TAVERNELLE – I nostri lettori di Chiusi ricorderanno una vicenda che nel 2013 fece molto discutere e mise in ridicolo la giunta Scaramelli, insediatasi due anni prima. La vicenda è quella della
“cittadinanza onoraria” che il Comune voleva conferire ad un personaggio a dir poco discutibile, tale
Giancarlo Elia Valori, ambasciatore Unesco, che, secondo il sindaco di allora si sarebbe adoperato per far entrare Chiusi tra le città patrimonio dell’umanità… La questione scatenò polemiche perché Giancarlo Elia Valori non era solo un ambasciatore Unesco, ma anche un frequentatore di logge massoniche segrete e con molti rapporti in vari ambienti, compresi quelli vaticani e le mani in molte vicende finite anche sotto la lente delle procure.
Ci voleva poco a capire che si trattava di una figura a rischio e che conferire la cittadinanza onoraria ad un tipo del genere poteva rivelarsi operazione spericolata. Infatti, puntuale come l’uccellino dell’orologio a cucù, pochi mesi dopo, nel dicembre del 2013, arrivò
la notizia che il cavalier Elia Valori era stato condannato, insieme all’ex presidente della Corte Costituzionale Baldassarre, a due anni di reclusione, per aggiotaggio e turbativa d’asta, nell’ambito dell’inchiesta sull’affaire Alitalia del 2007. Per la cronaca la cittadinanza onoraria di Chiusi gli fu conferita, ma in realtà era solo una pergamena, non accompagnata da nessun atto ufficiale del Comune. Cioè un pezzo di carta senza alcun valore. Roba che neanche a Topolinia. Da queste colonne invitammo l’allora sindaco Scaramelli a chiedere scusa alla cittadinanza.
Ma perché parliamo oggi, di Giancarlo Elia Valori? Semplice, perché il nome del personaggio cittadino onorario di Chiusi, ma solo sulla carta, è tornato alla ribalta nei giorni scorsi per un’altra vicenda giudiziaria. Vicenda riguardante una famosa azienda industriale, ormai dismessa, che aveva sede a Tavernelle e una “derivata” a Fabro. Era indagato dal 2023 e il Pm di Perugia ne ha chiesto il rinvio a giudizio.
Secondo il Pm il supermanager Valori avrebbe distratto fondi dai bilanci della Trafomec (circa 1 milione di euro) in combutta con un imprenditore cinese che aveva rilevato l’azienda e per questo motivo è finito sotto inchiesta per concorso in bancarotta fraudolenta. Insomma avrebbe partecipato allo “spolpamento” della Trafomec, che è andato avanti per diversi anni. L’arrivo del management cinese, che avrebbe dovuto risollevare le sorti della fabbrica dei trasformatori, si rivelò invece come un assalto di piranha al poco che era rimasto.
Giancarlo Elia Valori era presidente del Cda della Trafomec Europe Technology, ed è ricordato come un uomo rigido con i sindacati; l’imprenditore cinese (45 anni) era invece il legale rappresentante della Trafomec Shangai Industries.
Stando a quanto afferma il pm Franco Bettini i due imputati, «al fine di creare pregiudizio ai creditori, distraevano dalle casse della Shangai Industries, in liquidazione dal 2022, un milione di euro che veniva trasferito dalle casse sociali, per mezzo di 11 assegni circolari, su un conto corrente intestato alla medesima società». Insomma è proprio il caso di dire che ci si trova per l’ennesima volta, dinnanzi al solito classicissimo delle “scatole cinesi”».
Dalle indagini da parte delle Fiamme Gialle, è risultato piuttosto chiaramente che : «l’operazione di capitalizzazione, mediante il versamento dell’ingente somma, è stata effettuata quando la Shangai versava in stato di dissesto, a favore della Europe Technology, soggetto giuridico privo di qualsivoglia operatività economica e finanziaria, sprovvisto di un piano industriale e di risorse organizzative per un’effettiva attività imprenditoriale, che permaneva in una condizione di sostanziale inattività, tanto che gran parte delle somme venivano successivamente dissipate e distratte mediante versamenti qualificati come corrispettivi per gli amministratori e altri compensi pari a circa euro 80 mila euro».
Ai due imputati, per i quali è stata rinviata l’udienza al 2 dicembre a causa del legittimo impedimento di un difensore, viene contestata l’aggravante di «aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante entità pari ad almeno 1 milione di euro». All’imprenditore cinese, del quale ancora non si conosce il nome, difeso dall’avvocato Luisa Manini, viene mossa l’accusa di aver inoltre «tenuto la contabilità in modo da non permettere la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari della società, in quanto non risultavano né istituiti né tenuti i libri sociali e le scritture contabili».
Le parti civili sono assistite dall’avvocato Giancarlo Viti, Valori è difeso da Ermenegildo Costabile del Foro di Milano.
