TRENI E DISAGI, 31 SINDACI UMBRI E TOSCANI CHIEDONO RISPOSTE IMMEDIATE A MINISTRO, REGIONI E TRENITALIA

“Men walkin’ ‘long the railroad tracks”… Uomini camminano lungo i binari della ferrovia…
Bruce Springsteen. Prima strofa di The Ghost of Tom Joad, anno 1995. Ieri il sindaco di Chiusi Sonnini si è fatto fotografare, in camicia e pantaloni cargo, mentre cammina lungo i binari. Lo ha fatto per far sapere che 31 sindaci umbri e toscani anno sottoscritto un documento unitario sulle “gravi criticità” dei trasporti ferroviari, inviato a Governo, Trenitalia, Rfi e Regioni… Per la precisione il testo è stato inviato al Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, al presidente di Trenitalia Stefano Cuzzilla, alla presidente di Rfi Paola Firmi, ai presidenti delle commissioni Trasporti della Camera dei Deputati, Salvatore Dedda, e del Senato della Repubblica, Claudio Fazzone, e ai presidenti delle Regioni Umbria e Toscana, Stefania Proietti ed Eugenio Giani.
Il documento è stato firmato dai sindaci di Orvieto, Roberta Tardani, di Chiusi, Gianluca Sonnini e di Cortona, Luciano Meloni, dai sindaci dell’Area Interna Sud Ovest Orvietano, Luca Cupello (Allerona), Giovanni Ciardo (Alviano), Leonardo Fazio (Attigliano), Damiano Bernardini (Baschi), Andrea Garbini (Castelgiorgio), Daniele Longaroni (Castelviscardo), Simone Barbanera (Fabro), Luigi Maravalle (Ficulle), Marco Morresi (Giove), Giampiero Lattanzi (Guardea), Alessandro Dimiziani (Lugnano in Teverina), Federico Gori (Montecchio), Paolo Garofani (Monteleone d’Orvieto), Sebastiano Caravaggi (Montegabbione), Valentino Filippetti (Parrano), Stefano Paoluzzi (Penna in Teverina), Marco Conticelli (Porano), Marsilio Marinelli (San Venanzo), dai sindaci della Valdichiana Senese, Grazia Torelli (Chianciano Terme), Roberto Cottini (Cetona), Michele Angiolini (Montepulciano), Manolo Garosi (Pienza), Agnese Carletti (San Casciano dei Bagni e Presidente della Provincia di Siena), Francesco Landi (Sarteano), Edo Zacchei (Sinalunga), Giacomo Grazi (Torrita di Siena), Andrea Franci (Trequanda) e dal sindaco di Terni, Stefano Bandecchi in qualità di presidente della Provincia di Terni.
Il ripristino immediato del passaggio dei treni Intercity e Regionali sulla linea Direttissima tra Orte e Settebagni, per garantire tempi di percorrenza competitivi ed equi, la pianificazione trasparente degli interventi infrastrutturali, con comunicazione preventiva a utenti e Comuni, l’istituzione di un tavolo permanente interregionale, con la partecipazione delle Regioni Umbria e Toscana, delle amministrazioni comunali coinvolte, di Rfi, Trenitalia e del Ministero, per affrontare tempestivamente le emergenze e definire una strategia condivisa per un servizio ferroviario integrato, regolare e competitivo, la tutela e valorizzazione dei servizi Obbligo di Servizio Pubblico, garantendo loro accesso prioritario e non residuale alla linea veloce, nel rispetto del principio di servizio pubblico e dell’equità territoriale.
Queste le richieste contenute nel documento che parte da un’analisi del contesto che si è venuto a creare negli ultimi mesi dopo i lavori sulla rete ferroviaria che hanno causato frequenti soppressioni, ritardi e riduzioni di frequenza dei treni Intercity e Regionali e il dirottamento dei convogli, come l’IC 598, sulla linea lenta tra Orte e Settebagni, con allungamenti dei tempi di percorrenza.
