LA PASTASCIUTTA ANTIFASCISTA E IL DRAMMA DI GAZA, INIZIATIVE A CHIUSI, CETONA, PACIANO… E DOMENICA 27 FACCIAMO UN PO’ DI CHIASSO
CHIUSI – Il 25 luglio del ’43, per festeggiare la caduta del governo fascista e la destituzione e l’arresto di Mussolini, la famiglia Cervi, a Campegine, nei pressi di Reggio Emilia, organizzò la prima “pastasciutta antifascista”: Alcide Cervi e i suoi figli si procurarono la farina, presero a credito burro e formaggio dal caseificio e prepararono chili e chili di pasta. Una volta che questa fu pronta, caricarono il carro e la portarono in piazza a Campegine per distribuirla alla gente del paese. Fu una festa in piena regola, un giorno di gioia in mezzo alle preoccupazioni per la guerra ancora in corso: anche un ragazzo con indosso una camicia nera fu invitato da Aldo Cervi, iscritto al Pci clandestino, a unirsi e a mangiare il suo piatto di pasta al burro e parmigiano. Alla fine di quell’anno i 7 fratelli Cervi furono fucilati insieme a Quarto Camurri al poligono di tiro di Reggio Emilia dai repubblichini.
Da qualche anno la pastasciutta antifascista è una iniziativa dell’ANPI, per ricordare quella dei Cervi a Campaegine, ma anche per tenere viva la memoria. E in questi giorni intorno al 25 luglio in molte città, paesi, contrade, anche sperdute, si offre “pastasciutta antifascista” (non necessariamente come l’originale al burro e parmigiano, ma anche al sugo, al pomodoro, all’aglione… ). Una di queste iniziative si terrà domani 25 luglio a Cetona, in piazza Garibaldi, sotto alla “Catalpe”, un’altra domenica 27 nel podere di Vasco Cajarelli, ex dirigente sindacale e di Rifondazioine Comunista nei pressi di Paciano, un’altra a Tuoro sul Trasimeno…
A Chiusi l’Anpi ha deciso di giocare leggermente in anticipo, così la Pastasciutta antifascista sarà servita questa sera, giovedì 24 luglio, sotto la tensostruttura San Francesco, nel centro storico. In questo caso però l’evento è interamente dedicato non tanto alla memoria di quei giorni del ’43 – quando gli stessi fratelli Cervi forse equivocarono e riposero troppo speranze nella caduta di Mussolini, quando invece la guerra vera, quella che coinvolse i civili, doveva ancora cominciare – quanto alla “resistenza” del popolo palestinese sottoposto ad un assedio di tipo medievale dall’esercito israeliano. La pastasciutta antifascista chiusina sarà infatti dedicata alla tragedia di Gaza, con una mostra itinerante (dalle ore 18,00) e poi da letture e musica a partire dalle ore 21,00. Tutto a cura di cittadini palestinesi: foto di Hamed Jarboa; letture Mervat Alramli; musica Mohamed Abusenjer.
Ci saremo e inviatiamo i nostri lettori a partecipare. Perché di fronte al genocidio in corso a Gaza non si può rimanere in silenzio, né in disparte.
A questo proposito rilanciamo l’appello del professor Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena:
“Il 27 sera, alle 22, #disertiamoilsilenzio : suoniamo le sirene, come a Gaza. Suoniamo le campane, le trombe, i fischietti, le pentole, qualsiasi cosa faccia “chiasso”, come diceva papa Francesco. Il genocidio di Gaza si compie per fame: chi tace acconsente, chi non fa rumore sostiene la coltre di silenzio che copre la soluzione finale progettata da Israele. Vorremmo fare molto di più: non rinunciamo a fare almeno questo. Disertiamo il silenzio. #ultimogiornodigaza @gazalastday”
Ecco, disertiamo il silenzio, facciamoci sentore, facciamo un po’ di chiasso: anche a Tel Aviv e in altre città israeliane c’è gente che scende in piazza per protestare contro il genocidio dei palestinesi e per chiedere l’immediato cessate il fuoco. Da noi hanno alzato la voce il patriarca di Gerusalemme Pierluigi Pizzaballa, il Vescovo di Siena-Montepulciano, Chiusi e Pienza card. Lojudice usando parole durissime nei confronti del governo Netanyahu e non solo per l’attacco alla chiesa cattolica di Rafah… Solo la politica balbetta, sia a destra che a sinistra. E questo rende tutto più cupo.
m.l.