Renato Casaioli, Marco Lorenzoni
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Certe storie non finiscono mai. Quella della finta cittadinanza a Elia Valori è stato il punto più basso della sindacatura di Scaramelli. Della vicenda Trafomec c’è da chiedersi quanto le giravolte descritte abbiano danneggiato gli incolpevoli dipendenti.
Parecchio, perché la Trafomec ha chiuso, azzerando qualche centinaio di posti di lavoro (a medio alta specializzazione)
Una domanda: ma quale era l’area politica alla quale il soggetto nominato faceva riferimento oppure dove avrebbe militato ? Vorrei conoscere – cosi tanto per avere un giudizio – quale fosse il partito politico dove militava-semprechè avesse avuto un partito – comunque quali fossero i suoi legami con la politica affinchè ne fosse conseguita la possibile entrata di Chiusi nel Patrimonio dell’Umanità e quali fossero-se esistevano – tali presupposti.In pratica, perchè fu reputato-se ben comprendo- una leva opportuna per portare Chiusi ad essere parte del patrimonio Unesco ? Ritornare indietro nel tempo e sentire di questi rapporti si diventa curiosi, soprattutto per la natura degli aspetti con i quali le persone vengono coinvolte in certi discorsi che potrebbero sfociare anche in programmi.Indubbiamente si arriva alle considerazioni su ciò che sia ”lo spessore” di parecchi….. E allora se uno dai discorsi che vengono fatti dal post si possa chiamare ”faccendiere”, gli altri cosa sono ? E allora quando spesso si fa la morale a chi si opponga a tutto questo, sarebbe bene vedere il perchè si arrivi a tali punti di degrado della politica.Se non lo si fà, non si è credibili e si arriva anche-ma non solo – alla concezione ed alla visione della necessità del ”campo largo”: Ma mi chiedo: ma con questi ?
Carlo, il cavalier Elia Valori non era uomo di partito, non era noto per la sua militanza in una precisa area politica, era un manager con le mani in pasta in molte aziende di Stato (Autostrade, Alitalia ecc.) ed era, come scritto nell’articolo, piuttosto chiacchierato anche per altri legami e appartenenze. E per vicende nebulose sotto inchiesta. Che poi, puntualmente diventarono anche condanne giudiziarie. Quella che nel 2013 definimmo operazione spericolata si rivelò operazione del tutto incauta della quale sarebbe stato opportuno chiedere scusa ai cittadini. La più recente vicenda Trafomec ne è conferma. D’altra parte Valori anche alla Trafomec non era stato chiamato a dirigere una delle “scatole cinesi” per appartenenza politica, ma per il suo curriculum manageriale e per i suoi tanti agganci.
Credo che Elia Valori non avesse dovuto chiedere scusa ai cittadini proprio per nulla poichè con i cittadini non aveva avuto alcuna relazione di sorta,soprattutto di carattere amministrativo. Semmai, il problema delle scuse doveva essere da parte di chi avesse evocato quella possibilità sul fatto che ci fosse stata forse la possibilità dell’entrata nel patrimonio mondiale Unesco da parte di Chiusi, a cui parecchi cittadini ci credettero.Ma se non sbaglio non ci fu alcun atto amministrativo che certificasse questa storia o questa possibilità.E mi sembra di ricordare che anch’io al tempo scrissi qualcosa sul tuo giornale che le procedure per far entrare un sito nel patrimonio dell’umanità fossero talmente farraginose e complesse in primis perchè c’era al tempo una fila enorme di siti che erano in attesa e che pertanto queste fossero state procedure veramente a lunga scadenza. Oggi abbiamo visto dopo anni che anche fra poco le aree dove si trovino tartufi potrebbero entrare nel patrimonio Unesco con evidente svalutazione etica e di credibilità dei siti e degli stessi enti decisionali.Quindi di cosa si parla? L’unica cosa della quale si possa veramente parlare in maniera seria è quella che per parecchie persone la memoria non valga nulla e da questo ne conseguono anche molte discrasia nella politica odierna ed a parecchi questa sia una cosa per la quale è più facile metterglielo sotto la coda chè in testa. Purtroppo oggi ad ogni passo la riflessione che l’italia sia un paese in continuo degrado morale dovrebbe essere fatta e credo che tutto questo nel bene o nel male stia abbastaza velocemente portando popolazioni di nazioni diverse a sormontarci ed a sostituirci.Parlo di popolazionie nazioni nettamente più serie, più serie in ogni campo della produzione di idee, della politica, delle realizzazioni sociali, come oggi per esempio è la Cina. Ed avrebbero nettamente tutte le ragioni.Ma credo che succederà, per il pressappochismo e per la sottocultura politica dei nostri governanti (tutti senza differenza alcuna ) e per l’impegno nella costruzione di entità sociali più degne di svilupparsi e di tendere al benessere come è quella -appunto- cinese,alla quale c’è da darle solo ragione.
Il Comune di Chiusi, il sindaco Scaramelli avrebbero dovuto chiedere scusa, non Elia Valori. Mi pareva di essere stato chiaro.