AREA EX CENTRO CARNI (ACEA): ANCHE IL COMITATO ARIA SPOSA LA PROPOSTA DEL PARCO FOTOVOLTAICO
CHIUSI – Ieri sera, venerdì 3 ottobre, presso la saletta CGIL a Chiusi Scalo, s è tenuta una assemblea pubblica indetta dal Comitato Aria, nella quale è stato illustrata la proposta del Comitato stesso per l’utilizzo dell’area ex Centro Carni, che come è noto è di proprietà di Acea, in alternativa e per scongiurare ogni possibile insediamento di trattamento rifiuti. Non a caso il tema dell’incontro era proprio “Energia sì, rifiuti no”. La proposta che il Comitato Aria mette sul tavolo e lancia ad Acea è in sostanza quella che come Primapagina sosteniamo da anni, esattamente dal 2016, prima ancora che Acea acquisisse l’area e prima che presentasse il famigerato progetto Carbonizzatore. Ovvero realizzare un grande impianto fotovoltaico per produrre appunto energia da immettere nella rete a vantaggio dell’area industriale di Chiusi Scalo-Cardete ma non solo. Proposta questa che il gruppo Possiamo inserì nel proprio programma elettorale per le amministrative 2016 e che l’allora sindaco Bettollini rilanciò nel momento in cui Acea ritirò il progetto carbonizzatore all’inizio del 2020.
Il Comitato Aria ha circostanziato la proposta, spiegandone anche alcuni dettagli tecnici. E spiegando anche che l’impianto fotovoltaico proposto potrebbe anche fornire servizi concreti come la ricarica di autobus e auto elettriche, costituire una riserva energetica in caso di black out, sostenere le comunità energetiche… L’impianto proposto sarebbe collegato a speciali batterie che potrebbero accumulare energia prodotta anche altrove.
Ci fa piacere e accogliamo con soddisfazione la notizia che il Comitato abbia fatto propria una proposta che da queste colonne abbiamo più volte rilanciato, fondando l’idea anche sul fatto che una branca di Acea si occupa proprio di impianti energetici fotovoltaici, eolici ecc e che Acea impianti del genere ne ha realizzati, ne realizza e li gestisce in varie parti d’Italia. Altra considerazione che abbiamo sempre fatto è che i parchi fotovoltaici meglio farli nelle aree industriali industriali dismesse come è quella dell’ex Centro Carni di Chiusi, che non in mezzo ai campi sottraendo terreni all’agricoltura. Anche l’impatto ambientale e visivo sarebbe decisamente diverso e minore.
Il sindaco Sonnini, intervenuto all’iniziativa del Comitato Aria, in una nota pubblicata sul suo profilo Facebook, accoglie positivamente la proposta: “Parliamo di energie rinnovabili, tutela dell’ambiente, riduzione delle emissioni di CO2 e del contributo al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di sostenibilità: una visione che non può che essere condivisa che può rendere conveniente investire nel nostro territorio.”
Lo stesso sindaco ha anche aggiornato la platea sui rapporti con Acea e su un incontro tenutosi proprio ieri mattina:
“Impugneremo la sentenza del TAR davanti al Consiglio di Stato, per difendere il nostro Comune e ottenere tempo utile per riprogrammare l’area dell’ex Centro Carni. ACEA si è detta disponibile a costituire un coordinamento tecnico composto da propri esperti e da tecnici nominati dal Comune. Una sede nella quale – scrive Sonnini – potrà essere coinvolto anche il Comitato Aria, e presso la quale potremo portare e discutere la proposta emersa dall’incontro, e lo faremo con convinzione”. Ha inoltre ribadito il sindaco Sonnini che “ACEA ha confermato PIU’ VOLTE di non essere più interessata alla realizzazione di carbonizzatori o termovalorizzatori, su tale decisione hanno influito diversi fattori ma rivendichiamo l’aver costruito con l’azienda un rapporto positivo”.
All’incontro promosso dal Comitato Aria erano presenti anche il sindaco di Cetona Roberto Cottini e quello di Città della Pieve Fausto Risini, disponibili anche loro a costruire un percorso condiviso che coinvolga anche Regione Toscana, comitati, associazioni ambientaliste, associazioni di categoria…
Una divergenza di vedute tra Comitato Aria e Amministrazione locale è emersa invece circa gli impianti industriali che fanno “riciclo a freddo” dei materiali raccolti con la Raccolta differenziata, tipo legno, carta, ferro, apparecchiature elettriche ed elettroniche… Il Comitato è contrario, il Comune invece in impianti del genere vede “la possibilità di trasformare scarti domestici e da stazione ecologica che abbiamo prodotto noi, non altri, in nuove materie prime da riutilizzare, creando anche qualche posto di lavoro”.
Secondo Sonnini un impianto di questo tipo (che non prevede emissioni o lavorazioni “a caldo”), potrebbe ben affiancarsi al Parco Fotovoltaico e la presenza di un soggetto come ACEA, con competenze tecniche e capacità di investimento, può agevolare questo percorso se il dialogo resta trasparente e coinvolge istituzioni, comitati e cittadini”. Ma soprattutto perché Acea pur essendo azienda quotata in borsa, è e resta un’impresa a controllo pubblico (Acea è posseduta principalmente da Roma Capitale, per il 51% del capitale sociale, il resto è in mano al gruppo Suez (23,5%), famiglia Caltagirone (5,5%) e altri con quote minori.
A questo punto a l’utilizzo dell’area ex centro Carni di proprietà Acea come parco fotovoltaico vede ufficialmente a favore il sindaco e l’attuale maggioranza, il sindaco precedente, il Comitato Aria, il gruppo Possiamo, Primapagina e, par di capire anche i sindaci di Cetona e Città della Pieve, interessati perché hanno aree produttive o territori contigui.
m.l.









