CITTA’ DELLA PIEVE, IL COMITATO ART.32 CHIEDE CHIARIMENTI AL SINDACO RISINI

venerdì 23rd, maggio 2025 / 17:25
CITTA’ DELLA PIEVE, IL COMITATO ART.32 CHIEDE CHIARIMENTI AL SINDACO RISINI
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In seguito all’intervento del sindaco di Città della Pieve, Fausto Risini, durante il Consiglio Comunale del 27 marzo 2025, il Comitato Art 32 con sede a Città della Pieve, chiede delucidazioni. Le affermazioni del Sindaco, secondo i membri del Comitato, che durante tale seduta non erano presenti, richiedono un chiarimento e una documentazione a suffragio, “al fine di evitare interpretazioni errate e disinformazione”. Il Comitato non ci va leggero e controbatte punto su punto, anche piuttosto sarcasticamente, le varie affermazioni del sindaco pievese anche in merito alla partecipazxione dei cittadini, all’accezione di “politica”, alla effettiva rappresentatività di chi governa la città… Una disamina puntigliosa, verrebbe da dire parola per parola, di un intervento del primo cittadino che evidentemente ha lasciato di stucco, diciamo così, il Comitato stesso. E se nel 2019, quando Risini fu eletto per la prima volta, sembrava che tra la sua lista e il Comitato art.32 ci fosse un qualche feeling o quantomeno un minimo di credito reciproco, che per la verità il Comitato non ha mai dichiarato o accreditato, adesso il credito sembra proprio esaurito e non si può certo parlare di feeling. Non a caso il comitato ci ha messo anche un po’ prima di commentare l’intervento di Risini in Consiglio e chiedere spiegazioni, si è preso tutto il tempo per esaminare la registrazione, e quella che segue non è una risposta a caldo, all’impronta o uno scambio di battute al veleno. E’ una vera e propria presa di distanze nel merito e nel metodo. Ecco, di seguito, la lettera che il Comitato Art 32 ha inviato al Sindaco Fausto Risini, recapitata anche alla nostra redazione. Testo integrale:

Egregio/a Sig Sindaco

Con la presente si fa riferimento alle dichiarazioni espresse nel corso della seduta del Consiglio Comunale tenutasi in data 27 marzo 2025 che, per la loro rilevanza, richiedono un approfondimento puntuale anche al fine di evitare fraintendimenti o disinformazione.
A partire dal minuto 1.49.39 della diretta, Lei ha ritenuto opportuno sottolineare “qualche aspetto, che non vuole essere una critica” inerente “comitati che organizzano assemblee”.

Posto che il Comitato Art 32 non solo è l’unico comitato della zona ma anche l’unico ad occuparsi di sanità, e considerato che le affermazioni da parte sua precedono la votazione su una mozione relativa alla sanità, deduciamo che “i comitati che organizzano assemblee” si riducano ad uno, e cioè il Comitato Art 32 per il diritto alla salute, attivo dal 2017 nella lotta per la tutela del diritto alla salute nell’area del Trasimeno. Comitato cui Lei stesso, durante la sua prima campagna elettorale ha aderito nel Settembre del 2018. Non un minuto prima.
Fermo restando che errare humanum est e che le nostre deduzioni potrebbero non essere corrette (nottetempo potrebbe essere nato un altro Comitato), La sollecitiamo a delucidare quanto espresso durante il Consiglio Comunale.

In nome di un’etica istituzionale, di correttezza nei confronti dei cittadini tutti, del diritto di replica e di rettifica, riteniamo doveroso e giusto da parte sua:
a) nominare con chiarezza e trasparenza i Comitati cui fa riferimento
b) chiarire e motivare le affermazioni successive (da Punto 1 a Punto 9) , in corsivo e testualmente riportate.
c) spiegare la rilevanza dei commenti. Ovvero, in base a che cosa, nello svolgimento della sua funzione di carica pubblica, Lei ha espresso un suo parere personale nell’ottica dell’ordine del giorno, per di più, in assenza di membri di qualunque comitato.

A titolo informativo, si segnala che la registrazione della seduta è pubblicamente disponibile sulla piattaforma YouTube.

Punto 1) Convocare un’assemblea pubblica dove gli interlocutori principali non sono stati contattati o non ci si è accordati su una data è già un’assemblea sbagliata.
Sollecitiamo a precisare:
la fonte di tali informazioni ( se i dirigenti siano stati contattati o meno); a quale codice deontologico o manuale tecnico organizzativo di assemblee Lei fa riferimento quando parla di “assemblea sbagliata” posto, peraltro, che: la parola assemblea, dal francese assemblée , indica una riunione di persone che si incontrano per discutere o deliberare su argomenti di interesse comune. Non è pertanto prevista, per definizione, la gerarchizzazione degli inviti e delle aderenze.

Punto 2) Con riferimento all’affermazione “ ce la siamo cantata e ce la siamo suonata” da Lei già utilizzata nel corso dell’assemblea, ricordiamo che già in sede di assemblea abbiamo ampiamente precisato che la finalità della stessa era, e resta, divulgativa e informativa, non decisionale.

