C’E’ VITA A SINISTRA. SEGNALI INCORAGGIANTI DA NEW YORK, DALL’IRLANDA E DALL’OLANDA
Mentre continua la guerra in Ucraina, mentre a Gaza la tregua fa acqua da tutte le parti e l’esercito israeliano continua ad ammazzare e a spalleggiare i coloni che bruciano gli ulivi e occupano illegalmente le terre dei palestinesi in Cisgiordania, mentre Donald Trump manda le portaerei davanti al Venezuela e dice che Maduro ha i giorni contati, minacciando di fatto, di fare come Putin con Zelensky, tutti segnali pessimi di una corsa verso il baratro, da diverse parti del mondo arrivano segnali invece incoraggianti. E arrivano forti e chiari. Non criptati o disturbati, quindi difficili da interpretare.
Ieri un giovane di 34 anni, musulmano, immigrato di origini indiane, nato in Africa, è diventato sindaco di New York. Si chiama Zohran Mamdani. Ed è anche di sinistra. Anzi è “socialista democratico” dichiarato. Trump lo ha definito comunista (come Berlusconi 30 anni fa, anche lui li vede dappertutto sti comunisti) e “pericoloso per gli ebrei”. Fa leva su alcune delle paure ataviche degli americani. Ma ieri ha perso. E con Trump e i trumpiani, ha perso anche l’establishment del Partito Democratico che magari vedeva meglio Andrew Cuomo, più liberal, più rassicurante, più uguale alla destra di Mamdani che pure era il candidato dei Dem ufficiale. Obama sebbene in maniera discreta lo ha in qualche modo sostenuto.
New York non è una città qualsiasi. Non è solo grande. E’ la città forse più “influente” al mondo, quella che detta le tendenze. Che fa da apripista. A New York le cose avvengono prima che altrove. E Mamdani ha vinto parlando alla working class, agli immigrati come lui, alle donne sole e incazzate. Ha vinto parlando di quelle cose che erano il pane quotidiano della sinistra e che pian piano sono uscite anche dal vocabolario: scuole e trasporti gratuiti, diritto ad una abitazione e case a basso costo, asili, salario minimo dignitoso, tassazione progressiva dei redditi più alti… parole d’ordine di giustizia sociale, insomma, focalizzate sull’accessibilità economica e sulla crisi degli alloggi, questioni cruciali per i lavoratori a basso reddito e le comunità di immigrati dei cinque distretti della Grande Mela. La vittoria netta di Mamdani più che una vittoria dei Dem è una vittoria dell’ala radicale e di sinistra dei Dem, una vittoria di Bernie Sanders e Alexandra Ocasio Cortez.
Il segnale, quasi un’onda d’urto, che arriva da New York però non è l’unico. Sempre ieri e sempre in America, si votava per eleggere i governatori in Virginia e New Jersey. Hanno vinto due donne, Abigail Spanberger e Mikie Sherill, entrambe Dem. Più moderate di Mamdani, certo, la prima è un ex agente operativo della CIA, ma in ogni caso due figure anti Trump. E la cosa significativa è che sia Mamdani che le due neo governatrici hanno vinto nettamente e per il fatto che ha votato molta più gente che nelle elezioni precedenti.
Due altri “bip” dello stesso tenore arrivano dall’Olanda e dall’Irlanda due Paesi dell’Unione Europea. In Olanda, paese piccolo ma influente, un altro giovane, 4 anni più di Mamdani, ha vinto le elezioni, portando il suo partito Democraten 66 ad essere la prima forza politica olandese, battendo il Pvv, partito di estrema destra euroscettico e anti immigrati che alla vigilia era dato per favorito. Il giovane in questione si chiama Rob Jetten, ha 38 anni, è dichiaratamente gay e centrista, ma in senso “liberal”, molto attento alle questioni ambientali e allo stato sociale e, come Mamdani, alla “questione abitativa”. Insomma non un nazionalista-sovranista come Geert Wilders che nega pure il cambiamento climatico.
Più netto invece il segnale che ha mandato l’Irlanda, dove Catherine Connolly, pacifista sostenuta da una coalizione di forze di sinistra è diventata presidente della Repubblica, con il 63% dei voti.
