PIEGARO, LA GENTE INSORGE CONTRO IL CENTRO DI ACCOGLIENZA MIGRANTI

PIEGARO- Fin dal manifesto fatto affiggere dall’Amministrazione comunale, per il linguaggio usato, si poteva intuire che l’assemblea pubblica di ieri sera al Circolo Arci di Piegaro sarebbe stata piuttosto infuocata. All’Ordine del giorno la possibilità che nel comune sorga un centro di accoglienza per immigrati. Per la precisione la struttura dovrebbe sorgere presso l’ex ristorante da Elio, alle porte del paese sulla Pievaiola.
Il confronto tra gli abitanti e il Sindaco Ferricelli attorniato da tutta la sua Giunta, si è protratto fino a tardi ed è stato assai acceso. Le voci piuttosto allarmate, si rincorrevano da mesi, da quando si era sparsa la notizia che la Prefettura di Perugia aveva emesso un bando di gara per la collocazione in vari centri di prima accoglienza, di un discreto numero di immigrati su tutta la Regione.
Come è noto infatti, a gestire questa delicatissima materia è titolato solamente il Ministero e di conseguenza le Prefetture, i sindaci possono certo dare l’assenso o protestare, ma non possono fare altro. A partecipare a tale bando, varie associazioni volontaristiche, le più note Arci e Caritas già da tempo impegnate su questo fronte.
E così l’Arci regionale umbra avrebbe, queste le voci, manifestato l’interesse ad acquistare l’edificio ex ristorante e albergo da Elio (un pezzo di storia per la comunità piegarese), in via di dismissione, alle porte del borgo, per trasformarlo poi in un luogo per l’accoglienza. Questo avveniva due mesi fa, come ha sottolineato il Sindaco Ferricelli, il quale ha anche fatto sapere che la stessa associazione avrebbe rinunciato all’acquisto dell’immobile, optando per una soluzione diversa: spalmare su vari immobili sparsi sul tutto il territorio comunale le strutture di accoglienza. “Noi – ha specificato Ferricelli – abbiamo preteso subito un incontro alla Prefettura, abbiamo chiesto chiarimenti circa l’entità del numero degli immigrati, per verificare se tale numero è compatibili con le normative europee che prevedono 2,5 immigrati ogni mille abitanti. Non avendo ricevuto risposte esaustive abbiamo assunto una posizione di contrarietà”.
Lo stesso sindaco ha affermato di aver chiesto se siano stati fatti studi di fattibilità sulla gestione sociale degli immigrati, sulla loro integrazione… Il numero degli immigrati in arrivo appare, sempre secondo il sindaco, “troppo sbilanciato in rapporto alla popolazione”. Secondo Ferricelli “non c’è un progetto, non si sa cosa farebbero questi immigrati una volta arrivati a Piegaro”. Il Comune dunque ha detto NO, ma la palla è nella mani della Prefettura che dovrà decidere entro la fine di giugno. Il tempo è poco.
L’assemblea, come dicevamo, è stata calda. Molti intervemti hanno sottolineato come il territorio della Valnestore non possa fungere solo da valvola di sfogo per le emergenze, senza risposte sui temi essenziali come quello delle infrastrutture, dell’assetto produttivo… “Sugli immigrati si decide in quattro e quattr’otto, sulla Pievaiola dopo 40 anni siamo ancora in mezzo al guado…”. Poi è emerso con forza il problema del business che sta dietro alla gestione degli immigrati. “A loro va poco o niente, ma le associazioni che gestiscono l’accoglienza fanno affari d’oro e questo si vede dagli investimenti che fanno e dagli stipendi dei funzionari”. Insomma una polemica senza troppi peli sulla lingua, sottolineata da applausi fragorosi.
C’è anche chi ha posto l’accento su un’altra questione: ci sono i “migranti” disperati che fuggono da guerre, miseria, persecuzioni e carestie, che nessuno vuole e altri “immigrati” che arrivano con il portafogli pieno di dollari (sempre extracomunitari sono) e acquistano poderi e case nei centri storici come quello di Panicale, sui quali nessuno ha niente da ridire. Per essere più chiari, da qualche parte arrivano gli stranieri danarosi che la gente chiama turisti e altrove arrivano i poveracci fuggiaschi e rifugiati.
Oltre al sindaco Ferricelli, anche altri intervenuti hanno fatto presente che gli immigrati possono essere una risorsa per la società e anche per le imprese, ma ciò avviene solo se il tutto è accompagnato da un progetto di formazione e integrazione culturale e sociale che passi per le scuole, per i corsi professionali, per la partecipazione alla vita civile delle comunità. Questo significa -hanno rimarcato in molti – anche l’adesione e il rispetto dei valori della nostra Costituzione: laicità, uguaglianza anche tra i sessi, pari opportunità e autonomia…
Vedremo come andrà a finire la vicenda. Certo, in un territorio depauperato e penalizzato dalla deindustralizzazione degli ultimi 20 anni, una questione come questa dell’accoglienza dei migranti può diventare un focolaio di xenofobia, di razzismo, di guerra tra poveri. Questo va evitato.
r.c.
