UMBRIA E TOSCANA PENALIZZATE: SALVIAMO GLI INTERCITY. L’ASSESSORE DE REBOTTI CHIEDE CONFRONTO CON IL GOVERNO

CHIUSI – L’assessore regionale ai Trasporti della Regione Umbria, Francesco De Rebotti, lancia l’allarme: ” i lavori e i cantieri lungo la linea sono una scusa, la proposta di spostare i treni interregionali veloci dell’Umbria e della Toscana dalla Direttissima alla linea lenta non è solo una questione tecnica, ma una grave scelta politica che richiede la massima responsabilità da parte del Governo”. Tale scelta secondo De Rebotti “rappresenta un grave danno per l’Umbria perché vanifica gli investimenti regionali in nuovo treni veloci; penalizza pendolari, studenti e lavoratori che il treno lo usano tutti i giorni; favorisce i servizi commerciali (Frecciarossa e Italo) a scapito di quelli pubblici, di cittadinanza”.
La Regione Umbria chiede subito un confronto con i Parlamentari umbri, le Regioni Lazio e Toscana, il Governo centrale. “L’Umbria non accetterà in silenzio decisioni che colpiscono i cittadini e comprometterebbero il futuro della mobilità regionale” scrive l’assessore.
La dura presa di posizione di De Rebotti in sostanza ricalca quella assunta qualche settimana fa dal sindaco di Chiusi, Sonnini, dall’Unione dei comuni della Valdichiana e dalla presidente della Provincia di Siena, dai coimitati dei pendolari, dal Comitato Opzione Zero…
E questa è una battaglia non solo in prospettiva, ma per l’immediato. Qui non si tratta di essere a favore o contro la costruzione di una stazione in linea per l’Alta Velocità, ma si tratta di assicurare il diritto alla mobilità e in tempi e forme decenti, a territori già penalizzati. Questa vicenda degli Intercity e regionali veloci è diversa anche dalla questione delle fermate del Frecciarossa. A nostro parere – come abbiamo scritto ormai centinaia di volte – la stazione in linea è una bufala buona solo per spendere soldi e consumare suolo, le Frecce possono benissimo fermarsi nelle stazioni esistenti adeguate allo scopo come quelle di Arezzo e Chiusi, e possono fermarsi a Perugia che è capoluogo di regione, per entrare nella linea Av ad Arezzo o Orte, come già avviene.
Ma una stazione come quella di Chiusi, che serve un ampio territorio a cavallo tra Toscana e Umbria che già ha perso la fermata del Frecciarossa attiva fra il 2019 e il 2023, non può perdere anche gli IC o non può avere solo IC che per andare a Roma o a Firenze ci mettono 2 ore e mezzo e a volte anche tre , quando 20 anni fa ci si andava in 50 minuti… A maggior ragione, se ci sono dei lavori che impediscono il normale transito dgli IC sulla direttissima, già piuttosto ingolfata, a maggior ragione Trenitalia e RFI dovrebbero ripristinare una o più fermate del Frecciarossa, per sopperire all’inconveniente. Ma siccome le Freccce, come sottolinea l’assessore umbro De Rebotti, sono treni “a mercato” e hanno prezzi del biglietto piuttosto alti, il gestore del trasporto pubblico deve garantire anche altre possibilità, come gli IC che raggiungono Roma o Firenze in un’0ra o 90 minuti al massimo, Milano e Napoli in 5-6 ore…
E’ chiaro che la fermata del Frecciarossa è (sarebbe) come è successo nei tre anni in cui è rimasta funzionante (ed erano gli anni del covid) anche un “biglietto da visita” del territorio, un “incentivo” per il turismo, un servizio di fascia alta, e per una stazione “di frontiera”, di fatto interregionale, come lo scalo chiusino ciò è ancora più evidente. Quindi giusto chiedere che venga ripristinata e possibilmente anche raddoppiata. Ma per il territorio e per l’utenza del territorio la priorità assoluta è quella di avere non uno o due, ma più IC per Milano-Venezia-Trieste e per Napoli-Salerno, più alcuni Regionali veloci che arrivino a Firenze e Roma in un’ora. Poi le “Frecce” uno le può tranquillamente prendere lì…
Se la stazione di Chiusi -Chianciano Terme (che potrebbe inserire nel nome un richiamo a Città della Pieve, al Trasimeno o all’Umbria) avesse la certezza di tali servizi, allora sì che il collegamento stradale rapido con Perugia tramite la SR Pievaiola e Sp 309 Moianese diventerebbe strategico e lo stesso capoluogo umbro avrebbe uno sbocco a meno di mezz’ora di auto, all’alta velocità e alla linea nord sud, ma anche una via rapida per raggiungere i caselli A1 di Chiusi e Fabro. La Perugia-Chiusi (stradale) è rientrata prepotentemente nell’agenda politica della regione Umbria, ma rischia di saltare prima di cominciare, a causa del taglio delle risorse per le strade provinciali annunciato dal ministro Salvini e che ha scatenato una levata di scudi degli enti locali. Anche su questo occorrerà fare quadrato per evitare che l’opera venga “scippata” al territorio per l’ennesima volta. La battaglia non è disgiunta da quella per gli IC e per le fermate del Frecciarossa. E’ la stessa. Ed è una battaglia comune per umbri e toscani. Tanto, la stazione in linea, se davvero decidessero di farla, sarà pronta fra 10 anni. Se basteranno…
Tutto giusto ma … da utente quotidiano mi viene da dire quasi tutto anche utopistico! Constatando ogni giorno come i ns treni, “ufficialmente” sempre più lenti con il bastardo aumento dei tempi di percorrenza di 20-40 minuti in media dalle “riforme” del 2010, sono quelli su cui sistematicamente vengono scaricati i problemi di qualsiasi tipo si manifestino in linea o nel nodo fiorentino. Per dire, il regionale “veloce” 18746 delle 7.52 per Firenze SMN vive quotidianamente uno stillicidio di ritardi e ritardicchi di 5-10 minuti anche quando tutto va bene, non bastasse un’ora e 40 …
Taccio per non rodermi il fegato anche online sugli intercity 597 e 595 della sera, in particolare quest’ultimo che porta su una settimana mediamente 20-30 minuti di sistematico ritardo: anch’esso ovviamente materasso per lo scarico di ritardi legati a qualsiasi (quotidiano…) inconveniente! Per tutto ciò i signori di Trenitalia hanno avuto l’eleganza e il buon cuore di restituirmi la bellezza di 25 € sul Tuttotreno annuale (accesso IC da abbonamento regionale)!