Nel suo discorso inaugurale, Catherine Connolly ha indicato i punti cardinali del suo mandato: “Sarò una voce per la pace, una voce che si basa sulla nostra politica di neutralità, una voce che esprime la minaccia esistenziale dal cambiamento climatico. Insieme, possiamo dare forma a una nuova repubblica che valorizzi tutti, che promuova la diversità e che abbia fiducia nella nostra identità”. La sua vittoria è un segnale forte al governo di centrodestra anche se in Irlanda il presidente della Repubblica è una figura di garanzia, ma non operativa, un po’ come in Italia.
Tra i commentatori c’è chi fa notare che Catherine Connolly non è solo di sinistra, è più di sinistra dei partiti che l’hanno sostenuta.
Il voto presidenziale nella Repubblica d’Irlanda, che sta accanto alla Gran Bretagna, lato ovest, ci dice, come quello che ha incoronato Mamdani, che la sinistra vince se e quando fa la sinistra. Che l’annacquamento delle posizioni e la ricorsa affannosa verso il centro, l’accondiscendenza verso il verbo neoliberista e le politiche belliciste non fanno vincere. Al contrario la sinistra ritrova consensi ed entusiasmo se torna a parlare con parole chiare e riconoscibili al popolo, agli operai, agli immigrati che ormai sono tanti quanti gli autoctoni, agli studenti, a chi lavora non come programmatore alla Sylicon Valley o come broker in una banca d’affari, ma negli autolovaggi, negli alberghi, nei cantieri edili, nelle imprese di pulizie, nelle mense, sui treni e sui bus, negli ospedali… Alle mamme che non sanno come dove lasciare i figli quando vano a lavorare e che non vogliono crescerli per poi mandarli fare la guerra alla Russia o al Venezuela…
Insomma a sentire le notizie appena arrivate da New York, dal New Jersey, dalla Virginia, dall’Olanda, dall’Irlanda verrebbe da dire: non è vero che non c’è niente di nuovo sul fronte occidentale. Se ne saranno accorti Elly Schlein e quelli del campo largo?
m.l.
Nella foto (Radio Popolare): Zohran Mamdani con Bernie Sanders e Alexandra Ocasio Cortez










Il nuovo sindaco dì New York è figlio di Mira Nair, regista indiana autrice di “Salaam Bombay”, film che vinse la Camera d’oro e il premio del pubblico a Cannes nel 1988 e ricevette la nomination agli Oscar. E poi di “Mississippi Masala”, la storia d’amore tra una giovane info americana e un afro americano che ottenne tre premi alla mostra di Venezia.
Il padre di Zohran Mamdani è Mahmood Mamdani, oggi tra i più autorevoli studiosi contemporanei di colonialismo e politica africana. Insomma non è che venga dalla luna il giovane Zohran…
Non voglio divertirmi a fare il sadico guastafeste, ma i voti Usa non esprimono alcuna inversione di tendenza. New York aveva premiato il candidato cosiddetto democratico anche alle presidenziali con ampio margine, e pure il New Jersey e la Virginia, si tratta di tre roccaforti “blu” (lo stesso che da noi rosse…). Negli Usa la cartina elettorale è chiara, il blu attecchisce solo nelle ricche aree lungo entrambe le coste, un po’ come da noi il Pd che viene premiato nei centri delle grandi città. Sull’ Irlanda e anche l’ Olanda, si tratta di corpi elettorali piccoli nei quali basta poco a spostare gli equilibri da una parte all’altra.
Infine, sull’ ultima chiosa con vista sul panorama italiano, ci sarebbero effettivamente spazi enormi tra le categorie di elettori (o meglio, potenziali elettori) nominate, ma mancano leader in grado di inserirsi in tali spazi : ripensando a quelli del passato, e facendo il paragone con la Schlein, è un po’ come constatare che la Juve prima in porta aveva Zoff, Tacconi e Buffon mentre oggi ha Di Gregorio.
Con la differenza che però perdevano lo stesso.