Punto 3)Queste assemblee così organizzate è meglio evitarle”. Riteniamo molto grave un’affermazione in cui si invitano i cittadini a non organizzare incontri pubblici e ancora più grave l’invito a non partecipare. Auspichiamo un intervento chiarificatore in merito.

Punto 4)Se lo scopo di questi comitati è di rivendicare un diritto, e credo che l’intento sia quello, non credo che sia un altro, alla fine ha dato un risultato negativo che ci ha ridiviso”
Sollecitiamo un chiarimento su cosa si intenda per “risultato negativo” e chi sia il “ci” cui si allude. In altre parole, non si capisce in che modo “questi comitati” sarebbero divisivi, rispetto a chi e a cosa.

Punto 5)Poi, sarà stato un caso, assolutamente al di fuori, però ci sono state anche azioni all’uscita, poco piacevoli: spintonate e parolacce rivolte a qualcuno della maggioranza”
L’accusa di parolacce e spintoni verso non si sa chi e provocate da soggetti altri e non pervenuti, oltre ad essere grave e legalmente rilevante, non ci vede in alcun modo coinvolti (dove il “ci” in questo caso è riferito a noi medesimi del Comitato). Le chiediamo gentilmente di chiarire con argomentazioni valide e comprovabili questa sua affermazione.

Punto 6) Successivamente Lei tira le somme con la seguente affermazione: “ecco questo è il senso che poi alla fine ne è scaturito”. Gradiremmo, in merito, una decifrazione di tale affermazione e una parafrasi che sia linguisticamente comprensibile.
E continua: “Allora, bisogna essere anche consapevoli che queste cose sono delicate che vanno gestite con totale attenzione, con professionalità, perchè così sono controproducenti”
In base a quale casistica, studio, pubblicazione scientifica, evidenza, criterio di giudizio o rilevanza con gli argomenti discussi in Consiglio Comunale, Lei stabilisce che un incontro informativo di un Comitato di cittadini del suo comune sia controproducente?

Punto 7)Poi mi si dice che non è politicizzata ma un attacco cruento verso il sindaco nel momento che il sindaco rilancia l’unità del paese, concludiamo in quella maniera
Sul “poi mi si dice” sarebbe opportuno conoscere il soggetto (chi Le dice?).
Invece sulla frase ad essa subordinata “che non è politicizzata”, a dispetto dell’improvviso passaggio al genere femminile, si desume che il soggetto sia sempre il Comitato. Se così è, un chiarimento del termine politica e, conseguentemente politicizzato, è necessario. Il Comitato è da sempre a-partitico. L’alfa privativa sta a indicare che nessun membro è aderente ad alcun partito, laddove per adesione si intende una iscrizione ad un partito, esserne attivista o sostenitore. Ma la politica è altra cosa. Lo spieghiamo avvalendoci dell’aiuto della Treccani: la parola viene dall’aggettivo greco πολιτικός a sua volta derivato da πόλις, città. Era il termine in uso per designare ciò che appartiene alla dimensione della vita comune, dunque allo Stato (πόλις) e al cittadino (πολίτης).
In buona sostanza, la politica indica tutto ciò che riguarda la città e il cittadino; è ciò che fa una comunità con valori specifici, principi ed etica comuni, i cui membri si adoperano per la tutela del bene comune. Ne deriva che qualunque associazione, comitato o singolo cittadino che si interessi del bene comune faccia, di fatto, politica. Ne consegue, altresì, che il termine politicizzato significhi semplicemente essere sensibili e partecipi alla vita politica. La invitiamo pertanto a non diffondere informazioni errate. Soprattutto in assenza di contraddittorio.

Punto 8) E veniamo all”attacco cruento”. Qui si richiede una precisa argomentazione, suffragata da prove concrete e fatti specifici e verificabili in merito ai fiumi di sangue insinuati dall‘uso dell’aggettivo cruento, ovvero ‘sanguinoso, che comporta, appunto, spargimento di sangue’ e in cosa sia consistito l’attacco.

Punto 9) “Non vado oltre perchè non voglio farlo ma un dato è certo: oggi abbiamo decretato che in Regione ci va la totale globalità dei cittadini di Città della Pieve rappresentati da coloro che sono stati eletti dai cittadini stessi. Questa è la novità”. Si richiede di mettere a conoscenza dei cittadini, il decreto che stabilisce ufficialmente come in Regione ci vada la totale globalità dei cittadini di Città della Pieve” , ovvero circa 7.500 cittadini, “rappresentati da coloro che sono stati eletti dai cittadini stessi.”

Partiamo dai dati. Alle ultime elezioni amministrative è stato registrato un calo di affluenza e il 32,3% degli aventi diritto non ha partecipato al voto. Dunque, per decreto ufficiale del 27 marzo 2025, questi ultimi, insieme ai cittadini che hanno votato altro, non avrebbero il diritto di far parte di una presunta allegramente e totalmente globale brigata che andrà in Regione. Si chiede conferma e si chiede anche cosa si intenda esattamente per “andare in Regione” e con quali finalità.

Restiamo a disposizione per un confronto pubblico, qualora ritenuto utile, e confidiamo che la presente venga trattata con l’urgenza e l’attenzione che la questione merita.

e.c.

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