CHIUSI: ACCARDO HA DATO FORFAIT, MA IL CONCERTO DELLA CHIGIANA IN DUOMO E’ STATO SUPER LO STESSO
Gli applausi ieri sera in Cattedrale non finivano mai.
A Chiusi un evento bellissimo, San Secondiano by night ha ospitato il conclusivo concerto dell’Accademia Musicale Chigiana per Valdichiana 2025, Capitale Toscana della Cultura.
L’Unione dei comuni nell’occasione ha sostenuto una raccolta fondi a sostegno del teatro Povero di Monticchiello, colpito dal grave incendio del 14 agosto scorso che ne ha distrutto l’intero magazzino. Un evento dove la solidarietà è arrivata come un aiuto concreto attraverso l’efficacia della cultura.
Assenza alla performance l’illustre violinista Salvatore Accardo, rimasto a riposo per motivi di salute. Ci auguriamo non sia nulla di grave.
Presenti invece Annika Starc (violino), Francesco Fiore (viola), Francesca Senatore (viola), Matteo Fabi (violoncello), Stefania Redaelli (pianoforte) e la musica.
Ecco lei c’era, (la musica) e alla fine è questo l’importante; la protagonista ideale per onorare questo penultimo weekend di agosto.
Un Duomo illuminato a giorno ha fatto vanto della sua eterna bellezza e per due ore è stato cattedrale di spirito e musica; Mozart e Schumann i prescelti.
Un illuminista e un romantico. Promotore della ragione vista come strumento per cogliere la verità, il primo; geniale e folle il secondo.
Sonata n.21 in Mi minore, Marchenbilder, op.113, Albumblatter op. 124, Quartetto per pianoforte n.1 in sol minore K 478, i brani scelti ed eseguiti con grande talento da musicisti giovani e giovanissimi, le cui note, diffuse nella cattedrale hanno unito finito e infinito, spazio e tempo; mischiato colore e ombra. Perché forse il compito della musica è proprio questo: far convergere più dimensioni attraverso il flusso della melodia; elevare l’animo e portarlo ad una estensione tale da farlo arrivare ad essere altro da sé e percepire quindi l’essenza.
Dopo il silenzio è la forma d’arte più adatta per comunicare con l’intangibile, sosteneva Schumann.
Anche lo scrittore G. W. von Goethe riteneva che la musica fosse uno strumento indispensabile per avvicinarsi al divino e coglierne le manifestazioni. La musica in una cattedrale tra le più antiche della Toscana senza dubbio agevola certe percezioni. Il luogo ha fatto insomma la sua parte.
Forse allora, ieri sera, grazie alle note cristalline e perfette, suonate dai musicisti della Chigiana, che hanno fatto da raccordo tra tempi storici diversi e diversi spazi, la vasta platea è riuscita a catturare uno scampolo di quell’azzurro che ci sovrasta e a percepire quindi l’intangibile presenza di quella soglia che separa il prima e il dopo, il qui ed ora, il poi e l’oltre.
Prezioso permane il ricordo dei volti degli strumentisti, che sembravano essere sotto l’effetto di un incantesimo, rapiti dal flusso magico delle note, come avvolti in una sorta di liquido amniotico dove confluisce tutto: vibrazioni, ritmo, emozioni. Perizia e saggezza, accettazione della sofferenza e della gioia insieme.
Performance notevole che sarà ricordata nel tempo e negli annali della Cattedrale chiusina. Musica colta, certo. Non proprio di consumo, pret à porter… ma ogni tanto alzare l’asticella male non fa.
Tanta morbida energia che ancora vibra nell’etere e nelle menti di chi c’era.
(… nonostante le assenze o presunte presenze. E il riferimento non è solo ad Accardo. L’iniziativa era organizzata dall’Unione dei Comuni, ma da fuori Chiusi di gente ce n’era poca, anche se il Duomo era praticamente gremito).
Paola Margheriti