Purtroppo debbo dare piena ragione a Giangiacomo Rossi che ha fatto una fotografia della situazione che materialmente parlando- secondo quanto conosco- è esatta.Esatta al punto che le speranze di cambiamento evocate da questo nuovo incarico sul quale si riversano le speranze dei democratici come spunto per una ripartenza più allargata di quel partito,credo che siano uno” specchietto per allodole”.Allodole a meno chè chi comandi il flusso delle allodole sia tanto capace di influire in una condizione delle classi medie e non abbienti francamente con forza tale da sovvertire un sistema. Sono parole grosse le mie lo ammetto, ma siccome credo che prima di dare giudizi si debba conoscere la storia trascorsa,vedrei che la storia di quel paese è tale che nel suo percorso le azioni che si potevano rivolgere contro il sistema dominante all’interno degli Stati Uuniti perchè provenienti da fronti interni reattivi e dotati di ragioni plausibili perchè lo stesso sistema basato sulla forza e sull’etica del capitale fosse sconfitto od avesse un crollo, si sono rivolte nel tempo contro chi le aveva promosse o sperato che fossero determinanti. Guardate per esempio la storia di Obama ed il consenso che ha avuto nei primi tempi della salita al potere.Finalmente era un cittadino di colore che era divenuto Presidente degli Stati Uniti, un democratico,cioè nella storia di quel paese uno che rappresentava la soddisfazione dei diritti dei più deboli, al punto che la sua riforma sanitaria evocata e rincorsa dagli stessi democratici per anni si è risolta in un totale fallimento in un paese dove anche le Big Farma esprimono degli interessi costituiti a tal punto che possono influenzare la politica.Si diceva una volta che negli Stati Uniti se cadi per strada nessuno ti raccoglie se non hai la carta di credito in tasca per pagarti degenza in ospedale e medicine.Sarebbe bene domandarsi quale successo abbiano avuto le teorie di Obama contro il capitale delle Big Farma, ma è stato così in ogni angolo del sistema che i successi poi vengono imbrigliati e spezzettati e sconfitti da interessi molteplici fra i quali non ci sono solo quelli dei repubblicani ma anche quelli dei democratici purtroppo. L’ho detto mille volte che i due partiti siano le due facce della stessa medaglia per la quale il popolo americano nella sua maggioranza è gabbato ed ingabbiato dall’interesse e dalla presa dell’etica del Capitale nella società.Se non si guarda a questo come elemento determinante del sistema americano non si comprende la ragione per la quale vi sia un legame inscindibile fra comparti finanziari,comparti giuridici, comparti militari. E’ l’unione di questi fattori che si estrinseca in un capitaismo monopolistico che ha segnato la storia del mondo ! Questa idea deve rimanere ben ferma perchè diversamente tantissime cose non si spiegano nel divenire storico e sono scoordinate fra loro e guardate ed osservate come fatti a sè stanti fra loro , perchè così facendo il sistema esprime la sua forza, chiunque vi sia alla guida, sia i vari Trunp o chi per lui sia i vari Biden o le varie Hillary.Tutto questo lo abbiamo visto realizzarsi nella politica internazionale recentissima degli Stati Uniti d’America, per la quale ne ha sofferto anche ‘Europa che non riesce a decollare sotto molti aspetti, in primis anche quello militare.Ricordiamoci due immagini che sono emblematiche di quanto ho detto. La figura di un personaggio come Che Guevara snaturata ed apparsa sulle commercializzate magliette di tutto il mondo come simbolo di protesta. L’input di tale creatività è scaturito negli Stati Uniti d’America ma non perchè l’americano medio conoscesse la storia di Che Guevara, anzi i governi statunitensi tutti