NON E’ VERO CHE LA GENTE VUOLE SOLO TARALLUCCI, VINO E BALLO LISCIO. PIU’ DI 300 PERSONE A VEDERE “LA BOMBA” A CETONA, CHIUSI SCALO E CITTA’ DELLA PIEVE
CHIUSI – Abbiamo aspettato qualche giorno. Per decantare, come si fa con il vino, e per attendere commenti e critiche, sempre bene accette, anche quelle più feroci, perché aiutano a migliorare. Oggi, a bocce ferme, lo possiamo dire: La Bomba ha fatto un bel botto. Le bombe quello devono fare: il botto. Ma non era scontato, perché molte persone l’avevano già visto; perché d’agosto non è facile portare gente in piazza a vedere uno spettacolo che ha sì buonissima musica nel copione, ma non è proprio d’evasione; perché primapagina, soggetto produttore, ha molti amici, ma anche molti nemici.
E invece è andata benissimo martedì 5 a Cetona, con tutte le sedie disponibili occupate e un bel dibattito a seguire, è andata alla grande, anzi alla grandissima a Chiusi Scalo, giovedì 7, con almeno 200 persone in piazza Garibaldi, tutte attente e partecipi fino alla fine ed è stata un successo anche domenica 10 a Città della Pieve dove è stato necessario aggiungere sedie sul momento… 
Sia a Chiusi che a Città della Pieve La Bomba era già stata portata in scena tra novembree e gennaio. Qualcuno è tornato a vedere il reading affidato alla voce e alla verve di Alessandro Lanzani. Che ormai ha i suoi fans. Novità, rispetto alle due repliche precendenti, la musica di accompagnamento arricchita dalla jam session tra Igor Abbas e Dario Perini, chitarra elettrica e chitarra acustica e voce. Bella performance creata praticamente all’impronta. Grande impatto e parte intregrante della narrazione. 
Come primapagina siamo assolutamente soddisfatti sia della prestazione di narratore e musicisti, supportati da Luca Tateo alla consolle, sia della risposta del pubblico. Mettere a sedere più di 300 persone in tre serate ravvicinate in 3 paesi limitrofi, non è roba che capita tutti i giorni.
Cosa significa tutto ciò? significa che lo spettacolo in qualche modo funziona. Che la gente non “schifa” la memoria, o i racconti di pezzi della propria storia, anche quella recente. Che, anzi, ha voglia di sentirsele raccontare certe storie. Ma, anche questo va detto, neanche per mezzo minuto – né nelle intenzioni, né nella esecuzione – la rappresentazione è scivolata nella nostalgia da “combattenti e reduci” di una stagione complicata come fu quella degli anni ’70-80 segnata dalla “strategia della tensione”, dagli “opposti estremismi”, dai tentativi di colpo di stato, dalle stragi neofasciste e poi dal terrorismo rosso… 
Tutto ciò significa anche che si possono fare cose dignitose spendendo molto poco. La compartecipazione dei comuni e di varie associazoni a noi ha fatto molto piacere, perché è la dimostrazione che le cose si possono fare insieme, anche tra chi non sempre è sulla stessa lunghezza d’onda. La memoria del resto non ha colore.
Il successo delle tre serate con La Bomba, dice anche che la gente apprezza performance di questo genere, non è che vuole solo tarallucci, vino e ballo liscio con orchestre che fanno finta di suonare e non costringono a pensare.
D’estate, in piazza, meglio qualcosa di più leggero? Forse sì, ma anche no. D’altra parte le “serate d’onore” o le lezioni dei “maestri” del festival Orizzonti (per rimanere a Chiusi) erano più… leggere e digeribili? I concerti del Cantiere Internazionale d’Arte a Montepulciano sono più leggeri? Il Teatro Povero di Monticchiello è più leggero?
No di certo.
Qualcuno dirà che è facile riempire le piazze con spettacoli teatrali fatti da compagnie locali. Nel caso de La Bomba questo è un argomento che vale fino ad un certo punto. Solo due o tre persone sul palco, neanche della zona o solo in parte della zona. Familiari, parenti e affini non arrivano a 15… E a differenza di altre situazioni (vedi Orizzonti o il Cantiere) anche lo staff è ridotto all’osso e non fa numero… Quindi il pubblico è venuto per ascoltare quella storia e quella musica e forse, in parte, perché si fida da un lato di primapagina e dall’altro di attore e musicisti che ha già visto in altre performance l’anno scorso e due anni fa. Prima no, perché prima facevano tutti tutt’altro. 
