I DUETTI RITROVATI DI UN COMPOSITORE DELL’800. BEL REGALO DI DUE GIOVANI MUSICISTE ALLA CITTA’ DI CHIUSI
CHIUSI – Ieri, venerdì 31 ottobre, due giovani musiciste hanno fatto un regalo alla città di Chiusi. Si tratta di Agnese Amico e Zoe Canestrelli. Quest’ultima ha ascendenze chiusine. A Chiusi abita la nonna Milena. Lei è la figlia di Atos Canestrelli già contrabbasso del Regio di Torino, a sua volta figlio d Emo Canestrelli, sindaco di Chiusi negli anni ’60.
Zoe e Agnese suonano insieme in orchestre prestigiose, viola e violino. Ieri a Chiusi, nella sala del Consiglio Comunale, luogo prestigioso, ma non certo vocato alla musica da camera, hanno eseguito tre duetti, appunto per viola e violino, che praticamente da 200 anni a questa arte nessuno ha più suonato. Brani di un compositore piemontese dell’800, Giuseppe Ghebart (1796-1870) che Atos Canestrelli ha scovato casualmente sfrucugliando fra le carte dell’archivio del Conservatorio di Torino.
In pratica dei piccoli tesori ritrovati, contemporanei alle opere di Rossini e Paganini, che erano i John Lennon dell’epoca (così li ha definiti Zoe Canestrelli presentando i brani) e di altri grandissimi del melodramma e della musica sinfonica e da camera, che probabilmente verranno incisi dalle due musiciste come parte di un loro progetto musicale e discografico.
Giuseppe Ghebart non sarà Beethoveen, né Listz, ma i duetti ritrovati nell’archivio del Regio di Torino, di cui era direttore d’orchestra e Maestro di Cappella, non sono neanche roba di seconda mano, echeggiano davvero il clima fecondo dell’epoca, i virtuosismi di Paganini, che non si sa se fosse un genio o un demone che usava il violino per toccare vette inesplorate e irraggiungibili per comuni mortali.
E’ stato un bel regalo e anche un bel pomeriggio. La qualità dell’esecuzione di Agnese Amico e Zoe Canestrelli avrebbe forse meritato un pubblico più numeroso di quanto ne potesse contenere la bella, ma piuttosto angusta sala consiliare chiusina. Magari al prossimo Festival Orizzonti, compatibilmente con gli impegni delle due giovani artiste, non sarebbe male se venisse riproposto un loro concerto, anche più articolato. Un assaggio ce lo hanno dato con il “bis” di chiusura della serata, un brano di Dmítrij Šostakóvič, composto 100 anni dopo i duetti di Ghebart, eseguito in maniera magistrale.
M.L.









