TOSCANA, ACCORDO STORICO PD-M5S (E ANCHE AVS E CENTRISTI) PER LE REGIONALI: NEL PROGRAMMA C’E’ IL RILANCIO DELLA STAZIONE DI CHIUSI

TOSCANA, ACCORDO STORICO PD-M5S (E ANCHE AVS E CENTRISTI) PER LE REGIONALI: NEL PROGRAMMA C’E’ IL RILANCIO DELLA STAZIONE DI CHIUSI
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FIRENZE – In Toscana, alle prossime Regionali di ottobre si sperimenterà il “campo largo”. A sostenere la candidatura di Eugenio Giani saranno infatti il Pd, il M5S, Avs, +Europa, Sinistra civica ed ecologista e Italia viva.

Sono quindi caduti dei muri e delle pregiudiziali. Quella dei moderati verso il M5S e quella del M5S verso il partito di Renzi, per esempio… Le due forze principali, Pd e M5S, hanno sottoscritto un patto che sancisce l’allenza formale tra esse e 23 punti programmatici che spaziano dal patto per la legalità, che sarà il primo atto della futura giunta, al reddito di cittadinanza regionale, al salario minimo garantito, per poi scendere sul piano delle infrastrutture: e qui ci sono novità sostanziali. Oltre al raddoppio ferroviario Firenze-Pisa, la chiusura del rigassificatore di Piombino, la revisione del piano regionale dei rifiuti e la ripubblicizzazione dell’acqua nel quadro del progetto Multiutility, troviamo infatti anche il punto che riguarda la piena valorizzazione delle stazioni di Arezzo e Chiusi-Chianciano Terme, l’implementazione di un modello urbano che bilanci l’accoglienza dei visitatori con la tutela del diritto alla casa per famiglie, studenti e lavoratori. Soprattutto su Firenze, Pisa e Siena.

Quindi anche Giani sembra aver ormai ceduto, abbandonando la battaglia per la stazione in linea per l’AV a Rigutino, a favore del rilancio, anche in  ottica AV, delle stazioni esistenti di Arezzo e Chiusi-Chianciano. Non è cosa di poco conto,  sopratutto per il territorio del sud della regione, a cavallo con l’Umbria e il Lazio.  Nel testo dell’accordo si legge: “L’adeguamento AV per le esistenti stazioni di Chiusi C.T. ed Arezzo, voluto con progetto della Regione Toscana e terminato nel 2018, con un investimento di oltre 7 milioni ciascuna anziché i 2 / 3 milioni previsti, ha contribuito a un miglioramento infrastrutturale importante. Con opportuni adeguamenti, in termini tecnici e infrastrutturali, sia Arezzo sia Chiusi‑Chianciano Terme oggi dispongono di binari di corsa, marciapiedi lunghi oltre 400 m, pensiline, sottopassi con ascensori e sistemi informativi conformi agli standard minimi per poter accogliere i treni AV e farli fermare in sicurezza. In questa prospettiva, la piena valorizzazione delle stazioni di Arezzo e Chiusi-Chianciano Terme rappresenta un’opportunità concreta e prioritaria per il territorio e, al fine di non incidere sul consumo di suolo nell’area, un elemento da considerare attentamente nel quadro delle scelte future sul sistema AV in Toscana centrale”.

Probabilmente Eugenio Giani e il Pd hanno dovuto cedere su questo argomento, per avere l’ok dei 5S, da sempre schierati a favore della Opzione Zero, ovvero sull’utilizzo di Chiusi e Arezzo, senza spendere un euro per la stazione volante in mezzo a nulla. Merito probabilmente dell’intransigenza del M5S che deve aver puntato i piedi. Lo diciamo senza avere grandi simpatie politiche per i pentastellati. Ma l’evidenza è questa.

Va detto che anche Avs sull’argomento si era espressa in più occasioni – sia in Toscana che in Umbria – a favore dell’opzione Chiusi e Arezzo e contro la stazione in linea da costruirsi ex novo.

Per chi nel territorio si batte da anni per il ripristino delle fermate del Frecciarossa a Chiusi (tagliate nel 2023), per il potenziamento della medesima stazione con più fermate di treni Inter City e regionali veloci, per la realizzazione di una strada di collegamento veloce tra Perugia e Chiusi (porta anche per il casello A1 di Fabro, oltre che per quelo di Chiusi Chianciano), per una velocizzazione della linea ferroviaria Perugia-Terontola-Chiusi e delle autolinee esistenti già oggi tra capoluogo umbro e cittadina etrusca e anche per l’adeguamento della Siena-Chiusi, che potrebbe diventare una sorta di metropilitana di superficie, almeno nella tratta Sinalunga-Montepulciano-Chiusi e per l’istituzione del treno ibrido diretto Siena-Chiusi-Roma, l’inserimento nei 23 punti programmatici del “campo largo toscano” del centro sinistra è indubbiamente una buona notizia, utile anche in prospettiva per il rilancio del progetto Centro Intermodale Merci interregionale nei pressi della stazione di Chiusi.

E lo è a maggior ragione dopo che la Regione Umbria ha fatto marcia indietro sul Protocolo di Intesa con la Regione Toscana che per alcuni avrebbe spianato la strada alla stazione Av a Rigutino, perorata dallo stesso Giani. Adesso la stazione in linea è quantomeno più lontana. E più… incerta.

L’endorsement (leggasi appoggio) alla stazione esistente di Chiusi-Chianciano invece è scritto nero su bianco nell’accordo programmatico tra le due maggiori forze del centro sinistra, sottoscritto da Eugenio Giani ed Emiliano Fossi per il Pd e Paola Taverna e Irene Galletti per il M5s. Quest’ultima, che attualmente è all’opposizione in Consiglio Regionale, ha parlato di un “accordo storico, frutto di dieci anni di lavoro, ribadendo che migliorare la vita delle persone è l’unico scopo, per evitare una politica sterile e autoreferenziale”. Forse l’hanno capita: una stazione in linea in mezzo al nulla (o anche a Rigutino, che è quasi nulla) non migliora la vita a nessuno, anzi forse la complica. Una stazione già esistente, interconnessa all’Av e del tutto adeguata, inserita in un centro urbano servito e ben collegato, in mezzo ad un terriorio vasto interregionale che da sempre vi fa riferimento invece la migliora eccome… Le aree interne si tutelano e si salvano anche così, non impoverendole sempre di più. Se il documento programmatico Pd-M5s non è una pietra tombale sulla Media Etruria, poco ci manca.

m.l.

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