COME ERAVAMO NEGLI ANNI ’70? SE NE PARLA OGGI A CETONA
SARA’ INTERESSANTE IL CONFRONTO A DISTANZA CON LE COSE RACCONTATE NE “LA BOMBA”. IL TEMA E’ LO STESSO
CETONA – Torna questo pomeriggio, alle 18,30 “Cetona ’70”. un evento che doveva tenersi la settima scorsa e che è andato in scena solo in parte, causa pioggia martedì 19. Si tratta di una rievocazione degli anni ’70 a Cetona. Dibattito con personaggi che all’epoca erano “al pezzo” come si suol dire, dal sindaco Bussolotti ad alcuni esponenti del movimento Lotta Continua che era molto attivo. Ma anche filmati, foto, interviste, con contorno di auto e moto d’epoca: Lambrette, Renault 4, Diane 6, 500 e A112, Juke box, Flipper, e ragazzi e ragazze con abiti in stile seventies… E naturalmente musica di quegli anni. 
Gli anni ’70 furomo anche il periodo in cui Cetona fu scoperta da registi, attori, giornalisti (tutto il gruppo Repubblica, appena nato, per esempio), stilisti che vi presero casa facendone il loro buen retiro, in concorrenza con Capalbio, che era la località di mare più in voga tra l’intellighenzia di sinistra…
Degli anni ’70, che furono anche anni di piombo, di stragi, di violenza terroristica, si è parlato il 5 agosto scorso, sempre a Cetona, nello spettacolo “La Bomba” prodotto da Primapagina e presentato nel giardino (splendido) della sala polivalente comunale, con Alessandro Lanzani voce narrante e Dario Perini all’accompagnamento musicale. Anche in quel caso la narrazione di un periodo esaaltante e cupo al tempo stesso, che vide Cetona e il territorio teatro di fatti e situazioni che avrebbero potuto sfociare in cose peggiori, è stata accompagnata dalla colonna sonora dell’epoca.
Sarà interessante e stimolante vedere se i due racconti coincideranno, se alcuni dei protagonisti citati ne La Bomba, e presenti oggi a Cetona, confermeranno o meno. Sarà interessante vedere se coinciderà anche la colonna sonora, perché non tutti, anche all’epoca, ascoltavano le stesse cose, amavano la stessa musica… C’era chi si sentiva “figlio delle stelle” e chi invece si sentiva figlio di un dio minore o di una luna storta… Ci fu chi imboccò strade sbagliate e pericolose, chi rischiò di finire nel vortice e non ci finì solo per un pelo, chi rischiò di saltare in aria su un treno, chi al contrario andava solo in discoteca e chi non si accorse di niente…
Può sembrare strano – e anche i giornalisti, gli scrittori, gli attori che vivevano nelle metropoli e poi venivano a rilassarsi a Cetona forse non ne avevano percezione – ma questo territorio in cui Cetona fu una sorta di ombelico, non si fece davvero mancare niente. E se non ci scapparono morti, feriti e dispersi fu solo per caso. E per culo.
m.l.









