L’OMICIDIO DI CHARLIE KIRK: ALTRO CHE CATTIVI MAESTRI, E’ LA CULTURA AMERICANA CHE E’ RIMASTA AL FAR WEST
In Tv e sui social si parla molto, per lo più a sproposito, dell’omicidio di Charlie Kirk, esponente dell’ultradestra Usa ucciso con un colpo d’arma da fuoco il 10 settembre scorso presso la Utah University ad Orem. Il presidente Trump e altri, anche in Europa e in Italia, hanno subito puntato il dito contro la sinistra radicale che semina odio. Il giornalista Mario Giordano, voce stridula della destra più destra e più becera del Paese, si è presentato con una maglietta con su scritto “Io sono Charlie Kirk”... Ovvio che l’omicidio di un politico è sempre un fatto grave e odioso, al di là delle posizioni che questi esprimeva. E nessuno della sinistra più o meno radicale sia americana che europea ha inneggiato all’uccisione o alla violenza come mezzo per combattere gli avversari. Nè è giusto dire che Kirk se la sia in qualche modo cercata. Ma è indubbio che non fosse un “predicatore della pace e della civile convivenza”. Charlie Kirk era uno dei giovani leoni del “trumpismo” più sfrenato, della cultura MAGA, un indefesso sostenitore del diritto di portare armi in nome di interpretazioni discutibili del secondo emendamento della Costituzione americana. Due anni fa, durante un evento del suo movimento, Kirk aveva sostenuto che alcune morti per armi da fuoco ogni anno fossero un prezzo accettabile da pagare per preservare il secondo emendamento e proteggere in questo modo “gli altri nostri diritti dati da Dio”. Isomma era un fautore della popolazione armata. E’ stato un negazionista della pandemia Covid e ha in più occasioni inneggiato alla guerra civile, alla segregazione razziale (ha definito Martin Luther King una “persona terribile”), si è espresso in termini sprezzanti e violenti contro gli immigrati e anche contro il mondo e la cultura gay e transgender… Era uno che aveva bisogno di un nemico da additare e combattere. E lo aveva trovato in tutto ciè che non era bianco, nazionalista, suprematista, ultraliberista e naturalmente etero sessuale.
La sinistra e la propaganda woke (in America la chiamano così la cultura liberal democratica) c’entrano poco o nulla nell’uccisione di Kirk: il presunto attentatore Tyler Robinson, arrestato, 22 anni, viene da una famiglia repubblicana, trumpiana fino al midollo e l’unico riferimento che aveva erano i videogiochi, non il pensoiero di Bernie Sanders…
Il problema che sta alla base dell’omicidio Kirk è un altro: ed è la facilità con cui negli Usa si possono acquistare e detenere armi, anche da guerra, carabine di precisione, fucili mitragliatori, non solo pistole per difesa personale e che possano farlo anche persone squilibrate. La riprova sta nel fatto che il 10 settembre Kirk non è stato l’unico americano deceduto a causa di un colpo di arma da fuoco. Nella stessa giornata altre 10 persone sono morte, cui si aggiungono 5 sospettati uccisi non si sa se dalle forze dell’ordine, intervenute nella sparatoria, o da altri criminali, e 23 sono rimaste ferite. Nelle ultime 72 ore, i decessi causati da un proiettile sono stati 61, se si contano i 13 sospettati morti, per un totale di 175 sparatorie registrate in tutto il paese: 175 in 72 ore… I dati arrivano dal sito di Gun Violence Archives, un’organizzazione non profit nata nel 2013 proprio per documentare i decessi legati alle armi da fuoco negli Stati Uniti.
Secondo lo stesso portale, dal 1 gennaio ad oggi sono 10.374 gli americani uccisi da un colpo d’arma da fuoco, ai quali si aggiungono 18.955 feriti. Tra i primi ci sono anche 168 minori di 11 anni. Numeri che ribadiscono come negli Stati Uniti esista un problema legato alle armi da fuoco: i dati confermano nell’ultimo decennio non si è mai scesi sotto le 13mila vittime l’anno.
Gli Stati Uniti hanno una lunga tradizione anche per quanto riguarda gli omicidi eccellenti.
Sono stati quattro i Presidenti Usa assassinati durante il loro mandato:
Abraham Lincoln, ucciso il 14 aprile 1865, mentre assisteva ad uno spettacolo teatrale al Ford’s Theatre di Washington, Lincoln venne raggiunto da colpi di pistola sparati dall’attore sudista John Wilkes Booth, come parte di una cospirazione più ampia per tentare di indebolire l’Unione. Il piano (fallito) prevedeva di assassinare anche il Vicepresidente e il segretario di Stato, eliminando così le tre più alte cariche dello Stato.
Poi James Garfield, assassinato il 2 luglio 1881, mentre si recava in visita ad Orange, Garfield fu raggiunto da colpi di arma da fuoco sparati da Charles J. Guiteau suo sostenitore che si aspettava una ricompensa, mai ricevuta per i servigi resi…
Nel 1901, stesso anno dell’uccisione del re Umberto I in Italia, a Buffalo negli Usa venne ucciso William McKinley, colpito da un anarchico polacco che gli sparò con una rivoltella.
