LA CHIUSINITUDINE IN SCENA, COSI’ CHIUSI HA RICORDATO FULVIO BARNI

sabato 27th, settembre 2025 / 12:58
LA CHIUSINITUDINE IN SCENA, COSI’ CHIUSI HA RICORDATO FULVIO BARNI
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CHIUSI – Giovedì scorso, come anteprima della festa dell’Uva e del Vino che si è aperta ieri, per finire domenica, la Compagnia del Teatro Popolare Sant’Angelo ha ricordato, come ormai tradizione, la figura di Fulvio Barni, che ne è stato uno dei principali animatori, mettendo in scena una sua commedia. Come sempre sul sagrato e sulla loggia della chiesa di San Francesco, usata come palcoscenico naturale. Titolo della piece “Babbo dammi ‘n soldo” ambientata in una Chiusi lontana, alla metà del ‘500, stesso periodo e stesse circostanze, più o meno del reading teatralizzato “Tradire. La notte prima dell’assedio” allestito da primapagina nel 2023. Ma se noi raccontavamo il tentativo di assedio poi fallito da parte di Ascanio Della Corgna e Ridolfo Baglioni, da un punto di vista storico e anche politico e psicologico, la commedia di Barni messa in scena due giorni fa la prende da una angolazione diversa, più popolaresca, ironica, comica se vogliamo. Nei suoi testi infatti Fulvio Barni più che fatti e misfatti racconta un’altra cosa: racconta la “chiusinitudine”, cioè quell’attitudine, strana per un paese che si chiama Chiusi e non Aperti, allo sfottò, al prendersi poco sul serio anche nei momenti cupi, una attitudine che in fondo è il modo in cui la gente del popolo cercava di tirare avanti e sbarcare il lunario, come si suol dire, cercando di farsi meno male possibile: piccole furbizie, stratagemmi, battute salaci e fulminanti, ma anche quella che qualcuno in altri contesti ha definito la solidarietà della miseria. Perché chi combatte tutti i giorni con la miseria è solidale con chi è nelle medesime condizioni. E insieme magari…

Del resto anche Ascanio Della Corgna e Baglioni che volevano fare di Chiusi un sol boccone, furono “fregati” e battuti (uno ucciso) dai chiusini con uno stratagemma e un tranello…

Una ventina di attori, attrici e comparse sul palco a recitare, ma anche a fare comunità e una platea numerosa nonostante la serata un po’ così, freddina e umidiccia. Da segnalare, cosa non irrilevante, che al termine della rappresentazione per decisione degli organizzatori, è stata fatta una raccolta fondi da destinare alla popolazione martoriata di Gaza. Sono stati raccolti, fanno sapere quelli del teatro Popolare Sant’Angelo, oltre 700 euro che saranno girati ad una organizzazione umanitaria per farli arrivare a destinazione. Bene il ricordo di Fulvio Barni, che resta una figura nel cuore di tutti e bene la sottoscrizione per Gaza. Stare dalla parte giusta è importante.

m.l.

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