Nella foto di copertina (di Radio Città Fujiko): papà Alcide Cervi offre la pastasciutta antifascista…










La politica di fronte al genocidio non balbetta ma sya proprio in silenzio e si rende complice di una delle peggiori pagine della storia dell’umanità. Colpisce soprattutto il silenzio di certe forze politiche. A Chiusi, noi di Possiamo, abbiamo per qualche domenica alle 12 abbiamo fatto dei flash mob con striscione e bandiere della Palestina per chiedere la fine del genocidio, nessuna forza politica,nessuna associazione si è fatta viva per unire la sua voce alla nostra. A Gaza non è in discussione solo la lotta del popolo palestinese, si tratta soprattutto della resistenza al sistema colonialista militar finanziario del mondo occidentale e il silenzio di certe forze politiche la dice lunga sulla loro identità.
Il termine “balbetta” è dovuto al fatto che all’interno di alcuni partiti, qua e là qualche voce, spesso isolata e “espressa a livello personale” si leva… qualche militante o dirigente si “indigna”… Certo le alte sfere stanno in silenzio e a questo punto, come dicono anche vescovi e cardinali, compresi quelli a noi vicini, il silenzio è complicità verso i massacratori. Ciò che si può fare è poca cosa, c’è un generale senso di impotenza, ma quel poco che si può fare va fatto: pastasciutte, mostre, letture, flash mob, raccolte fondi, spettacoli… Certo sarebbe più efficace una forza internazionale di interposizione, armata, che si mettesse in mezzo tra l’esercito israeliano e i civili palestinesi e dicesse con i carriarmati e le portaerei schierate che bisogna farla finita di sparare sui bambini.
Il problema non si scopre adesso, il problema è grande e come dicono sia Luca Scaramelli chè Lorenzoni, il problema è qui e lo sanno tutti, sia coloro che hanno spinto politicamente per crearlo e ad arrivare a questi punti affinchè non ci sia più nessuno che protesti o si faccia valere a livello politico e sociale e sia ancorpiù coloro che sono rimasti inerti.Si, perchè il rimanere inerti equivale a suggellare non solo il problema di Gaza o del ” fascismo” ma equivale a dare il segno che oggi la politica si possa permettere tutto questo ed altro. Soprattutto altro e tale ”altro” riguarda prettamente il futuro e non il contingente perchè il futuro ormai spinge affinchè non ci siano più ragioni nella testa delle persone per ribellarsi a tale stato di cose.In pratica vi sia il sonno delle ragioni. Questo è quello che fa inorridire perchè quando chi debba protestare,organizzarsi e pesare non lo fà, la parte avversa compie il proprio giuoco che ha sempre compiuto in maniera più facile, lineare ed è a questo ciò che desidera arrivare. Tutto questo lo fa contemporaneamente nella politica interna ed in quella internazionale.