Abbiamo sentito dire, tra i vari commenti, che La Bomba, in tre serate ha registrato più spettatori del festival Orizzonti. Questo per dire, tra le righe, che il festival Orizzonti non è che abbia fatto sfracelli. Tutt’altro. Quindi meglio fare cose più semplici… Non è questo il punto. Non è che la Bomba o spettacoli simili sono meglio delle “Serate d’onore” proposte da Latini. Chi può pensare una cosa del genere? sarebbe come sostenere che i Dudes o gli Spaghetti Kriminals sono meglio delle band che suonano al Lars Rock Fest o al Live Rock di Acquaviva… Non è così.
Ma se pensi di proporre un monologo di Marco Baliani o di Maria Paiato senza fare un minimo di battage, senza spiegare minimamente di cosa parleranno, senza dire quale è il titolo dei loro lavori, è dificile fare sold out, molto più alto il rischio di una platea sotto alle 100 persone, di cui la metà composta dalle altre compagnie presenti al festival, dagli adetti e dallo staff. Infatti così è andata. Questa si chiama presunzione (e non di innocenza). Qualche riflessione andrà fatta.
Ci vuole misura. Conoscenza e rispetto del contesto. Senza puzza sotto il naso, senza pensare che sia il pubblico locale che deve adattarsi. Il pubblico locale sbaglia a ignorare il festival cittadino, a rimanerne a distanza. Sbaglia a considerare indigeribile tutto ciò che non conosce o non passa in tv… Ma qualunque sia il festival questo deve almeno provare a coinvolgere il contesto. Altrimenti è una astronave aliena che i più guarderanno sempre con sospetto.
A vedere La Bomba nelle tre serate a Cetona, Chiusi Scalo e Città della Pieve è venuta gente più o meno da tutti i paesi limitrofi (Montepulciano, Chianciano, San Casciano, Castiglione del Lago, Panicale, Cortona…), sono venuti turisti e ospiti delle tre località, non perché non ci fosse altro in giro, ma perché la storia narrata è una storia locale solo in parte, è una storia che ha riguardato tutto il paese e anche le grandi città come Roma e Milano. Ma è stato fatto anche un discreto battage, con articoli di stampa, post sui social, locandine affisse nei tre paesi… La gente si è un po’ disabituata ad uscire di casa la sera, a interrogarsi, a riflettere sul passato e sul presente e se non la accompagni è difficile che ti segua….
Il teatro e il teatro low cost, quello a km zero fatto con una voce e una chitarra, è certamente un modo per tenersi vivi, ma può essere pure una molla per rimettere in moto un meccanismo che si è incepppato. Per smuovere acque diventate stagnanti. Lo chiamano teatro di narrazione. Il format è semplice, non richiede grandi investimenti, né scenografie o mezzi stratosferici. In certe occasioni può diventare un flash mob. Come la sedia vuota con la kefiah che abbiamo usato ne La Bomba per tenere un faro acceso sulla tragedia di Gaza. Ma può anche raccontare cose meno seriose. Anche comiche, volendo.
Con “La Notte prima dell’assedio” del 2023, “Lo straniero” del 2024 e “La Bomba” noi abbiamo provato a tirare un filo, il filo della memoria e del racconto di momenti topici della nostra storia. Siamo partiti da lontano, dall’assedio di Chiusi da parte di Ascanio Della Corgna nel 1500, per dire che le guerre sono sempre uguali anche a 500 anni di distanza. Poi siamo saliti sul Cetona, a Fonte Vetriana, per raccontare la vicenda amara e dolorosa di un partigiano straniero, polacco, fucilato dai suoi compagni nel ’44, infine con La Bomba abbiamo raccontato i nostri “anni di piombo”…
Cinque repliche il primo, più di 25 il secondo (di cui 7 a Milano e hinterland) e 5 repliche per la Bomba nella zona, più 4 in Lombardia… E’ stato un tour de force. Ma anche una grande soddisfazione. E un piacere incontrare e conoscere centinaia di persone, collaborare con i Comuni, con l’Anpi, con case del popolo e circoli culturali, centri sociali e feste di partito, associazioni e Pro loco. Ed è stato un piacere lavorare con ragazzi più giovani, dai Dudes, a Igor Abbas a Dario Perini e Luca Tateo.
Se la salute regge, ne faremo anche qualcun altro di spettacoli del genere, uno è in gestazione. Stay tuned.
m.l.









