Il ministro Matteo Salvini fa marcia indietro sui tagli alle risorse per le strade provinciali. Dopo la levata di scudi di sindaci e presidenti di provincia, il taglio di stanziamenti operato col Milleproroghe, che pesava 350 milioni di euro da Nord a Sud, verrà reintegrato con la conversione in legge del decreto Infrastrutture (dl 73/2025). L’intesa è arrivata a margine del confronto tra il ministro Salvini e il presidente dell’Upi (unione Province italiane), Pasquale Gandolfi. Gli anti locali tirano un sospiro di sollievo. Ma il recupero è solo parziale, perché riguarda per ora solo le risorse previste per gli anni 2025 e 2026. Non quelle per gli anni a venire dopo il 2026.
In questo quadro, dunque, la Provincia di Perugia recupera i 6 milioni che erano andati in fumo col via libera al Milleproroghe, mentre quella di Terni riavrà oltre 2 milioni di euro. «Soddisfatto» Massimiliano Presciutti, che guida la Provincia di Perugia: “Così potremo contare su risorse fondamentali per garantire la sicurezza e la manutenzioni delle strade di competenza della Provincia di Perugia, ma ora ci aspettiamo che il ripristino degli stanziamenti venga esteso anche agli anni successivi al 2026”.
Soddisfazione anche da parte della Presidente della Provincia di Siena Agnese Carletti: “Accogliamo in modo positivo l’esito del confronto tra Upi e il Ministro delle infrastrutture Matteo Salvini. Una riunione, come detto dal Presidente di Upi Pasquale Gandolfi che ringrazio per il lavoro svolto in questi giorni, nella quale si è stabilito che nella conversione in legge del decreto infrastrutture saranno restituite alle Province i 350 milioni di risorse per il 2025 e 2026 – per la sola Provincia di Siena 3.4 milioni di euro – tagliati dal Decreto milleproroghe.
La mobilitazione che in queste settimane ha visto impegnate tutte le Province italiane in maniera unitaria e i singoli territori, ha fatto sì che il Ministro Salvini si rendesse conto delle conseguenze disastrose di quella scelta”.
“Come Provincia di Siena – aggiunge Agnese Carletti – confermiamo l’impegno, dimostrato finora dai dati, a utilizzare a pieno le risorse assegnate, comunque insufficienti a garantire una rete viaria adeguata. Secondo il monitoraggio che abbiamo realizzato, dal 2018 al 2024, la Provincia di Siena ha impegnato e speso oltre il 90% delle risorse assegnate.
Purtroppo, il ripristino dei tagli, al momento per le sole due annate 2025-2026, non sarà breve nei tempi e quindi la programmazione delle opere e degli interventi subirà comunque rallentamenti. L’obiettivo rimane quello assicurare ai cittadini strade sicure, una viabilità efficiente e il pieno rispetto del diritto alla mobilità”.
Il Ministro Salvini che voleva dirottare tutte e risorse sul Ponte sullo Stretto ha preso dunque un bello schiaffone e ha dovuto rimangiarsi ciò che aveva fatto scrivere sul Decreto Milleproroghe. Ha vinto la mobilitazione degli enti locali ma anche il buon senso. Perché il taglio delle risorse per le strade provinciali avrebbe avuto conseguenze distastrose e avrebbe “massacrato” una rete viaria fondamentale. Come dicevamo il “recupero” è solo parziale e comunque comporterà ritardi nell’esecuzione delle opere e nelle manutenzioni. Hanno ragione i presidenti delle province di Perugia e Siena a dire che servirà assicurare che avvenga a stessa cosa anche per gli anni successivi al 2026,
E’ comunque una buona notizia anche per questo territorio, sia per le opere in corso o già programmate e cantierabili, sia per quelle “in gestazione”, vedi l’adeguamento della SP 309 Moianese, necessario per garantire un collegamento rapido tra Perugia e Chiusi., tramite la SR 220 Pievaiola. Opera che è appunto allo studio della Provincia di Perugia, che è stata definita di imortanza strategica dal Consiglio Regionale dell’Umbria e che è uno dei punti di forza della battaglia che comitati, cittadini ed enti locali della Valdichiana senese, del Trasimeno, della Valnestore stanno portando avanti per il rilancio del nodo ferroviario di Chiusi. Domenica 8 giugno l’Associazione Opzione Zero terrà un incontro pubblico proprio su questo tema a Città della Pieve (Palazzo della Corgna, ore 17,00). La strada veloce Perugia-Chiusi (35 km, percorribili in meno di mezz’ora) è ritenuta fondamentale per rompere l’isolamento della città di Perugia; per dare uno sbocco alla zona della Valnestore verso i caselli A1 di Chiusi e Fabro; per rilanciare il progetto di un centro Intermodale Merci interregionale nei pressi della stazione di Chiusi che potrebbe essere realizzato in parte in territorio pievese; per sostenere la necessità del potenziamento dello scalo chiusino con fermate di treni AV, IC e regionali veloci che garantiscano collegamenti decenti sia con Roma e Firenze che con il nord (Milano-Venezia-Trieste) e con il Sud (Napoli-Salerno-Reggio Calabria).
Quanto a treni e fermate anche dei convogli AV ad Arezzo, Chiusi e Perugia, nella logica di una Media Etruria diffusa (senza doverne farne una ex novo in mezzo al nulla) c’è una “molla” che può consentire di ottenere risultati accettabili, sia per le Frecce che per gli IC. E questa molla è il Contratto diservizio stipulato dalle Regioni Umbria e Toscana con Trenitalia. Le Regioni sono i maggiori “clienti” di Trenitalia perché genstiscono il Fondo Nazionale Trasporto. Quindi hanno un notevole potere contrattuale. Il presidente toscano Giani ha fatto sapere, nei giorni scorsi, di aver avuto più di un contatto con la collega umbra Proietti sul tema trasporti e infrastrutture, ma – per sua stessa ammissione – pare abbia parlato soprattutto della sua convinzione che la stazione in linea va fatta e va fatta a Rigutino… Ecco, se invece di perdere tempo dietro alla bufala Media Etruria, attardandosi sulla diatriba su dove costruirla, perché Giani e Proietti non si mettono d’accordo per far rispettare il Contratto di Servizio a Trenitalia e per garantire un trasporto ferroviario che sia anche servizio pubblico e non solo un servizio a mercato?
m.l.
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