Pubblica Assistenza…
Il quinto grande elettore.
Chiedo scusa ai lettori ma avevo saltato e quindi non tenuto presente la cosa principale che viene detta nel Post di Lorenzoni.Talvolta si sta attento a quelli che sembrano dettagli e si tralasciano le cose che sono sempre più importanti.Non cancello nulla di quanto detto nel precedente articolo ma nella mia nuova rilettura di tale fatto dirò subito che non mi trova d’accordo tale collocazione poichè veicola un pensiero ed anche un concetto per il quale la gente che si reca in tali locali possa non distinguere il servizio e l’etica che ne sta dietro sia che la possa accoppiare allo Stato sia all’Associazione religiosa, che evidentemente riscuote l’affitto fatto con soldi pubblici, quindi di tutti.Se tale concetto possa benissimo essere confuso dalla nostra classe dirigente ciò è il segno di quanto sono caduti in basso e della sottocultura che promana da atti amministrativi di tale portata e tipologia, incluso quella dei partiti che fanno parte della giunta tutta.Lorenzoni ha fatto una battuta relativa al farsi il segno della croce entrando in una struttura istituita e retta da una associazione religiosa anche se ospita uffici e studi propri della ASL ma pur essendo una battuta ha comunque una sua veridicità. Personalmente la sorvolo dato che è una battuta e lo si capisce bene ma è indicativo che tale classe politica portatrice di tutto questo per cui le differenze non esistono è quanto di più riprovevole possa capitare all’Italia.In ogni altro stato dell’europa civile e laica questo non potrebbe in nessun modo accadere. In Italia si. Chiedetevi il perchè.Questo è il nuovo che avanza.
“MA PERCHE’ PRESSO LA MISERICORDIA?”
Perchè nelle sedi delle contrade non c’era posto.
Perdona la mia incredulità e la mia sorpresa Luciano ma non capisco se la tua è una battuta oppure fai riferimento ad un fatto reale.Perchè hai dato tale risposta riguardo alle sedi delle contrade? Ti chiedo questo perchè oggi non c’è da stupirsi più di nulla qualsiasi cosa accada. Così, tanto per sapere…..
A volte le battute servono a piegare le cose, a renderle più facilmente comprensibili, anche a chi magari non si pone certi problemi (come quello se sia opportuno o meno insediare un centro medico, cioè un ambulatorio comune di 9 medici di famiglia che fanno capo alla Asl, all’interno di una struttura religiosa…). Ma restano battute. Stamattina però all’inaugurazione del Centro Medico c’era un buon numero di persone. C’era il direttore generale della Asl – il che confema che si tratta di operazione in egida Asl – e non sono mancati gli applausi… Alcune persone mi hanno fermato per strada per dirmi: “lo sa che aprono il nuovo centro medico? lo scriva, lo faccia sapere!” Come se non avessi già scritto. Ora, non è obbligatorio leggere primapagina on line ed è normale che ci sia gente che non lo legge. Non mi stupisce.Ma io ho anche l’impressione che alla maggioranza della gente va bene così, che la maggioranza della ente certi problemi non se li pone proprio, nemmeno lontanamente. E Credo anche che parecchi facciano fatica anche a capire le battute…
Sai Marco, che ci fossero state anche molte persone e che abbiano applaudito, col mondo come va oggi e con i valori che vengono rispettati con la corrente alternata a seconda delle modalità che gli vengono poste di fronte, io non lo ritengo un fatto di cui aver vanto anche se i presenti battano le mano. Ed il fatto che come dici te che i più non si creino il problema che hai evocato e che per me c’è, esiste e produce un modo subordinato di sentire e di concepire le istituzioni, non mi sembra essere un fatto tanto positivo.Oltretutto secondo me è anche indice di mancana di educazione civica il fatto di scavallare a piè pari un tale problema e di non farsi ”tante domande” che quei molti possono ritenere inutili e forse anche nella loro mentalità indice del fatto ”di voler sollevare le questioni ad ogni costo”.Ma se il popolo è questo ed il governo che esprime è questo, il concetto in politica che si chiama ”populismo” non può essere riferito solo a Grillo od a Berlusconi quando mettono in ponte le loro iniziative o dicono quello che dicono.Quindi se si vede solo un lato della cosa e si trascura quello dell’etica politica che dovrebbe avere una classe dirigente di uno Stato o di un Ente impostato sulla laicità e se la gente non va oltre perchè queste gli appaiono quisquiglie saranno cazzi-scusa la volgarità-‘ della gente che merita il governo che ha.Il fatto che ti abbiano detto ” lo scriva che c’è un nuovo centro medico” è proprio la raffigurazione che se al popolo manca il pane e se gli dicono che gli danno le brioches, il popolo batte le mano.Mica se lo pongono il fatto secondo loro che i loro soldi pubblici vadano alla Misericordia che ospita la struttura pubblica di uno Stato….ed allora se tutto questo è condiviso anche dalla sinistra a sinistra del Partito Democristiano ma di cosa vogliamo parlare. Siamo noi che siamo rimasti indietro di fronte al nuovo che avanza ed è vero che ci facciamo le masturbazioni mentali su cose che non rappresentano più nessuno,neanche però quel popolo che fino ad oggi ha fruito di cose e di strutture fatte funzionare da uno stato del quale si sono da sempre disinteressati e che ad ogni elezione credono che basti votare e poi delegare ad altri la gestione della cosa pubblica, che non riescono nemmeno più a distinguere dove cominci e dove finisca.Con grande laude di chi gli conviene che così sia.
Il problema, Carlo, è che ormai le domande non se le pone più nessuno (o pochi e sempre i soliti) anche su altre questioni, dal nichel, ai milioni di euro spesi per opere inutili, incompiute o inesistenti, dalle futuribli stazioni in linea, ai servizi di trasporto ce mancano per andare all’ospedale, tanto per dirne alcuni… Ma se va bene così…