Come diceva Celestina nel film Napoli-New York ““Ricorda, non sei straniero, sei solo povero. Se fossi ricco non saresti straniero in nessun luogo”.
No al Centro accoglienza!!!
Vero, belle parole queste ed è cosi, e le condivido pienamente.Questo fa riflettere sull’etica bastarda del mondo di oggi basata non sulla dignità delle persone ma sul denaro,solo su questo e su come si debba produrre tale denaro spesso non interessa come ma basta produrlo. E allora a chi si arrampica e si dimena sugli specchi dicendo che gli ideali siano roba da buttare al macero poichè non corrispondono più alla complessità del mondo moderno, risponderei a coloro che tali ideali non li hanno mai avuti e che siano stati educati -soprattutto dalle famiglie ricche o povere che siano – a contemplare la priorità del denaro,sarebbe bene che si assumessero tutte le conseguenze di dove possa portare tale discorso.Probabilmente vedrebbero una spiegazione riguardante i punti ed i limiti a cui è arrivato il mondo odierno, devastato da un sistema che molti hanno costruito e contribuito a far lecito in base alla ”democrazia” che hanno sempre portato in prima ragione sugli argomenti. Naturalmente tale democrazia era intesa quella loro ed a quella si riferivano. Ma oggi poco importa anche perchè a tutte queste spiegazioni vengono-anche se pur giustamente- contrapposte nella diatriba politica anche altre che riguardano proprio l’immigrazione di gente alla quale soprattutto noi occidentali abbiamo contribuito a farla povera ed oggi la schifiamo,apparendo però anche attaccabili che anche i fatti dell’accoglienza siano messi in piedi e protetti da organizzazioni profondamente colluse con la nostra stessa società e che in maniera ambigua fanno soldi sulle disgrazie altrui. Anche questa è una verità difficilmente contestabile.Vorrei vedere come si muoverebbero molte organizzazioni se dall’immigrazione non venisse a loro un profitto di milioni di euro ed a quale limite potrebbe essere messo in atto la volontà di accoglienza, anche dal momento che senza denaro nulla si muova oggi.Ecco quindi apparire la duplicità di una condizione per la quale ci si mette in relazione con tali fenomeni tralasciando un momento che E’ IL SISTEMA GLOBALE CHE INDUCE E PRODUCE ANCHE LE DISCRASIE E LE DIFFORMITA’ ANCHE ALL’INTERNO DI SITUAZIONI DOVE ESISTE LA VERA TENDENZA ALL’AIUTO ED AL SOCCORSO. Ecco che è lo Stato che qui è deficitario nelle sue politiche ma che più il tempo passa e più si dimostra succube di un problema che non può nè controllare nè evitare, e questo aggiunge bufera interna al nostro vivere civile e che probabilmente a medio termine ed a lungo termine ci porterà ad essere sormontati da un onda crescente di popolazioni bisognose che non si fermerà se non con la forza e le armi rivolte sempre verso di loro. E allora una riflessione vera e COMPLETA ci vorrebbe che è quella del perchè il Sig. Maro Moriconi si sia espresso in quel modo, dicendo cose in quel suo breve intervento non smentibili. Ma i sordi nella nostra società occidentale aumentano giorno dopo giorno mentre nuovi scenari di violenza si aprono davanti ai nostri occhi ,violenza di fronte alla quale aumenta la nostra impotenza ed il nostro isolamento sia materiale chè morale a poterla fronteggiare.Ma come nella storia i cambiamenti sono portati anche e purtroppo dalle tragedie stavolta la tragedia sembra allargarsi e prendere ogni parte del globo. E allora bisognerebbe riflettere su quale sistema sia che abbia prodotto e stia producendo tutto questo,e di conseguenza scendere in strada e lottare per cambiarlo.E’ la sola forza che resta al genere umano contro chi l’ha voluto da secoli scientemente ributtare all’indietro.E sottolineo scientemente ! Ed a chi provasse a contestare tale avverbio bisegnere rispondere che il meccanismo che ha prodotto tutto questo è quello che ha fato si che nel mondo vi siano un miliardo di ricchi che dominano su 7 miliardi di poveri imponendo il proprio sistema soprattutto economico ed anche etico in nome della libertà sparsa a piene mano, nei media, nei libri, nell’educazione e nelle leggi. E tutto questo vi sembra forse casuale ?
Le argomentazioni del sindaco mi paiono ineccepibili. Non ha senso di per sè l’ apertura di un centro di accoglienza se non è inserito in un progetto più ampio finalizzato ad un effettivo inserimento degli ospiti nella comunità, altrimenti diventa uno strumento non di accoglienza, ma di ghettizzazione.