John Fitzgerald Kennedy fu assassinato il 22 novembre 1963, mentre era in visita a Dallas, dai colpi di fucile sparati da Lee Harvey Oswald, che venne arrestato e ucciso 2 giorni dopo da Jack Ruby. Sia l’omicidio di Kennedy che quello di Oswald furono ripresi dalle telecamere e visti da milioni di persone. Nel 1965 fu ucciso il leader nero Malcom X. Nel 1968, il 4 aprile toccò all’altro leader nero e premio Nobel per la pace Martin Luther King; il 6 giugno a Robert Kennedy, fratello di John e Candidato alla casa Bianca..
Il presidente Ronald Reagan subì un attentato il 30 marzo 1981, a soli 69 giorni dall’inizio della sua carica. A sparargli fu John Hinkley Jr, uno squilibrato che con quel gesto voleva attirare l’attenzione dell’attrice Jody Foster… Un po’ come era successo l’anno prima, l’8 dicembre 1980, con l’assassinio di John Lennon a New York… Lo stesso Donald Trump è stato oggetto di un attentato durante la campagna elettorale nel 2024: un colpo di fucile lo ferì all’orecchio.
I casi di omicidio o tentato omicidio di personaggi di primissimo piano sono dunque molteplici, alcuni sono ancora oscuri per quanto riguarda modalità, esecutori ed eventuali mandanti, ma parlare di “clima di odio” dovuto alla contrapposizione politica sinistra-destra è fuorviante. Il numero elevato di episodi dice che il problema sta nella cultura americana che è rimasta quella del Far West. Dove la legge la dettavano sceriffi senza scrupoli e le controversie si decidevano a colpi di Colt 45. Il fatto che gli omicidi o tentati omicidi eccellenti siano (solo) una parte di un numero elevatissimo di sparatorie che coinvolge ogni anno centinaia di persone comuni, con stragi nelle scuole, nei supermercati, nei posteggi e decine di vittime innocenti e ignare è la conferma che lanciare accuse a destra e a manca (più a manca a dire il vero) di fomentare l’odio parlando di “cattivi maestri” come a tempi delle BR in Italia, è semplicemente una strumentalizzazione politica, cinica, ma anche maldestra.
Se mai viene da chiedersi come possano degli esponenti dei partiti di governo e ministri del governo italiano (su certi giornalisti stendiamo un velo pietoso) dichiararsi vicini alle posizioni politiche razziste, xenofobe, suprematiste, negazioniste e intolleranti, quindi dichiaratamente fasciste, di uno come Charlie Kirk. Che certo non andava ucciso per questo, ma sosteneva un sacco di stronzate. Insostenibili in qualsiasi paese civile. E democratico.
Ora, noi, in Italia non è che veniamo dalla luna e certe cose le conosciamo bene: 101 anni fa c’è stato l’omicidio Matteotti. Il fascismo ha ucciso anche Giovanni Amendola, Don Minzoni, Antonio Gramsci, Piero Gobetti, i fratelli Rosselli… Poi abbiamo avuto Portella della Ginestra, i morti di Reggio Emilia e le stragi degli anni 70, da Piazza Fontana alla stazione di Bologna; abbiamo avuto l’assassinio di Enrico Mattei e poi quello di Aldo Moro; abbiamo avuto i tentativi di colpo di stato del ’64, del ’70 e del ’74.. … In alcuni di questi fatti gli Usa ci hanno messo di sicuro lo zampino, è scritto negli atti processuali. E anche sul terrorismo, quello nero e quello rosso, lo zampino ce lo hanno messo in tanti e alcuni ci hanno inzuppato pure il pane…
Chi parla oggi di clima simile a quello degli anni di piombo (lo hanno fatto in molti in questi giorni in tv) parla a vanvera: o non c’era e gli anni di piombo glieli hanno raccontati male o non sa cosa dice… Oppure, peggio ancora, mente sapendo di mentire nella speranza di raccattare qualche voto da gente che ragiona con la pancia ed è sempre pronta a mettere dei sacchi di sabbia alla finestra, come cantava Lucio Dalla quando gli anni di piombo c’erano davvero.
m.l.
Nella foto (tratta da youtube) Charlie Kirk e una veglia in sua memoria










L’ho detto e scritto in molte occasioni nel tuo giornale che se si volesse dare una ventata di luce sul fatto etico delle ragioni del possesso e dell’uso delle armi negli Stati Uniti, ci sarebbe una espressione che si possa abbastanza avvicinare alla situazione ,anche se forse possa essere di lombrosiana memoria: ”British Penal Colony ”. Ho detto tutto,senza stare a ricercare ed addentrarsi nelle motivazioni politiche e nella crisi della nazione più potente della terra nel bene e nel male.