Giorgia Meloni da quanto riportato sulla stampa ho sentito che avrebbe detto (forse al convegno CISL ?) che occora superare la dicotomia datore di lavoro- lavoratore poichè è questa storia passata che ha intralciato lo sviluppo di un paese. Questo è il senso che esce da tali parole e sarebbe bene ricordarsele questi concetti che vengono detti, cose che a me non meravigliano che siano state dette da un capo di governo sostenuto da una destra che è arrivata al potere non per meriti ma per debolezza e stordimento da sonno della parte avversa.Ed oggi ci viene sciorinato tale film in tutto il complesso mediatico dove vediamo la sinistra annaspare , essere colpita da mandati della Magistratura dove come tutti gli altri nel passato a cominciare dalla parte avversa dichiarano che hanno fuducia nella Magistratura ma ben volentieri ne
stanno creando le condizioni affinchè questa sia messa in grado di non nuocere per fatti soprattutto legati alle corruttele amministrative. Togliere forza, autorevolezza ad uno dei poteri separati dello Stato è un
atto criminogeno che spiana la via alla gestione di un potere politico di qualsiasi colore esso sia affinchè pochi possano compiere liberamente atti senza dover rendere conto se non a coloro che li compiono che poi sono loro stessi e figure come quelle istituzionali come per esempio è quella del Predidente della Repubblica sarebbero ridotte a fare da passacarte. La sinistra su tale tema si è svegliata tardi nonostante abbia sempre verbalmente contrastato tale politica ogni volta che la parte avversa l’abbia proferita,ma l’ha fatto a parole dentro le stanze del potere ma mai alcuna manifestazione c’è stata sul degrado istituzionale che stà portando a quanto ho detto. La difesa delle istituzioni la si fà sparando contro ciò che è penetrato nel paese da diversi anni e che è passato in sordina, strisciante,affermandosi nella testa della gente e che si chiama con una sola parola : ” Berlusconismo” e quindi nella penetrazioni delle ragioni per le quali gli organi dello stato che assicurano l’equilibrio democratico possano valere sempre di meno. Molti si chiederanno il perchè ma la risposta non è astrusa ma semplice ed è quella che di fronte a tutto questo la pressione poi automaticamente è logico che ricada sul sistema economico-sociale dove sono la maggioranza delle persone a pagarne il conto ed a non avvantaggiarsene. i potenti si salvano sempre poichè possono contare economicamente sui loro patrimoni e pagarsi gli avvocati che credono migliori.Ecco il futuro come si prospetta e nel sonno della stragrande maggioranza della gente che non è stata da decenni più abitauta da chi doveva abituarla a reagire alle ingiustizie passano in silenzio anche per quasi non esistenti nonostante la veicolazione giornaliera mediatica delle notizie i fatti di Gaza, della guerra in Ucraina dove l’Europa si organizza per mandare armi ad una parte contro un altra avvalendosi anche della distorsione di ragioni che non stanno solo da una parte ma oscurando quelle che interessa oscurare.Pensiamo forse che tutto questo si riversi alla fine a favore della stragrande maggioranza della gente che abbassa il capo e che non è più organizzata per scuotere chi
comandi e che è al governo del paese ? Se pensiamo questo continuiamo su tale percorso ma di certo il peggio arriverà. Ed il peggio stavolta arriverà dal cielo e non sarà il padre eterno che lo invia ma altri
che sapete bene chi possano essere e che anche reagiscono a ciò che noi siamo e procuriamo non solo al nostro interno ma anche e soprattutto nello scenario internazionale. E la cosiddetta ” sinistra” a tutto questo come responsabilità non è che è estranea ma la responsabilità è soprattutto politica di coloro che al suo interno giorno dopo giorno, ora dopo ora, hanno somministrato alla gente le gocce di sonnifero ben sapendo però quale effetto doveva avere tale medicina.
e questo fa anche vedere che i suoi alleati, piccoli partiti, arbusti non abbiano peso di fronte all’accettazione generale di una politica che ha prodotto la cosiddetta ”rana bollita” che tutti i lettori credo che conoscano.E allora credo che per la sinistra occorra una rifondazione su aspetti e valori fondamentali con i quali e per i quali storicamente è nata,sfrondata da tutti coloro che sanno bene che una volta tolto il dentifricio quella pasta non rientri da sola nel tubetto,e questi ” coloro” oggi sono tanti dentro la sinistra, più di quanti si creda.Non penso che vi possano essere altre alternative se non quella paurosa portata da un conflitto poichè il peso lo porterebbero sempre i poveri, ed allora sono i poveri che devono condannare tale andazzo e ritornare ad alzare la testa ben capendo che come diceva qualcuno ”il sonno della ragione genera mostri”. E quel ” mostro” non è mai morto ma è alla porta stavolta e se si aspetta che suoni il campanello il padrone di casa apre perchè è nella sua logica aprire poichè in quel modo risolve tutte le sue contraddizioni e passa sulla testa della maggioranza della gente che non può fare altro che affermarne il potere. E questo è successo diverse volte nella storia.