sia repubblicani sia democratici hanno permesso la diffusione ma nello stesso tempo hanno ostacolato la sua politica fino ad uccidere quel personaggio. Eppure è stato un personaggio sul quale si spandeva una luce di natura ed etica social-marxista prodotta con i fatti e con la militanza in ogni angolo del mondo.Oggi se vediamo un giovane con una maglietta di Che Guevara, il primo pensiero che ci assale è che sia un giovamne comunista, uno che approva il concetto di rivoluzione socialista ed anche comunista come viatico al cambiamento…Fu lui a dire la celebre frase ripresa a modello anche dalla Casa Editrice Italiana Feltrinelli : ”Le leggi del capitalismo accecano e si rendono invisibili alla maggioranza senza farla pensare”. L’abilità del sistema è quella di appropriarsi del tema e rivolgere il pericolo che appare contro chi l’ha pensato e messo in pratica,fino a snaturarlo e fino ad annullare la sua pericolosità, ma tutto quest fatto con i mezzi più invisibili alla maggioranza delle persone. Quando oggi parliamo della potenza della veicolazione delle immagini paragonandola a quella di quando eravamo piccoli dove nei film western prodotti negli Stati Uniti ci facevano apparire che i cattivi erano i pellirossa ed i buoni i cowboys od i soldati pensiamo un momento a cio con i mezzi odierni ci possano far pensare…. e si parla che di pellirossa ne hanno sterminati quasi 100 milioni in due secoli. Così è ugualmente per esempio per un personaggio fatto crescere come Greta Thurberg sulla punta di tutti i mass media mondiali. Imbrigliata per le sue teorie e lotte-chiamiamole così- di carattere ecologico portate avanti affinchè il sistema industriale basato oggi su fonti energetiche inquinanti venga riconvertito a quello verde sul cui programma sono stanziati miliardi di dollari o di euro che consentono ai paesi di indirizzare produzione di prodotti verso un consumo di massa dichiarato più proficuo e meno inquinante.Pensiamo che se Greta Thurnberg avesse constituito un pericolo vero e reale per ogni apparato produttivo esistente in occidente, se l’avrebbero fatta parlare ed agire come ha agito ? Credo proprio di no, proprio guardando alla storia il sistema che crea i propri poli di attrazione, li porta al massimo grado poi usandoli per propri scopi li distrugge e ne crea nel tempo altri. Ecco perchè non credo che il Sindaco di New York possa innescare con la sua vittoria – tale da essere chiamato da Trump ”un comunista”(parole che fanno ridere” e che non evocano nemmeno la minima paura all’establishent del sistema monopolistico americano) perchè la potenza di tale establishment è letale al punto che gli stessi che il sindaco di New York oggi l’hanno oggi votato, saranno quelli che gli volteranno le spalle in futuro probabilmente. Il socialismo non attecchisce negli Stati Uniti, può attecchire in strati di popolazione che credono che cambino i bisogni relativi al trasporto pubblico in una città, in un ribasso momentaneo di certi generi di consumo, ma non certo avrà la facoltà di affermarsi in un sistema individualista al punto di farlo crollare o sovvertire. A meno che il celeberrimo Paul Sweezy che amo sempre ricordare non risulti essere uno con la sfera di cristallo che ci possa indovinare quando dice :” il sistema del capitalismo monopolistico non muterà mai la propria natura.Nessun sistema sociale l’ha mai fatto e ne mai lo farà.A questo dovranno pensare le sue vittime”. Si riferiva ad un popolo-quello americano- che oggi conta 60 milioni di poveri dove la cultura è a pannaggio dei ricchi e delle classi più elevate.Kamala Harris è una di tali rappresentanti democratici che nulla ha a che spartire nè eticamente nè politicamente con il lavoratore di