“Modifiche introdotte come temporanee e diventate strutturali – scrivono i sindaci – escludendo i treni Intercity e Regionali dalla linea Direttissima a favore dell’Alta Velocità, in contrasto con gli accordi quadro sottoscritti tra il Gestore della Infrastruttura Ferroviaria e le Regioni Umbria e Toscana, ma ancor di più perché non garantisce il principio di equità e universalità dei servizi pubblici sovvenzionati”.
“In territori che affrontano fenomeni di spopolamento, contrazione demografica e difficoltà di accesso ai servizi – si legge ancora – la disponibilità di collegamenti ferroviari efficienti e accessibili rappresenta una condizione essenziale per garantire il diritto alla mobilità, sostenere la residenzialità e promuovere sviluppo economico e coesione sociale. Oltre alla risoluzione delle criticità contingenti, si ritiene essenziale costruire una prospettiva di medio-lungo termine per il miglioramento del trasporto ferroviario lungo l’asse Firenze-Roma. Tale visione dovrà includere investimenti infrastrutturali mirati alla modernizzazione delle stazioni intermedie e all’aumento della capacità di linea, interconnessioni efficienti tra servizi a lunga percorrenza, regionali e locali, politiche incentivanti la residenzialità e la mobilità sostenibile nelle aree interne servite dalla tratta ferroviaria”.
I Comuni firmatari chiedono pertanto “l’attivazione urgente di un tavolo interistituzionale di confronto operativo, riconoscendo che il diritto alla mobilità ferroviaria deve essere garantito a tutti i cittadini, indipendentemente dalla dimensione o collocazione geografica del loro Comune”.
“Questo documento, condiviso con numerosi Comuni dell’Umbria e della Toscana, è frutto del lavoro determinante del Comitato pendolari Firenze-Roma, che insieme alla Sindaca di Orvieto la quale ringrazio particolarmente e al Sindaco di Cortona abbiamo sostenuto sin dall’inizio, dichiara . Rappresenta la voce di un’area vasta, che ha scelto di essere coesa e determinata. Un territorio che da mesi subisce un progressivo peggioramento del servizio ferroviario: soppressioni, ritardi, deviazioni su linee lente dei treni Intercity e Regionali penalizzano ogni giorno pendolari, studenti, lavoratori e famiglie.
Non si tratta di una battaglia isolata: il fronte si sta allargando e coinvolge l’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese, i comuni dell’orvietano e anche del Trasimeno che sono già pronti a sostenere l’iniziativa. Le stazioni intermedie lungo la Firenze-Roma sono un presidio essenziale per l’accesso ai servizi ferroviari anche da parte di territori limitrofi, spesso privi di alternative all’auto privata. È inaccettabile che le esigenze delle aree interne siano sistematicamente sacrificate a vantaggio dei grandi centri.
Per questo abbiamo chiesto un confronto urgente con il Ministero, con RFI e Trenitalia: i disagi che viviamo non possono diventare la nuova normalità. Servono soluzioni concrete e tempestive, già in vista del prossimo orario estivo.
Il diritto alla mobilità è un diritto fondamentale che non può essere negato in base al numero di abitanti. Incide sulla qualità della vita, sulle opportunità di studio e lavoro, sullo sviluppo dei territori. In questo percorso, le Regioni sono interlocutori necessari e strategici, e il loro ruolo sarà decisivo per garantire equità e coesione”.
31 sindaci di centro sinistra e di centro destra, di due regioni, quattro province sono un parterre di tutto rispetto. E’ un intero territorio, a cavallo tra Umbria e Toscana, che chiede il rispetto dei contratti di servizio sottoscritti dalle regioni con Trenitalia, ma anche il rispetto del concetto di servizio pubblico che non può essere sacrificato sull’altare del mercato e del profitto. Una presa di posizione unitaria e trasversale che ricorda a tutti, anche agli smemorati, che al di là della questione stazione in linea, il problema di assicurare il diritto alla mobilità in tempi e modalità accettabili anche alle aree interne e impoverite è un problema del qui e ora. E non è procrastinabile. Se il grido di dolore dei sindaci non verrà ascolato, i cittadini avranno un unica chance, quella di farsi sentire nel’unico modo possibile: con il voto. O il non voto.
M.L.