LA PASTASCIUTTA ANTIFASCISTA E IL DRAMMA DI GAZA, INIZIATIVE A CHIUSI, CETONA, PACIANO… E DOMENICA 27 FACCIAMO UN PO’ DI CHIASSO

giovedì 24th, luglio 2025 / 15:58
LA PASTASCIUTTA ANTIFASCISTA E IL DRAMMA DI GAZA, INIZIATIVE A CHIUSI, CETONA, PACIANO… E DOMENICA 27 FACCIAMO UN PO’ DI CHIASSO
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CHIUSI – Il 25 luglio del ’43, per festeggiare la caduta del governo fascista e la destituzione e l’arresto di Mussolini, la famiglia Cervi, a Campegine, nei pressi di Reggio Emilia, organizzò la prima “pastasciutta antifascista”: Alcide Cervi e i suoi figli si procurarono la farina, presero a credito burro e formaggio dal caseificio e prepararono chili e chili di pasta. Una volta che questa fu pronta, caricarono il carro e la portarono in piazza a Campegine per distribuirla alla gente del paese. Fu una festa in piena regola, un giorno di gioia in mezzo alle preoccupazioni per la guerra ancora in corso: anche un ragazzo con indosso una camicia nera fu invitato da Aldo Cervi, iscritto al Pci clandestino, a unirsi e a mangiare il suo piatto di pasta al burro e parmigiano. Alla fine di quell’anno i 7 fratelli Cervi furono fucilati insieme a Quarto Camurri al poligono di tiro di Reggio Emilia dai repubblichini.

Da qualche anno la pastasciutta antifascista è una iniziativa dell’ANPI, per ricordare quella dei Cervi a Campaegine, ma anche per tenere viva la memoria. E in questi giorni intorno al 25 luglio in molte città, paesi, contrade, anche sperdute, si offre “pastasciutta antifascista” (non necessariamente come l’originale al burro e parmigiano, ma anche al sugo, al pomodoro, all’aglione… ). Una di queste iniziative si terrà domani 25 luglio a Cetona, in piazza Garibaldi, sotto alla “Catalpe”, un’altra domenica 27 nel podere di Vasco Cajarelli, ex dirigente sindacale e di Rifondazioine Comunista nei pressi di Paciano, un’altra a Tuoro sul Trasimeno

A Chiusi l’Anpi ha deciso di giocare leggermente in anticipo, così la Pastasciutta antifascista sarà servita questa sera, giovedì 24 luglio, sotto la tensostruttura San Francesco, nel centro storico. In questo caso però l’evento è interamente dedicato non tanto alla memoria di quei giorni del ’43 – quando gli stessi fratelli Cervi forse equivocarono e riposero troppo speranze nella caduta di Mussolini, quando invece la guerra vera, quella che coinvolse i civili, doveva ancora cominciare – quanto alla “resistenza” del popolo palestinese sottoposto ad un assedio di tipo medievale dall’esercito israeliano. La pastasciutta antifascista chiusina sarà infatti dedicata alla tragedia di Gaza, con una mostra itinerante (dalle ore 18,00) e poi da letture e musica a partire dalle ore 21,00. Tutto a cura di cittadini palestinesi: foto di Hamed Jarboa; letture Mervat Alramli; musica Mohamed Abusenjer.

Ci saremo e inviatiamo i nostri lettori a partecipare. Perché di fronte al genocidio in corso a Gaza non si può rimanere in silenzio, né in disparte.

A questo proposito rilanciamo l’appello del professor Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena:

“Il 27 sera, alle 22, #disertiamoilsilenzio : suoniamo le sirene, come a Gaza. Suoniamo le campane, le trombe, i fischietti, le pentole, qualsiasi cosa faccia “chiasso”, come diceva papa Francesco. Il genocidio di Gaza si compie per fame: chi tace acconsente, chi non fa rumore sostiene la coltre di silenzio che copre la soluzione finale progettata da Israele. Vorremmo fare molto di più: non rinunciamo a fare almeno questo. Disertiamo il silenzio. #ultimogiornodigaza @gazalastday”

Ecco, disertiamo il silenzio, facciamoci sentore, facciamo un po’ di chiasso: anche a Tel Aviv e in altre città israeliane c’è gente che scende in piazza per protestare contro il genocidio dei palestinesi e per chiedere l’immediato cessate il fuoco. Da noi hanno alzato la voce il patriarca di Gerusalemme Pierluigi Pizzaballa, il Vescovo di Siena-Montepulciano, Chiusi e Pienza card. Lojudice usando parole durissime nei confronti del governo Netanyahu e non solo per l’attacco alla chiesa cattolica di Rafah… Solo la politica balbetta, sia a destra che a sinistra. E questo rende tutto più cupo.

m.l.

Nella foto di copertina (di Radio Città Fujiko): papà Alcide Cervi offre la pastasciutta antifascista…

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