Amazon o della Good Year. Ma se il popolo questo lo cominci a capire, forse qualche speranza ci sarà per gli Stati Uniti d’America di diventare un baluardo di libertà in tutto il mondo ma fin’ora questo non è successo e se pensiamo alle volte che poteva succedere rimaniamo con un boccone molto amaro in bocca, soprattutto se guardiamo alla veste che abbia assunto dal dopoguerra in poi di ” gendarme del mondo”, titolo questo ampiamente meritato.E allora, certo forza Bernie Sanders, forza Alexandra Cortez, forza anche a Mamdani, ma la strada è lunga.Ma di certo non per questo si debba smettere di lottare,anche perchè il futuro nonostante tutti i bei discorsi che potremmo fare non è che sia proprio scrito.E…se cambiassero in un certa profondità gli Stat Uniti, cambierebbe il mondo, ma bisognerebe essere consapevoli che eticamente negli Stati Uniti d’America fin’ora la storiella di quel David che abbattè l gigante Golia con una fionda è servito a chi stava dietro a Golia perchè era Golia che rappresentava la forza e dare al popolo l’immagine che la forza bruta e l’oppressione possa essere abbattuta con l’uso della razionalità e dell’intelligenza, questo rappresentava la panacea di tutti i mali per il popolo,ma la storiella finiva lì purtroppo perchè l’etica che poi ne è derivata da quel fatto non è stata quella della pace e del benessere per quel popolo.Parecchia parte di quella storiella l’ hanno raccontata a noi popolino ed è proprio ai giorni nostri che stiamo vedendo che invece ciò che trionfa in ogni parte del mondo è la forza e non la ragione.Gli unici momenti nella storia moderna nei quali è stato il popolo che ha trionfato e che per un periodo sono stati portati avanti i suoi interessi da parte di chi l’ha guidato sono stati almeno tre . la Rivoluzione Americana, la Rivoluzione Francese e la Rivoluzione Russa dove gli interessi costituiti sono stati per certi periodi eliminati e queste tre rivoluzioni hanno comunque partorito radici che difficilmente siano state estirpate. In Italia dove ha dominato storicamente la Chiesa l’unica rivoluzione è stata quella fascista, fatta da una parte del popolo guidata ed indirizzata dai padroni agrari ed industriali affinchè non diventasse sovietica e socialista. Indubbiamente ci sono riusciti anche se in parte e benchè dopo quasi 80 anni le cose sono cambiate, tutto ciò si deve alle lotte di chi ha creduto che cambiare possa essere un verbo liberamente coniugabile ed applicabile.Ecco perchè l’oggi è la conseguenza di ciò che è stato ieri e tale metodo nasconderlo o sminuirlo serve solo ad uno scopo ben preciso.Comunque ” Long live to Zohran Mamdani”.
MA quali segnali incoraggianti ?
New York, da molti anni ha il sindaco di sinistra !
Tutti esultano ma,il vero problema è l’ islamizzazione della città !
NON ho capito perché la sinistra prende queste sbornie! Prima lo ha fatto con gli Ebrei! Ora con gli ISLAMICI ! Con una differenza, gli Ebrei non sono dei trogloditi e, non hanno imposto la ” circoncisione ” a nessuno, non ebreo !
Gli islamici vorrebbero imporre il velo a tutte le donne , come lo hanno imposto nei paesi dove , per colpa degli americani ,vedi Iran, Afganistan e in tutti gli altri paesi , che hanno ” conquistato !
Londra, per esempio, è un gran casino !
I sinistrati nostrani, pensino a vincere in Italia ! Chiedano appoggio,ancor maggiore,a chi ha sponsorizzato il sindaco islamico di New York: vedi SOROS!
A me ha fatto piacere non soltanto l’elezione di Mamdani, ma anche l’elevata affluenza alle urne. Ho comunque qualche dubbio che riesca ad attuare interamente tutte le promesse. Dove troverà le risorse per rendere gratuito il trasporto pubblico per una città di otto milioni e mezzo di abitanti?