Dove volete che andiamo?? Il problema è prima di tutto ITALIANO e delle privatizzazioni di NOANTRI: un giorno qualcuno si sveglia, decide che le linee (possedute per oltre il 50% dallo STATO) diventano improvvisamente A MERCATO, così come i treni veloci (STESSA QUOTA DI PROPRIETA’…) e decide chi, quando ci passa, chi vola fuori, chi deve fare da materasso ecc … Il tutto con UN’IMPUNITA’ PALESE da parte del “privato di noantri” che si permette, viaggiando su strade e mezzi per almeno metà di proprietà nostra, di decidere normativamente di rimborsare il 25% del prezzo del biglietto in caso di ritardi superiori ad un’ora (UN’ORA!!). Per gli abbonati poi niente, casomai un’elemosina una tantum! In certi paesi “più normali”, già dai 5-10 minuti di ritardo la dirigenza inizia a rischiare a livello personale (multe, penalità professionali, carriera ecc…)! Da noi NO, se riesci a privatizzare facendo leva sui soldi di Pantalone proponendoti come un qualsiasi, sei a posto e ti garantisci l’impunità.
Ma non è il solo problema: parte dei problemi sono anche LOCALI, legati ad una scarsa conoscenza della situazione da parte di chi poi dovrebbe andare a sostenere le posizioni locali a livello regionale e nazionale! Ci si accapiglia su titoli e azioni a effetto solo per raccattare un minimo di consenso a breve termine, non conoscendo spesso nemmeno di cosa si parla e i problemi inerenti. Per dire, restando all’esempio di Chiusi, le soluzioni da proporre e sostenere con forza sono 2 o 3:
1) 2-3 Treni BUONI in fascia “lavorativa” mattutina (h 6-8) e serale (h 17-19) che arrivino/tornino a/da Firenze e Roma in un’ora e 15 al max. Non importa che siano IC, RV, ICN o cosa: l’importante è che facciano il servizio in maniera SISTEMATICAMENTE AFFIDABILE ED EFFICIENTE. Non, per esempio, due ridicoli treni per Firenze a distanza di 5 minuti l’uno dall’altro (7.52 RV 18746 1h 40 di percorrenza e 7.57 RV 4094, 1h 55′ di percorrenza). Poi una volta al mese può anche succedere il problema e avere 1-2 ore di ritardo, ma UNA VOLTA AL MESE, non sistematicamente! Debitamente compensata agli utenti (€€€)!
2) qualche “servizio turistico” (Frecce o IC), tipo 2-3 coppie in fasce strategiche DA STUDIARE con dati alla mano e non da mettere a rampazzo per acchiappare qualche selfie di amministratore locale/regionale che se li intesta. Senza bisogno di NESSUNA FERMATA IN LINEA e limitando al max il “disturbo” per gli utenti metropolitani che si vedono mangiare 10 minuti per andare ad acchiappare 4 gatti in culo al mondo … (io sarei uno di questi, per esempio…): ergo, FERMARE ALTERNATIVAMENTE a Chiusi o ad Arezzo o Orvieto e NON in tutti i posti perché qualche coglione alza la manina dicendo come, fermi a Chiusi e non ad Arezzo…??. In altre parole, non ci dovrebbe essere modo di fare Chiusi-Arezzo o Chiusi-Orvieto in freccia…!
Poi, con buoni e ragionevoli servizi regionali, il grosso delle frecce te le vai a prendere a Firenze o Roma! Evitando la costernazione di metterci 2h e mezzo Chiusi-Firenze e un’ora e mezzo Firenze-Milano!
Mi fermo qui perché sono stato abbastanza lungo, ma credo anche propositivo (ahimé da conoscitore, un minimo, delle problematiche …) e LOW COST!