UMBRIA, FONDO REGIONALE PER RISARCIRE LE VITTIME DI INCIDENTI PROVOCATI DA ANIMALI SELVATICI
Cita in giudizio la Regione Marche il risarcimento dei danni dopo l’impatto con un cinghiale. Perde la causa le motivazioni sono a dir poco surreali. Il danneggiato, secondo la sentenza, deve spiegare l’esatta dinamica dell’incidente così da rendere evidente che, nonostante ogni cautela nella guida, sia stata la condotta dell’animale – imprevedibile e irrazionale – a rendere impossibile evitare l’impatto. Una motivazione burlona. Tutto questo in Umbria d’ora in avanti, gli automobilisti e i motociclisti non dovranno più temerlo, questo perché è stata approvata dalla Regione Umbria una norma che stanzia ben 800 mila euro come fondo finanziario, per venire incontro a quanti incapperanno in un incontro ravvicinato, troppo ravvicinato, con animali selvatici che oramai sempre più, invadono le strade e le vie cittadine umbre, così come di tutta Italia.
Il risarcimento del danno ha una forbice che va dal 50% se il veicolo viene demolito; al 60%, se viene invece riparato dai danni subiti. Protagonista di questo nuovo disciplinare l’Assessore Simona Meloni che da anni si batteva perché si arrivasse a questa soluzione che senza dubbio alleggerirà i danni e le preoccupazioni di quanti verranno a trovarsi in queste situazioni.
La Giunta Regionale come già accennato, ha stanziato 800mila euro l’anno per garantire la copertura degli indennizzi. L’accantonamento, si legge in una nota di Palazzo Donini, “istituito presso la direzione sviluppo economico, agricoltura, istruzione, formazione e lavoro, turismo e sport, stabilisce criteri e modalità di accesso”. Ovviamente tutti gli incidenti verranno esaminati per stabilire “i casi di ammissibilità, i soggetti beneficiari e la misura del ristoro: 60% delle spese documentate per la riparazione del veicolo o, in caso di rottamazione, fino al 50% del valore stimato secondo listino Eurotax, con un tetto massimo di 4.999,99 euro. Le domande dovranno essere presentate entro 30 giorni dal sinistro, esclusivamente tramite PEC o raccomandata A/R, corredate da modulistica e documentazione completa”.
La Presidente Proietti sottolinea come “fino a oggi i cittadini che subivano danni a causa della fauna selvatica erano costretti a rivolgersi ai tribunali, affrontando trafile giudiziarie lunghe, costose e dall’esito incerto, con un aggravio anche per la pubblica amministrazione. Ogni anno si registrano circa 120 procedimenti con la Regione Umbria, a cui vanno aggiunti i casi coperti dalle assicurazioni private e quelli in cui i cittadini hanno rinunciato ad agire. Oggi con l’approvazione di questa misura mettiamo fine a questa situazione introducendo una procedura amministrativa semplificata che, grazie all’investimento regionale, consentirà di ottenere il risarcimento in maniera diretta e chiara, senza passare per le aule di giustizia, dando risposte concrete, rapide e trasparenti”. “Non possiamo ignorare i numeri – puntualizza la presidente – che descrivono la diffusione della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali. Negli ultimi decenni la crescita non è stata più frutto di una gestione programmata, ma ha assunto dimensioni tali da incidere in modo pesante sulla sicurezza stradale, sull’attività agricola, sulla tutela del paesaggio e persino sulla salute delle persone. È un problema che riguarda non solo i cittadini coinvolti negli incidenti, ma anche le nostre comunità, le imprese e i territori, spesso segnati dall’abbandono dei terreni e dalle difficoltà di chi vive nelle aree interne”. “In passato avevo più volte sollecitato strumenti di questo tipo, in particolare per i parchi e le aree naturali, ma oggi finalmente diamo una risposta strutturale a cittadini e amministrazioni locali, con risorse dedicate e procedure definite. Ringrazio anche l’avvocatura regionale, che ha contribuito a definire un percorso capace di ridurre il contenzioso e restituire efficienza all’azione pubblica. Questo è un passo avanti concreto per tutelare i cittadini e valorizzare al meglio le risorse della Regione”.
Il disciplinare, chiosa l’assessora Simona Meloni, “introduce regole semplici e di facile accesso per i cittadini che subiscono danni, evitando il ricorso ai tribunali e garantendo un indennizzo diretto. Dopo anni di richieste inascoltate, colmiamo un vuoto normativo e restituiamo ai cittadini uno strumento snello e concreto. Abbiamo stanziato risorse importanti a tutela della sicurezza stradale, ma questo è solo un tassello di una strategia più ampia. Ogni anno la fauna selvatica provoca in Umbria danni stimati in oltre un milione di euro, tra incidenti stradali e perdite in agricoltura. Per questo stiamo lavorando anche sul contenimento dei cinghiali e sul rafforzamento del confronto con il mondo agricolo e venatorio, attraverso la consulta della caccia. L’obiettivo è duplice: ridurre i danni e allo stesso tempo ottimizzare l’impiego delle risorse pubbliche. Questo disciplinare segna un cambio di passo: tutela i cittadini, sostiene gli agricoltori e rende più efficiente l’azione regionale”.
Che di un provvedimento come questo ce ne fosse assoluto bisogno, lo testimonia la cronaca quotidiana: è di poche ore fa la notizia che un ragazzo di 19 anni che transitava con il proprio motorino è stato inseguito da un grosso cinghiale a Sestri Levante. Raggiunto il ragazzo il grosso animale lo ha aggredito facendolo cadere, riportando tantissime escoriazioni su tutto il corpo e con le zanne gli ha provocato grosse lacerazioni alle gambe e un po’ in tutto il corpo. Il ragazzo è stato soccorso dai volontari della Croce Rossa, gli abitanti ovviamente sono insorti, perché oramai da anni denunciano i pericoli quotidiani che questi animali fanno correre a tutta la comunità. E’ vero che per gli animali selvatici ci vuole rispetto, ma cinghiali, caprioli, daini sono proliferati a dismisura e si avvicinano spesso anche ai centri abitati alla ricerca di cibo più facile, attraversano le strade, come già detto provocano incidenti, anche molto gravi. Ben vengano misure di risarcimento e anche quelle di “contenimento”, ma serve anche la cura dei territori per creare le condizioni per cui gli animali restino dove debbono stare.
Renato Casaioli