La domanda di Paolo Scattoni è lecitissima quando si chiede dove troverà le risorse per il trasporto pubblico gratuito. Non conosco le leggi americane ed ancor meno quelle federali ed ancor meno quelle delle aree precise come quella newyorkese che tanto piccola non mi sembrerebbe, anche perchè sia a New York chè nel New Jersey ci vivono milioni di persone e l’interconnessione dei trasporti è una rete capillare molto sviluppata. Ma tale quesito dovrebbe far riflettere principalmente per una teoria che è quella che stà sempre in bilico sopra una parte e l’altra delle politiche che si contrappongono, specialmente in economia e che in periodi di elezioni fornisce un grosso impulso alla spinta fino a farla risultare vincente. Così lo è stato per Mamdani e così fu anche per Obama che promise la riforma sanitaria e che si arenò davanti alle difficoltà frapposte dal complesso delle Big Farma. e del comparto finanziario-assicurativo della banche. E così siamo sempre a ”caro babbo” ed attenzione perchè sul ”caro babbo” ci speculano tutti e di tutte le forze sia quelle conservatrici chè quelle che si fanno chiamare progressiste. La domanda che si fà Scattoni è giusta ma si potrebbe rispondere a questa dicendo che le risorse si trovano tassando di più ricchi ed i possidenti che sono nello Stato di New York ma per tassarli- se pensassimo che sia una passeggiata forse ci sbaglieremmo – perchè le leggi del mercato e soprattutto quelle fondamentali keynesiane applicate ovunque non consentono di essere riformatori ma sono apertamente riformiste, e non giuoco sul significato contrapposto di queste due diverse aggettivazioni, ma sono state proprio le leggi riformiste a consentire a fasce di miliardari come quelli delle multinazionali di Amazon, Tesla e tantissimi altri che hanno le loro sedi e le partecipazioni nelle banche da loro dirette che frappongono ostacoli alle realizzazione del programma di Mamdani come è successo per tanti altri prima. In pratica- detto tagliato proprio con l’accetta”- è una guerra di classe” e se in una guerra di classe le enunciazioni e le prime mosse non risolvono minimamente il poblema, la risposta che si debba dare al questito di Scattoni riengo che sia quella che si intuisca facilmente anche senza scendere nel cuore delle cose e nel cuore dei problemi, ma che è quella che debba far riflettere sull’applicazione nei tempi che stiamo correndo della verifica a ciò che sia servito il riformismo, perchè è stato quello che ci ha portato fino ai punti in cui siamo.Parlo non solo degli Stati Uniti d’America come punta del sistema, ma del mondo.L’essere riformatori non significa essere rivoluzionari al punto di capovolgere le situazioni di 360° ma di procedere nelle scelte economiche e politiche in modo tale che ciò che si è eliminato una volta non si ripresenti sotto altre forme, illusorie e soprattutto che riportano la situazione a quella del ”passo avanti e dei due al’indietro”, una applicazione questa che è stata sempre cara in ogno occasione delle epoche storiche a coloro che si sono detti implementatori dell’esistente.Il risultato di tale assioma è sotto gli occhi di tutti. Il sistema keynesiano ha risolto molti problemi in periodi difficili ma non ha risolto quello PRINCIPALE dell’equità nella distribuzione della ricchezza e siccome ci sono menti ben raffinate che fanno politica senza apparire che la facciano, ammansendo ogni asperità che potrebbe dar loro torto e che porterebbe ad una chiarificazione nello scontro eterno fra chi ha e chi non ha, si preferisce imboccare la via della rerefazione del pensiero su tale argomento. Ecco, il passo avanti ed i due indietro è di vecchia intuizione e non ci vuole tanto a capire quale sia l’intento per il quale anche oggi il messaggio che arriva alle teste ed alle coscenze dei più-che in genere sono quelle che meno possiedono non per colpa loro ma per colpa dei loro simili che con la forza materiale e quella verbale li relegano in un angolo premunendosi che non scelgano una parte politica che chieda il loro riscatto in maniera chiara- ecco tutto questo fa parte del riformismo, un complesso di idee alla fine gattopardesco nel senso che protegge il discorso :”facciamo le riforme basta che non cambi nulla”. Nulla di più fedifrago per i poveri del mondo ai quali spessissimo sentiamo nei nostri telegiornali che facciano riferimento tutti.Bisognerebbe chiedere loro dove erano quano la gente che mangiava una volta alla settimana poi maniava quasi tutti i giorni quando si ribellavano e prendevano il potere con quella stessa forza brutale di certo ma dalla quale prima erano stati soggiogati. Oggi a quei periodi ci stiamo rtornando specialmente nel terzo mondo, e siccome il pietismo che anima più che