MESSAGGIO DI PACE DA CASTIGLIONE DEL LAGO: LA CANTANTE ISRAELIANA NOA SI ESIBISCE INSIEME ALLA PALESTINESE MIRIAM TOUKAN
CASTIGLIONE DEL LAGO – Non era cominciata bene la giornata. E, dato il clima internazionale, il concerto della cantante israeliana Noam nel’ambito del festival Moon in June, alla Rocca di Castiglione del Lago poteva offrire spunti problematici. Intanto una bandiera palestinese issata sul torrione della Rocca dai pacifisti pro-Pal in mattinata è stata fatta rimuovere, creando più di una malumore, visto che altri comuni limitrofi la bandiera bianco rossa verde e nera della Palestina la fanno sventolare anche dalle finestre dei Municipi (è successo ieri a Chiusi, per esempio).
Alla fine, però la pezza ce l’ha messa la stessa Noa che ha ha trasformato la sua esibizione, certamente coinvolgente, in un appello alla pace, alla convivenza, alla speranza per la fine del conflitto a Gaza e in Cisgiordania. Che poi conflitto non è, ma è una occupazione militare di una parte sola. A Gaza non si fronteggiano due eserciti come in Ucraina, ma c’è un solo esercito che rade al suolo case, palazzi, scuole, ospedali e spara anche sulle ambulanze e sulla folla in fila per ricevere gli aiuti umanitari. Ormai anche i più refrattari parlano di genocidio, di massacro di civili e crimini di guerra da parte di Israele.
Durante il concerto castiglionese Noa si è fatta affiancare sul palco da Miriam Toukan, cantante arabo-palestinese che ha duetatto con lei, in una intensa interpretazione di musiche mediterranee. Una esibizione, il duetto Noa-Miriam Toukan, che ha assunto il valore del gesto simbolo: la dimostrazione che le due culture e i due popoli possono coesistere e lavorare insieme, al di là e oltre ogni muro, al di là e oltre i conflitti politici e militari. Insomma un duetto che è stato anche un gesto di pace in mezzo alla guerra. Un “segnale” a Netanyahu e a chi lo sostiene, ma anche ad Hamas.
Il concerto ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso che ha accolto con emozione e commozione il dialogo musicale tra le artiste arrivate da Israele e dalla Palestina. Cioè dale sponde di un conflitto che dura da quasi 80 anni e adesso si sta configurando come una “soluzione finale”.
Certamente la musica non risolve i conflitti armati e le occupazioni militari, ma aiuta a vedere le cose in maniera diversa, aiuta a capire. Aiuta a superare le barriere. La guerra del Vietnam sarebbe finita più tardi e con più morti senza le canzoni di Bob Dylan, Joan Baez, dei Credence e di John Lennon… La musica è un linguaggio universale che tutti possono comprendere e che indica la strada da seguire. E dimostra che vivere in pace si può… Nel caso specifico che israeliani e palestinesi possono anche non spararsi e cantare insieme.
Nella foto (Trasimeno Oggi): un momento del concerto di Noa e Miriam Toukam a Castiglione del Lago









