FLASH MOB PER FERMARE IL GENOCIDIO A GAZA: CHIUSI SCALO, DOMENICA 8 ALLE 12 TUTTI IN PIAZZA GARIBALDI

venerdì 06th, giugno 2025 / 16:43
FLASH MOB PER FERMARE IL GENOCIDIO A GAZA: CHIUSI SCALO, DOMENICA 8 ALLE 12 TUTTI IN PIAZZA GARIBALDI
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L’INIZIATIVA E’ PROMOSSA DAI PODEMOS. GIUSTO ESSERCI, IMPORTANTE ESSERE NUMEROSI
CHIUSI – Lunedì scorso, 2 giugno, festa della Repubblica, durante la manifestazione per la consegna della Costituzione ai neo 18 enni, in piazza Garibaldi, in concomitanza con la Fiera alla Stazione, il gruppo Possiamo-Sinistra per Chiusi ha colto l’occasione per un flash mob sulla gravissima situazione a Gaza e in Palestina. I podemos si sono nfatti presentati con due grandi bandiere palestinesi e la scritta STOP GENOCIDIO.
“Non si tratta di essere di destra o di sinistra, ma di essere umani e di prendere una posizione di umanità di fronte a quella che viene definita guerra, ma che in realtà è l’eliminazione fisica e programmata di un intero popolo”, scrivono quelli di Possiamo. Ed è così.
Ricordando che l’8 giugno si rinnova l’accordo militare tra Italia ed Israele, i Podemos propongono un altro flash mob proprio per domenica 8 giugno. Tutti in piazza Garibaldi, stesso luogo, per ripetere l’iniziativa
L’appuntamento è per le ore 12,00.  E sarà  il  prima di una serie, perché – lo ha scritto Luca Scaramelli in un commento ad un nostro articolo sul 2 giugno – l’intenzione è quella di ritrovarsi tutte le domeniche alla stessa ora nello stesso luogo per ribadire il NO al GENOCIDIO  e per chiedere al Governo italiano, alle istituzioni regionali e locali di fermare il massacro, di riconoscere lo Stato di Palestina e mettere al bando – come è stato fatto per la Russsia dopo l’aggresione all’Ucraina – la politica genocida di Netanyahu e del governo israeliano, anche interrompendo le relazioni diplomatiche, militari, commerciali, culturali, sportive, con Israele. Giusto chiedere la liberazione degli ostaggi in mano ad Hamas. Ma ormai, ciò che sta accadendo a Gaza, appare del tutto sproporzionato rispetto anche alla questione ostaggi e all’atacco del 7 ottobre 2023… Adesso lo riconoscono tutti, anche quelli che per mesi sono stati zitti o hanno giustificato la reazione israeliana.
Tornando al flash mod dei Podemos, certo la domenica alle 12,00, in piazza Garibaldi a Chiusi Scalo non ci sono le folle, di solito non c’è nessuno proprio, sembra la piazza di “Mezzogiorno di fuoco”, senza i pistoleri… Però il richiamo del gruppo di sinistra è meritorio. Noi ci saremo. E invitiamo i nostri lettori ad esserci.
D’altra parte di iniziative simili se ne tengono a migliaia in tutta Italia e non solo in Italia. A Città della Pieve, per esempio, sono mesi che tutte le domeniche delle persone si rirovano in piazza, sotto al campanile del Duomo, per dire No al Genocidio e il gruppo via via è cresciuto.
La situazione è talmente grave e inconcepibile dal punto di vista umano, prima che politico, che non è più il momento di restare in casa, in silenzio. Giusto farsi sentire. Giusto chiedere alle istituzioni di fare presioni sul governo Israeliano affinché smetta di massacrare i civili e i bambini. Giusto esporre e sventolare la bandiera palestinese, perché anche i palestinesi come tutti i popoli e come gli israeliani hanno diritto ad una terra, ad una patria e a vivere in pace. Sono quasi 80 anni che invece sono confinati dentro spazi sempre più stretti, e adesso anche senza acqua, gas, cibo, medicine… Peggio delle riserve indiane, negli Usa dell’800.
Anche lo slogan “due popoli, due stati” nelle condizioni attuali appare impossibile da realizzare, perché il popolo palestinese non ha più lo spazio vitale per avere un proprio stato. L’esercito israeliano e i coloni sionisti hanno occupato e raso al suolo quasi tutto ciò che c’era nella striscia di Gaza e in Cisgiordania, si sono impossessati illegalmente (secondo le stesse risoluzioni del’Onu e sentenze della Corte di giustizia internazionale) di territori, abitazioni e strutture palestinesi. Adesso stanno attuando la “soluzione finale” con l’obiettivo di eliminare il problema: o morti o deportati altrove, così vogliono i vedere i palestinesi. E nel frattempo bmbardano indiscriminatamente anche gli ospedali, i centri di distribuzione degli aiuti umanitari, le poche scuole rmaste in piedi… Sparano pure sui diplomatici, sui giornalisti e perfino sulla “croce rossa” (non è una battuta: sparano davvero sulle ambulanze)… E’ un nuovo olocausto, con le vittime della barbarie nazista e fascista che adesso fanno la stessa cosa, forse anche peggio, ai civili palestinesi. Netanyahu si comporta da nazista, ma è il capo del governo del paese nato per fare una patria alle vittime del nazismo e della Shoa.
Anche se non c’è più l’abitudine a ritrovarsi in piazza, domenica 8, alle 12,00 troviamoli 10 minuti per gridare tutti insieme che il massacro deve finire. Poi si discuterà del resto.
M.L.
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