altro l’occidente di fronte a queste cose, spesso ce le fa vedere ma non va oltre, chi si organizza e reagisce è visto come un mostro dissacratore che reagisce in maniera sbagliata alle discrasie del mondo.Il pietismo di fronte alle atrocità-spesso commesse da noi occidentali- da sempre ha paralizzato il pensiero ed ha fatto imboccare la strada per condurlo verso l’inadeguatezza a produrre il cambiamento.E allora sarebbe il caso di organizarsi per poter rigettare all’indietro certi pensieri, nella politica, nell’educazione, nel modo di pensare ed opporsi con risolutezza all’ingiustizia che viene fatta passare per giustizia, cioè quella che in verità oggettiva è tutto il contrario della giustizia. Il pietismo paralizza il pensiero abbiamo detto e spesso è indirizzato dal comparto mediatico a far ragionare la gente nella maniera opposta alla quale possa risultare che servirebbe il cambiamento.Fermo restando lo schieramento di casa nostra del conservatorismo che è sempre stato purtroppo fra gli ostacoli maggiori e messi sul piatto della bilancia dall’egoismo umano fatto passare per espressione del movimento ”naturale” della coscenza che difende se stessa ma che allo stesso tempo viene negato che difendendo se stessa in tal modo reprima gli altri. Un altro rinforzo notevole viene dato a quest’ultimo aspetto dal fatto a cui di certo purtroppo dovrà soggiacere Mamdani nel tempo,per il semplice e chiaro fatto che se darà servizi gratis ai tresporti e se beneficierà le fasce che lo hanno votato, di certo non inficierà gli ingranaggi del sistema irrazionale che hano portato l’Amerca a quest punti e che funzionano da sempre in maniera unidirezionale per l’accumulo della ricchezza prodotto e per il suo impiego nella politica nazionale ma soprattutto in quella internazionale. Serve un cambio di passo ed il cambio di passo non lo può fare chi è all’interno del sistema ed avviluppato da esso e che giocoforza soggiace alle regole di tale sistema. Dimostrazione che sul piano interenazionale gli Stati Uniti come massima espressione del capitalismo globale non tollerano i vari Maduro sulla porta di casa loro e si organizzano a stringergli un bel collare intorno per asfissiarlo oppure a seconda dei casi a levarlo di mezzo manu militari o foraggiando con i dollari le opposizioni.Ma purtroppo la nostra propaganda mica ci dice che Maduro con la forza abbia buttato fuori le multinazionali dalla propria casa a forza di popolo ? Ci hanno detto che ha governato e governa contro ogni aspetto di quel liberismo economico che nella brutalità dello sfruttament permetteva alle multinazionali dell’energia di succhiare le risorse di un paese ricchissimo ripercuotendo gli introiti e gli utlli sulle fasce sociali che gli consentivano questo e questa per loro si chiama libertà di mercato da cui provenga la ricchezza alla popolazione e si chiama- conseguentemente-anche riformismo.Ecco la differenza che a definirla subdola si dice la verità oggettiva.Sono molti in terra nostra che la chiamano libertà. Strana cosa non farlo dire ai milioni che prima mangiavano una volta ed anche male alla settimana, che non avevano servizi di scuola e sanità permessi solo ai ricchi di quel paese, quelli -tanto per non dimenticarsi – che inneggiavano a Juan Guaido, sul quale i democratici con grande forza hanno agito cercando di far saltare il banco all’interno di un paese asfissiato soprattutto dalla miseria prodotta da loro in anni ed anni, ma oggi anche dai repubblicani e che tutti e due i partiti statunitensi avevano investito milioni di dollari per rovesciare Maduro. E strana per molti la politica, si pienano la bocca di libertà ma poi quando questa non ce l’hanno perchè chi si organizza e non ce l’aveva oggi ha più speranza di avercela anche in un immediato futuro- avendo sempre consapevolezza e lucidità di non fare una passeggiata per averla- si cerca il nemico fra coloro che si sono ribellati cercando di darla a fasce più estese della popolazione.Anzi questi si organizzano in tutti modi, con i dollari dati dall’esterno,con le armi ed anche con i premi Nobel a chi debba diventare esempio di lotta contro quella che la maggioranza della gente non ha permesso loro di continuare su quella via che percorrevano e che se la tenevano ben stretta solo per i propri interessi.Ma è difendibile questa gente ? Ed allora la teoria del passo avanti e dei due indietro prende forma in ogni occasione e non c’è bisogno che il sottoscritto faccia dietrologia od altro per inquadrare le situazioni poichè si comprende benissimo chi stia da una parte e chi dall’altra e chi stia nel mezzo e si faccia chiamare implementatore del progressismo.Antonio de Curtis in arte Totò amava spesso ripetere. ”Accà nisciuno è fesso ”.