CRETE SENESI E AMIATA GROSSETANA, LA TOSCANA PROGRESSISTA E AMBIENTALISTA CHE DICE NO ALLE PALE EOLICHE
C’è una Toscana progressista, ambientalista e di sinistra che si oppone alle pale eoliche.
Succede nelle Crete senesi dove è nato il Comitato “Salviamo le Crete Senesi” che non vuole l’intrusione dei grandi mulini a vento nel paesaggio dipinto nel 1300 da Ambrogio Lorenzetti negli affreschi del Buon Governo che tutt’ora si trovano nel palazzo pubblico di Siena. Più di 300 i componenti di detto comitato, che si sono riuniti nei giorni scorsi ad Asciano per dire no ad un “parco eolico” che prevede l’installazione di 10 pale gigantesche, alte fino a 200 metri fra torre e elica e di una centrale di scambio, da 5.000 mq, nel bel mezzo di uno dei paesaggi più iconici, celebrati e fotografati d’Italia. L’impianto produrrebbe un massimo di energia di 72 gigawatt e si estenderebbe per un totale di circa 600 ettari di terreno appunto nel cuore delle Crete.
Un no secco alle pale eoliche nelle Crete Senesi arriva anche da Italia Nostra, che considera il progetto un vero e proprio “affronto al buon senso, alla logica, al paesaggio, alla cultura”. Italia Nostra ricorda che il Piano d’Indirizzo Territoriale della Toscana (PIT), in termini perentori nella scheda di paesaggio delle Crete Senesi (Colline di Siena) evidenzia il valore della zona: “valore dei paesaggi rurali, storici e panoramici; limitazioni per nuove costruzioni o opere che possano alterare l’armonia, la fruibilità e la necessità di mantenere l’integrità visiva dell’area”. Non solo, l’Associazione ecologista sottolinea anche “la connotazione di fragilità geologica di questo particolare sedime, la cui continua e lieve metamorfosi è un dato connotante e affascinante al contempo” e si domanda se il progetto pale eoliche non nasconda una strategia per chiedere, in alternativa all’impianto eolico, la collocazione di pannelli fotovoltaici o agrifotovoltaici nel territorio ascianese e senese. Italia Nostra- si legge in una nota per la stampa – “non si fermerà in presenza di nessuna azione che offenda valori culturali, di cui il territorio ascianese o senese tutto, è portatore e testimone e pertanto chiede che questo progetto dell’eolico sulle Crete Senesi venga dichiarato improcedibile”.
Analoga opposizione ferma e decisa si riscontra per un altro progetto simile, questa volta a valle delle pendici grossetane del Monte Amiata, precisamente nella zona detta dell’Abbandonato, nel comune di Arcidosso. E in questo caso a protestare e ad opporsi sono i comuni di Arcidosso, Cinigiano, Civitella Paganico, Campagnatico, Roccalbegna che insieme hanno deciso di respingere “senza se e senza ma” questa che reputano “una proposta scellerata e costruita in assenza di serie e puntuali valutazioni oggettive del contesto in cui si verrebbe a collocare questo intervento”.
I sindaci dei comuni sopra elencati scrivono: “L’Abbandonato è un’area straordinaria soprattutto dal punto di vista paesaggistico. Il territorio collinare guarda dall’Amiata la pianura maremmana, dove l’Abbandonato si trova, e ha un fascino speciale sia dal punto di vista ambientale che agricolo. Si tratta di una vera e propria terrazza sulla Maremma da dove si può vedere il mare. Tanti e ingenti sono stati gli investimenti realizzati in questi ultimi anni, anche di recente. Il progetto dell’Impianto eolico in località Abbandonato con le Pale eoliche alte 200 metri visibili da ogni dove, anche a molti km di distanza, ha delle controindicazioni evidenti a chiunque conosca il contesto in cui vengono proposte”.
Anche i sindaci dell’Amiata grossetana e della Maremma puntano i riflettori sul “contrasto evidente con il PIT (Piano Integrato Territoriale con valore Paesaggistico della Regione Toscana)” che secondo loro “basterebbe da solo a respingere già in sede di ideazione un’ipotesi così azzardata di opera. Da aggiungere a questo presupposto tutta una serie di vincoli idrogeologici non rispettati inerenti la realizzazione di interventi propedeutici alla cantierizzazione dell’opera (soprattutto modifiche alla viabilità) che sventrerebbero un intero territorio tra l’altro ad elevato rischio di frane”.










Esatto, il problema è che certe cose tutti dicono che sono utili, anzi, indispensabili, purché non vengano fatte sotto casa propria. Però qui ci si deve svegliare, se si vuole la tutela dell’ ambiente dalle emissioni di gas serra si deve anche accettare qualche contropartita negativa. Le hanno messe anche attorno al lago di Bolsena, che con tutto il rispetto per la Valdorcia e le crete senesi, ha un altro pregio estetico e naturalistico.